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Autore: Sara_Skater89    01/03/2011    6 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se Sana e Akito si fossero conosciuti in contesti differenti? Cosa sarebbe accaduto se lei fosse un'aspirante adolescente cantante rock e lui un ricco teppista odioso ma con un segreto alquanto scottante???Se avessero scoperto di non essere poi tanto diversi tra di loro???
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Poggiato sull’estremità del proprio letto ,fissava, probabilmente per la milionesima volta , il pelouche a forma di dinosauro che gli aveva fatto compagnia in tutti quegli anni dell’infanzia. Quel giocattolo gli riportava alla mente, ogni volta che lo guardava, sentimenti che lui non aveva mai provato fino al giorno in cui non ne era entrato in possesso. Si sarebbe detto,  a prima vista ,che Akito Hayama  conoscesse  un solo sentimento: l’odio. Chiunque avrebbe messo la mano sul fuoco  sul fatto che altri sentimenti non facessero per nulla parte del suo animo. Ma la verità era sempre stata un'altra, e questo lui lo sapeva benissimo.  A dispetto dell’opinione comune , Akito conosceva benissimo la vasta gamma di sentimenti che qualsiasi persona normale avrebbe dovuto provare. La sua conoscenza era tale  da ritenere quei sentimenti troppo devastanti per lui. Così aveva scelto l’unico che più gli si addiceva. Era stato  all’età di 10 anni che Akito si era reso conto quanto di marcio e di sbagliato ci fosse in lui. Era stato in un giorno d’inverno di quando era soltanto ancora un bambino che era entrato  in possesso di quel dinosauro che ora faceva bella mostra di se sul davanzale  della finestra della camera da letto. Ricordava con estrema chiarezza  quel momento:l’attimo in cui, uscito da scuola si era ritrovato di fronte ad una scena che gli  aveva cambiato , forse, la vita in peggio. Un bambino di circa 6 o sette anni  gridava a gran voce  circondato da altri 3 ragazzi più grandi che avevano tutta l’aria di essere dei teppisti. “Lasciatemi in pace!ridatemi il mio pelouche di dinosauro , vi prego!!!!” Il ragazzetto era tenuto per il lembo della divisa scolastica da un ragazzo dai capelli neri che lo minacciava ridacchiando assieme ai suoi scagnozzi.

“Ciccio finiscila di piagnucolare!!!!Dacci dei soldi e noi ti ridaremo il pelouche!!”

“Ma non ho soldi!”   Era stato  a quella scena che Akito  aveva provato  per la prima volta uno strano sentimento di compassione. Aveva desiderato con tutto se stesso  dare una bella lezione a quei ragazzi che avevano la sua stessa età; Lui stesso sapeva cosa significasse essere maltrattato e il vedere tanta violenza lo aveva fatto infervorare. Era accaduto tutto in un attimo. Akito era corso come una furia verso il gruppetto di teppisti.

“Lasciatelo in pace”- aveva gridato sferrando un sonoro pungo al ragazzo dai capelli corvini  che era caduto rovinosamente per terra .  Il bambino si era liberato dalla presa del teppista e il pelouche di dinosauro   era sfuggito dalle mani del ragazzo. Akito si  era ritrovato così ad essere fissato dai teppisti e si era preparato al peggio. Ma la reazione che e avevano avuto costoro era stata ben diversa da quella che  si era  aspettato.

“Oh mio dio!! È la prima volta che qualcuno riesce a mettere K.O Gomi!!O mio dio , finalmente abbiamo trovato chi stavamo cercando!!!!!-  un ragazzo  dai capelli più chiari  gli si era avvicinato   in maniera euforica e  lo  aveva preso per le spalle.

“Oh mio dio…sei stato un grande!! nessuno aveva mai osato sfidare Gomi!! ti prego entra nel nostro gruppo!!!! Avrai fama e sarai rispettato da tutti…come ti chiami?”

“ A…Akito Hayama…ma non intenzione di  far parte di voi teppisti!! Già ho i miei grattacapi!!Tieni – aveva detto  poi prendendo da terra il dinosauro di pelouche e porgendolo  al bambino.”

 “No fermo!!!non darglielo Akito Hayama ! noi faremo di te una persona così temuta che neppure i tuoi familiari potranno metterti i piedi in testa. !!”

Era stata forse quella frase che  aveva insinuato dei dubbi nella  mente di Akito. Aiutare o non aiutare quel bambino??   Aveva continuato a fissarlo stringendo ancora tra le sue mani il pelouche. Era  stata una scelta tra il bene il male.

