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Autore: gin90    25/02/2011    1 recensioni
Sequel di La Regina dei ghiacci e L'ultimo addio.
"Su via siamo cresciuti, ora siamo adulti e questa si chiama convivenza pacifica, cerchiamo tutti di passare oltre, ma non tu e non Draco, sembrate ancora quelli di un tempo, ancora intenti a mangiarvi con lo sguardo, devi andare avanti Ginevra non credi sia ora?"
Le ultime parole le aveva appena sussurrate nel suo orecchio. Ma gli piaceva tanto fare l'avvocato del diavolo?
Stizzita la rossa si girò tanto per guardarlo a brutto muso.
"Potrei dire la stessa cosa di te Blaise, ti conosco troppo bene per pensare che questa situazione non ti faccia piacere, sei tanto pieno di belle parole, ma invece di fare il predicatore del diavolo prova ad applicare le tue teorie, sono sicura che dopo potresti risultare più convincente!"
I suoi occhi scuri parvero per un attimo sbalorditi, lentamente portò la mano verso il viso di lei per scostare due ciocche rosse che erano sfuggite alla pettinatura.
"Touché!"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 10
Vodka alla menta


Quel giorno, se ne era andata dalla casa dei suoi senza farsi vedere, aveva camminato per ore al freddo e al gelo, ed era tornata a casa solo molte ore dopo.
Rientrando aveva trovato un Harry molto irato; ma quella camminata era stata più un lungo discorso con se stessa, durante il quale aveva finalmente capito che le cose non dovevano e non potevano andare così, al di fuori di Draco, al di là di chi lei amasse, prima di tutto quella a cui doveva rispetto e amore era se stessa, e nell'ultimo tempo non è che brillasse di autostima, ma se la notte porta consiglio, il giorno ne porta di più, indi per cui aveva deciso che da oggi si sarebbe cambiata musica, basta mettere la testa sotto la sabbia.
"Si può sapere dove sei andata? Non puoi sparire così il giorno di Natale per giunta, ai tuoi è preso un colpo e non sapevo più che inventarmi per giustificare il fatto che io non sapessi dove diavolo fosse la mia fidanzata!"
Era nero di rabbia, la stava guardando di sbieco, e Ginevra era convinta che di lì a poco l'avrebbe colpita se lei non avesse trovato un'argomentazione più che ragionevole.
Ma ormai lei aveva preso la sua decisione, era in ballo, tanto valeva ballare.
"E immagino che il problema fosse tutto lì!"
Aveva parlato con tono tranquillo, tanto per dimostrare che se in quella casa c'era un pazzo di certo non era lei.
"Che vuoi dire?"
Ora lui aveva assottigliato gli occhi.
"Voglio dire che l'unico problema è che hai dimostrato davanti a tutti di non sapermi comandare a bacchetta ferendo il tuo orgoglio da maschio alfa, ma...notizia flash Potter, io non sono una proprietà d'amministrare, sono una donna, una persona con dei sentimenti e dei desideri!"
Ma lui proprio sembrava non capire, aveva sempre sospettato che fosse un po' tardo per certe cose.
"Non mi sembra di averti mai trattato differentemente da una donna!"
"Ed è proprio questo il problema, tu mi tratti secondo il tuo concetto di donna, ma io non sono il tipo da farsi comandare, sarà andata bene per mia madre, ma io non sono lei, non sono più padrona neanche di decidere dove sposarmi, ammesso che io voglia farlo!"
E d'improvviso i suoi occhi verdi si illuminarono, sembrava aver colto finalmente il nocciolo della questione, beata ignoranza!
Possibile che ancora non avesse imparato che Harry Potter era assai difficile che comprendesse qualcosa che andava al di là del suo naso?
 Se prima pensava che la persona più narcisista che conoscesse, fosse Draco Malfoy, ora aveva di che ricredersi, l'ego di Harry Potter non poteva essere superato.
"Allora è questo il problema? Vuoi sposarti in quella dannata cappella?"
Lei sbatté la mano contro la fronte, ricordandosi del taglio solo quando una forte fitta la colse.
Possibile che lui avesse colto solo quella parte?
A quanto pare si.
"Il problema Harry, è che io non voglio proprio sposarmi, ti sei azzardato a parlare di una cosa così delicata con la mia famiglia, prima ancora di parlarne con me, ma su quell'altare a dire di si, ci dovrei essere io eventualmente non la mia famiglia, ed io non ho alcuna intenzione di dire di si a te Harry Potter, non commetterò questo errore!"
Ora pareva davvero basito.
"Non ti seguo più Gin, davvero!"
Possibile che fosse così idiota?
D'accordo, forse era anche colpa sua che si comportava in maniera poco chiara, ma lui di certo stava facendo orecchie da mercante.
Sospirò stanca.
"Va bene Harry, voglio scoprire le mie carte, la verità è che questa cosa non va' affatto bene, la nostra storia, la nostra convivenza, è tutto sbagliato, io non credo di amarti, credo di non averlo mai fatto in realtà, ed è meglio per entrambi se la smettiamo con questa stupida recita."
Non fece in tempo a terminare di parlare, che lui le aveva mollato un ceffone da serie A.
Lei era rimasta immobile, sapeva di meritarlo, almeno in parte.
Si avvicinò sbattendola violentemente contro il muro e schiacciando il suo corpo contro quello di lei.
"Che cazzo stai dicendo Gin? Non ti vuoi sposare? Va bene, ma non dire cazzate!"
Povero sciocco Harry, la verità è che niente di quello che avrebbe potuto dire o fare le avrebbe fatto cambiare idea, ormai aveva deciso di sistemare la sua vita, e lo avrebbe fatto con o senza il consenso delle persone che ne facevano parte.
Era stanca di farsi comandare, era stanca di affannarsi per non deludere le aspettative altrui, era stanca di non essere se stessa.
Ginevra Weasley aveva pianto, era morta ed era risorta dalle sue stesse ceneri più agguerrita che mai.
Lo scostò da se con una spinta, si diresse alla porta e prima di chiuderla alle sue spalle si voltò un'ultima volta per guardare quello che era stato il suo fidanzato.
"La verità Harry, sto solo dicendo la verità, a che cazzo ti servono quegli occhiali se non riesci a vedere ad un palmo dal tuo naso?"
Se ne andò senza dargli modo di replicare.

