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Autore: Simple_    27/02/2011    2 recensioni
Una One-Shot per non dimenticare, scritta il ventisette di gennaio. per non dimenticare. mai
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mille vecchi sorrisi

 

Mille vecchi sorrisi. Che avevano smesso di illuminare il mondo già da tempo. Ecco cosa ti fa ricordare il vecchio cancello di ferro che hai davanti. Quell' ignobile struttura di metallo che spense per sempre quei sorrisi. “Arbeit macht Frei” leggi. Ma non avresti bisogno di farlo. Hai quelle tre parole stampate nella mente, a popolare ogni notte i tuoi incubi. Incubi che non ti abbandonano dal giorno in cui varcasti quella soglia, e l' odore del fuoco che bruciava i tuoi fratelli ti disgustò le narici, e il fumo troppo denso ti punse gli occhi. “Il lavoro rende liberi” traduci a memoria. La menzogna di quelle parole, la falsa illusione e la crudeltà. Una crudeltà che ancora ti porti addosso. Il tuo corpo gracile non si è ancora ripreso. Ricordi che una volta non eri così esile. Guardi il tuo braccio, e ti pare di scorgere attraverso il maglione che indossi il tatuaggio. Il tatuaggio che ti privava della tua umanità, ti rubava il tuo nome, e in cambio ti donava un numero. Perché ciò saresti stato da quel giorno. Un numero. Marchiato come un' animale, perché secondo quella gente tu eri e sempre sarai un' animale. Avevi una sorellina. Com' era bella Anne Mary. Aveva solo quattro anni e già sbocciava in tutto il suo splendore, come un fiore in primavera. Insieme a quel cancello vedi nei tuoi sogni le iridi smeraldo della tua sorellina. E risenti la sua vocina spaventa. “dove andiamo?” ti aveva chiesto, quando vi avevano ammassato come animali in quel treno maledetto. Tu le avevi mentito. “ in una nuova casa” le avevi risposto, e avevi abbracciato quel fagottino dai lunghi boccoli biondi. Anne Mary. Di lei, non restava altro che cenere ora, come cenere sono i tuoi genitori, i tuoi amici, che hanno trovato la morte, senza più un nome, senza più dignità. Ti guardi intorno. Molti turisti attorno a te. Gente che vuole vedere con i proprio occhi i campi di sterminio, ma che mai potrà capire il tuo dolore. Mai potrà capire come ci si sente a essere trattati come bestie. A lottare per poche gocce d' acqua o qualche briciola di pane. Una volta eri felice. Ma quei giorni ormai sono lontani. Il tuo cuore mai potrà ritrovare la spensieratezza di quei giorni. Mai potrà rivivere le emozioni della tua gioventù. Nella tua mente solo dolore. Un buco nero di paura, di giorni vissuti nel terrore, nella quasi più totale certezza di non arrivare al giorno dopo. Nella voglia di Poter morire. Continui a guardare il cancello. Anche il tuo sorriso è rimasti intrappolato nella grande struttura di ferro. Ti volti. E ti lasci lentamente alle spalle il cancello beffardo e bugiardo di Auscwitz. “ciao Anne Mary” sussurri, mentre ti incammini. Ricordi solo ora perché sei venuto qui. Oggi è il sedici marzo. Il compleanno di Anne Mary. 

quella che rompe...
non voglio dilungarmi troppo. credo di aver già detto abbastanza. questa shot è nata il ventisette di gennaio, ma è stata pubblicata solo ora per cause di forza maggiore. spero di aver lanciato in modo adeguato il mio messaggio.
  
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