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Autore: marty_90    01/03/2011    0 recensioni
Uno sguardo al futuro, la paura di quello che sarà.
La consapevolezza che non si può fare una scelta senza delle conseguenze.
Il momento in cui si capisce che, forse, ci sono cose che non possiamo nascondere a nessuno, tanto meno a noi stessi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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“Bella, ho finito di sistemare anche l’impianto della tv…tu hai finito in bagno? Mancano solo gli asciugamani vero? Bella dove sei?” “Si amore lo so…no stai tranquillo.” Non si dovrebbe mai origliare una conversazione di una donna con il suo fidanzato, Edward lo sapeva, ma la tentazione era troppo forte, così si nascose dietro la porta della camera da letto dove si trovava Bella, cercando di non fare il minimo rumore e di non farsi scoprire. “Si, è in sala. Jake, per favore lo sai benissimo…e allora perché non ci sei? Dove diavolo sei Jacob? Perché non sei qui ad aggiustare quello stramaledetto impianto per la doccia? Certo, l’affare. Senti, chiamami quando hai concluso l’affare della tua vita, poi vediamo se ti risponderò ancora…Ciao.” Uscì di scatto dalla stanza, spalancando la porta e colpendo in pieno il naso di Edward, che reagì coprendosi il viso con le mani, un po’ per parare il sangue, un po’ per non farsi vedere rosso in volto per essere stato preso con le mani nel sacco. “Cazzo!” “Oddio scusa Edward non ti avevo completamente vist…che diamine stavi facendo dietro la porta?” “Ahiahiahi il naso fa malissimo…ne parliamo dopo per favore…fa malissimo…” Lo fece girare di scatto, come a condurlo in bagno per cercare di rimediare al danno fatto, e mentre lo sentiva lamentarsi per il dolore, non resistette all’impulso di prenderlo per i capelli, e farlo lamentare ancora di più. Ne afferrò con forza una manciata dalla nuca, costringendolo ad alzare il mento. “Testa in alto quando si sanguina perché non ci si fanno gli affari propri, non dimenticarlo.” Lo stava torturando con quella sua presa, così salda, ma Edward non potè far altro che lasciarsi scappare una risatina, ottenendo in cambio una tirata di capelli. Era bello, in fin dei conti, essere preso per i capelli da lei. Non poteva negarlo. “Siediti sul water, vado a prendere la cassetta del pronto soccorso negli scatoloni. Testa in alto, non voglio gocce di sangue sul parquet.” “Sissignora...!” Disse quasi in un sussulto, ma lei lo sentì lo stesso, ed uscendo dal bagno gli lanciò uno sguardo fulminante. Bella tornò quasi subito con la cassetta del pronto soccorso, dalla quale prese una garza e dell’acqua ossigenata. Senza il minimo riguardo, prese la boccetta e la verso sul naso di Edward. “Cazzo brucia brucia brucia!” “Ben ti sta…non si origlia, Esme non te l’ha mai detto?” “Si, non è colpa sua. Lei è stata una perfetta madre adottiva…lo sai!” “Si in effetti la sua unica sfortuna è che tu sia un idiota, ma non è colpa sua.” Disse questo prendendo la garza e tamponando il taglio che divideva il naso orizzontalmente. “Mi dispiace Bella, scusa, non avrei dovuto. Però ho fatto bene ad origliare.” A queste parole la pressione sul naso aumentò, e senza regolarsi Bella cominciò a schiaffeggiare più che tamponare. “Bella, ferma mi distruggi il naso, fa male…aspetta, ferma.” Prese la garza dalla mano di lei, e si mise di fronte allo specchio per tamponarsi la ferita. Con la coda dell’occhio vide Bella sedersi sulla lavatrice e fissarsi le dita, impegnate in un gioco di rincorsa le une con le altre. La vedeva meglio, ora che era seduta, dal riflesso sullo specchio, e sapeva che gli stava nascondendo qualcosa. “Che succede?” “Niente…o meglio, lo sai che succede, hai origliato, lo sai.” “Sinceramente ho capito poco e niente, so solo che sei arrabbiata con Jacob, perché? Bella, parla. Voglio sapere cosa sta succedendo, mi preoccupo. Allora?” “Non c’è mai. Ha insistito perché venissi a stare qui nella casa nuova prima del matrimonio, e lui non c’è. È casa mia, non nostra, lui non la vive.” Edward lasciò perdere il naso sanguinante, e si avvicinò alla lavatrice, posando i palmi delle sue mani sulle ginocchia nude di Bella. “Guarda che ti ho fatto…fa male?”, disse lei sfiorandogli il naso e scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte. “Me lo merito, non dovrei origliare. Però so che tu le cose non me le dici…in qualche modo devo sapere quello che ti sta succedendo.” “E perché devi saperlo? È una questione di vita o di morte per te? È così importante?” La risposta più ovvia era anche la più pericolosa. Edward lo sapeva bene, non avrebbe mai potuto dire “si, è una questione importante per me”, non sarebbe stato giusto nei confronti di nessuno, nemmeno di Jake. Però lei era lì, lo fissava negli occhi, gli aveva fatto una domanda e aspettava una risposta. Lui, incapace di parlare o di formulare una risposta qualsiasi, agì come aveva sempre sognato. Senza pensarci spostò le mani dalle ginocchia di lei al suo volto, le accarezzò le guance. Facendo attenzione a non farsi ancora più male, avvicinò il suo volto a quello di Bella. Il respiro si fece più affannoso, le mani di lei si posarono su quelle di Edward, sentivano sul viso l’uno il fiato dell’altro. Forse, anzi, sicuramente, non era la cosa giusta da fare, ma molte volte il “giusto” e il “volere” non s’incontrano. Bella fece la prima mossa, posò le sue labbra su quelle di Edward e si lasciò andare, come in quel bacio di dieci anni prima. Come fosse la prima volta, si baciarono. Un bacio semplice, delicato, atteso. Quando le loro labbra si separarono Edward appoggiò la fronte contro la fronte di lei. “Si, è una questione importante per me, di vita o di morte.”
  
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