CAPITOLO
DUE – Le
Suppliche di un Malfoy
Scorpius, quella
mattina, si era alzato di buon ora, cosa che per lui poteva
già considerarsi strana, visto che venendo mantenuto dai
genitori non aveva nulla da fare per tutto il giorno. In più
si era anche vestito di tutto punto e aveva pettinato i capelli
all’indietro, in una piega tipicamente Malfoy.
All’occhiata
perplessa che Albus gli aveva rivolto, aveva risposto con scrollata di
spalle, uscendo subito dopo dalla porta del loro appartamento.
La voce
squillante di Lily Potter gli rimbombava ancora nel cervello, motivo
per cui come prima tappa si diresse verso un fioraio, dove
acquistò un bel mazzo di fiori.
Dopo di che si
indirizzò, con movimenti eleganti, in direzione del locale
dove sapeva che Emily avrebbe fatto colazione, ben deciso a riavere la
propria donna.
Però,
arrivato all’entrata della sala da tè di un
rinomato albergo, il coraggio sembrò venirgli meno.
Lui non era il
tipo da grandi dichiarazioni, né tantomeno da suppliche. Non
aveva nessuna voglia di umiliarsi davanti a Emily e a chissà
quante persone, per poi magari non ottenere manco un risultato; non era
da lui.
Malfoy, non fare
scherzi, ne va della nostra vita.
Il ricordo della
frase con cui la Potter l’aveva salutato la sera prima, lo
costrinse a cambiare idea e, prendendo un respiro profondo,
aprì la porta che introduceva all’interno del
locale.
Le sue iridi
argentee si guardarono attorno, alla ricerca della sua ex –doveva
ancora costringersi ad aggiungere quel prefisso- ragazza, che
individuò qualche secondo dopo.
Peccato che la
giovane in questione, non fosse affatto sola; infatti, seduto insieme a
lei, a guardarla con aria adorante, c’era un ragazzo ben
piazzato che Scorpius era sicuro di aver visto in qualche rivista.
Indurendo
leggermente la mascella, il mago biondo si decise a farsi avanti, per
rivendicare ciò che era suo di diritto.
-Emily, posso
parlarti un secondo?- affermò, una volta arrivato davanti al
loro tavolo, lanciando un’occhiata di fuoco
all’accompagnatore della sua ex ragazza.
Emily
sembrò abbastanza sorpresa di ritrovarselo lì,
ma, dopo qualche minuto di contemplazione, decise di seguirlo con un Ci
metto cinque minuti, Mark caro e una
risata divertita.
Scorpius, mentre
si dirigeva verso un luogo un po’ più appartato
della sala, non poté impedire ai suoi occhi di alzarsi verso
il cielo, in un’espressione esasperata.
-Allora, cosa
dovevi dirmi?- gli chiese lei, le iridi azzurre cielo che si era
fissate sul mazzo di fiori e che non sembravano intenzionate ad
allontanarsene.
-I-io…-
tentennò lui, indeciso ed imbarazzato su come iniziare il
discorso.
La ragazza si
scostò un ricciolo biondo da davanti al volto, prima di
sorridergli con aria divertita.
-Quelli sono per
me?- domandò e Scorpius le offrì i fiori in
risposta, iniziando a massaggiarsi il collo con aria imbarazzata.
-Vedi…io…-
No, non ce la
poteva fare, quella non era proprio una cosa da lui. Lui non supplicava
la gente, a mala pena chiedeva per
favore.
Ma la voce della
Potter, per la terza volta in quella mattinata, lo costrinse a
ripensarci e, mentre Emily lo guardava con espressione perplessa in
volto, si decise a parlare.
-Senti
Emily…ti prego, ti
supplico- affermò, abbassando notevolmente il tono
di voce a quelle ultime parole. -Scusami per quello che ho fatto. Ti va
di perdonarmi e tornare insieme a me?-
La ragazza lo
guardò aggrottando le sopracciglia, prima scoppiare in una
risata cristallina.
-Oh Scorpius,
non fare lo stupido!- esclamò, dandogli un leggere schiaffo
sul braccio. –Non hai visto che sono in compagnia? Ora se non
ti dispiace torno al mio tavolo.-
E
così dicendo si allontanò, ancheggiando
leggermente nella sua camminata e Scorpius rimase lì,
immobile, con un’umiliazione cuocente nel cuore e tanta
voglia di farla pagare a Lily Potter.
*
Lily stava
chiacchierando allegramente con il suo compagno di specializzazione
John, incurante di quello che accadeva intorno a lei.
Infatti aveva
appena finito il suo turno e niente avrebbe
potuto disturbarla; voleva solo andare a prendere qualcosa da bere con
i suoi amici e poi correre nel letto, per fare una lunga e riposante
dormita.
John erano ormai
secoli che ci provava con lei, ma Lily non aveva ancora accettato le
sua avances. Era molto simpatico e, poteva quasi ammettere, che in
fondo le interessava; del resto non poteva mica continuare a fare la
schizzinosa, visto la lunga esperienza da sigle su cui poteva
–senza ogni dubbio- contare.
