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Autore: B_SomebodyToldMe    25/02/2011    6 recensioni
"Stasera tu, Stefan ed Elena venite a cena a casa mia! Non ti puoi rifiutare!" dico sorridente al vampiro di fronte a me.
"Anche loro? Avanti, io non ti basto? E poi sai com'è Stefan, ha una dieta un po' particolare e.."
"Non è un problema! La vicina è fuori per il weekend e mi ha affidato il suo barboncino toy, inoltre stamattina al parco sono riuscita a catturare due gatti veramente ciccioni. Può andare? Sono abbastanza carini e morbidosi? In alternativa posso sempre andare a rubare il coniglietto d'angora di Bonnie.."
La sua risata cristallina mi riempie le orecchie.
"No, può bastare. Però devi promettermi che se Stefan ed Elena vorranno proseguire la serata in modo romantico a casa mia tu mi ospiterai per l'intera nottata." Risponde sorridendo malizioso.
...
..-A,E,I,O,U... YPSILOOOON!- Ecco, li avete sentiti? Sono i miei ormoni che stanno facendo il trenino. -BRIGITTE BARDOT, BARDOT!-
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TROPPE BONNE POUR TOI!


“Allora quali sono i vostri buoni propositi per questa nuova vita?”

“Fottiti, ciccione.”

“Lo’ modera i termini. Stai parlando con tuo fratello.”

“Hai ragione Dan, scusa. Fottiti, fratellone!”


Ecco, questa è la mia famiglia. Unita, vero? Sì lo ammetto: sono stata io a rispondere male a mio fratello.. Ma come potreste biasimarmi?!

Mi hanno trascinato via da tutto ciò che ero riuscita a conquistare in diciassette lunghissimi anni! Via dagli amici, dal fidanzato, dalla scuola, dai negozi, dalla casa, dal cane, dalla mia posizione e via dalla mia sicurezza.

E adesso sono qui, su un treno assai malconcio e molto probabilmente anteguerra che ci porterà in una sperdutissima cittadina dalla quale forse riusciremo ad arrivare nel più remoto ed ignoto meandro della Virginia anche noto col nome di Mystic Falls.

Ora, una volta arrivata in questa (famosissima) cittadina non solo dovrò ininterrottamente parlare in una lingua che non mi appartiene, non solo dovrò passare giorno e notte a studiare per mettermi in pari con il programma della nuova scuola ma dovrò anche passare giorni infernali nei quali sarò etichettata come ‘quella nuova’ e scannerizzata da capo a piedi ogni qualvolta metterò piede in un edificio pubblico. Fico, no?

Seriamente pensate che dovrei essere più gentile con loro? Perché sì, è colpa loro se mi ritrovo su un treno diretto in culo al mondo. Sì, perché Daniel non poteva scegliere un’università normale, a Pisa o Firenze o anche Milano, no! Lui doveva per forza andare alla facoltà di ‘storia sociale: origine dei miti e delle leggende’ in Virginia e naturalmente nostro zio non ha potuto obbiettare quando ha tirato fuori il suo asso nella manica: la carta del ‘vorrei tanto poter tornare nel luogo dove viveva la mamma quando era giovane’ bellamente accompagnata da occhioni lucidi e labbruccio tremolo. E Andrew aveva colto la palla al balzo: rimanendo in Italia avrebbe sicuramente perso l’anno e lo zio l’avrebbe spedito in college solo come un cane.


“E’ solo un po’ nervosa, le passerà presto. Sai com’è fatta,no?” bisbiglia Dan.

“E’ proprio questo che mi preoccupa!”

La risposta di Andrew mi fa sorridere. Sa che per rendermi appena sopportabile dovranno promettermi un weekend da shopaholic a New York.

“Sì,sì. Lo so. Sono acida come un barattolo di yogurt andato a male, ma la mia incontrastata bellezza mi consente di avere un carattere, come dire.. particolare!” rispondo sorridente.

“Un carattere, come dire.. modesto!” mi fa il verso Dan.

“Ha-ha. Divertente. Davvero. Tuttavia ho solo detto la verità.”

“Anch’io l’ho detta, vero Drew?”

“…”

“Drew?”

“…”

“ANDREW!” sbotto “ Si può sapere che stai leggendo da quando siamo partiti? Non ti vedevo così assorto nella lettura dai tempi di Pimpa!”

“Eh? Oh..sì! E’ una specie di diario. Un po’ a metà tra la Meyer e Stoker, sapete vampiri, amore (bleah!) e poi finalmente sangue e violenza!” risponde sorridendo.

