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Autore: angelroy    11/01/2006    1 recensioni
Il biondino era addormentato profondamente. –Certo Malfoy che mentre dormi sembri persino normale... niente aria altezzosa, niente spavalderia, sei solo… tu- La mora si sciolse i capelli che quella sera erano raccolti in una coda alta e lasciò i boccoli liberi di ricaderle sulle spalle. Poi tornò a guardare quei lineamenti così fini del viso del ragazzo. Era così bello, così particolare e così dannatamente Draco Malfoy.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: Allora… prego di riporre coltelli e oggetti che potrebbero essere scagliati alla sottoscritta… (zia

 

 

PREMESSA: Allora… prego di riporre coltelli e oggetti che potrebbero essere scagliati alla sottoscritta… (zia.. questo vale per te!!) a tutto ci sarà una spiegazione….

BUONA LETTURA

 

 

 

 

Draco si voltò sentendo cigolare il pesante portone di Hogwarts. 

Un’esile figura in abito scuro, con i capelli castani riccioluti  e uno sguardo spento era appena entrata  a scuola.

Il loro occhi si incrociarono per un momento… quelli chiarissimi, glaciali di lui in quelli castani… e vuoti di lei.

-Piccola… ma che ti è successo?? Non sembri neanche più tu… sembra che un dissennatore di abbia tolto l’anima…  ti abbia portato via la felicità… Merlino! Ti stringerei!ma sei scappata via da me… non sei più mia-  rimase immobile…con i libri in mano a fissare la “non-più-sua” Brenda.

-Draco. Quanto ho sperato che tu mi cercassi per consolarmi… per poter aggrapparmi alle tue spalle… ma anche adesso che mi hai davanti non mi sai dire una sola parola. L’unica cosa che ti interessa è la tua vita… e avevi detto di amarmi…- distolse lo sguardo da quegli occhi capaci di darle così tanto… amore e sofferenza… entrambe dalla stessa persona. Ma come è possibile? Con passo deciso si diresse nei sotterranei, in sala comune.

 

 

 

 

Nei giorni successivi Brenda e Draco non si incontrarono per nulla. Passavano tutto il tempo a lezione o nelle loro stanze… frequentavano raramente la sala comune e durante i pasti sedevano ai poli opposti del lungo tavolo grigio/verde.

-Io impazzirò a stare dietro a sti due… così chiusi.. introversi.. sui loro volti non c’è più nemmeno la parvenza di un sorriso… si sono estraniati da tutto.. lasciandomi fuori dai loro mondi.. la chiamano insicurezza? Paura di esporsi? Cazzate.. per me è stramaledetto orgoglio…così dannatamente uguali…così serpeverde!!- il povero Blasie non sapeva più cosa pensare o fare vedendo i suoi due amici così.. ormai parlare era inutile… forse solo il tempo avrebbe risolto le cose. Si voltò a guardare prima Draco, che mangiava in silenzio seduto vicino  a dei compagni del loro anno, e poi Brenda…toccava pochissimo cibo, era dimagrita molto da quando si era allontanata con i suoi genitori una quasi due settimane prima, era pallida… assente. Non stava per niente bene.

 

 

 

 

Brenda dopo cena era andata subito nel suo dormitorio trovandolo ancora vuoto, per fortuna. Si sentiva stanca… non fisicamente… ma della situazione con Draco, della mancanza di sua nonna, della  scuola… non sopportava nulla. Si addormentò coccolando il suo micio che in quei giorni era l’unica “persona” che volesse vicino.

Un incubo la svegliò a notte inoltrata. Ormai non riusciva più a fare sogni tranquilli… era troppo agitata interiormente. Non faceva altro che vedere la sofferenza di sua nonna, lo stendardo nero a lutto appeso alla sua casa e Draco-mangiamorte che metteva in pericolo la vita per cause secondo lei folli… ogni volta si svegliava piangendo.

