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Autore: saramichy    28/02/2011    4 recensioni
Bella ed Edward si odiano per una cosa accaduta molto tempo fa, cosa succederà se i due saranno costretti a vivere insieme e prendersi cura del figlio dei loro due migliori amici che purtroppo sono morti? Niente vampiri, sono tutte persone normali.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ragazze rieccomi con il nuovo capitolo, lo so non siete ancora tante a seguirmi ma visto che quelle che lo fanno sembrano gradire molto la storia ho deciso di postare quanto prima. Voglio ringraziare tutti quelli che leggono anche se non commentano e anche quelle che l‘hanno inserita tra le seguite, le preferite e in quelle da ricordare. Mi raccomando recensite e buona lettura!



SECONDO CAPITOLO: NUOVI DOVERI E VECCHIE AMICIZIE



POV EDWARD



Non potevo credere alle parole dell’infermiera, era stata chiara, dovevamo prenderci cura di Anthony ed era una responsabilità enorme, come potevamo farlo insieme se a malapena quando ci incontravamo ci parlavamo e rischiavamo la maggior parte delle volte di ucciderci? Bella non aveva ancora detto niente, si era limitata a prendere in braccio Anthony e a cullarlo sussurrandogli delle parole dolci, poteva benissimo passare per una madre perfetta, ed io invece non sarei mai stato all’altezza di essere un padre perfetto o meno. La ascoltavo parlare con il piccolo Anthony e quello che diceva sembrava averlo tranquillizzato un po‘ perché quando l‘infermiera lo aveva portato lui stava piangendo come un ossesso mentre adesso guardava Bella e cercava di prendere con le manine i suoi capelli, era una scena davvero molto bella. In passato avevo pensato di poter avere dei figli da Bella, era stato naturale pensarlo ma poi dopo esserci lasciati la mia visione delle cose se ne era andata con lei, ed ora eccoci qui, eravamo diventati genitori e per giunta il figlio non era nemmeno il nostro, come diavolo facevamo ad andare d’accordo sul come educarlo se continuavamo a battibeccare tra di noi? La risposta non sembrava arrivare da nessuna parte, ma dovevamo prendere delle decisioni e dovevamo farlo subito perciò decisi che era meglio parlare con lei.

«Bella credo che sia meglio per noi parlare di questa nuova situazione, lo so che ci odiamo a vicenda, o meglio so che tu mi odi ma forse dovremmo veramente decidere una tregua per il bene di Anthony a questo punto. Che ne dici se stasera andiamo a casa dei miei a dormire, così gli spieghiamo la situazione e possiamo anche chiedergli aiuto, ci saranno tutti anche tuo fratello quindi sarà una cena di famiglia niente di più e niente di meno e poi a casa dei miei ci sono tante stanze così tu ed Anthony potrete dormire in una stanza da soli senza interferenze di alcuna sorta.» L’idea mi era balenata in testa mentre le stavo parlando ed avevo subito deciso di riferirgliela, in fondo avremmo sempre potuto appoggiarci a qualcuno e visto che i genitori di Bella erano spesso in viaggio dopo che suo padre era andato in pensione, i miei genitori mi sembravano le persone più adatte e poi adoravano Bella e lei adorava loro quindi era un’ottima soluzione; la vidi pensarci su e poi mi rispose fredda come il ghiaccio.

«Sì abbiamo bisogno di chiarire questa situazione e finché non parliamo tra di noi e con l’avvocato di James e Victoria non riusciremo ad uscirne fuori. Ora visto che vuoi andare a parlare a casa dei tuoi, mi spieghi cosa hai intenzione di fare perché io ho la mia macchina e tu hai la tua ma nessuno di noi due ha il seggiolino per l’auto per poter far sedere Anthony come diavolo ci andiamo a casa tua?» Dannazione aveva ragione, nessuno di noi due aveva un seggiolino per bambini in auto, ma forse mi era venuta un’idea, in fondo casa dei miei non era lontana e avremmo anche potuto farcela ad arrivare senza essere fermati dalla polizia stradale.

«Hai ragione, vediamo di fare così, casa dei miei non è tanto lontana. Andiamo con la mia macchina e tu tieni in braccio il piccolo Anthony, poi una volta arrivati lasciamo Anthony a mia madre e torniamo a prendere la tua auto, che ne dici?» Sapevo che fare una cosa contro quello che diceva la legge era contro i suoi principi, in fondo suo padre era stato un poliziotto, quindi era davvero difficile per lei, ma acconsentì forse perché non aveva altra scelta.

