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Autore: Nami88    28/02/2011    3 recensioni
PRIMA DI OGNI COSA: CONSIGLIO DI LEGGERE L'EPISODIO I PER POTERE COMPRENDERE I FATTI E IL MOMENTO STORICO DI QUESTA STORIA.
Avevamo lasciato Nami con il cuore infranto e carico di odio.
Avevamo lasciato Zoro confuso e spaventato.
...Come li ritroveremo? Se ve lo dicessi finirei per rivelarvi la trama per intero, che nella sua complessità è piuttosto semplice. Preferisco invece usare queste parole per raccontarvi cosa succederà: "Quando un uomo è disposto a mettere da parte l'onore, è sempre per il bene qualcun'altro".
Nota: ALCUNI DEI PERSONAGGI UTILIZZATI PER QUESTA FANFICTION NON SONO DI MIA PROPRIETÀ' MA VENGONO UTILIZZATI NEL RISPETTO DEL PROPRIETARIO E DEI RELATIVI COPYRIGHTS. ALTRI SONO INVENTATI E L'INTERA STORIA E' ORIGINALE, E FRUTTO DELLA FANTASIA.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Ragazzi, avete visto quanto è cambiata Nami? » disse Chopper.
« Già – annuì Usop – Non sembra più lei. Non ho detto niente perché non mi andava di essere preso a pugni in faccia ma la luce che aveva negli occhi sembra essersi spenta »
« Anche io ho avuto questa impressione. Sembra un’altra persona la super sorellina Nami » disse Franky.
« Ma che dite? Io non ho avuto queste impressioni… »
« Questo, Rubber, perché non vedi al di là del tuo naso! »
« Detto da te Usop fa proprio ridere! Ideaaaaaa!!! Andremo a salutare Nami! Un giorno in più non cambia nulla! » suggerì Rubber entusiasta.
« Ma non eri stato tu a dire che non volevi andare a trovarla e che eravamo in ritardo?? Vuoi deciderti una buona volta?? » chiese Usop irritato.
« Sì e allora? »
« E allora, possibile che cambi idea come una banderuola al vento?? »
« Io sono il capitano e io decido! »
« Sì sì va bene, lo sappiamo…Sei senza speranza! ».
Tutti furono d’accordo con il capitano anche se il programma era partire per sera o notte che fosse, se il temporale si fosse calmato. Dunque avrebbero aspettato un giorno in più e il giorno successivo sarebbero andati a casa di Nami per poterla salutare e magari convincere a restare. Solo Robin, con grande sorpresa, lasciò tutti a bocca aperta, con la solita calma celestiale disse: « Non credo sia necessario Rubber, andarla a prendere intendo ».
Gli occhi di tutti si spalancarono.
« Robin…e perché mai? Abbiamo un sacco di tempo! » commentò Chopper.
« Fidatevi ragazzi, non sarà necessario »
« Ti dispiace spiegarti meglio? »
« Neanche questo è necessario. Lo capirete fra poco ».
« Ma che hanno tutti oggi? » si chiese Usop a mo’ di domanda retorica.
Robin riusciva sempre a tranquillizzare gli animi di tutti così nessuno fece altre indagini.
Impegnata nella lettura del suo libro, lo sguardo venne richiamato da quello Sanji che la fissava proprio come se la stesse chiamando telepaticamente. Robin fece un cenno di assenso.

Un terribile tuono colse tutti di sorpresa.

« Ehi! Ma dov’è Zoro!? - chiese preoccupato il dottore - Sono stanco di curare raffreddori su raffreddori! E se finisce fulminato?? ».
« Non dovrebbe stare fuori con questo tempo. Vado a chiamarlo! » disse Usop.
« No » disse Sanji alzandosi di scatto. Lo guardarono in modo interrogativo con una certa sorpresa. « Vado io. Ho bisogno di un po’ d’aria » terminò. Sguardo basso, mani infilate nelle tasche dei pantaloni e via, fuori verso la tempesta.
« Cosa? Un po’ d’aria? Ma sei impazzito?! C'è un uragano fuori e tu hai bisogno di un po' aria?? Senza contare che Zoro ti ucciderà se ti sporgi anche solo dalla porta, non gli piace essere disturbato durante l'allenamento! Non sarebbe meglio mandare Rubber o qualcuno che non rischi la morte? Sanjiii! Sto parlando con te! » ma lo sbraitare di Usop non servì proprio a nulla, Sanji prese il pacchetto di sigarette ed uscì dalla cucina.
« Si può sapere cos’avete tutti oggiiiii?! Uffa! Non mi ascolta mai nessuno! » e sprofondò di nuovo sulla sedia.
Tuttavia, non c’era da preoccuparsi troppo: quei due sapevano cavarsela dopotutto.

