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Autore: shesreckless    24/02/2011    7 recensioni
La vita di una cheerleader è veramente così perfetta? Cosa succede quando due mondi diversi si scontrano?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Taylor Lautner
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi sento in colpa per averci messo tanto tempo ma queste giornate sono pienissime e sono impeganta 18 ore su 24! Scusatemi! Spero il capitolo vi piaccia! C'ho messo un po' a trovare le informzioni per scriverlo. Il liceo esiste sul serio e la scuadra idem. Ovviamente i personaggi ovviamente sono frutto della mia immaginazione. Comprese le caratteristiche da nerd che ho attribuito a Tay. Spero il capitolo vi piaccia anche se non è un gran che!

Il mattino seguente Isabel si alzò di controvoglia. Avrebbe voluto volentieri restare a letto tutto il giorno! So trascinò fino in bagno e si fece una bella doccia calda, grazie alla quale riuscì a svegliarsi un po'. Poi si diresse verso il suo armadio. Sua madre era vanitosa molto più di lei così aveva deciso che casa sua avrebbe dovuto avere armadi e specchi grandi, e se ne poteva avere la prova entrando in camera di Isabel. L'armadio era come una stanza a parte da cui si accedeva attraverso due ante rivestite da specchi. Dal di fuori non era evidente la grandezza ma bastava aprire quelle due "misere" ante per ritrovarsi nella terra promessa. Prese la sua divisa da cheerleader e la infilò nella borsa. Quel giorno voleva andare vestita più casual del solito. Si sarebbe cambiata poi. Prese un paio di pantaloni neri aderenti e una maglia larga bianca e grigia e dalla forma irregolare. Si cambiò e infilatasi le scarpe, scese al piano di sotto. Sua madre la aspettava già pronta ad uscire di casa.
"Buongiorno mamma."
"Buongiorno tesoro! Se vuoi c'è un po' di caffè lì!
"
"No grazie. Preferisco prendere qualcosa a scuola. Adesso vado, non voglio arrivare tardi."
"Vai così? E la tua divisa? è importante!"
"La metterò dopo mamma!"
"Mmh... vabbene...- rispose la donna poco soddisfatta- Ieri poi non hai più ascoltato il mio racconto della serata!"
"Ehm, al mio ritorno! Ok? Ora devo andare!" disse la figlia prendendo la borsa e lo zaino precipitandosi fuori dalla casa terrorizzata dall'idea di doversi sorbire il racconto della madre ricco di elogi agli uomini in carriera con cui usciva per un po' e poi finiva per insultare una volta che si rivelavano delle delusioni!
Salì in macchina e guidò fino a scuola canticchiando le canzoni alla radio.
Quando finalmente arrivò davanti all'edificio scolastico parcheggiò nel posto che le spettava (non molto in modo legittimo) in quanto capitano delle cheerleader. Sciese dall'automobile e si avviò per il vialetto verso l'ingresso.
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"Ehi!" si sentì chiamare. Si voltò e vide un ragazzo in t-shirt, jeans e giacchetto di pelle.
"Lautner! Cioè, Taylor! Buongiorno." lo salutò lei ancora indecisa su come comportarsi con lui.
"Tutto ok?" domandò lui.
"Sì, grazie."
"Niente divisa, eh?" notò lui guardandola dalla testa ai piedi.
"Mah sai... mi hanno detto che così sto meglio... ora non mi ricordo chi ma so che questa è stata l'unica cosa intelligente che abbia mai detto..." disse lei vaga.
"Siamo sicuri che sia stata un cosa intelligente? Voglio dire..." disse lui con aria schifata.
"Ehi! Ma insomma!" lo rimproverò lei colpendolo a un braccio.
"Scherzavo!- disse lui accarezzandosi la parte colpita anche se non gli aveva fatto tanto male -Stai bene." disse lui imbarazzato.
"Ieri sono stata bene. Grazie."
"Anche io. Dovremmo rifarlo…" propose Taylor.
"Stessa posizione?" rispose lei ammiccante e divertita. Poi scoppiò a ridere e lui la seguì a ruota, contagiato dalla risata chiassosa e sincera.
"Ehi! Isa-bella!" la voce squillante di Penny arrivò dritta alle orecchie di Penny riportandola sul pianeta terra.
"Isabella??" domandò Taylor.
"Sarebbe Isa, il diminutivo di Isabel, più bella! Solo Penny mi chiama così…"
"…ma a te non piace, giusto?"
Lei lo guardò sorpresa: "Come hai fatto a capi-" non riuscì a terminare la frase che Penny la afferrò per un braccio portandola via.
"Ehi! Stavo parlando!"
"Con quello lì?" disse lei con un aria di disprezzo che ricordò a Isabel da che gente era circondata. Tutti vuoti e superficiali.
"Sì…"
"Ma è un perdente! Lo hai detto anche tu! Cosa hai in testa? Girini cechi che ballano la lambada?" gridò Penny usando, tra l’altro, una tipica espressione di Isabel. Era quasi certa che Taylor avesse sentito. Infatti si allontanò velocemente scuotendo la testa. Isabel rimase lì impietrita. Non sapeva se bloccarlo, scusarsi o prendere a schiaffi Penny.