“Oh, la nostra piccola Lolita è rimasta alle parole ‘vampiro’ e ‘amore’, non è tenera?” mi prende in giro Dan. Che palle, ma non si accorge che sono proprio battute tristi? “ Che c’è? Speri di trovare il tuo bel Edmund Cullen?”

“Edward.”

“Chi?”

“Si chiama Edward Cullen. E no, non mi interessa un vampiro emo che va a caccia di cuccioli di Labrador” rispondo sorridendo.

“Dan, guarda qui! C’è pure un ritratto del futuro fidanzato di Lo’!” dice Andrew sghignazzando e mostrandoci una pagina del diario completamente occupata da un disegno a carboncino.

I tratti sono rozzi e imprecisi ma si possono ben distinguere due occhi completamente neri dai quali partono delle.. lacrime? Non credo!.. Vene? Mah, delle linee nere che si estendono sulle guance. La bocca è aperta in una smorfia che mette in mostro canini così lunghi e affilati da far concorrenza a quelli di una tigre.

Si, proprio un amore di ragazzo!

“Che carini che siete! Avete la stessa espressione!” Dan quasi casca dal sedile per il troppo ridere.

“Tua mam- -“

“Stazione di Madison City. Stazione di Madison City.”

La voce gracchiante dell’attoparlante mi trattiene dal rispondere a tono.

Raccogliamo tutte le nostre valigie e ci avviciniamo all’uscita. Dan mi sfiora la mano per poi stringerla leggermente, Andrew invece mi posa un leggero bacio tra i capelli.

“Scuse accettate.” Sorrido.

Li ho perdonati,sì, ma oltre al weekend a New York ora mi devono anche una giornata al mare.

“Andiamo.” Dice Daniel togliendo dalle mie mani una delle tante borse appena le porte del treno si aprono.



* * * * *



Wow! Cioè.. WOW!

Questa casa è veramente enorme! E il giardino! Il giardino è veramente GIGANTESCO!

E’ perfetto per una festa! Sì, una festa in giardino. A primavera. Metterò dei gazebo bianchi ai lati e inviterò tutti i miei nuovi amici, e anche gli amici degli amici! E ci saranno una marea di tartine e champagne e musica e..

“LOLITA! HAI FINITO DI FARTI FILM MENTALI?! MUOVITI E VIENI AD AIUTARCI!” Promemoria: quei due buzzurri dei miei fratelli non devo assolutamente venire alla mia festa.


Una volta sistemate le valige nelle camere mi avvio verso il bagno con il mio beauty-case.

Abbiamo democraticamente deciso di andare a cena fuori. Io mi rifiuto di mettermi ai fornelli dopo così tante ore di viaggio, Andrew sa a malapena aprire il barattolo dei sottaceti, figuriamoci cucinare e Daniel.. beh, lui si è offerto di cucinare ma l’ultima volta si è esibito nella ‘ pasta con salsa di cioccolato e formaggio di D. Wyngarden” e..UGH! Non riesco neppure a pensarci!

Una volta nel bagno faccio la doccia e mi lavo i capelli, dopodiché li asciugo velocemente tirandoli con le dita per darli una parvenza di liscio.

Arrivata in camera mi cimento nella scelta del vestiario. Dopo circa un quarto d’ora decido per una canottiera molto leggera verde bottiglia che cade morbida sui fianchi e con i bordi un po’ sfrangiati; prendo anche un paio di jeans stretti blu scuro con un taglio dritto sul ginocchio destro. Sandali marroni decorati con piccole borchie di metallo, una cintura dalla fibbia invecchiata lasciata cadere sui fianchi ed una giacchina di camoscio anch’essa marrone. Raccolgo i capelli in una coda alta lasciando libera qualche ciocca bionda ad incorniciarmi il viso. Contorno gli occhi con una matita marrone passandola più volte per cercare di mimetizzare le occhiaie dovute al lungo viaggio e stendo un leggero velo di blush sulle guance. Mi guardo soddisfatta allo specchio per poi raccattare la prima borsa che trovo sotto mano mettendoci dentro il minimo indispensabile, sapendo bene che i miei fratelli mi appiopperanno il loro portafogli ed i loro cellulari.

Finito di prepararmi scendo le scale preparandomi ad una lunga, lunghissima attesa. Ebbene sì: Andrew e Daniel sono più lenti di due ragazze nel prepararsi. Sono tipo ‘Questo mi ingrassa!’ ‘Questo mi fa il sedere piatto!’ ‘No, il giallo mi sta malissimo! E poi che penserà la gente?! –Guarda quello lì è vestito giallo voglia di cazzo?!-‘. Mi armo di pazienza e aspetto.


