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Autore: Miss_Slytherin    25/02/2011    5 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                    CAPITOLO 44

                                                                 A terrible memory


-C'è Ethan Sheldon che ti fissa- disse Glorya Zabini, osservando un punto impreciso alle spalle di Lily.

-Ah sì?- chiese quest'ultima piuttosto indifferente, prima di esclamare: -Expelliarmus!-

La bacchetta di Cassiopea volò via e la bionda protestò:

-Ehi non stavo guardando! Non è leale!-

-Sono o non sono una Serpe?- la rimbeccò Lily.

-Perché non ti interessa?- chiese Glorya.

-Cosa non mi interessa?- domandò Lily.

-Cosa non interessa a chi?- intervenne Cassiopea dopo aver recuperato la bacchetta.

Le tre Slytherin si trovavano nella spaziosa e attrezzatissima Sala Duelli del Saint Patrick, un'area in cui gli studenti potevano allenarsi con gli incantesimi, preparandosi in questo modo alle prove pratiche che si sarebbero tenute agli esami. Molti ragazzi sfruttavano quest'opportunità ed infatti quel freddo pomeriggio di novembre la sala era piuttosto piena: c'era chi duellava, chi usufruiva degli oggetti per incantarli, e chi semplicemente osservava gli altri, chiacchierando. Glorya era fra queste, dato che si era già esercitata con Engorgio e Reducio, facendo cambiare varie volte dimensioni a un topolino bianco; Cassiopea e Lily invece si allenavano con incantesimi offensivi e difensivi.

-A Lily non interessa che Ethan la guardi. Perchè?- chiarì Glorya.

-Già, perché? Ti sta proprio fissando- aggiunse Cassiopea, ovviamente curiosissima.

-Diciamo che non mi interessa più- rispose Lily tenendosi sul vago, mentre andavano a sedersi a lato, per osservare Derek che duellava con Thomas; Lily ringraziò che Scorpius non fosse nei paraggi, anche se adesso anche lei poteva vedere Ethan dall'altro lato della stanza, appoggiato al muro. La guardava proprio, e lei, per la prima volta in vita sua, si sentì a disagio sotto gli occhi di un ragazzo.

-E perchè? Alla festa di Halloween sembravate piuttosto presi- osservò Cassiopea.

Lily non rispose subito, e si fece pensierosa. Non aveva detto a nessuno cos'era successo quella notte, e capiva perchè. Non voleva ammettere di aver avuto paura, di aver perso il controllo. Eppure, era proprio quello che era successo.

-Già...Ethan lo era anche troppo- rispose Lily alla fine.

-Cosa intendi con “troppo”?- insistette Glorya, ora un filo preoccupata. Non aveva mai visto sul volto di Lily quell'espressione tipica di chi si vergogna di raccontare qualcosa.

-Non era molto, come dire...in sè- replicò, ancora vaga.

-Che diavolo vuol dire non era in sé? Lily, sto seriamente andando in ansia, e non mi piace andare in ansia- disse Cassiopea, guardandola attentamente. Intorno a loro c'era molto rumore, incantesimi gridati a voce alta e oggetti infranti, ma loro due avevano orecchie solo per Lily.

-Il fatto è che Ethan...ha tentato di...andare oltre, troppo oltre. Ed io non volevo- spiegò alla fine Lily e ci mancò poco che Glorya e Cassiopea avessero un simultaneo attacco di cuore.

-Stai scherzando?! Perchè non ce l'hai detto?!-

-Ti ha fatto del male? Se ti ha fatto del male giuro che vado lì adesso e lo Avadakedravedizzo!-

-Calma, calma! Apprezzo i vostri istinti omicida, ma non è successo nulla di troppo grave...solo, mi sono spaventata- cercò di tranquillizzarle Lily e senza dar loro modo di chiedere altre spiegazioni, raccontò quanto era successo.


-No?! No!?- fece Lily, con un sorrisino sadico, prima di piantare con tutta la forza che aveva il suo tacco 15 nel piede di Scorpius. Lui mollò di scatto la presa, colto di sprovvista; Lily, senza perdere un attimo, se ne andò, lasciandoselo alle spalle con un piede dolorante e gli occhi di ghiaccio.

Ritrovò Ethan fuori dalla porta, ad aspettarla. Si sorrisero, complici, e poi Ethan la prese per mano, per guidarla lontano dalla festa.