"E la tua divisa?"
"Ce l’ho nella borsa. La metto dopo…" rispose un po’ evasiva.
"Ma ti sei fumata qualcosa questa mattina? Prima flirti con uno dei perdenti della scuola, poi non metti la divisa… RIPRENDITI!" le gridò squotendola.
Suonò la campanella. E dalla radio della scuola lo speaker distrasse le due dai loro discorsi.
"Buuuuuongiorno Forest Hills Eastern High School!! Le lezioni stanno per iniziare! Quindi correte in classe! Torneremo On Air alla fine della lezione! Buon inizio!"
"Devo andare. Non posso permettermi un altro ritardo! A dopo P!" disse Isabel scappando dentro e dirigendosi verso la classe.
Passò la lezione a rimuginare su quello che era successo il giorno prima e a quello che Taylor potesse pensare dopo aver sentito quella frase infelice…
La lezione finì. Isabel uscì di corsa dalla classe e andò verso gli armadietti. Taylor era lì. Camminò verso di lui con calma. Prima che potesse raggiungerlo, Justin e Chris, due suoi amici le sbarrarono la strada.
"Ehi splendore!- la salutò Chris –Verrai a vedermi agli allenamenti di Football oggi?"
"Scordatelo Chris!" Chris era il capitano della squadra di football della scuola, gli Hawks. Ovviamente lei ci era uscita. Ora però era finita. Lui era un porco senza cervello. Un unico neurone che riusciva a dargli solo l’impulso di alzare la sbarra al passaggio dell’automobile più carina. Era stata praticamente costretta a frequentarlo! Forse non tutti lo sanno ma nelle scuole come la loro vige una specie di legge naturale per cui i capitani delle squadre debbano uscire tra loro. Persino il capitano della squadra di pallavolo femminile usciva con il capitano della squadra di baseball!
"Granita?"
"No." rispose lei fredda.
"Come siamo acide oggi!" fece notare Justin, il braccio destro/ leccapiedi personale di Chris.
Isabel sbuffò e i due si dileguarono con un semplice "Ci si becca in giro tesoro"
Proseguirono per la stessa direzione di Isabel.
Giunti vicino a Taylor e a ragazzo sulla sedia a rotelle con cui stava parlando, gettarono ognuno la propria granita addosso a uno dei ragazzi.
"Ma che fate!" gridò Isabel attirando l’attenzione su di se. Di solito ignorava certi atteggiamenti. Erano cavoli loro quello che facevano e toccava a chi subiva decidere se reagire o meno. Ma stavolta…
"Tu non l’hai voluta, l’abbiamo data a loro!" rispose sghignazzando Justin.
Isabel corse verso i due ragazzi.
"State bene? mi dispiace! Sono degli idioti…" prese un fazzoletto e lo passò al ragazzo sulla sedia a rotelle.
"Non abbiamo bisogno dell’elemosina. Saremo sfigati ma ce li abbiamo i fazzoletti." le rispose freddo Taylor.
"Anzi, siamo anche ben attrezzati. Ormai siamo abituati." Riprese l’altro. Poi si rivolse a Taylor "Mi prenderesti l’asciugamano?"
"Sicuro! Tieni!" Ormai ignoravano Isabel che per la prima volta in quell’edificio, si sentì invisibile.
"Taylor posso parlarti? "
"Preferivo quando mi chiamavi Lautner. Anzi, preferivo quando non mi chiamavi proprio!"
"Ma che diavolo ti prende? "
"No, che diavolo prende a te! Facevi tanto l’amica e invece alle mie spalle dici certe cose? Pensavo fossi diversa. Ma evidentemente ieri era solo una balla… cosa c’è? Volevi che ti facessi i compiti o cosa?"
"Calmati! Volevo parlarti di questo?" Taylor guardò in alto e sbuffando sbatté forte l’armadietto.
"Non ho voglia di stare a sentire le tue stupidaggini. Le tue bugie. Hai sbagliato persona."
"No aspetta! Quelle cose le ho dette in una giornataccia e non ti conoscevo ancora! "
"Ah bene, sei anche più superficiale di quanto pensassi."
"Fammi parlare!" ormai più che parlare, gridavano. Mezzo corridoio li fissava ma loro sembravano non notarlo.
"Ti farò trovare un altro tutor! Parlo io con la Thomas…" disse Taylor andando via. Isabel rimase impietrita. Non doveva andare così…
"Cosa è successo tra voi?" domandò il ragazzo sulla sedia a rotelle che era rimasto lì, nonostante Taylor lo avesse invitato a seguirlo.
"C-come?"
"Di solito non se la prende così tanto per il giudizio degli altri…"
"E di solito io non mi sento così in colpa per aver giudicato male qualcuno…" rispose lei abbassando la testa.
"Comunque piacere, Lucas. " sorrise lui porgendole la mano.
"Isabel.- rispose lei sorridendo e stringendo la mano del ragazzo. Lui arrossì leggermente. –Senti Lucas, a me dispiace per la storia di Taylor… come posso fargli capire che è tutto un malinteso?"
"Tay ha la testa dura. Ci parlerò io."
"Grazie."
I due si salutarono e tornarono in classe.


