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Autore: angelroy    09/01/2006    1 recensioni
Il biondino era addormentato profondamente. –Certo Malfoy che mentre dormi sembri persino normale... niente aria altezzosa, niente spavalderia, sei solo… tu- La mora si sciolse i capelli che quella sera erano raccolti in una coda alta e lasciò i boccoli liberi di ricaderle sulle spalle. Poi tornò a guardare quei lineamenti così fini del viso del ragazzo. Era così bello, così particolare e così dannatamente Draco Malfoy.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si svegliò di soprassalto

“Severus.. sono Draco”

“Entra pure.. c’è qualcosa che non va??” Piton lo guardava con il solito cipiglio preoccupato…

“Mi dispiace disturbarti adesso…”

“Draco.. ci stai ripensando?” chiese a bruciapelo.

“Severus! Per l’ennesima volta no…” I suoi occhi si alzarono al cielo… stava arrivando all’esasperazione, tutti che volevano imporgli le proprie idee, convincerlo a cambiare… non capivano che era tutto tempo perso? Draco Malfoy se decide una cosa la fa… non ci sono santi che tengano! “Volevo solo sa-”

“Voglio mostrarti una cosa. Seguimi” il professore non basò per nulla a ciò che il suo figlioccio stava dicendo…

Draco sospirò… aveva sbagliato a rivolgersi a Piton. Doveva prevedere che avrebbe cercato ancora di convincerlo…

“Voglio che tu veda questi miei ricordi…”

Il biondino alzò un sopracciglio perplesso.

“Sì.. voglio che tu veda parte delle cose cui vai incontro… Vieni… avvicinati”

Draco si ritrovò a fissare una specie di bacinella di pietra, poche incisioni… era molto essenziale; dentro vi galleggiava uno strano liquido argenteo… d’un tratto, sfiorando inconsapevolmente la sostanza, questa iniziò a vorticare e lui si sentì sbalzato da terra per ricadere in un luogo sbiadito, osservando persone che pareva non lo vedessero… era nei ricordi di Severus.

 

Faticò un po’ a riconoscere la stanza scura in cui si trovava… poi notò un caminetto quasi spento e gli inconfondibili colori verde/argento… era la sala comune serpeverde… -com’era spoglia una volta… non sembra neanche lo stesso posto…-

Vide entrare un ragazzo dall’aria provata e i capelli un po’ lunghi neri… inconfondibile… Piton rimaneva uguale anche da giovane.  Severus-ragazzo si sedette su una poltroncina e prese a leggere una pergamena. Draco si avvicinò allo schienale della poltrona per essere in grado di vedere cosa era scritto su quel foglio… c’era solo una data e una frase..

 

27/08

Severus Piton tale data ti unirai a me e sarai per sempre un mio servo…

 

Dopo la pergamena bruciò… autodistruggendosi.

Il biondo sorrise… in fondo il suo padrino aveva preso una decisione proprio come lui… allora però non c’era nessuno a stressargli la vita se la via scelta fosse giusta o sbagliata…

 

 

Il luogo intorno a lui si sfocò, perse colore e quando tutto ritornò nitido Draco si ritrovò alle porte di una casa bianca e apparentemente sudicia e fredda. Era notte fonda, davanti al portone c’erano due incappucciati con una maschera argentata –Mangiamorte… probabilmente è un luogo di ritrovo… sembrano sorvegliare la casa però… magari è proprio Riddle Manor…- non fece in tempo a terminare i suoi pensieri che un tremante Severus si avvicinava alle due figure ammantate che gli aprirono il portone. Si affrettò a seguirlo. La casa era immersa in una luce fioca di candele probabilmente… si ritrovò in un salone al cui centro era posto un trono con Voldemort in persona sedutovi sopra. Piton si era inginocchiato di fronte a lui e ad altri mangiamorte schierati dietro l’Oscuro.

“Bene… un nuovo servo per le mie file…” il ghigno era ancora più temibile di quello che gli aveva visto stampato in faccia all’incontro che aveva avuto con lui…

“Severus Piton vuoi divenire un mio mangiamorte ed essermi fedele per tutta la tua vita portando con grandissimo onore il mio marchio?” l’oscuro si era alzato in piedi e il suo tono era diventato autoritario.

“S-Sì mio signore… lo-lo desidero” il ragazzo dai capelli neri un po’ unticci tremava.