Si alzò facendo attenzione a non svegliare le sue compagne di stanza… si infilò una vestaglia scura e, sempre seguita dal suo micio Lunayt che la guardava con i suoi occhietti viola, uscì dal dormitorio serpeverde. Aveva bisogno di aria.

Si ritrovò a girare in Sala Grande… davanti al portone della scuola che si stava aprendo da solo… si stava aprendo e riaccostando da solo???

“Ah!!” l’urlo uscì naturale dalle labbra della ragazza

“Shh!!! Zitta!”

“Ma.. ma… da dove diamine esci fuori??”

“È un mantello dell’invisibilità. Ero io ad aprire il portone” Harry Potter sembrava totalmente a suo agio… come se fosse la cosa più normale del mondo avere un mantello dell’invisibilità e usarlo per andare in giro di notte…

“Capisco”

Niente sfrecciatine del tipo –ma non puoi essere normale Potter?-  oppure –vedi che sei sempre tu che poi ti vai a cacciare nei guai…-. Nulla. Brenda si era limitata ad un cenno con la testa e una parola appena sussurrata. Si voltò per andarsene.

“Dove vai? È notte.. non dovresti stare in giro… sai, il coprifuoco” ora il bambino sopravvissuto era sicuro che la risposta sarebbe stata acuta e sprezzante come le tante volte in cui si erano trovati faccia a faccia.

“Lo so…  io… io …vado solo in giro” si era bloccata come una bambina colta a rubare delle caramelle e sgridata da una madre severa.

Il moro capì subito che quella ragazza doveva stare poco bene e, naturalmente, il suo istinto da salvatore del mondo gli impose di non lasciarla andare in giro per Hogwarts così da sola… Poteva rischiare una punizione se l’avessero scoperta… e visto lo stato in cui era non gli sembrò il caso.

“Slyte, non puoi andare in giro da sola… ti scoprirebbero. Vieni con me… conosco un posto tranquillo”

Brenda si lasciò trascinare per i vari piani e stanze… ogni tanto si fermavano e Potter controllava una mappa strana.. poi accennava un movimento con la testa e ripartiva per corridoi e scalinate.

Arrivarono a quello che doveva essere il settimo piano. Entrarono in una stanza molto semplice ma confortevole: un camino illuminava e riscaldava l’ambiente, divani e tappeti lo rendevano accogliente.

“Che posto è questo?” la bruna sembrava essersi risvegliata dalla sua specie di trance

“Si chiama stanza delle necessità… bello eh? A seconda di cosa uno ha bisogno si trasforma…” si soffermò a guardare gli occhi di Brenda. Erano diversi da quando avevano parlato sull’espresso di Hogwarts… e a Natale… erano scuri e tristi.

“Sediamoci… ah..avrei proprio bisogno di scaldarmi con un latte bollente!”

sul tavolino basso davanti al divano apparve una tazza fumante di bianco latte. “Vedi?? Questa stanza è spettacolare! L’ ho scoperta un po’  di tempo fa quando… Hei Slyte.. ma mi … stai ascoltando?”

La ragazza era ancora affianco alla porta, il gatto acciambellato ai suoi piedi.

“Slyte… Brenda… che ti prende?”

La ragazza guardò Harry… ne aveva passate tante eppure aveva voglia di sorridere… di vivere… a lei sarebbe mai tornata quella voglia? I suoi occhi si colmarono di calde lacrime che cominciarono a ricaderle sulle guance. Il dolore stava avendo la meglio su di lei…

“No.. non devo.. non devo…” più cercava di ripetersi quelle parole e di asciugarsi le lacrime più quelle correvano veloci dagli occhi lungo il viso. Si lasciò cadere a terra, tremando…

“Non posso.. devo essere forte.. non posso… non devo…” ormai singhiozzava molto forte.