Lily percepiva una strana forza in quella presa, ma era troppo brilla per accorgersene. Lo seguì, traballante sui suoi tacchi alti, fino alla sua stanza, due piani più sopra. Il silenzio era totale e probabilmente c'erano solo loro due, in camera a quell'ora del sabato sera.

Non appena furono dentro, iniziarono a baciarsi. Lily sentiva il sapore di alcool, ma non sapeva dire se fosse il gusto della tequila che aveva bevuto lei, o quello del rum di Ethan, ma quel mix le piaceva. E le piaceva lui. Soprattutto, a Ethan piaceva lei.

I baci si fecero sempre più profondi, e quasi feroci. Lily si ritrovò a pensare che in Ethan c'era un'urgenza, una furia, che non le sembrava di aver mai avvertito. Cercò di scacciare quella strana sensazione in fondo alla mente, e i cocktails che aveva bevuto l'aiutarono non poco.

Senza sapere bene come, si ritrovarono su un morbido letto; Ethan le era sopra, e Lily sentiva la sua eccitazione crescere sempre più. Eppure, di nuovo, sentiva che c'era qualcosa di sbagliato. E di nuovo, ignorò il suo istinto.

Ethan prese ad accarezzarla, ma non lentamente, e sicuramente non con cura; la sua mano passò velocemente dal viso al collo e soprattutto, dal collo al seno. Lily sussultò: quel tocco per nulla delicato non le era piaciuto. Non le aveva procurato alcuna sensazione positiva. Cercò di spingere via Ethan, posandogli le mani sulle spalle, ma lui era troppo pesante e lei troppo gracile.

La mano di Ethan le stava intanto percorrendo il ventre, ed a quel punto a Lily fu sin troppo chiaro cosa stava per succedere. E si rese conto che non voleva. Non voleva che succedesse in quel modo, non lì, non con lui.

-Ethan...no...- disse, staccando le labbra dalle sue.

-No?- fece Ethan confuso, una mano sul basso ventre, pericolosamente vicino all'inguine.

-Non voglio- disse ancora più decisa Lily. Ora lui si sarebbe spostato, lei si sarebbe alzata e sarebbe finito tutto così, pacificamente. Lily si sbagliava di grosso.

-Non vuoi? Beh, mi sa che è troppo tardi per tirarsi indietro...- fece lui strafottente e Lily capì con terrore che a lui non interessava il suo parere, non importava che non fosse consenziente. Iniziò ad avere paura, e non poca.

-Troppo tardi?- chiese con un filo di voce, cercando di non cadere nel panico più totale. Non l'avrebbe certo aiutata a evitare uno stupro.

-Hai voluto giocare con il fuoco...ed ora è il momento di bruciare- disse Ethan, respirando sulla sua bocca. Fece scivolare una mano all'interno delle cosce di Lily, senza andare oltre per il momento.

A Lily venne quasi da piangere per il sollievo, quando vide una bacchetta sul comodino accanto al letto. Mentre Ethan era troppo preso a baciarle il collo, si spinse lateralmente quel che bastava per afferrarla. Prima che Ethan avesse modo di capire cosa stava per accadere, gliela puntò contro, urlando il primo incantesimo che le veniva in mente:

-Stupeficium!-

Ethan venne violentemente sbalzato via, e cadde semisvenuto; Lily non perse un attimo di tempo e corse fuori dalla stanza, le scarpe in mano.

Solo quando ebbe messo almeno due piani fra lei e quella maledetta stanza, si lasciò scivolare contro il freddo muro di pietra. Tremava, scioccata.


-Oh mio Dio!- esclamò Cassiopea alla fine, pallida; al suo fianco Glorya era sbiancata e non riusciva a spiccicare parola.

-E poi cos'hai fatto? Non avevi paura che venisse a cercarti?- chiese Cassiopea agitata; Ethan Sheldon continuava a guardare nella loro direzione.

-Sono rimasta lì' per un bel po' finché non ho incontrato Albus...-


Albus non amava particolarmente Halloween e quella sera si era lasciato convincere ad andare a quella stupida festa da Molly e Rose solo perché ci sarebbe stata Marìkaa. Tuttavia quest'ultima si era sentita poco bene e aveva dato buca, così Albus era rimasto al party quel tanto che bastava per non farsi rompere le scatole dalle sue adorabili cugine. Alla fine si era defilato cercando di non farsi vedere, e aveva imboccato i vari corridoi che l'avrebbero portato alla pace della sua stanza. Era quasi arrivato, quando aveva visto qualcosa- o meglio qualcuno- seduto per terra, schiena al muro. Un'occhiata all'inconfondibile capigliatura rossa gli aveva detto che si trattava di Lily e lui, allarmatosi all'istante, si era fiondato da lei.