"Quindi fammi capire, hai mandato al diavolo Harry Potter?"
Ginevra si trovò ad annuire per l'ennesima volta alla sua amica, che le stava ponendo la stessa domanda da più di un'ora.
"Si Luna, e anche gli altri due!"
L'amica portò un dito sotto il mento con fare pensieroso.
"Sì, però hai mandato al diavolo Harry Potter?"
Ginevra sbuffò alquanto irritata.
"Per la centesima volta, sì Luna, ho mandato al diavolo Harry Potter!"
La biondina si aprì in un grande sorriso soddisfatto.
"Ma allora che stiamo a fare qui? Andiamo a festeggiare!"
L'entusiasmo della sua migliore amica la stava un pelino irritando.
"Scusami tanto Luna, se non ho esattamente voglia di ballare la macharena, infondo ho solo lasciato il mio ragazzo con il quale stavo da tre anni!"
Ora era la bionda a guardarla irritata.
"Andiamo Gin, non diciamo cazzate, e non cercare di fare la vedova affranta perché proprio non ti riesce, io so come sta Ginevra Weasley quando sta male per amore e ti assicuro che non è questo il caso, andiamo guardati intorno, e pensa a com'era quando ti sei lasciata con Zabini!!"
La rossa fece percorrere lo sguardo sullo spazio circostante, stavano nel suo vecchio appartamento, che tanto per la cronaca non aveva più un mobile, indi per cui si erano sedute sopra ad una vecchia coperta, si stavano abbuffando di cibo cinese a lume di candela, faceva tanto boy scout.
Poi ripensò a tre anni prima, quando aveva detto addio al suo grande amore di bambina, e l'unica cosa che le veniva in mente era un letto, sul quale aveva passato giorni interi, poi lacrime, pianti, urla e incubi.
No, decisamente non era questo il caso.
Improvvisamente scoppiò a ridere di gusto, quanto le era mancata la sua amica.
"Lo vedi, alla fine io ho sempre ragione, quindi cara la mia signorina ora dai retta alla tua amica che sa perfettamente come tirarti su!"
Detto ciò, tirò fuori due bottiglie di vodka alla menta dalla borsa.
Quella ragazza era un uragano di risorse.
"Luna, dall'ultima volta che mi hai sottoposta alla tua terapia, ho dovuto dire addio sia alla vodka alla pesca che all'amaro montenegro, non vorrei fare lo stesso con la vodka alla menta!"
Lei sorrise furba.
"Allora se così deve essere, ci conviene darle un addio come si deve...altrimenti potrebbe offendersi!"
Le porse una delle bottiglie già stappata.
Luna brindò verso la rossa.
"Alla tua amica mia...bentornata Ginevra Weasley!"
Lei non potè non sorridere.
"Già, bentornata Ginevra Weasley!"