«Va bene, facciamo come hai detto tu, ma come diavolo spieghiamo questa cosa ai tuoi genitori io davvero non ne ho la minima idea e se tu ce l’hai sei pregato di spiegarmela perché io davvero voglio molto bene a Carlisle ed Esme ma questa situazione mi mette a disagio.» Già figuriamoci come mi sentivo io, i miei genitori volevano più bene a lei che a me quindi quando avevano scoperto che l’avevo tradita erano andati su tutte le furie, figuriamoci quando gli avremmo detto che dovevamo essere i tutori legali di Anthony si sarebbe scatenato il finimondo, mio padre e mia madre avrebbero sicuramente parteggiato per Bella e per il fatto che noi due avremmo dovuto sposarci, cosa alla quale nessuno di noi due sicuramente avrebbe mai detto sì.

«Non ti preoccupare qualcosa ci inventeremo, per adesso andiamo e poi lo sai anche loro ti vogliono molto bene e per loro sei quasi una figlia quindi lascia perdere, la predica la faranno comunque a me e non di certo a te.» Detto questo andammo alla mia macchina e per nostra grande fortuna non c’era nemmeno una macchina della polizia in tutta la strada, arrivammo a casa dei miei genitori che puntualmente mi aspettavano sulla porta di casa, dannazione ormai avevo ventisette anni e loro ancora mi trattavano come se fossi il loro bambino. Scendemmo dalla macchina con il piccolo Anthony in braccio e forse dal nostro viso mio padre parve capire quello che era successo, non ci chiesero niente finché non fummo tutti entrati in casa e ci riunimmo insieme a tutti gli altri in salotto, a quel punto mia madre prese la parola per prima.

«Edward ci spieghi che cosa è successo e come mai Bella era in macchina con te e vi siete presentati con Anthony, che fine hanno fatto James e Victoria, non tenerci sulle spine ti prego.» Come era difficile, leggevo nei suoi occhi una profonda pena e dirle quello che le dovevo dire sarebbe risultato difficile per chiunque e specialmente per me, non volevo essere proprio io a dirle la terribile verità ma mi feci coraggio e cominciai a parlare tra gli sguardi commossi e sgomenti di tutta la mia famiglia.

«Vedi mamma, oggi al lavoro ho avuto una telefonata che mi annunciava che James e Victoria avevano avuto un incidente stradale e mi sono precipitato all’ospedale centrale ma quando sono arrivato il medico mi ha detto che purtroppo avevano fatto il possibile ma James e Victoria non ce l’avevano fatta mentre il piccolo Anthony era miracolosamente sopravvissuto e poi cinque minuti dopo è arrivata anche Bella, immagino che l’ospedale abbia contattato anche lei e quando è arrivata le ho detto quello che sapevo e lei si è messa a piangere a dirotto, poi l’infermiera è arrivata con in braccio il piccolo Anthony e ci ha detto che James e Victoria avevano nominato noi due come tutori legali del piccolo e che domani l’avvocato di James ci avrebbe detto di più. Perciò pensandoci su abbiamo deciso che per stasera era meglio venire qui e domani mattina andremmo dall’avvocato per saperne di più.» Mia madre, Alice e Rosalie si erano messe a piangere a dirotto e poi avevano subito abbracciato Bella e il piccolo Anthony, in fondo dovevo aspettarmelo, tutti eravamo molto legati a James e Victoria e la loro reazione era più che normale. All’improvviso vidi il viso stranito di Jasper e lo vidi dirigersi verso sua sorella e portarla di là nella dependance, forse voleva parlarle e sapere come stava da soli come solo un fratello può parlare con una sorella, ma all’improvviso furono seguiti anche da Alice e allora capii che probabilmente l’argomento della discussione sarei stato io. Nel frattempo chiesi ad Emmett di venire con me a recuperare la macchina di Bella e chiesi agli altri di aspettarci per cenare in santa pace. Mentre ero in macchina Emmett mi riscosse dai miei pensieri su James e Victoria parlandomi da fratello maggiore e mettendomi in guardia dal far soffrire di nuovo Bella altrimenti la mia famiglia mi avrebbe davvero dato del filo da torcere.