30 minuti: perdo ogni speranza.


60 minuti: vedo una luce e mia madre che mi chiama al di là di un fiume.


90 minuti: giurerei di aver visto passare San Giuseppe sui rollerblade!

Finalmente 97 minuti dopo vedo i due ragazzi apprestarsi a scendere le scale.

Beh, ok: ho dovuto aspettare molto ma il risultato che hanno ottenuto è ottimo.

Daniel è il più alto, ha i capelli lisci e biondi, di media lunghezza; i suoi occhi invece variano dal nocciola chiaro al marrone intenso a seconda della luce. Ha una semplice camicia bianca sopra dei jeans chiari un po’ strappati, molto semplice ma carino. Quando passa mi arriva una ventata di profumo Abercrombie che riuscirebbe a stordire persino un elefante!

Andrew invece ha i capelli castano scuri in contrasto con i suoi occhi di un verde quasi assurdo. Ha uno stile piuttosto particolare nel vestire: lui lo definisce come ‘borderline tra homeless e très chic’, io e Daniel lo definiamo ‘da finto drogato’. In effetti non si veste male, anzi molto spesso indossa vestiti eleganti anche per andare a scuola, ma finisce sempre per indossarli in maniera diversa, magari stropicciandoli o abbinandoli in modo anomalo, o ancora aggiungendo accessori decisamente improponibili.


Come previsto una volta scese le scale mi affidano i loro effetti, dopodiché ci dirigiamo lentamente verso il Grill segnato sulla cartina.

“Mystic Grill. Un locale perfetto per cene di lavoro, tra amici o in famiglia.
Dopo cena il bar resterà disponibile e un Dj vi regalerà musica di qualità. Il locale diventa così un pub perfetto per fare nuove conoscenze e rinforzare le vecchie.”


Così dice la guida che ci hanno dato appena arrivati in città.

Il locale non è male, anzi direi che è veramente carino. L’esterno è completamente verniciato di verde mentre i muri interni sono in mattoni scoperti. L’arredamento è in legno e le luci sono suffuse; il locale di estende su due livelli: su un piano leggermente rialzato si trovano il bar, il biliardo, dei divani in pelle e la postazione del Dj mentre al centro nel livello inferiore sono posizionati una trentina di tavolini.


Dopo aver abbondantemente mangiato, Andrew e Daniel si spostano al biliardo prendendo posto tra i ragazzi della nostra età.
Io mi dirigo svogliatamente verso il bancone del bar sedendomi nell’ unico posto rimasto libero.

“Che cosa posso portarti?” mi chiede il barista. E’ un ragazzo giovane, più o meno della mia età; ha un sorriso gentile e degli occhi vivaci. Forse in questo posto non ci sono solo zoticoni come credevo!

“Un cosmopolitan, grazie.” Rispondo ricambiando il sorriso.

Poco dopo arriva il drink che avevo chiesto ed io inizio a sorseggiarlo incantandomi nel guardare la medaglietta del mio braccialetto sbattere ritmicamente contro il bicchiere.

“Sei nuova.” Alzo lo sguardo convinta di ritrovare il sorriso del barista ma vedendolo ad alcuni metri di distanza capisco che a rivolgermi la parola è stato il ragazzo seduto accanto a me.

“Già.” Rispondo senza nemmeno guardarlo
.
“Abito qui già da un po’ ed avrei sicuramente notato una ragazza carina come te.”

Fermo,fermo, fermo. Non lo stai facendo sul serio. No, non puoi essere così spudorato e stupido da provarci con una ragazza appena arrivata! “Comunque io sono Damon, tu..?”

Troppo carina per te!”

“Beh,sono spiacente ma credo di essere il meglio che puoi trovare qui.” risponde con una nota divertita nella voce.
“Addirittura?” rispondo sarcasticamente per poi voltarmi a guardarlo.

Oh..oh, ok. Forse ha ragione. E’ veramente bello, ha i capelli scurissimi che fanno risaltare in modo spaventoso i suoi occhi cerulei contornati da ciglia foltissime, la pelle poi è liscia e priva di imperfezioni. La risata provocata dalla mia risposta lascia vedere una schiera di denti bianchissimi e dritti.

“Sì, addirittura. Devi sapere che sono uno degli scapoli più ambiti in città!” risponde lanciandomi un sorriso malizioso.