“Ti prego..ridammi il dinosauro…è un regalo della mia mamma!!! Ti prego!” Quella frase e quella parola “mamma”  pronunciate da quelle labbra infantili erano arrivate come  delle saette al  cuore, il suo cuore, che non aveva mai conosciuto il calore di una famiglia. E d’improvviso , senza neanche capirne il motivo,  aveva saputo  cosa fare.   Era stato quel giorno che aveva sfoderato  per la prima volta il suo sguardo cattivo.Era stato quel giorno che aveva scelto di essere un teppista. “La tua mamma….???  Dacci i soldi o me lo tengo, questo pupazzo.”

“Non li hooooo…”

“Bene allora questo lo terrò io” Dicendo queste parole si era messo  in tasca il pupazzetto e si era voltato verso i ragazzi.

“Accetto la vostra proposta” aveva proseguito con  voce arrogante. Si era allontanato così da quel bambino con in tasca il premio della vittoria. Il premio che significava che da quel momento in poi sarebbe stato temuto  e rispettato da suo padre e sua sorella.

Adesso nella sua stanza fissava per l’ennesima volta quel  dinosauro . Gentile…lo aveva definito lei. No,  una cosa  certa era che Akito Hayama proprio non sapeva cosa significasse essere gentile.

 

“Mi chiamo Rei  Sagami.”- L’uomo protese una mano verso di Sana mentre con l’altra si tolse gli occhiali da sole che gli ricoprivano il volto. Sana si ritrovò così a fissare due grandi occhi color nocciola. Taglio particolare di certo,  ma non bello quanto quello di Hayama. Senza le lenti , Rei appariva molto più giovane di quanto in realtà non lo fosse. Aveva uno sguardo tranquillo e le labbra dischiuse in un sorrisetto quasi sornione che di primo impatto avrebbe messo tranquillità a chiunque. Di certo, pensò Sana, era la prima persona che vedeva veicolare in casa Hayama che  non avesse un’ aria altezzosa e di sufficienza.

“Piacere di conoscerla signor Sagami.”disse ricambiano il saluto e stringendo la mano dell’uomo.

“La prego, mi chiami Rei. Odio essere chiamato per cognome , mi da un’ aria proprio da anziano. Ad ogni modo Signorina Kurata  ora stia ferma perché le devo mettere il  medicinale sulla ferita.”

Di tutta risposta Sana annuì e si mise comoda mentre il maggiordomo  cominciò a trafficare con  antibiotici  e cerotti.La ragazza si sentiva alquanto imbarazzata dalla situazione e non sapendo cosa dire preferì  non proferire alcuna parola o domanda, cercando invece di riflettere sulla situazione della famiglia di Akito. A quanto pareva Hayama sembrava non essere ben accettato dai suoi familiari; Certo era un arrogante, antipatico ,egocentrico ragazzo viziato, ma tutti questi motivi non bastavano a spiegare a Sana come mai in quella casa si respirasse tanto astio tra i componenti della famiglia.

“Sa…il signorino Hayama deve tenerci molto a lei signorina.” Rei interruppe quel silenzio assordante rotto soltanto dal rumore delle auto che proveniva dall’esterno della villa.

“ Come scusi?”

“Bhe.. non ho mai visto il signorino Hayama nello stato in cui era ieri sera. Era preoccupatissimo e quando vi ha avuta tra le braccia con la ferita al fianco  ha chiamato subito il medico .Questo è certamente il segno che Akito ci tiene molto a lei!!!!”

“MA NON DICA CIOCCHEZZE REI!!!!!!!IO A AKITO CI ODIAMO. Siamo come il giorno e la notte, come l’alba e il tramonto, come Romeo e Giulietta….”

Sana non fece in tempo a terminare la frase che si rese conto del paragone errato che aveva appena fatto. Ma oramai era troppo tardi:  Rei la guardò con occhi maliziosi ed uno sguardo che traboccava felicità. L’attimo dopo lasciò andare le medicazioni e cominciò a trotterellare per la stanza urlando frasi senza senso.