Era pallidissima, sudata, con gli occhi fissi, e le spalle tremanti. Non gli sembrava neanche lei.

-Lily! Cosa ci fai qui? Perchè non sei alla festa?- le chiese, accovacciandosi di fronte a lei. Lily non gli rispose, sollevando a mala pena gli occhi su di lui.

-Lily mi stai spaventando! Cosa ti è successo? Stai bene?- insistette ancora, senza ottenere risposta. Le posò le mani sulle spalle, per scuoterla, ma lei si ritrasse di scatto, come se l'avesse percossa una scarica elettrica.

-Lily...dì qualcosa ti prego...- le disse, squadrandola alla ricerca di ferite non viste. Solo allora lei parve accorgersi della sua presenza, e gli occhi le si riempirono di lacrime. Poi -e questo scioccò Albus forse più di tutto il resto- lei gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte. Albus ricambiò l'abbraccio, stupito e preoccupato, chiedendosi cosa diavolo l'aveva ridotta in quel modo. Insomma, lei era Lily Potter!

Non seppe mai per quanto rimasero lì, fratello e sorella stretti l'una all'altra; ad un certo puntò la sollevò fra le braccia, e così, con lei accoccolata contro il petto, la portò nella sua stanza.

Lily passò la notte lì, ma Albus non seppe mai che cosa le era accaduto.


-Almeno hai incontrato lui...- sospirò Glorya alla fine, sollevata che non fosse accaduto il peggio. Quella storia era agghiacciante di per sé, e le due Slytherin non si sentirono di condannarla per non averne parlato subito con loro. Capivano che Lily aveva bisogno di risolvere la cosa con sé stessa, di accettare quello che avrebbe potuto succedere – e che grazie a Dio non era avvenuto- prima di poterne parlare con loro.

-Già...- disse Lily, e quesi sorrise al pensiero del fratello. Era stato così dolce con lei, e non le aveva fatto nessuna domanda; probabilmente se ci fosse stato James al suo posto avrebbe smosso mari e monti per cavarle di bocca la verità, ma Albus no. Albus le era stato vicino, silenzioso, e l'aveva lasciata andare senza chiederle spiegazioni.

-Io...devo andare. Ci vediamo più tardi- disse all'improvviso Cassiopea, turbata. Glorya e Lily la guardarono andare via, stranite.

-Lily?-

-Sì?-

-Ho voglia di abbracciarti- confessò Glorya. Lily sorrise.

-Beh, per questa volta puoi farlo-.


                                                                           ******

Cassiopea sapeva che se Lily fosse mai venuta a sapere quello che stava facendo, l'avrebbe sventrata, scuoiata, cotta nell'olio bollente e non le avrebbe parlato mai più. Necessariamente nell'ordine.

Eppure, dopo quello che aveva appena raccontato loro e dopo aver notato la luce maniacale negli occhi di Ethan alla luce dell'accaduto, aveva capito. Lui la voleva. Ed in qualche modo -non voleva neanche immaginare quale- l'avrebbe avuta. E aveva dimostrato che non si faceva scrupoli ad ottenere ciò che desiderava con la forza.

Lily era sfuggita quella volta, grazie alla sua prontezza di spirito, ma cosa sarebbe accaduto, se lui l'avesse trascinata in un angolo buio del castello con la forza, quando non avevano le bacchette? Lily aveva pur sempre solo quindici anni, e non pensava neanche quarantacinque chili bagnati.

E inoltre loro non erano sempre con lei: quella sera non c'erano.

Ci voleva qualcuno che fosse in grado di proteggerla, che non si facesse problemi a prendere a cazzotti qualcuno, che desiderasse che Lily fosse al sicuro almeno quanto loro.

Lo trovò in biblioteca, e non le parve strano: con Derek e Thomas in Sala Duelli, e Edward impegnato a correre dietro alle gonne della Calender anche quel pomeriggio, non poteva essere altro che lì.

Aveva notato che ultimamente frequentava le ragazze solo di notte, e non si circondava più delle ochette starnazzanti che solitamente amava avere intorno. Non era difficile capire il perché.