“Se sei single ci sarà una ragione, no? E a casa mia ‘scapolo’ è sinonimo di vecchio!” ribatto senza pensare. Appena finisco la frase mi rendo conto di quanto possa sembrare sgarbata e cerco di recuperare terreno con un misero “Mi chiamo Lolita.”

“Lolita.. abbreviazione di Dolores suppongo. Sei spagnola?” mi sarei aspettata di sentire la sua voce risentita o comunque distaccata. Tutto tranne che divertita, come in effetti sembrava!

“No,no. Solo Lolita! E comunque sono italiana, non si sente l’accento?” rispondo sorridendo, sollevata che non se la sia presa per la mia pessima uscita.

“Affatto. E.. a cosa devi questo nome così particolare?”

Che palle! Odio le domande sul mio nome; mi chiamo così e non posso farci niente! Mi trattengo a stento dal rispondere che Damon sembra il nome di un tronista di ‘Uomini e Donne’ e opto per un più consono:

“I miei nonni sono rimasti affascinati da un libro in cui la protagonista si chiamava così e quando sono nata hanno insistito affinchè avessi quel nome.”

“Quella Lolita! Vladimir Nabokov, se non sbaglio. Ragazza precoce che stimola istinti sessuali anche in uomini maturi.. è così?” risponde lanciandomi un’occhiata tutt’altro che casta.

“No! Cioè sì, ma.. NO! Io non-.. Cosa?!” balbetto in preda dell’imbarazzo.

Lui ride nuovamente, stavolta dell’ imbarazzo nel quale mi ha gettata e dopo poco risponde:

“Ehi, respira! Stavo solo scherzando!”

E ti sembrano cose su cui scherzare?! Che idiota..

“Ti togli quel broncio se domani ti porto a fare un giro turistico? So tutto di questi luoghi, non potresti trovare persona più adatta di me!”

Ascolto le parole senza metabolizzarle veramente: lo sguardo mi è caduto sull’ora indicata dal mio telefono.

Mezzanotte e quarantacinque. Cazzo!

Cerco di individuare i miei fratelli tra la massa di ragazzi riuniti attorno al biliardo ed appena li vedo mi alzo per raggiungerli. Non faccio in tempo a fare pochi passi che sento una mano bloccarmi il polso. Mi volto e trovo Damon davanti a me che con sguardo serio mi dice:

“Accetti la mia proposta?” sembra molto più un’affermazione piuttosto che una domanda. Giurerei anche di aver visto le pupille dei suoi occhi restringersi velocemente… no, deve essere colpa della luce del locale.

“Oh? Sì, sì.. certo!” rispondo senza pensare, continuando a cercare con lo sguardo Daniel e Andrew.

Finalmente li ritrovo, mi faccio spazio tra la folla e una volta davanti a loro li prendo per le mani trascinandoli verso l’uscita incurante delle loro proteste.

“E’ tardi e domani dobbiamo andare a scuola e voglio poter dormire almeno qualche ora e..- sì, Daniel! So bene che tu non hai lezione domani ma noi sì! Quindi zitto e cammina!” Potrei avere un futuro nell’esercito, non credete?



* * * * *



Dormiremo tutti e tre insieme stasera. La casa è molto grande e, lo ammetto, ho un po’ di paura a rimanere da sola.
Dopo essermi cambiata e lavata i denti, disfo la borsa notando tra gli oggetti un piccolo foglietto giallo.

‘Domani, 14.30 Mystic Grill. Sii puntuale.
D.’


Perfetto! Maledetta me e la mia abitudine di non collegare il cervello alla bocca.

Sbuffando mi butto in mezzo al letto aspettando che arrivino anche i due ragazzi, una volta che si sono posizionati accanto a me, mi trascino la coperta fin sopra il naso e auguro loro la buona notte.

Prima di addormentarmi sento chiaramente Daniel sbuffare:

“Appena troverò una ragazza vi butterò fuori dal mio letto a calci nel sedere! Lo’ , per l’amor del cielo! Tieni lontano da me quei ghiaccioli che hai al posto dei piedi!”

Sorrido appena e mi lascio andare.



(…)









BONJOUR!
Allora, questa è la mia primissima fic perciò sono mooolto graditi dei commentini! (: (:
La trama può andare? Il capitolo è troppo corto? Damon è OOC? (so che ha parlato poco ma questa cosa mi spaventa terribilmente!)
Ditemi chiaramente se è meglio che dedichi il mio tempo ad altre attività quali la ricerca dei tartufi o l’ippica. (:
Grazie mille per aver letto la mia storia, ve ne sono realmente grata!
Vostra,
-B.


P.s: Damon ti vogliamo vedere NUDO! :D
   
 
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