Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Sokew86    27/02/2011    5 recensioni
-Signorina perché vuole fare del male a mio fratello?-
Ungheria trasalì sbigottita che qualcuno l’avesse presa di spalle.
Un bambino bassino in camicia da notte guardava con i suoi grandi occhi azzurri severi la donna e stringeva convulsamente la zampa del suo orsacchiotto di pezza.
-Che carino.- pensò Ungheria.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
o1

Questa è una raccolta mia e una mia socia, che purtroppo non è iscritta su EFP ma potete trovarla con il nick  Sissichan94 su Youtube(ragion per cui posterò io i suoi capitoli e ecc). In linea di massima sono flash fiction  tra il rapporto faterno tra Prussia e ChibiGermania, con la partecipazione straordinaria di Bismarck. Ogni capitolo sarà di una di noi!

 

Titolo  capitolo : Bravo Bambino

Autore: Sokew86

Genere: Generale
Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt,

Rating:Verde
Avvertimenti: Prussia è un po’ OOC, poiché io e l’altra mia socia per questa raccolta pensiamo che Prussia con Chibi Germania era un po’ più dolce
Note: Questa FF è ispirata a una doujin. di Bismarck, ognuna un capitolo questo è il primo ed è mio!

 

Ungheria era una donna che amava la tranquillità  ma sapeva cacciare le unghie quando si arrabbiava e in quel momento Ungheria non era solamente arrabbiata, era in preda all’ira!

Come aveva osato quel deficiente di Prussia picchiare suo marito. Non gli era bastato umiliarlo prendendogli i territori dell’ex Sacro Romano Impero, approfittando dei sentimenti di riconquista del piccolo Italia?

No.

Questa volta Prussia l’avrebbe pagata sul serio, la nazione ungherese prese la sua fedele padella e si avviò verso Berlino.

La donna ungherese era entrata senza tanta difficoltà da una finestra che dava  sul lato isolato della casa del giardino della casa del prussiano, si appiattì bene al muro, con la padella ben stretta, della camera dell’uomo. La donna non respirava neanche, voleva prendere quell’egocentrico di sorpresa per fracassargli senza tanti problemi il suo visino.

<< Signorina perché vuole fare del male a mio fratello? >>

Ungheria trasalì sbigottita che qualcuno l’avesse presa di spalle.

Un bambino bassino in camicia da notte guardava con i suoi grandi occhi azzurri severi la donna e stringeva convulsamente la zampa del suo orsacchiotto di pezza.

<< Che carino. >> pensò Ungheria.

<< Come ti chiami piccolino?  >> chiese la donna intenerita dalla timidezza di quel bambino che sembrava ben educato.

<< Mio fratello non vuole che parli con gli sconosciuti, soprattutto quelli armati. >>

Ungheria nascose prontamente dietro la schiena la padella e si rivolse dolcemente al piccolo, ad Ungheria piacevano tanto i bambini e questo era così carino: << Oh questa … lascia perdere. Il mio nome è Ungheria … adesso puoi dirmi il tuo? >>

Il bambino parve pensare un attimo sul dar farsi, strinse a sé il suo pupazzo.

<< Germania. Ma perché vuole picchiare mio fratello signorina? Lui è stanco è tornato da una riunione molto lunga.

Il bambino fino a quel momento non aveva fatto cenno al nome del fratello, alla donna stava venendo un bruttissimo dubbio.

<< Piccolo Germania … chi è tuo fratello? >>

<< Prussia, signorina Ungheria. >> rispose il bambino immediatamente.

Un bambino così grazioso e ben educato era il fratello di quello sciagurato pazzoide  di Prussia? No doveva aver capito male.

<< Prussia? E’ un uomo alto biondissimo con gli occhi azzurro-viola? >>

<< Sì. >> disse il bambino stupito da quell’improvvisa descrizione della ragazza.

Come era possibile? Il cervello dell’ungherese non ammetteva una simile contraddizione naturale: Prussia nel ruolo del bravo fratello maggiore!