Pochi secondi dopo, Robin posò il libro e con aria soddisfatta si alzò andando verso la porta e prese a controllare cosa accadeva dall’oblò. Questo attirò l’attenzione dei compagni che si precipitarono fitti attorno all’archeologa per guardare la scena.
« Adesso ragazzi capirete il perché  non è necessario andare a prendere Nami ».
Era sera, quasi ora di cena anche se era talmente buio che sembra notte inoltrata da un sacco di tempo e la tempesta non accennava a smettere. Il profilo di Zoro era illuminato dalla povera luce lunare riflessa dalla pioggia battente, quando qualche nuvola permetteva alla luna di mostrarsi.
Zoro si muoveva veloce in perfetta sincronia con il vento e i fulmini. Sanji stette ad osservarlo per alcuni minuti nascosto dietro all’albero maestro mentre sembrava che qualcuno stesse gettando dalle nuvole delle vere e proprie secchiate di acqua gelida.
« Non sarebbe meglio che rientrassi? » chiese Sanji alzando il tono della voce per farsi sentire.
« E hanno mandato te a dirmelo? » senza mai smettere di allenarsi. Era una furia, come la tempesta.
« No, sono venuto di mia spontanea volontà »
« Questa è nuova. Ti sarai fatto comprare da uno degli sguardi di Nico Robin. Ad ogni modo state tranquilli, questo tempo è l’ideale per allenarsi » sferzando altri tre colpi.
« In realtà Zoro – cercando di riaccendere la sigaretta – vorrei parlarti, e stai attendo a come ti rivolgi a Robin o non sarò più tanto gentile ».
Zoro non commentò e non si fermò.
« Beh…chi tace acconsente » dopo aver aspirato una profonda boccata di fumo. Non lo faceva spesso di aspirare così profondamente, solo quando era preoccupato e nervoso.
« Dunque, insulso spadaccino, non pretendo che tu mi risponda. Mi riterrò molto fortunato se riuscirai a capire quello che sto per dirti...Pretendere una tua risposta sarebbe davvero da babbei. Parlerò solo io, non vorrei ti distraessi troppo. Nami... - e un tuono gridò in cielo - L’hai spinta tu ad andarsene: ti conosco bene e conosco lei. Non se ne sarebbe mai andata senza salutarci. Non so cosa le hai detto, o non le hai detto, ma non ce l’ho con te per questo Zoro. Conosco quello sguardo sai, non credere di poterlo nascondere per sempre sotto una bandana e certamente non a me. E’ lo sguardo di chi ha perso tutto e sei così da quando lei se n’è andata. Tre anni. Non ti sembra un po' eccessivo? Non credo sia per la storia di Pauly e per le parole che ti ha detto, no…ci vuole ben altro per offenderti e io lo so bene. Credo piuttosto che sia stato l' effetto che le parole di Nami hanno avuto su di te. Non so cosa ti abbia detto in quell’occasione ma conoscendola non credo sia stata troppo gentile – apirò di nuovo - Abbi il coraggio di ammetterlo o sei così codardo? O forse sei così stupido da non esserti accorto nemmeno della tristezza che anche Nami ha negli occhi?! Non voglio andare oltre in questa conversazione, e detto da me fa quasi ridere ma ricordati che questa potrebbe essere la tua ultima occasione. Lei era qui e l’hai cacciata ma hai ancora un’altra possibilità…anche ai più stupidi è concessa, fortunatamente per voi. Non ne avrai altre, ricordatelo. Mi costa molto dirti questo ma non posso pensare di vedere Nami soffrire – i pugni si strinsero - Metti da parte quel dannato orgoglio, maledizione! Eccciiiù !! Ah, dannazione! Mi è caduta la sigaretta e il dottore mi darà una bella strigliata per essermi beccato il raffreddore! – disse ridendo sommessamente – Io torno dentro. Qualunque cosa tu abbia da dirle nel bene o nel male, fallo. Non essere idiota.......idiota » girò i tacchi e si incamminò sotto coperta tra uno starnuto e l’altro. Gli altri avevano gli occhi sgranati e trattenevano il fiato:
« Vai Zoro…che cosa aspetti… ».
« Coraggio fratello! ».
« Ora ho capitoooo! Yohohohohoho!!! ».
« Ma perché continua ad allenarsi?! ».

Sanji scendeva il primo gradino molto lentamente quasi aspettando che Zoro facesse qualcosa; si accorse infatti che lo spadaccino si era fermato. Anche lui si fermò nell’attesa che facesse la prima mossa. Entrambi erano immobili sotto la pioggia scrosciante. Zoro continuando a dargli le spalle voltò leggermente la testa verso Sanji, quanto bastava per concedere a Sanji solo la coda dell’occhio; dal canto suo Sanji gli offrì un sorriso beffardo e Zoro, a quel punto, non esitò un solo secondo: lasciò cadere la Ichimonji, saltò in acqua e nuotando forte contro il mare raggiunse la spiaggia. Non aspettò di riposarsi ma corse via veloce come il vento, per sparire nel nero della notte.
“E' andato....” pensò Sanji « ECCIUUU! » “Speriamo non si perda”.
Sanji aspettò ancora un secondo, raccolse accuratamente le spada più preziosa di Zoro e rientrò facendo il simbolo della vittoria e sorridendo ai compagni.
I compagni erano sconvolti: Zoro che lascia cadere la Ichimonji a terra? La sua spada più preziosa.
« Non ci credo…….! » disse Franky.
« Credo che abbia qualcosa di più importante da perdere per una volta…Stupido spadaccino! - disse Sanji sedendosi accanto al forno ancora caldo dalla cena e togliendosi la giacca inzuppata - ECCIU!!!! Accidenti! Chopper dammi le mie sigarette…quelle asciutte! ECCIUUU!! »
« Dovresti smettere di fumare Sanji…Dai, copriti » disse allungando una coperta e il pacchetto nuovo.
« Taci dottore...ECCIUU!!!! ».
« Ecco – disse Robin sedendosi di nuovo col suo libro – Ora si tratta solo di aspettare »
« Potevi dirlo anche prima Robin! Tutta questa suspense per questo! »
« Non sarebbe stato interessante » disse la mora sedendosi sulla poltrona con il suo libro.
« Io non ci sto capendo niente! Di che cosa state parlando?! » urlò Rubber offeso.
« Niente capitano! Quando sarai più grande! Yohohohoho! ».
   
 
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