Harry le si avvicinò, si sedette vicino a lei e la strinse tra le braccia… “Chi è che ti dice che non puoi sfogare il tuo dolore? Butta fuori tutto piccola…”

Brenda si abbandonò in quell’abbraccio. Aveva bisogno di quel calore, non poteva negarlo… pianse. Pianse tutte quelle lacrime che precedentemente si era imposta di trattenere per essere forte… forse credendo di soffrire meno… ma l’effetto sortito era stato totalmente quello opposto.

Il moro la tenne stretta, senza dire nulla… accarezzandole solamente i capelli. Dopotutto non sapeva nemmeno ‘cosa dovesse o potesse ’ dirle in una situazione come quella… si accorse di non sapere nulla di quella ragazza il cui sguardo magnetico lo aveva attratto per la prima volta sul treno…

Dopo un bel po’ di tempo i singhiozzi si placarono. Il capo si era poggiato contro il petto di Harry. Questo la sollevò dolcemente e la stese su un divano… certo che era una ragazza proprio particolare… un miagolio distolse la sua attenzione da quei lineamenti perfetti…

“E tu chi sei?? Ma che bel micino… vieni.. qui c’è un po’ di latte… a me ormai non va più”

Lunayt bevve allegramente e poi saltò sul divano dove la sua padrona riposava e si addormentò affianco a lei.

 

 

 

 

Draco si svegliò di nuovo completamente sudato e con il panico ancora addosso… ormai quei sogni erano diventati abituali… ma lui non riusciva proprio a non spaventarsi. Ogni volta era sempre peggio.. dei particolari andavano ad arricchire la scena… e ogni volta la paura gli contorceva sempre di più le viscere.

Senza pensarci si buttò sotto l’acqua gelata della doccia… voleva scacciare via le immagini di morte… di quella morte…

Rivedeva tutto nella sua mente… 

Doveva essere la grande battaglia in cui, finalmente, Potter e Voldemort si affrontavano apertamente ponendo fine a quella guerra…

L’atmosfera era strana… spessa… tetra…dava presagi di morte.

Senza capire come, tutto diventava caotico… duelli tra mangiamorte, auror, maghi normali, studenti si combattevano anche con incantesimi e maledizioni mai visti… corpi senza vita riversi a terra… sangue…

E poi quello sguardo… la paura di Draco che lei fosse lì… che potesse essere colpita da qualche fattura terrificante… che potesse morire nella furia cieca di quella battaglia.

La folle corsa… verso i suoi occhi in cui, anche se da lontano, aveva visto brillare  le pagliuzze dorate… per lui.. quello sguardo si era rianimato per lui.. ne era certo..

Lei sorrise… ma poi qualcosa lo faceva  svanire di colpo… il suo viso s’irrigidiva… per Draco tutto diveniva buio e si svegliava…

Ogni volta però sembrava che il sogno gli facesse vedere qualcosa di nuovo… quella volta era riuscito a vedere un mangiamorte proprio dietro di lei…

-Se fosse stato lui ad ucciderla?? E come??  Non ricordo sangue.. non ricordo lampi di luce verde… Merlino! Vedo la sua morte e non so come salvarla… o almeno… suppongo di vedere la sua morte… Oh!Brenda!!! –

Chiuse l’erogatore della doccia… la sua pelle diafana era arrossata dal getto freddo dell’acqua. Si legò un asciugamano in vita e uscì dal bagno.

Si avvicinò alla finestra… il sole stava sorgendo… illuminava tutto il cielo di un caldo rosso acceso che sfumava poi in arancione e rosa… era uno spettacolo… un vero incanto.

Per un attimo la sua mente fu sgombra. Poi, come avvoltoi su carcasse,  i suoi pensieri tornarono ad accanirsi su di lui.

Voldemort avrebbe provveduto alla sua marchiatura e alla sua istruzione di lì a breve.. quanto tempo sarebbe rimasto ancora a scuola? Una settimana? Due? Un mese??

