Fumetti/Cartoni europei > I Puffi
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Autore: Nordlys    22/02/2011    2 recensioni
Alla notizia dell'arrivo in città di una nuova specie di radice di mandragora, il Grande Puffo e Quattrocchi si dirigono al villaggio degli umani per vederla con i loro occhi. Ma oltre alla radice, i due puffi scoprono che lord Balthazar ha aperto la stagione della caccia, determinato a collezionare animali vivi per i suoi esperimenti.
Tornato al villaggio, il Grande Puffo consulta il suo libro di incantesimi e giunge alla soluzione che l'unico modo per fermare i cacciatori è fare un incantesimo con la nuova radice, e l'unico modo per ottenere la radice è comprarla. Così il Grande Puffo propone ai puffi di raccogliere diamanti. La cosa disgusta parte del villaggio che si divide in tre fazioni: una seguirà il Grande Puffo nella raccolta di diamanti, una seguirà Selvaggio nella foresta, la terza fazione è Cattivus in solitario determinato a guadagnarci.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gli spari nella foresta
L'amore di Birba

 

Alla catapecchia di Gargamella il camino era acceso. Il fumo che usciva dal comignolo era rosso sangue. Usciva ad anelli ed allontanandosi diventava nero e assumeva lentamente la forma di un teschio. Poi si dissolveva.
Dalla finestra si udì una voce gracchiante da uomo di mezz'età, Gargamella: 'Quello stupido di Balthazar! S'illude di poter contare su di me!'

Gargamella rimestava un intruglio viola sulla cui superficie galleggiavano gocce d'unto giallo oro. L'alchimista prese un grosso salino ed aggiunse della polvere nera: 'Ormai lo conosco bene! La ricompensa di cui blatera è una bugia!'
Prese un grosso cucchiaio di rame col manico in legno ed iniziò a rimestare.
Birba, che dormiv
a sul suo cuscino squarciato, aprì un occhio.
Sollevò la testa, si alzò pigramente incarnando la schiena, si allungò e sbadigliò.
Gargamella seguitava a rimestare, mantenendo entrambe le mani ancorate al manico del cucchiaio: 'Il bosco deve restare popolato! Gli animali mi servono per mangiare e per fare gli incantesimi!' disse dirignando i denti.
Lasciò il pentolone e si diresse al libro aperto sul tavolo, ripassò la formula dell'incantesimo, si avvicinò ad uno scaffale e prese un vasetto contenete ossa di rana.
'Incantesimo anti puffi! Con questo si gonfieranno...' un malefico sorriso apparve sul suo volto '... e scoppieranno! Ih, ih, ih, ah, ah, ah!'
Mentre Gargamella immaginava la crudele scena, Birba, con lenti passetti si avvicinò al piede di Gargamella, vi appoggiò la testa e si strusciò contro la caviglia del padrone. Gargamella sollevò le sopracciglia e guardò ai suoi piedi. Non succedeva spesso che il suo gatto gli si strofinasse contro.
Distratto, l'alchimista rovesciò il contenuto del vasetto che aveva in mano nel pentolone. Se ne rese conto. Potè solo vedere, con orrore, la reazione chimica del liquido.
Lanciò un urlo:
'NOOO! SERVIVA SOLO UN OSSO!'
La sostanza all'interno del pentolone si gonfiò, la superficie divenne sferica. Gargamella fece tre passi indietro schiacciando la coda di Birba, che emise un urlo.

> BOOM <

L'appartamento di Gargamella fu invaso dalla fuliggine, l'alchimista ed il gatto non videro niente e tossirono. Il fumo si dissolse in poco tempo.

Gargamella si guardò intorno. Le mura, il soffitto, le ampolle, gli armadi, il tavolo, i libri... anche il gatto erano tutti neri. Gargamella stesso era ricoperto di fuliggine.
'Bleah!'
Con una mano, il perfido alchimista si spolverò dalla fuliggine che aveva addosso. Birba scosse la testa e la schiena per ripulirsi.
Gargamella, ormai spolverato si alzò e prese il gatto per la collottola. Lo portò all'altezza degli occhi, tenendolo a distanza per evitare di esser graffiato e lo insultò: 'B
irba, inutile sacco di pulci!' Si diresse al portone, lo aprì e lanciò fuori Birba, poi lo rinchiuse sbattendolo.