«Eddy lo sai vero che quello che sto per dirti non ti piacerà affatto. Mamma e persino Alice hanno faticato molto a perdonarti l’ultima volta quando hai preso in giro Bella quindi ti prego non metterti nei guai anche stavolta. Va bene che voi dobbiate fare da tutori al piccolo Anthony ma guardati bene dall’intraprendere una relazione con lei se non vuoi portarla a termine con il matrimonio perché Jasper potrebbe persino ucciderti, in fondo è la sua sorellina per lui e sai che anche l’altra volta gli ci è voluto parecchio tempo per poterti finalmente riparlare senza avere del livore nei tuoi confronti. Ti prego dimmi che starai attento, ti chiedo solo questo.»

«Ma come cavolo ti vengono in mente certe cose Emmett, non ho intenzione di rimettermi con Bella e tu lo sai bene, con tutte le donne che ho al momento avere di nuovo una relazione con Bella è l’ultima cosa che voglio, altrimenti non avrei più un minimo di libertà e non potrei portarmi a letto tutte le nuove modelle dell’agenzia.» Santo cielo l’avevo pensato e detto a voce alta nello stesso tempo, non pensavo di essere così stupido, ma Emmett si mise a ridere per poi dirmi una cosa che mi colpì totalmente.

«Sai Edward puoi parlare così a Jasper oppure ad Alice o Rose, ma io lo vedo come la guardi, vedo come sei quando stai con lei, io ti vedo diverso da quello che tu pensi di essere. So che quando l’hai tradita ti sei sentito male per due anni, Edward, non sei uscito con nessuno per due anni e poi dopo per non sentirti troppo pressato da qualche altra ragazza hai iniziato ad averne una nuova ogni sera nel tuo letto e questo può farti star bene per un po’ di tempo ma di certo non ti farà stare meglio adesso che la vedrai tutti i giorni e la vedrai uscire con il suo nuovo ragazzo, perché se ancora non lo sai, lei un ragazzo ce l’ha. Ti conviene pensare a quello che vuoi fare perché altrimenti potresti perderla senza nemmeno mai averci veramente pensato.» Detto questo eravamo arrivati all’ospedale ed Emmett prese la macchina di Bella e ripartimmo per tornare a casa, ma nel viaggio di ritorno le parole di Emmett continuavano a ronzare nella mia mente, possibile che lui mi avesse capito addirittura meglio di quanto mi ero capito io, la risposta probabilmente era semplice ma per adesso volevo solo cenare ed andare a letto per poi svegliarmi l’indomani e capire che forse era stato tutto un brutto sogno, cosa che invece non sarebbe successa.



POV BELLA



Scioccata, ero particolarmente scioccata dopo la notizia ricevuta, abbracciavo il piccolo Anthony sussurrandogli che gli sarei rimasta sempre vicina che in me avrebbe trovato una nuova mamma pronta a rimetterlo in piedi quando cadeva e che tutto sarebbe andato per il meglio anche se perfino io iniziavo a chiedermi come e perché eravamo finiti tutti in questa situazione nuova e allucinante. Alla fine Edward mi propose di andare a cena e a dormire dai suoi e dovevo ammettere che avevo decisamente bisogno di aiuto per sopportare questa situazione e quindi decisi di dirgli di sì a patto che lui mi dicesse come avremmo fatto a tirarci fuori da questa situazione. Sembrava che lui avesse delle idee ben precise sul da farsi e cominciavo a sentirmi meglio riguardo al fatto che avremmo dovuto crescere insieme Anthony. Avevo paura, paura che lui potesse tirarsi indietro, non volevo fare la mamma da sola, non volevo ritrovarmi da sola a crescere un bambino che non era nemmeno il mio, all‘improvviso mi venne in mente un‘immagine di me, Anthony e Jacob insieme e il quadro che formava non era nemmeno lontanamente paragonabile all‘effetto che mi faceva pensare a me, Edward e Anthony assieme, ma decisi di cancellare quei pensieri dalla mia mente per poter finalmente porre fine a questa situazione. Arrivammo molto velocemente a casa di Carlisle ed Esme e la scena che vidi mi fece pensare ad un plotone di esecuzione piuttosto che ad una famiglia in attesa del proprio figlio. Uscimmo dalla macchina e subito capii che Carlisle doveva aver capito qualcosa dalle nostre facce mentre Esme sembrava profondamente scioccata di averci visti insieme e per giunta con il figlio di James e Victoria e le parole che disse mi fecero un grande effetto, speravo solo che Edward volesse rispondere alle domande di sua madre senza farmi parlare, perché non me la sentivo e perché era troppo difficile per me. Sentivo le parole di Edward ma non ragionavo molto su di esse, vidi che alla notizia Esme, Alice e Rosalie si misero a piangere e vidi mio fratello che mi osservava, avevo gli occhi lucidi, non riuscivo ancora a crederci e poi lo vidi avvicinarsi a me e portarmi con lui nella dependance e poco dopo arrivò persino Alice. Il mio pianto era incontenibile, mentre Jasper tentava di farmi riprendere da questa situazione, Alice prese in braccio Anthony che naturalmente si rimise a piangere, in fondo non conosceva bene Alice come me e forse essere staccato dall‘unica persona che lui riteneva conosciuta lo aveva catapultato in una situazione di paura. Decisi che era giunto il momento di reagire, avrei avuto tutta la notte per piangere la morte di James e Victoria, mi asciugai gli occhi e ripresi in braccio Anthony che si calmò all‘istante, mentre mio fratello si mise a parlare con me.

