Allora, in questo capitolo ci sarà una scenetta un po' hot, niente di eccessivo ma mi pareva giusto avvisarvi.
Ehm... Direi che non ho altro da dire se non: Buona lettura e recensiteeeeee!
Baci, Kiky
Capitolo 1:
Arrivo
Pov
Edward
Ero su
questo aereo da più di tre ore, classe economica.
“Per abituarvi fin dall’inizio”
aveva detto mio madre. Certo, come no. Intento noi eravamo su questo
squallido
aereo, mentre lei si godevo un massaggio o che so io… La
vita a volte è
ingiusta!
«Scusami…
Ti vedo molto assorto, qualcosa che non va?» chiese una
biondina tutta rifatta,
sedendosi accanto a me.
«No,
nulla…» risposi, sorridendole sghembo. Il mio
sorriso faceva impazzire tutte le
ragazze.
«Sei
sicuro? Perché altrimenti di aiuto io…»
disse, seducente.
«Se
insisti…» dissi, e la baciai, un bacio molto
passionale, infatti dopo poco la
trascinai nel bagno dell’aereo. Lei non perse tempo, si
diresse subito verso i
miei jeans, e una volta aperti mi sfilò i boxer e fece
uscire la mia
mascolinità. Cominciò a succhiarlo avidamente,
aiutandosi con la lingua e con
le mani e facendo su e giù. Venni dopo poco, e decisi di
ricambiarle il favore.
Le sollevai la gonna, e le tolsi gli slip già bagnati.
Cominciai ad accarezzare
la sua femminilità, e la penetrai con un dito, aggiungendone
un altro, e un
altro. Cominciai a muovere le dita circolarmente, e lei venne.
«Grazie
tesoro… Spero di rivederti» disse lei, e dopo
essersi vestita se ne andò. Io mi
sistemai ed uscii, sedendomi vicino ai miei fratelli.
«Super
Eddy fa conquiste eh?» mi prese in giro Emmet
«Sempre
meglio di te Emmy Pooh» ribattei io
«Si
certo…» disse Emmet
«Basta
voi due. Siamo arrivati.» ci riprese Jazz.
Quando
fummo scesi dall’aereo guardai fuori: la cittadina non era
male, immersa nel
verde ma con casette graziose.
«Voi
dovete essere i Cullen» sentimmo dire una voce, e un uomo
sulla cinquantina si
fece avanti.
«Si,
io sono Edward, e loro sono Emmet e Jasper, i miei fratelli»
dissi indicandoli.
«Piacere,
io sono Charlie Swan» disse l’uomo, stringendoci la
mano.
«Aspettiamo
qualcun altro?» chiese Jazz, notando che Charlie si guardava
intorno
«Si,
un'altra ragazza che soggiornerà con voi, si chiama Rosalie
Hale» disse l’uomo
«Eccola!»
aggiunse poi, indicandola. Era davvero una bella ragazza: capelli
biondi,
lunghi fino alle spalle e mossi, occhi azzurro cielo, viso armonioso e
labbra
rosse. Le curve al punto giusto, e si muoveva come se tutto il mondo
fosse suo.
Insomma, la tipica bambola viziata e senza cervello. Avrei potuto farci
un
pensierino, ma Emmet la stava fissando con la bava alla bocca quindi
decisi,
per una volta, di lasciargli il primato.
«Bene
ragazzi, lei è Rosalie Hale, Rosalie loro sono Edward, Emmet
e Jasper Cullen»
ci presentò
«Piacere»
disse lei. Guardando Emmet con attenzione. Questi due ci faranno vedere
i sorci
verdi, credetemi.
Pov Bella
«Allora,
cosa possiamo metterci per la festa?» chiese Alice
«Non
lo so… Sei tu l’esperta!» le dissi
«Hai
ragione…» disse lei, e scorsi uno strano luccichio
negli occhi.
Passammo
le successive due ore a prepararci, ma alla fine ne era davvero valsa
la pena.
Eravamo magnifiche! (Evviva la modestia eh!)
Io
avevo indossato un vestitino lungo (o corto, dipende dai punti di
vista) fino a
metà coscia, a balze blu, che metteva in risalto la mia
carnagione pallida. Poi
un paio di decolleté sempre blu a tacco 10 e una pochette
abbinata, il tutto
con un bel bracciale coordinato. Mi ero truccata con un po’
di mascara, e un
ombretto azzurrino chiaro. I miei capelli erano lasciati ricadere
morbidamente
sulle spalle, in boccoli ben definiti. Alice invece aveva optato per un
colore
più solare, il giallo, che a parer mio si sposava veramente
bene con la sua
carnagione abbronzata. Comunque, aveva indossato un vestitino giallo a
balze,
con una cintura nera in vita e scarpe e borsa abbinati. Al polso aveva
un
braccialetto con scritto “love”, regalatole da
Dylan, il suo ragazzo. Si era
truccata poco, anche perché non ne aveva molto bisogno.
