Serie TV > CSI - Las Vegas
Segui la storia  |       
Autore: Elisir86    08/01/2006    12 recensioni
Greg si spostò irrequieto la paletta del caffè tra i denti. Tra le mani teneva una busta bianca. Era arrivata di nuovo... Come un incubo. Il suo indirizzo scritto con mano infantile, l’inchiostro rosso sbavato e quel dannato francobollo che non esisteva. Sospirò portandosi una mano tra i corti capelli. Morse la paletta di plastica fino a sentire un crak. L’aveva spezzata. Come l’altra volta. Si stropicciò nervoso gli occhi.
Genere: Generale, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Capitolo VI

 

Grissom entrò per primo nella casa, spintonando un poliziotto varcò la soglia.

Guardò a lungo il salotto di un giallo limone, con una piccola televisione posta nell’angolo sinistro e una poltrona, dalla parte opposta c’era un grande tavolo di marmo. Qualche scafale antico pieno di libri che mai si sarebbe immaginato nella casa di Greg.

S’avviò con lentezza verso una delle due porte, ci guardò dentro.: la cucina.

Sara entrò nell’altra e si ritrovò nel bagno, richiuse la porta per salire agilmente le scale.

Appena di sopra si ritrovò in un altro salotto, ancora più grande di prima.

Un salotto che ricordava tanto uno studio, o meglio una biblioteca.

Con qualche tavolino qua e la, e sopra di essi sparpagliati libri aperti o chiusi, fogli e matite. Per terra verso i quattro angoli c’erano molte cartacce arrotolate, e alcune avevano centrato il cestino.

Grissom la raggiunse avvicinandosi al primo tavolo, era rotondo e su di esso vi stavano un paio di lampade e un grosso libro, tre le sue pagine piegate vi erano tante farfalle morte.

“Gil...” Sidle era entrata nella camera personale di Greg.

Un letto matrimoniale stava sotto un’enorme finestra, coperta da una tenda color caffelatte. Poster di cantanti stavano attaccati obliqui sui muri liberi. L’unico armadio che si trovava proprio alla destra della donna, sembrava più adatto a ricchi signori, e non si addiceva affatto al resto della camera.

S’avvicinò al letto.

Sparse, sul candido lenzuolo c’erano farfalle morte e orrendamente colorate di un inchiostro rosso.

“...È meglio che entri.”

Grissom la raggiunse, poi una voce squillate dal piano di sotto gli fece bloccare.

“Che succede?”

I due si precipitarono nel salotto nel piano inferiore.

“Ma che ci fate in casa mia?”

 Il giovane alzò lo sguardo su di loro.

“Gil mi spieghi?”

Sara alzò un sopraciglio, “Greg, ma cosa..?”

Sanders sorrise, “Sono andato a fare un po’ di spesa con un mio amico. Vi avevo detto che era uno scherzo quello delle lettere. Uno scherzo di cattivo gusto, certo, ma infatti Peter è venuto a trovarmi oggi per scusarsi.”

La donna lo guardò confusa, “Ma la telefonata...Le farfalle...”

Il giovane allargò il sorriso, “Bella trovata non trovi? Devo dire che mi sono spaventato a vedere tutte quelle cose morte, ma infondo si è risolto per il meglio, no?”

 

La polizia se ne era andata, e ora i tre colleghi stavano nel piano superiore attorno a un tavolino quadrato di legno scuro, su comodissime sedie morbide.

Greg sorseggiava tranquillo il suo the preferito, all’arancia.

Sara stava ancora mescolando il suo.

“Ci hai fatto prendere uno spavento. Potevi chiamarci...”

Sanders corrugò la fronte, “Credevo che Peter lo avesse fatto, aveva detto che... Oh, non importa.” E con una mano fece segno di menefreghismo.

Il cellulare di Gil suonò.

S’alzò avviandosi verso la porta ancora aperta della camera.

“Si?”

“Grissom?” l’uomo annuì, aveva mandato Brown e Stokes dai nonni di Greg, ma evidentemente era stato un inutile viaggio.

“Oddio Grissom, non sai cosa c’è qui!” Nick sembrava sconvolto e disgustato, sul sottofondo la voce di Warrick che chiedeva di spalancare qualche finestra.

“Chi potrebbe fare una cosa del genere a dei signori così anziani?” ancora il collega di colore, Nick sospirò “I nonni di Sanders  sono morti.”

Gil corrugò la fronte, “Non è possibile, è solo uno scherz...” non finì la frase che l’esclamazione di Stokes gli fece trattenere il respiro “Oh, cazzo! Greg!“.

Il cellulare cascò a terra.

“Nick! NICK!.

“È vivo? Warrick dimmi se è ancora vivo!!!”

E poi nulla.

Grissom si girò  verso Sara e Sanders che le stava di fianco.

Un perfido sorriso era comparso sul volto pallido del giovane.

“Hai paura Gil?”

E due spari echeggiarono nella casa.

 

 

Fine

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - Las Vegas / Vai alla pagina dell'autore: Elisir86