«Dimmi una cosa Bella, tu pensi veramente di poter crescere questo bambino insieme ad Edward?» Non sapevo come rispondere, ma il fatto era che non volevo nemmeno pensarci adesso.

«Jasper tu che cosa pensi che possa fare, James e Victoria si fidavano a tal punto di noi due da affidarci Anthony e quindi che cosa pretendi che faccia che lo lasci in un orfanotrofio, non ci penso nemmeno, voglio crescerlo io, voglio potergli parlare dei suoi genitori e dirgli che erano persone fantastiche e che hanno pensato a lui fino all’ultimo loro respiro tanto da lasciarlo nelle mani dei loro due migliori amici.» Ero arrabbiata, come poteva pensare che avrei lasciato Anthony da solo, non c’era nemmeno un modo per farmi fare questa cosa e se questo voleva dire sorbirmi Edward allora lo avrei fatto.

«Non intendevo dire quello Bella e tu lo sai. Credi di poter cambiare Edward tanto da poter essere un bravo padre, ti ricordi quello che ti ha fatto? Non mi dirai che vuoi lasciare Jacob e rimetterti con lui.»

«Ma che diavolo stai dicendo? Jasper io non ho intenzione di rimettermi insieme ad Edward, sto bene con Jacob, non so se durerà quando gli parlerò di Anthony ma sono più o meno quattro mesi che esco con lui e doversi sorbire il mio ex e un bambino che tra l’altro non è mio non è una cosa che farebbero tutti, ma io non intendo lasciarlo per Edward sono stata abbastanza chiara?» Speravo che si rilassasse, non volevo che fosse preoccupato che Edward potesse rifarmi di nuovo del male, ma in quel momento si intromise nella nostra discussione Alice, il mio angelo custode.

«Jasper ti prego, io non credo che dovresti essere preoccupato. Bella è abbastanza grande per poter decidere da sola e penso che sarà un’ottima madre per Anthony, l’hai visto anche tu che si è tranquillizzato subito appena lei lo ha preso in braccio. Per quanto riguarda Edward credo che Emmett gli stia già facendo un discorsetto tu lo sai che persino Emmett è molto protettivo nei tuoi confronti ,vero Bella? Sono così felice che tu ora farai di nuovo parte a tempo pieno della famiglia, perché devi capire che adesso sia io che Rosalie, che Esme passeremo molto tempo insieme a te e al piccolo Anthony, in fondo è quasi un nipotino per noi.» Disse tutto questo senza mai prendere respiro, avevo quasi dimenticato che Alice aveva questo potere paralizzante intorno a lei ed iniziai a sentirmi meglio per quello che mi aspettava, non sarei mai stata da sola, ci sarebbe stata l’intera famiglia di Edward a darmi una mano e tirai un sospiro di sollievo, mi alzai e abbracciai forte sia Alice che Jasper grata di essere finalmente tornata a casa e tornata dai miei vecchi amici. Quello che volevo adesso era poter finalmente cenare ed andare direttamente a letto per poter dormire e sognare la mia nuova vita che purtroppo non sarebbe di certo stata un sogno.
  
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