“LALALA!!! LO SAPEVO !! Io LO SAPEVO CHE IN FONDO ANCHE PER IL CUORE SOLITARIO DEL SIGNORINO HAYAMA C’ERA SPAZIO PER L’AMORE!!!!!!ROMEO E GIULIETTA!! CHE COSA ROMATICA! LALALALALAAA!! COME SONO FELICE! QUEL RAGAZZO SI MERITA DI ESSERE CONTENTo E SOPRATTUTTO DI STARE CON UN RAGAZZA COME LEI ,SIGNORINA KURATA.!! “

Rei parlava e si muoveva al passo di danza e guardava Sana come se avesse appena fatto la scoperta più felice del mondo.Era talmente euforico che tutti i tentavi della ragazza di spiegargli come le cose stessero in realtà furono inutili.Se fossero stati in un cartone animato, Sana era convinta che al posto degli occhi  l’uomo avrebbe  avuto due cuoricini.

“Rei….calmati….per favore… noi non ci amiamo. Hayama non è affatto innamorato di me…se lui potesse mi ucciderebbe all’istante!!”

“su non sia timida Signorina Kurata!!! A tutti capita di essere innamorati! Poi il signorino Hayama è davvero un bel ragazzo e lei mi sta proprio simpatica..non come tutte le donne che si porta a casa di solito!!

“ Rei…Rei..REIIII HO DETTO SI CALMI!!!!! –Sana perse d’un tratto la pazienza che aveva avuto fino a quel momento e   in un lampo afferrò l’uomo per la camicia e lo guardò dritto negli occhi. “IO E AKITO CI ODIAMO PUNTO!!!Ho sbagliato PARAGONE!!SONO UNA FRANA IN QUESTE COSE!!!!CHIARO??NON DICA Più ERESIE!!”

Finalmente dopo quei dieci minuti di pura follia   la situazione si calmò.  L’espressione felice impressa sul volto del maggiordomo di Hayama si tramutò in breve in un sorrisetto che aveva tutta l’aria di essere un ghigno di disapprovazione uscito male. In un lampo, proprio come era passato in modalità euforica, ritornò alla propria attività, evidentemente deluso dalle parole appena udite. Sana rimase molto stupita dalla reazione dell’uomo e non potè fare a meno di chiedersi quale  triste verità di celasse dietro le parole di Rei.

“Uffi…e io che ci speravo tanto che lei fosse l’anima gemella del signorino Hayama! Ne ero proprio convinto sa?? L’ha svestita in un modo così delicato che pensavo che tra voi due davvero ci fosse qualcosa!!!”

“Ch…svestita? Vuoi dire che akito mi ha messo questo..?

Ma l’uomo non attese neppure che Sana finisse la frase che riattaccò a parlare come una specie di grillo parlante, del tutto incurante della domanda.

 “Noi stavamo tornando a casa da un impegno e d’improvviso il signorino Hayama mi ha chiesto di frenare l’auto e si è gettato di corsa per strada. Non so cosa sia successo ma dopo circa una decina di minuti è tornato da me con lei in braccio e mi ha detto che Mister Blue- cavolo quanto odio quel ragazzino!!- l’aveva ferita.”

“Mister Blue?”chiese Sana nella speranza di ottenere una risposta che però non arrivò. Probabilmente con quel nome Rei si stava riferendo al ragazzo dagli occhi azzurri che l’aveva derubata.

“Pensate che  non ha voluto che chiamassi l’ambulanza e mi ha chiesto di far venire il nostro medico di fiducia a casa.Che poi non ho capito perché non vi abbia voluta portare in ospedale”

 Ma lei invece lo capì subito. Capì  il motivo per il quale il ragazzo non avesse voluto chiamare l’ambulanza. Se lei fosse stata ricoverata in ospedale, i medici avrebbero finito per chiamare sua madre e Hayama sapeva benissimo che Sana era in fuga e che non avrebbe di certo  voluto farsi ritrovare dalla signora Kurata con un coltello conficcato nel fianco. Rimase senza parole alle rivelazioni di Rei. Ancora una volta vi era stato il segno da parte di Akito di una gentilezza che mai si sarebbe aspettata. Ancora una volta non riuscì a capire il motivo della  sua premura. In fondo loro si odiavano. Doveva per forza essere così no? Dopo le parole di Rei nessuno dei due parlò più  per un po’ , entrambi forse troppo persi nelle  proprie riflessioni.

“ Bene signorina Sana.  Con la medicazione abbiamo finito. Però se ora permette, le vorrei mostrare  meglio la villa . Il signorino Hayama mi ha detto che lei può rimanere qui quanto vuole e mi ha dato ordine di metterla a suo agio.”