<< Risponde anche al nome “il magnifico”.  >>

Era Prussia.

Ungheria privata della forza di volontà per picchiare Prussia dallo shock, si dileguò quasi immediatamente accompagnando prima Germania nella sua cameretta,  in qualche modo il bambino aveva lasciato un attimo da parte la diffidenza. 

Il bambino si arrampicò su suo letto e si rannicchiò sotto le coperte, era incapace di dormire infatti continuava ad agitarsi nel letto. Aveva cominciato a sentire in lontananza  il leggero scrosciare della pioggia.

<< Chissà se quella signorina è tornata a casa in tempo per non bagnarsi. >> e mentre pensava a questo sentì un tuono fortissimo che lo fece solbazzare, il bimbo sentiva il cuore in gola per lo spavento.

Germania scese silenziosamente dal letto e titubante bussò alla porta della camera di Prussia, il bambino non entrò finché non sentì un borbottato “avanti”.

Il bambino vide solo il fratello maggiore che insistentemente si massaggiava le tempie, orma l’uomo non riusciva più ad avere la concentrazione necessaria per leggere i documenti.

<< Cosa c’è West? >>

Il bambino stinse il suo orsacchiotto e cominciò nervosamente a muovere i piedi.

<< Ho paura dei tuoni … >> confessò il bambino con un filino di voce.

La nazione più grande rimase indecisa sul da farsi mentre il bambino lo guardava implorante  chiedendole se poteva dormire con lei.

Prussia non aveva dimestichezza in quelle situazioni, Bismarck gli aveva raccomandato più volte di non coccolare troppo Germania.

<< Deve crescere come un’aquila! >> era la frase che spesso ripeteva il cancellerie alla nazione teutonica.

Però alla nazione quel bambino, in quel momento, gli ricordava lui a quell’età, quando anche lui era andato alla ricerca di un po’ di conforto dai preti-cavalieri che l’avevano creato.

Non era andata bene, il preti con la massima della serietà e anche un po’ di sadismo gli avevano urlato che i tuoni erano la rappresentazione della potenza di DIO e  avevano lasciato la finestra aperta nella cameretta di Prussia.

Beh da allora Prussia non aveva avuto più paura dei temporali dei cavalieri sì, ma non era sicuro che era stato un buon metodo.

<< Se non ti dispiace … >> mormorò il bambino intimidito da quel silenzio.

Al diamine Bismarck e la sua severità! Nella mente di Prussia si figurò lui che sparava tremilanovecento colpi contro il malcapitato cancelliere.

Era un bambino!

Che bisogno c’era di essere così severi?

<< Posso? >>

<< Quanto sei stupido West, certo che puoi. >> disse beffardamente Prussia, il bambino gli fece un grosso sorriso  e si arrampicò sul letto del più grande,  Germania si posizionò schiena dritta e pancia in su con il suo orsacchiotto poco distante da sé.

Vedendolo in quella posizione un po’ costretta Prussia lo richiamò: << West, perché ti sei messo così? >>

<< Dormo come i soldati, fratellone. >>

Prussia si alzò e si avvicinò a letto del bambino e lo guardò negli occhi: << West, avrai tutta la tua vita per fare il soldato. >> disse l’uomo mentre rimboccava un attimo le coperte al bambino, non gentilmente questo è certo ma faceva del suo meglio per non essere troppo brusco.

Questo gesto andava considerato come una premura superflua?

Una viziatura? (si può usare questo termine???)

Che cavolo serviva aver fatto guerre per secoli, se nessuno si prende la briga di almeno spiegarti come si alleva al meglio un bambino?

Mentre la nazione si stava allontanando sentì il bimbo tiragli la manica: << Non vieni? >> mormorò

<< Finisco quei documenti noiosissimi West. >>

Il bambino mormorò qualcosa: << Buonanotte Fratellone. >>

<< Buonanotte West. >> disse la nazione più grande mentre vide il bimbo sprofondare nei suoi sogni.

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Sokew86