 

 

 

 

“mh…” Brenda si stava svegliando e prese a stropicciarsi gli occhi “dove .. dove sono?”

“Stanza delle necessità eccetera eccetera… come ti senti?”

“Meglio… grazie…Pot… Harry”

“Almeno siamo ai nomi… Brenda”

Harry era rimasto sveglio… aveva paura che la ragazza potesse svegliarsi e spaventarsi… o avere un’altra crisi come quella di poche ore prima…

“Che ore sono?”

“Saranno le 5… puoi ancora riposare… o se vuoi ti accompagno in dormitorio o…”

“Va bene così.. vorrei stare ancora un po’ qui… se non ti dispiace…”

“Figurati…” si passò una mano nei capelli lunghi e molto ribelli… “Allora… sei sicura di stare meglio?”

“Sì… ti ringrazio molto… ero… cioè.. io non so .. che mi sia preso” si tormentava insistentemente una ciocca di capelli… era imbarazzata… si era sfogata praticamente con un estraneo…

“A volte pensi che non ci siano ragioni per vivere… che tutto quello che una volta avevi di bello ormai ti sia stato strappato via e non potrà mai tornare di nuovo… ti senti solo. Nessuno può realmente capire cosa provi perché il dolore è solo tuo. Tuo e di nessun altro.

Il mondo sembra sparire di fronte al dolore… tutto perde di significato”

Harry stava parlando chiaramente anche della sua vita. Brenda si andò a sedere di fianco a lui.  Inconsciamente aveva ancora bisogno quel calore che l’aveva scaldata e tranquillizzata poche ore prima.

Il ragazzo riprese a parlare “Però ci sono alcune persone per cui vale la pena lottare… per cui vale la pena alzarsi ogni giorno con la speranza che sarà un giorno migliore… ci sono persone per cui sei importante.. che ti vogliono bene e sono sempre affianco a te..”

“Il magnifico trio immagino…”

“Eh?”

“Nulla… parlavo di te, lenticchia e so-tutto-io… voi.. il magnifico trio…”

“Sempre serpeverde …”

“Dai… scherzavo… alla fine era un complimento… era per dire che è bello che siate sempre insieme… che ti aiutino…”

“Sì.. è bello… Slyte.. cioè Brenda… io ti consiglio di parlare con i tuoi amici.. con Malfoy… loro potrebbero capirti molto più di me…” Harry si era dimenticato che non stavano più insieme… (o aveva voluto la conferma… boh! Nda)

“Chi? Draco? No… ormai è un capitolo chiuso…”

“Posso chiederti perché? Eravate così affiatati…”

Un sorriso ironico e malinconico apparve su quel viso stropicciato dalla stanchezza “Storie vecchie… e sinceramente ora non ho voglia di parlarne…”

“Malfoy… immagino che sia sempre lo stronzo che conosco io… come fa a far soffrire un dolce fiore come te??”

-Dolce fiore? Nessuno mi ha mai chiamata così…-

Harry si avvicinò a Brenda e le depose un lieve bacio sulle labbra… “Vieni… è meglio se torniamo ai nostri dormitori prima che qualcuno si svegli ed inizi a girare per la scuola…”

La ragazza un po’ scioccata dal gesto di Harry-il-grifondoro-sopravvissuto-ma-non-ancora-a-lungo-se-draco-avesse-scoperto -cosa-aveva-appena-fatto-Potter, prese in braccio Lunayt e lo seguì fuori dalla stanza delle necessità.

 

Eccoci qui.. allora.. vorrei precisare solamente una cosa… Brenda si trova in un momento critico… ed è portata ad accettare l’aiuto che le viene porto da Harry… cercate di capirla…

Nei prossimi capitoli capirete meglio la situazione tra Brenda-Harry, Brenda-Draco…

Grazie a tutti… (soprattutto alla zia…)

Angelroy

 

  
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