“D’accordo”

Sana si alzò dalla poltrona sulla quale era stata seduta fino a quel momento e si addentrò con il maggiordomo per l’ennesima volta in quella enorme casa. Camminarono e parlarono per  un po’ mentre Rei le indicava tutte le stanze della villa, fino a che non si ritrovarono nuovamente al piano superiore; il piano dove Sana aveva ripreso conoscenza quella mattina e dove aveva  visto quella strana stanza  in cui lei era entrata per errore. Fu proprio in prossimità di quell’ antro che la ragazza si rese conto che non poteva  più mettere a tacere le mille domande che le affollavano la testa. Così prese tutto il coraggio e la faccia tosta che aveva per  avere risposte da Rei.

“OHH REI…cos’è questa stanza???Sembra molto carina!!!.”-disse cercando di mostrare l’espressione più ingenua che sapesse fare.

“No ..non la apra…” Ma orami era troppo tardi. Sana aveva già spalancato la porta della camera e si  fermò sulla soglia ostentando un finto stupore. Se tutto sarebbe andato come aveva previsto, presto avrebbe avuto le risposte che voleva. Difatti subito dopo sentì l’uomo afferrarla per un polso e trascinarla all’interno della stanza con passo felino. Non  appena la porta si chiuse dietro le loro spalle, si ritrovarono soli all’interno di quella camera  dall’aspetto mistico. 

“pff c’è mancato poco!!- sospirò Rei- se ci vedeva  qualcuno della famiglia sarei finito licenziato !!! Signorina Kurata mi spiega cosa le è saltato in mente’????!!Questa stanza è off-limits.!Nessuno ci può entrare se non la famiglia Hayama.

“ Questo l’avevo capito ma allora lasciatela chiusa a chiave..non socchiusa!!Chiunque potrebbe vederla!!!!ma ora che siamo qui Rei voglio sapere tutta la verità !!!Cosa cavolo è questo posto??”

Senza rendersene conto Sana puntò il dito proprio sulla fotografia della donna  appesa alla parete. Per qualche secondo Rei la fissò senza dire nulla e assunse un’ aria solenne e accigliata. Ma fu solo qualche momento  dopodichè  si sedette in ginocchio dinanzi la parete e fece cenno a Sana di fare lo stesso. La ragazza obbedì e si ritrovarono a fissare il sorriso della donna fotografata.

“Lei..lei è la mamma del signorino Akito. È morta tanto tempo fa . il signor  Hayama amava tanto sua moglie , e la perdita di lei lo addolorò profondamente. In breve cambiò radicalmente atteggiamento verso i suoi figli e decise di commemorare sua moglie dedicandole questa stanza. Ogni anno,  il giorno del compleanno della signora Hayama , Natsumi e il signor hayama  vengono in questa stanza per celebrare questo giorno e trascorrono del tempo pregando per la sua anima.”

“Capisco…..ehy, ma aspetta un attimo ..hai parlato soltanto della sorella di Hayama e del padre ma ..Akito? non ci viene a commemorare sua madre??”

“No, lui no. Non ha mai voluto entrare qui dentro. Credo che soffrisse troppo alla sola idea.”

Sana notò l’espressione triste che era apparsa sul volto del maggiordomo al pronunciare queste parole e non potè fare a meno di rattristarsi anche lei. Vista la situazione confidenziale in cui si trovavano,  pensò che era giunto il momento di porre la domanda che le premeva fare dal momento in cui aveva visto la scena della cucina.

“Senti Rei… prima ho visto una scena strana in cucina. Hayama era del tutto ignorato da sua sorella e suo padre...cioè parlavano come se lui non  esistesse…”

“Bhe..- rispose Rei continuando a scrutare il volto della madre di Akito come se volesse trovarvi qualche risposta- Hayama e la sua famiglia non sono in buoni rapporti. Sa non ha avuto in infanzia facile . Per questo motivo lui adesso è così antipatico ma non è colpa sua .Io so..io lo conosco e so che non è così dentro di se.”

“ora capisco…per lui deve essere stato anche molto doloroso  perdere la madre. Io non ho mai conosciuto mio padre però posso immaginare come debba essere triste perdere un genitore.”

Rei improvvisamente  abbassò lo sguardo dalla foto e  si fissò le ginocchia , come se non sapesse più cosa dire.  Sana vide l’uomo sbiancare senza un motivo preciso. Poi riprese la sua compostezza e dopo qualche secondo, durante il quale forse aveva riflettuto su qualcosa di importante, alzò di nuovo lo sguardo e si schiarì la voce.