“Bene… Lucius… vieni avanti. Sarai tu a marchiare il nostro giovane acquisto. Scopri il braccio sinistro. Adesso”

Draco rimase sbalordito… suo padre… aveva marchiato il suo padrino… non lo sapeva… non ne aveva idea… si sorprese ancora di più quando la bacchetta di Lucius si posò sul braccio del ragazzo che si contorse in una smorfia di dolore.

Gli urli riempirono la sala per qualche minuto colmando di gioia Lord Voldemort…

poi Malfoy senior tornò al suo posto nella schiera dei maghi. 

Il marchio nero era apparso sul braccio di Severus Piton.

Era divenuto un mangiamorte a tutti gli effetti.

Come era successo prima tutto divenne  scuro… si ritrovò in una stanza molto piccola, buia.. anche se da una finestra che cui erano inchiodate delle assi di legno filtrava della luce… notò subito che rannicchiato su un letto alquanto spoglio c’era Severus… sembrava stare molto male.. tremava… sudava… si rigirava nel letto e stringeva all’inverosimile il braccio con il marchio, accuratamente fasciato.

-Possibile che comporti un tale dolore…? Merlino.. o Piton è un debole… o la marchiatura devastante… propenderei per la prima.. da quanto sto vedendo dal suo comportamento… Tsk, non crederà mica che mi faccia fermare per un po’ di dolore??-

Dopo pochi istanti fu gettato in un altro ricordo. Draco sperava ormai che fosse l’ultimo.. non ne poteva più, tanto non avrebbe cambiato idea. Questa volta si trovo nel pieno di un tumulto: dovevano essere gli anni in cui Voldemort metteva a soqquadro Londra. Il biondo si apprestò a seguire un uomo dal mantello nero e la maschera argentata che riconobbe come suo padrino. Entrò in una casa. Urla. Una donna aveva cominciato a gridare, maledire il mangiamorte, a chiamare aiuto. Piton era stato subito affiancato da un compagno  che gli aveva sussurrato gelidamente “Fallo. Il gusto della prima volta non si scorda mai”. Al suono di quelle parola aveva alzato il braccio che tremava leggermente… (Fallo Severus. Lui ne sarà felice”

Piton osservò un po’ la donna, che implorava come una bestia braccata dal proprio predatore, restando qualche attimo in quella posa alquanto innaturale… il braccio destro alzato che brandiva la bacchetta… pochi secondi e due parole gelide scaturirono dalle sue labbra “Avada Kedavra”. Una luce verde colpì la donna in pieno petto. Cadde a terra. Gli occhi ancora rivolti al suo uccisore. Il compagno mangiamorte gli diede una pacca sulla spalla e uscì dalla casa… Severus rimase immobile. Lentamente si portò una mano al volto e si sfilò la maschera. Con passi molto lenti si avvicinò al cadavere. Vi si inginocchiò di fianco e le chiuse le palpebre con un gesto gentile. Con un movimento di bacchetta spostò il corpo su un divano vicino. Così sembrava solamente una donna che riposava.

 

Il ricordo svanì in quel momento.

Draco doveva ammetterlo: l’unico frammento della vita di Severus mangiamorte che lo aveva colpito veramente era stato quell’ultimo… vedere la morte incombere così.. su un’innocente per il solo gusto del Signore Oscuro era stato sconcertante. Una voce lo riportò alla realtà.

“Draco.. dimmi che da ciò che hai visto ti sei reso conto… che… non è la tua via” gli occhi neri del professore erano animati da un barlume di speranza che si spense non appena incrociò i suoi occhi con quelli del ragazzo.

“Cosa te lo fa credere?”

“Tu non ti puoi sporcare le mani di sangue… di persone innocenti. Draco tu non devi”

“Non lo farò infatti”

“Vuoi dire che… hai cambiato idea?” il tono era quasi euforico

“No. Dico che non ucciderò persone che non saranno miei diretti nemici.” Rispose molto pacato il ragazzo.

“Tsk.. anche io dicevo così sai?” un sorriso amaro increspò le labbra sottili dell’uomo “poi hai visto cosa ho dovuto fare… e non crede a chi ti dice che solo la prima volta che punti la bacchetta  e uccidi qualcuno sarà dolorosa… perché non è così. Tutte le volte. Tutte le maledette volte provi la stessa cosa. La stessa pena. Un po’ per la vittima… un po’ per te stesso” queste ultime parole  erano state poco più di un sussurro… quasi come se in realtà non avesse voluto comunicarla al suo interlocutore.