Birba guardò verso la porta di Gargamella e fece le linguacce, prima di allontanarsi di un pò e leccarsi le zampette ancora nere.
Il colore della fuliggine era quasi sparito quando un miagolio giunse alle orecchie di Birba, il quale innarcò la schiena e gonfiò i peli di dorso e coda. In posa di guardia, Birba ascoltava attentamente i suoni dell'ambiente circostante. C'era un gatto, e ne sentiva l'odore, forte e chiaro. Odore di femmina. La pelliccia di Birba tornò piatta, la coda sottile. Birba, annusando nell'aria capì che la gatta non era lontana. Si allontanò dalla catapecchia seguendo quell'odore buono e la vide. Una gatta selvatica, con la testa tozza e la pelliccia tigrata, si strofinava contro le travi del ponte che collegava il lotto di Gargamella alla foresta, e si rotolava per terra.

Birba si avvicinò alla gatta, che appena lo vide gli soffiò e si allontanò di un metro.
la gatta riprese a rotolarsi di fronte a Birba, senza perderlo d'occhio. A poco a poco, Birba riusciva ad avvicinarsi sempre più alla gatta. Fino a quando lei, in posa accovacciata fece capire al famiglio rosso che era pronta per l'accoppiamento.

Gargamella era finalmente riuscito a ripulire la sua casa. C'era un pò di fuliggine negli spazietti angusti tra una tegola e l'altra, ma sostanzialmente ora la casa era guardabile.
Gargamella prese il libro di magia che stava consultando e lo spolverò. Le pagine erano ancora leggibili.
'Bah, ora mi toccherà raccogliere di nuovo tutti gli ingredienti! Maledetto Birba!'

> Miao, miaaao! MIAAAO! <

'AAARGH! Stupido gatto scemo!' Gargamella aprì il portone di casa sua: 'BIRBA! STAI ZITTO O TI SQUOIO E TI CUCINO ALLE ARANCE!'
Non fece in tempo a rinchiudere la porta che altri miagolii gli fecero aumentare il nervoso.

I versi provenivano dai bordi della foresta. Pestando i piedi e sgomitando nervosamente, Gargamella si diresse al ponte. Quello che vide lo lasciò con gli occhi a palla e la bocca aperta.
Birba mordeva il collo ad una gatta selvatica.

'BIRBAAA!'
Il gatto non rispose al richiamo del padrone. Sembrava non lo avesse nemmeno sentito. Però si accorse della sua presenza quando Gargamella lo prese per la collottola allontanandolo dalla gatta selvatica, che come vide Gargamella scappò dietro i cespugli.

Gargamella rincasò. Lasciò cadere Birba e chiuse la porta a chiave: 'Stupido gatto senza cervello! Vuoi forse prenderti le pulci? E' questo che vuoi?'
'Miao!' fu la risposta del gatto, che già aveva addocchiato le finestre.
Gargamella se ne accorse e: 'Birba, non pensarci, non pensarlo nemmeno! NON...'
e Birba era già sul davanzale, pronto a spiccare un balzo e a scappare verso il ponte.

> E VA BENE, VATTENE GATTACCIO INGRATO! VA PURE A VIVERE NELLA FORESTA! MA RICORDATI CHE QUI PER TE NON C'E' PIU' POSTO! <

* * *

L'orario di caccia era cominciato. Da qualche ora di udivano di nuovo gli spari e nuovo sangue veniva sparso.
Anche lord Blathazar era partito per la caccia, con i suoi fidi cani ed uno stuolo di sei cacciatori.
Balthazar stava attento al terreno e camminava in punta dei piedi: 'Cercate di non far rumore!'
'Certo - grassone - !' disse tra i denti un possente cacciatore, armato di baionetta. Lord Balthazar lo udì e gli puntò contro il fucile: 'Bada bene a come parli, o anche la tua testa diverrà parte della mia collezione!'

> Miao, miao, miao! <

'Gatti?!' disse un cacciatore perplesso. Balthazar sorrise: 'Gatti selvatici!'
I cani di lord Balthazar iniziarono ad annusare l'aria e il terreno e portarono la combricola davanti ad un cespuglio. Balthazar si inchinò, afferrò un ramo del cespuglio mentre con l'altra mano reggeva il suo fucile. Non fece in tempo a fare nulla, i due gatti scapparono.

Lord Balthazar, ancora accovacciato e con la testa mezza sotto il cespuglio si girò verso i cacciatori: 'Svelti! Inseguite il gatto selvatico, lasciate perdere quello rosso!', poi diede degli ordini anche ai suoi cani addestrati che partirono all'inseguimento.