-John, non dire
cretinate!- rispose, dandogli un lieve schiaffo sul braccio e tenendo
la mano poggiata sul suo arto qualche secondo in più del
necessario.
Lui la
guardò, sorridendole malizioso e fece per replicare, quando
una voce richiamò l’attenzione di entrambi.
-Potter.-
Lily si
voltò, mentre alzava gli occhi al cielo, esasperata.
-Che cosa vuoi,
Malfoy?- chiese, irritata dalla interruzione appena avuta.
Il ragazzo
aggrottò le sopracciglia, perplesso, prima che le sue labbra
si piegassero in ghigno divertito, mentre spostava la sua attenzione
sullo specializzando presente.
-Mi spiace
interrompere la tua interessante conversazione,
ma devi venire con me.- rispose, sottolineando con sarcasmo
l’aggettivo.
La giovane
ramata lo guardò qualche secondo con attenzione, prima di
voltarsi nuovamente verso John.
-Scusa John,
dicevamo?- gli domandò, del tutto intenzionata a ignorare
Malfoy e i suoi stupidi ordini.
Il suo compagno
sembrò abbastanza imbarazzato dalla situazione e
iniziò a balbettare qualcosa di incomprensibile; Malfoy,
d’altra parte, non perse l’occasione e
afferrò Lily per un polso, iniziando a trascinarla con forza
verso l’uscita.
-Malfoy!-
strillò lei, strattonando il braccio per fargli lasciare la
presa.
Il ragazzo
biondo si voltò, un’espressione irritata a
deturpargli i lineamenti.
-Che
c’è?- sbottò, nel tono di voce si
poteva notare una inclinazione isterica.
Lily
aggrottò le sopracciglia, leggermente dubbiosa, per poi
voltarsi verso John, rimasto qualche metro indietro, imbarazzato e
confuso.
-Non ha
funzionato.- aggiunse dopo qualche minuto il mago biondo e la
Grifondoro si decise finalmente a seguirlo, lanciando una breve
occhiata di scuse al compagno.
*
-Malfoy, ti dico
che devi aver sbagliato qualcosa!-
Lily stava in
cucina, intenta a cercare di trovare qualcosa di commestibile da
mettere sotto i denti, mentre Scorpius le stava raccontando
l’incontro con Emily avvenuto quella mattina.
Era sicura che
il ragazzo avesse sbagliato qualcosa; da come l’aveva
descritta la sua ex fidanzata era una viziata snob che voleva avere il
mondo ai suoi piedi, era certa che non avrebbe resistito a una supplica.
-E invece ti
dico che le tue tattiche fanno schifo!- replicò lui, seduto
su una sedia del tavolo.
La maga ramata
si voltò verso di lui, fissandolo negli occhi con sfida.
-Ti dico di no,
alle donne come Emily piace sentirsi potenti, devi aver detto qualcosa
che non andava!- continuò, prima di tornare alla ricerca di
qualcosa di commestibile.
Purtroppo le sue
riserve di cibo scarseggiavano e con aria sconsolata si
ritrovò ad afferrare una busta quasi vuota di biscotti,
poggiandola successivamente sul piano del tavolo.
Malfoy
fissò il contenitore con aria scettica, aggrottando le
sopracciglia.
-Tu ceni
così?- le chiese, quasi schifato.
Lily
sbuffò, incenerendolo con lo sguardo, mentre gli si
accomodava di fronte.
-Non ho trovato
nient’altro!- replicò in risposta, mentre
afferrava un biscotto e se lo portava alle labbra.
Passarono
parecchi minuti di silenzio, in cui la giovane continuava a
sgranocchiare i suoi biscotti, mentre il ragazzo la guardava con aria
scettica e quasi disgustata.
-Comunque
è inutile continuare a chiederci chi ha sbagliato, non ha
funzionato, dobbiamo cambiare strategia.- dichiarò lei,
mentre si alzava per prendere un bicchiere di latte in frigo.
–Qualche idea?-
Malfoy, per la
milionesima volta da quando aveva a che fare con Lily Potter,
aggrottò le sopracciglia con aria scettica.
-Non eri tu
quella ferrata in materia?- chiese, mal celando del sarcasmo.
La ragazza
alzò le iridi nocciola al cielo, mentre tornava a sedersi al
suo posto.
-Non sei molto
utile con questo atteggiamento, lo sai?- affermò,
ammonendolo con lo sguardo, mentre si portava una ciocca ramata dietro
all’orecchio. –Che ne dici di un regalo? Sono
sicura che Emily non cederà di fronte a un bel diamante!-
-Un diamante?-
ripeté lui, per niente convinto da quell’idea.
Lily
annuì, invece perfettamente d’accordo con il
proprio pensiero, sicura che a un’offerta del genere una
ragazza come Emily non si sarebbe tirata indietro; mai.
-Si e domani,
visto che ho il pomeriggio libero, ti accompagno a comprarlo.-
affermò, già più allegra, sicura che
la sua idea non potesse fallire.
Scorpius si
limitò a sbuffare in risposta, impotente nel proprio
scetticismo, anche se dubitava che un diamante sarebbe bastato a far
cambiare atteggiamento alla sua ex ragazza, fin troppo abituata a
regali di quel genere.