«Siamo
pronte! Le gemelle malefiche sono tornate!» disse lei.
“Gemelle malefiche” è un
soprannome che ci hanno dato i nostri compagni, perché a
scuola siamo molto
popolari, capo-cheerleader e rubacuori. Insomma, due gemelle malefiche!
«Si!
Presto andiamo, ci stanno aspettando tutti!» dissi io. Angela
era la terza
componente del nostro trio, eravamo imbattibili insieme!
Appena
uscite di casa vedemmo Dylan e Jacob aspettarci fuori dal cancello, con
la
macchina di Jake: una Porche nero pece.
«Ehi
amore! Come va?» mi chiese Jacob, baciandomi appassionatamente
«Tutto
bene tesoro… Allora andiamo?» chiesi
«Certo!
Ehi voi due, staccatevi! Aspettate almeno di essere
ubriachi!» rise Jake,
facendo riferimento a mia sorella e al suo ragazzo, che si stavano
baciando con
moooolta passione, ma sentendo il mio amore si staccarono, anche se di
malavoglia. Salimmo in macchina, io davanti con Jake e Aly e Dylan
dietro. Il
viaggio durò circa 10 minuti, e finalmente arrivammo al New
Moon, locale dove
si sarebbe svolta la festa di Angela.
«Bella!
Alice!» disse Angela non appena entrammo, abbracciandoci
«Angela!
Che bello questo locale…» dissi, guardandomi
intorno.
Era
una vera e propria discoteca, con le luci intermittenti che
illuminavano la
pista da ballo, dove ragazzi e ragazze ballavano, chi a coppie e chi da
solo.
Sulla destra c’era una fila di separé, dove i
ragazzi che volevano stare da
soli potevano riposarsi, mentre ai bordi della pista si trovavano dei
tavolini
con dei divanetti, tutti in pelle bianca e molto comodi. Vicino
all’entrata
invece c’era il bancone del bar, dove gli invitati potevano
ordinare ciò che
volevano.
«Grazie
Bella! Sai, i miei genitori mi hanno permesso di fare questa festa solo
perché
ho detto loro che una mia amica partiva… E che dovevamo
farle l’addio!» esclamò
«Una
buona scusa direi! Bene, ora se non ti dispiace noi andiamo a
ballare!» disse
Alice, trascinando il suo ragazzo sulla pista e seguita a ruota da noi.
Io e
Jake eravamo entrambi dei bravissimi ballerini, e quindi sulla pista
molte
persone si fermarono a guardarci.
«Ehi
Bells… Che ne dici di mostrargli cosa sappiamo
fare?» chiese lui, ed io annuii.
Mi
misi in posizione, lui mi prese le mani e cominciammo a ballare. Alla
fine ci
ritrovammo vicini, ed io lo baciai. La sua lingua però
divenne molto
insistente, e cominciai a sentire la sua eccitazione, quindi mi
scansai. Lui
sorrise a andò al bar, mentre io recuperai Alice.
«Ehi
sister… Vieni, ti devo parlare» dissi ad Alice, e
lei mi seguì sui divanetti.
«Cosa
c’è? Tutto bene?» chiese preoccupata
«Si,
è
solo che… Beh, prima Jake mi ha fatto sentire
che… Insomma, hai capito, e io mi
sono scansata, perché non mi sento pronta. Ma ho paura che
lui si stanchi di
questi miei tentennamenti e che decida di lasciarmi» dissi
tutto d’un fiato
«Ma
non accadrà mai… Se Jacob ti ama davvero,
saprà aspettarti. Non devi più farti
problemi, soprattutto di questi tipo» mi rassicurò
la mia sorellina, ed io
l’abbracciai. Lei sapeva sempre come rassicurarmi.
Decisi
di tornare in pista e scatenarmi, ballando a più non posso.
Vedevo molti
ragazzi guardarmi affascinati, ma a me non importava nulla, volevo solo
scatenarmi. Dopo mezz’ora mi raggiunse Jake, che mi
portò di nuovo sul nostro
divanetto, facendomi sedere in grembo a lui. Cominciò a
baciarmi, e potei
sentire le puzza di alcool del suo fiato. Era ubriaco.
«Jacob,
no dai… Sei ubriaco» gli dissi
«No…
Io sto benissimo amore» disse baciandomi il collo
«Jake,
staccati ok? Io vado a cercare Alice» dissi, e me ne andai.
Senza che me ne
rendessi conto erano già le 2 del mattino. Il tempo era
volato! Trovai mia
sorella, e la riportai a casa insieme a Dylan e Jake. Guidai io, visto
che il
mio ragazzo era ubriaco. Una volta a casa io salii in camera, attenta a
non
fare rumore, mentre Dylan portava a casa Jacob. Mi cambiai e mi misi a
letto,
ma prima decisi di scendere a bere un bicchiere d’acqua.