Dopo una grande dose di risate e una buona dose di alccol, le due ragazze stavano stese a terra, in uno stato che non è meglio precisare.
"Allora Gin, ora che il tuo fottuto gnomo da giardino ha preso il largo, che hai intenzione di fare?"
Già che aveva intezione di fare?
Forse era l'acool, ma si sentiva come se si fosse svegliata da un lungo sonno, e la cosa che le venne in mente fu una sola.
"Vivere!"
Luna era scoppiata a ridere di gusto.
"D'accordo, allora qual è il primo passo?"
La rossa si mise dritta per poter guardare meglio la sua amica, certo la stanza non smetteva di girare, ma non si era mai sentita meglio in vita sua.
"Non so, respirare?"
E risero di nuovo come due oche.
"No dai seriamente, fra poco verrà il capodanno, come hai intenzione di passarlo?"
Un nuovo anno?
Oddio, questo poteva essere potenzialmente problematico.
"Non ne ho idea, la mia famiglia andrà al ristorante, e ovviamente si porteranno anche il caro Harry, ora che è così affranto perché Ginevra la stronza l'ha mollato, Malfoy starà con la sua bella famigliola immagino, e Zabini faccio davvero a meno di sapere che cosa farà, indi per cui, non ne ho idea!"
Il viso dell'amica si illuminò.
"Allora perché non facciamo prendere un colpo a tutti??"
Conosceva Luna da abbastanza tempo per sapere che quello sguardo non prometteva nulla di buono.
"Che cosa intendi?"
"Visto che hai deciso di fare la guerra, tanto vale fare le cose per bene..."
"Ripeto, che intendi?"
"Un paio di miei amici, che prima che ti mettessi a giocare a biancaneve con il tuo fottuto gnomo da giardino erano anche amici tuoi, trascorreranno l'ultimo dell'anno allo stesso ristorante dei tuoi, potremmo andare anche noi, sai che colpo?"
Sapeva che la sua amica era pazza, ma non credeva fino a questo punto.
"Assolutamente no, non andrò nella fossa dei leoni di mia spontanea volontà!"
"Andiamo Gin, sarà divertente, e poi che vuoi che ti facciano, sei maggiorenne, mica possono portarti via per i capelli!"
Di questo non era tanto sicura, però, era ora che dimostrasse che loro non potevano permettersi di decidere per lei.
"Mi hai convinta Luna, facciamolo!"
L'amica scoppiò di nuovo a ridere.
"Ti ho chiesto di passare il capodanno con me, mica di commettere un omicidio!"
Già, ma non era così sicura che non ci sarebbe scappato il morto.

Ok, questo è un chappy di transizione...nel prossimo vedremo come il fato è proprio deciso a prendersi gioco della nostra protagonista...in ogni caso qui la nostra protagonista è sicuramente più serena...con questo capitolo non voglio osannare gli effetti terapeutici dell'alcool, assolutamente, però credo che la maggior parte delle persone almeno una volta nella vita abbia ricorso a ciò, magari per divertimento o tanto per provare...
Quindi non voglio offendere nessuno...
A presto e ringrazio funnybee...
Kiss
Gin90



 



  
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