-Ehi- l'apostrofò suo fratello, quando lei gli si sedette di fronte.

-Ehi- ribatté lei.

-Tutto bene? Sei più pallida del solito- notò Scorpius. Poteva essere il ragazzo più odioso e bastardo della terra, ma era sempre stato il fratello migliore che Cassiopea avrebbe mai potuto desiderare.

-No, non va bene. Devo parlarti...in un posto tranquillo- gli rispose, alludendo al fatto che la biblioteca era piena di studenti.

-Okay, andiamo nella mia stanza. Edward e Derek non ci sono- disse immediatamente Scorpius.

Non parlarono durante il tragitto e, anche se come al solito dal suo volto non traspariva nulla, Scorpius era turbato. Raramente aveva visto sua sorella così preoccupata.

-Allora?- domandò, quando furono seduti l'uno di fronte all'altra sul letto.

-Devo chiederti un favore...riguarda Lily- esordì, e subito lo vide farsi più rigido.

-Lily mi ha fatto capire chiaramente che non vuole più avere nulla a che fare con me- disse, freddo.

-Lo so, però prima...ascoltami. È importante, davvero- insistette lei e prima che lui avesse modo di ribattere ancora, raccontò quello che aveva appena appreso.

Alla fine, Scorpius era livido di rabbia.

-Vado ad ammazzarlo. Spostati- disse furioso.

-No! Calmati! Non puoi andare lì e prenderlo a pugni davanti a tutti!- esclamò Cassiopea, che pure sapeva che lui avrebbe reagito in quel modo.

-Ma! Ha cercato di...quel bastardo schifoso, stronzo puttaniere del...-

-Lo so! Per quale dannato motivo pensi che io sia qui? Non è questo che devi fare però- tentò di farlo ragionare Cassiopea.

-E cosa dovrei fare, sentiamo? Starmene buono buono a guardare quel maiale putrido che cerca di nuovo di violentare la ragazza che...- s'interruppe, ancora più turbato di quanto non fosse all'inizio.

-Devi proteggerla infatti. Io e Glorya la terremo d'occhio ovviamente e non la lasceremo mai più da sola...però tu hai lezione con lui, puoi seguire meglio i suoi spostamenti...e se dovessi vederlo avvicinarsi anche solo a distanza di due chilometri a Lily intervieni- gli spiegò Cassiopea, cercando di calmarsi, e di calmarlo.

-Lo so che Lily ha detto che non vuole più vederti né parlarti, lo so. Ma so anche che è stata male per te, e che le manchi. E soprattutto so che lei manca a te. Siete due stupidi testoni ciechi e sordi, però è così. Farai questo per lei?- riprese, fissandolo dritto negli occhi.

Scorpius non rispose subito, e fra loro cadde un silenzio carico di rabbia, dolore e incertezza.

-D'accordo. Lo farò- disse alla fine, e Cassiopea non poté fare a meno di lanciarsi su di lui, e di abbracciarlo forte.

-Sapevo di poter contare su di te- gli sussurrò all'orecchio.


                                                                             ******

-E allora? Come va con il tuo Slytherin?-

-Lo so che aspetti solo che mi molli, ma va bene- ribatté Rose, seccata.

-Non voglio che vi molliate!- replicò Albus fingendosi oltraggiato.

-Dai Al non ti crede nessuno! Lo sappiamo che lo odi- intervenne Molly.

-E che vorresti Cruciarlo ogni volta che lo vedi- aggiunse Marìkaa.

-Siete impossibili- decretò Albus alla fine, esasperato.

-Ah, noi!- esclamò Rose, e tutti e quattro scoppiarono a ridere.

I quattro amici erano in Refettorio: al Saint Patrick, diversamente da Hogwarts, veniva offerta la merenda delle cinque e così chiunque volesse, poteva servirsi del tè e accompagnarlo con dei biscotti, fra un'ora di studio e l'altra.

Loro ovviamente approfittavano tutti i giorni di quella meravigliosa occasione, ed era diventato ormai un po' il loro punto di ritrovo, dato che erano stati divisi tutti in gruppi diversi; ogni tanto si univa a loro anche Hugo, ma per lo più stava con quelli del suo anno.

-Mi sa che devo abbandonarvi- annunciò poco dopo Rose, adocchiando con desiderio un biscotto al cioccolato.