Draco, d’altra parte, era scosso di sentire pronunciare tali parole… non aspettò di venir congedato, uscì dalla  quella stanza. Aveva bisogno d’aria.

 

 

 

Brenda era a casa ormai da 4 giorni… passava la maggior parte del tempo in camera sua a sfogliare vecchi album di fotografie. Ed ecco che si rivedeva neonata nelle braccia di una bella donna dai capelli corvini e gli occhi lucidi… e poi con la stessa donna in spiaggia… e così via per tutta la sua vita. Si era chiusa in se stessa. Mangiava poco e niente. Parlava ancora meno.

“Mamma…”

“Brenda dimmi… e mangia ancora un po’ di purè.. stai scomparendo piccola”

“Io..” la ragazza fissava intensamente il suo tovagliolo. Non riusciva a guardare negli occhi la madre, aveva paura di ciò che vi avrebbe potuto leggere dopo le sue parole. Rabbia? Delusione? Sconforto?

“Tesoro… sai puoi che puoi parlare con noi.. ti ascoltiamo” era intervenuto Orpheus a dare un po’ di coraggio alla figlia.. qualsiasi cosa avrebbe dovuto dire.

“Io non voglio più tornare ad Hogwarts. Voglio lasciare la scuola”

“…”

“…”

Tutto si aspettavano meno che quelle parole.

“So che vi può sembrare assurdo ma…”

“Ma cosa?”

“Papà, lì non c’è nulla che mi faccia star bene… almeno qui.. ho i suoi ricordi più stretti. A scuola non c’è più nulla che io voglia rivedere. Nessuno”

Dolore. Qualcosa oltre alla perdita della nonna gravava sul cuore della sua bambina… Orpheus poteva solo immaginarlo da quelle poche frasi uscite a stento dalle sue labbra. Eppure non poteva accettarlo. Brenda era  forse ancora immatura per capire che stava parlando del suo futuro. Ora era sconvolta, ma una volta che avrebbe reagito? No. Sua figlia avrebbe continuato gli studi. Magari avrebbe pianto, avrebbe passato un brutto momento, ma poi si sarebbe ripresa. Ne era certo. Stava a lui prendere in mano la situazione. “ No.”

“Papà.. io-” i suoi occhi emanavano rabbia per quella parola che aveva sentito

“Non voglio che aggiungi nient’altro. Tu dopodomani tornerai a scuola. Ti accompagnerò io.”

“Ti odio. Tu non capisci!”

Il cuore nel petto dell’uomo si era fermato per un attimo.. che parole crudeli. Ma un giorno avrebbe capito. Ne era certo.

“Tesoro papà ha ragione…” Sylvia non aveva fatto in tempo a pronunciare quella frase che Brenda si era alzata da tavola e si era diretta in camera sua.

 

 

 

Nella settimana che seguì l’incontro con Piton e la visita dei suoi ricordi Draco era rimasto molto silenzioso e in disparte. Parlava con pochissime persone… con Blasie soprattutto i ponti stavano crollando… Ma un’amicizia così profonda poteva davvero crollare così??

Draco non riusciva a concentrarsi nelle lezioni, aveva troppi pensieri in testa… ma lei  occupava gran parte delle sua mente. Aveva saputo, ascoltando parlare la McGranitt, che era tornata a casa per un lutto… Merlino come avrebbe voluto stringerla a sé per non farla star male… invece lui, e il suo futuro, non facevano alto che causarle altre sofferenze.

-Ma che pensieri faccio… magari per lei non conto già più nulla… come darle torto??-

 

 

 

 

“Brenda… lo faccio per te. Non voglio vederti soffrire”

“Papà.. riportandomi qui soffiò solamente di più.” La bruna si chiuse la porta della carrozza alle spalle e prese a risalire la stradina che conduceva all’ingresso della scuola.

 Era una bella giornata di sole ma Brenda non sentiva altro che il gelo intorno a sé.

 

 

Mi scuso per il capitolo un po’ più corto rispetto agli altri… e per il grande ritardo nel postarlo… ç__ç SORRY…

Un ringraziamento speciale alla mia zia… Nikaido…

 

 

 

 

 

 

  
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