 

Forzuto, Selvaggio e gli altri puffi avevano ormai lasciato il villaggio da qualche ora.
'Non stiamo puffando verso la casa di Gargamella?' chiese un puffo tra la folla.
'Qui umani puffano bang su animali!' rispose lapidario Selvaggio. Ed infatti subito dopo i puffi iniziarono ad udire latrati di cani ed urla.
'Questa sembra la voce di Balthazar!' osservò Golosone, masticando un biscotto al cioccolato.
'Io odio Balthazar!'
Forzuto e Selvaggio senza dire null'altro e senza attendere le opinioni dei compagni, seguirono il gruppo di umani. Gli umani, di tanto in tanto si fermavano, perché i cani fiutavano qualcosa o perché sentivano rumori tra i rami o vedevano le foglie degli alberi oscillare.
Selvaggio, Forzuto e il puffolino Naturone, il quale aveva scelto di lasciare il villaggio, salirono su un alto albero, per poter vedere meglio cosa stava succedendo. E videro che lord Balthazar, i cani ed i suoi sgherri erano all'inseguimento di un gatto selvatico. A loro volta, i cacciatori erano inseguiti da un gatto ben conosciuto, Birba.

I pugni di Forzuto si strinsero, dirignò i denti: 'Gargamella! Ancora lui!'
'Perché non proviamo a fermarli?' chiese Naturone. Forzuto guardò il puffolino, si rilassò e si sedette sconsolato: 'E come credi che possiamo fare?'

Forzuto e Naturone si accorsero che Selvaggio non era più li accanto a loro. Guardarono di sotto e lo videro fare le linguacce e saltellare davanti a lord Balthazar e ai cani.

> Hok hok! Umani cattivi!' Hok! Puffatemi <

Forzuto afferrò il suo cappuccio con le mani: 'Si farà puffare!'
'Mi è venuta un idea, vieni Forzuto!' Naturone scese dall'albero e raggiunse il resto della comitiva di puffi: 'Golosone, mi servono i tuoi biscotti!'
'Certo! Gnam!' Golosone come sempre aveva la bocca piena. Il suo fagotto era molto più grande di quello degli altri puffi ed era pieno di cibo, in particolare dolci.
'Potresti darmi tre scatole di biscotti?' chiese, un pò agitato Naturone.
'Ma... ma... a che scopo?'
Naturone ignorò la riluttanza di Golosone. Non c'era tempo da perdere, Selvaggio rischiava di essere colpito da una grossa pallottola o essere sbranato dai cani o da Birba. Prese i biscotti e sparì tra le foglie di un cespuglio. Golosone pensò di riordinare i suoi dolci mentre gli altri puffi seguivano Naturone, che si piazzò al centro della strada con le tre scatole di biscotti aperte.

Richiamò l'attenzione dei cani, i quali annusarono nell'aria. Sentendo il buon odore di cibo smisero di seguire le tracce del gatto e si lasciarono imboccare da Naturone. Invece Forzuto aiutò Selvaggio a distrarre gli umani. Gli altri puffi, nascosti sotto un cespuglio spiavano tra le foglie.
Di Birba non si accorse nessuno, anche perchè era così preso dalla femmina che non pensava ad altro.
Il gatto rosso passò davanti ai cacciatori e ai cani, alle prese con i puffi, la cui unica preoccupazione era non essere colpiti dalle pallottole o sbranati dai cani.
I colpi dei fucili di lord Balthazar e del suo manipolo di cacciatori si esaurirono. Selvaggio, Forzuto e Naturone colsero l'occasione per raggiungere gli altri puffi e scappare, non senza lasciare l'ultima scatola di biscotti ai cani, che presi a mangiare non avrebbero obbedito a lord Balthazar per un bel pò.

Continua...

 

OK, in realtà la parte scritta nella fan fiction 'dove sei Birba?' era un pò riferita a questo episodio, ed un pò ad un episodio di un episodio dei puffi che ho visto in spagnolo. Ma il Garga è spesso al suo pentolone a fare incantesimi che puntualmente esplodono. Quindi nulla di strano.
Comunque mi diverte molto scrivere di questi due. Sano umorismo non eccessivo. In genere poi, quando parlo di Birba immagino sempre la mia gatta, e cerco di trasferire ciò che so dei gatti in Birba, sperando di farlo comportare come un gatto vero.
Da un paio di giorni sono un pò stanca ed ho poca voglia sia di disegnare, sia di scrivere, sia di studiarmi il norvegese. Inoltre pare che il contatto con le lingue straniere (inglese e norvegese) ha la controindicazione di farmi aumentare il rischio di errori ortografici, quindi devo prestare ancor più attenzione in fase di stesura finale. Oltretutto, come già detto, questa fan fiction mi sta uscendo difficltosa da scrivere. Probabilmente perchè ha almeno una decina di capitoli (penso 12 o 13), ed è, fin'ora, la storia più lunga in assoluto che sto riuscendo a scrivere. In parallelo sto facendo la prima stesura della mia original, che comunque non pubblicherò finchè non sarà ad un livello professionale (per un fumetto). Dopo questa voglio davvero provare a cimentarmi in long fictions, io vorrei riuscire a scrivere fan fictions di un centinaio di capitoli.

  
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