-Dove vai? Non hai già fatto i compiti?- le chiese Marìkaa curiosa.

-Sì, li ho fatti, ma tra un po' ho appuntamente con Derek in Sala Duelli...- rispose lei, acchiappando il tanto desiderato biscotto mentre si alzava.

-Ah beh, sei hai appuntamento con Derek...- la derise Albus, beccandosi un'occhiataccia e un pugno sulla spalla.

-Ahi! Sei violenta!- le urlò, ma lei si stava già allontanando.

-Vado anch'io va'...- disse anche Molly, stiracchiandosi pigra.

-Anche tu ci abbandoni tristemente?- domandò Albus deluso.

-Sì, aiuto una mia amica con un tema di Biomagia...- replicò Molly, e poco dopo erano rimasti solo Albus e Marìkaa.

-Che cugine degeneri che mi ritrovo- borbottò lui.

-Smettila! Sono adorabili- lo rimproverò Marìkaa con un sorriso.

-Lo penso anch'io, ma non dirglielo- confessò Albus con finto tono cospiratorio.

-Al...da qualche giorno sei strano- commentò Marìkaa, dopo qualche attimo di silenzio. Aveva notato che la sua era una falsa allegria, come se si volesse mostrare allegro e sereno mentre in realtà non lo era.

-Strano? In che senso?- fece lui, cercando di restare sul vago.

-Sembra che tu lo faccia apposta, a essere allegro, ma in reltà c'è qualcosa che ti turba...ammettilo- rispose lei, studiandolo attentamente.

-Riguarda mia sorella...ma non mi va di parlarne- ammise alla fine Albus.

-D'accordo. Lo sai che quando vuoi io sono qui- gli disse Marìkaa e d'impulso Albus l'abbracciò.

Lei, stranamente, non si ritrasse.


Spazio Autrice:

Buonasera, miei adorati lettori!!! Come state? Spero bene, naturalmente :)

Eccoci qui con un nuovo capitolo...ho da dire poche cose al riguardo, poi lascio a voi ogni commento, positivo o negativo che sia. Allora...primo, Cassiopea va da Scorpius a chiedergli quel favore non perchè sia una pettegola o altro, ma semplicemente perchè è preoccupata per Lily e in qualche oscuro modo si sente in colpa per non essere stata con lei al momento del fattaccio.

Secondo, nel prossimo capitolo cercherò di parlare di più delle altre coppie, come Cassiopea/Shane e Liam/Glorya, ho notato che non sto dando loro tutta l'importanza che meritano, e questo mi dispiace immensamente. Terzo...Lily. Beh, che dire, credo che il non confidarsi subito con le amiche sia in pieno suo stile però non vorrei che pensaste che io consideri una tentata violenza una cosa da nulla, anzi. Fortunatamente non mi sono mai trovata in una situazione del genere, perciò non so cosa si prova, però ho cercato di rendere al massimo la tragicità dell'avvenuto e spero di non aver urtato in alcun modo la sensibilità di ognuno di voi. Se così fosse stato, chiedo scusa già da ora.

Detto questo, devo un ENORME GRAZIE a tutte le persone che hanno messo questa storia fra le preferite (125!!!!), le ricordate (16!!!) e le seguite (121!!!!). Non lo faccio da tempo immemore, ed è una cosa vergognosa, perchè adoro vedere il numero delle preferite, delle seguite e delle ricordate che sale, e non vi ho mai detto grazie per questo.

Soprattutto devo un GIGANTESCO, SUPERGALATTICO E STRATOSFERICO GRAZIE a alle 28 meravigliose persone che hanno messo me fra le autrici preferite. Davvero, è una cosa che mi rende felicissima, onoratissima e chi più ha superlativi più ne metta, e mi sono accorta solo ora di non avervi mai ringraziato, e questa è una cosa orribile. Potete perdonarmi? Si vero? :)

Infine, un grazie generale va alla 7 fantastiche persone che mi hanno recensito l'ultimo capitolo, ovvero clau91, blu_ice, Slab, Phoebe Estelle Evans, RobertLove, endy_lily95 e B a b i...ho già risposto singolarmente, ma ci tenevo a ringraziarvi pubblicamente :)

Bene, credo di avervi detto tutto, percò non mi resta che ricordarvi di fare un salto alla mia storia sui Malandrini,We were born, raised and died with them, ed augurarvi un buon venerdì sera :)


con affetto, Miss_Slytherin

  
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