Più tardi, all’ora di pranzo, Isabel incontrò lo sguardo di Taylor che subito si voltò. Non sarebbe caduto nella trappola della cheerleader.
Poi Isabel guardò verso Lucas che era con Tay. Lui scosse la testa. Niente da fare… Taylor non voleva saperne.
Isabel andò a sedersi al tavolo con le altre che le facevano il lavaggio della testa per metterla contro Taylor. Non potevano permettere quell’amicizia. Lei però non le ascoltava. Pensava solo a come farsi perdonare. Per fortuna, l’ispirazione arrivò dall’alto. Dio? No, lo speaker della radio del liceo!
"Buon pranzo Hawks! Il piatto del giorno sono i broccoli della signora Liz. Non diteglielo ma gli unici ad apprezzare questo piatto sono i cassonetti!- Isabel sbuffò, le battutine squallide non arrivavano al momento giusto! –Volevamo ricordarvi che siamo aperti alle vostre richieste. Vi piace qualcuno ma siete troppo timidi per dirglielo? Volete urlare il vostro odio verso qualcuno ma non sapete come? Sentite il bisogno di scusarvi con qualcuno che non vuole ascoltarvi?- Oh sì! Pensò Isabel – Allora venite da noi e dedicategli una canzone! è semplice e anonimo! Vi aspettiamo!"
Isabel si alzò e andò verso gli studi da dove trasmetteva la radio, lasciando le amiche che la fissavano domandandosi cosa facesse.
Poco dopo, mentre Taylor, Lucas, Penny, Isabel, Chris, Justin e praticamente la maggior parte della scuola erano in corridoio, dalla radio lo speaker prese la parola: "E questa era Double Talk. Adesso un’altra dedica. è da parte di una ragazza che dice: ‘Odio il fatto che tu te ne sia andato senza ascoltare tutte le parole che avevo da dirti. Ma se questa è la tua decisione, la accetterò. Spero comunque che tu mi dia una possibilità. Mi dispiace orsacchiottino!’. Beh, caro Orsetto, questa è per te."
La musica di I Hope You Find It con la voce di Miley Cyrus, indondò la scuola. La maggior parte non ci fece caso, altri ridevano, altri ancora si chiedevano per chi fosse. Taylor invece alzò gli occhi verso l’alto parlante. Era chiaro che era indirizzata a lui e dato che le persone che conoscevano quel nomignolo e dato che Lucas non aveva motivo di chiedere scusa… lanciò un occhiata a Isabel che lo fissava speranzosa.
Adesso lui sarebbe andato da lei, avrebbero parlato e…

Le speranze di Isabel si infransero quando Taylor si allontanò e uscì dall’edificio scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
E ora dove va? Si chiese Isabel. "Taylor! Aspetta!" gridò mettendosi a correre per raggiungerlo.

   
 
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