“In realtà il signorino Hayama non ha mai conosciuto sua madre. La signora Hayama è morta dandolo alla luce. E…il motivo per il quale il padre del signorino e sua sorella lo ignorano è perché lo incolpano della morte di sua madre.”

Quelle parole  sgorgarono dalla gola di Rei con una tale  consapevolezza che Sana rimase impietrita. Improvvisamente si pentì di aver voluto conoscere la verità , quella verità così tremenda che ad udirla ad alta voce appariva come un sentenza di morte. Per anni aveva visto Hayama perpetuare atti violenti verso chiunque credendo che fosse soltanto un arrogante mentre invece il motivo alla base di quel comportamento era ben più profondo. Non riusciva a capire come potesse un genitore incolpare il figlio per qualcosa che non era dipeso da lui. Poi le venne in mente un altro particolare che doveva assolutamente chiedere al maggiordomo.

“Tsyoshi Oiky mi ha detto che Hayama ha un segreto? È questo di cui si tratta per caso??”

“ No ..in verità..” cominciò a dire Rei ma  si dovette interrompere subito . Un rumore di passi proveniva  dall’esterno della camera, lungo il corridoio di quel piano. Qualcuno si stava avvicinando.

“Shht.. presto signorina dobbiamo uscire da qui..altrimenti se scopriranno cosa le ho raccontato mi licenzieranno.”  Rei afferrò nuovamente Sana per un braccio e di fretta e furia uscirono dalla stanza cercando di fare meno rumore possibile. Riuscirono nell’impresa giusto in tempo per vedere  la porta di una camera aprirsi .  Akito apparve dal suo interno con indosso solo un paio di jeans e i capelli arruffati che gli ricadevano scomposti sulla fronte. Non appena udì Sana e Rei avvicinarsi si voltò di scatto e assunse un espressione quasi imbarazzata , come se fosse appena stato colto in fragrante nel fare qualcosa  di illecito. Tuttavia non appena incontrò lo sguardo di Sana riassunse la sua solita compostezza e la sua aria di strafottenza.

“Kurata…Rei…- disse facendo un cenno con il capo in segno di saluto.

“Signorino Hayama da quanto tempo è tornato?? Credevo fosse a scuola..”

“ Mi scocciavo di andarci…ho preferito fare altre cose..e sono tornato qui- non fece neppure in tempo a terminare la frase che dalla camera fece capolino una ragazza dai capelli lunghi castani . Anche lei aveva i capelli arruffati e dal modo in cui guardò  Akito, Sana capì che quei due erano stati a letto insieme.

“Salve..bhe Hayama io vado a casa-disse la ragazza accarezzando il  torso nudo di Akito  del tutto incurante degli sguardi indiscreti di Sana e Rei. “Chiamami più tardi se vuoi.”

“D’accordo” disse Akito e posò un rapido  bacio sulle labbra della ragazza. Per un attimo Sana provò un senso di imbarazzo di fronte quella scena, ma subito dopo si ricompose e sfoderò la sua faccia tosta.

“  è la tua ragazza Hayama?”. Gli chiese quando la mora  si fu allontanata giù per le scale.

“No solo una delle tante.”  La risposta fu secca e concisa. Akito fissò Sana con uno espressione impenetrabile.

“Che sta succedendo qui?”Una voce proruppe alle loro spalle.Era il signor Hayama, appena rientrato a casa. L’uomo si avvicinò  evidentemente incuriosito dalla presenza di Sana.

 “Buon pomeriggio signor  Hayama, le chiedo scusa per la confusione. Le presento la signorina Kurata.”

“Oh buon pomeriggio a te Rei.Signorina Kurata piacere di conoscerla .” Il padre di Akito le rivolse  un occhiata di sufficienza e  si rivolse al figlio  con aria perentoria senza neppure salutarlo.

“Hayama ti ricordo che stasera hai la cena con il capo dell’azienda SAT JAPAN. ” Hayama non lo fissò neppure e si lasciò andare ad un secco “d’accordo. “Dati i suoi ordini, il signor Hayama  fece per andarsene ma si fermò subito dopo sul primo scalino del piano.

“ è il tuo momento di riscattarti Akito. Rei prepari l’auto!  Ho bisogno che tu accompagni la signorina qui presente  a comprarsi un abito per la serata.”

“MA papà Kurata non è qui per venire con me….”

“Non si discute. Per una volta una delle tante tue ragazzine potrà sfruttare la propria presenza in modo proficuo.”

Senza dire altro l’uomo di allontanò lasciando Sana, Rei e Akito impietriti.

“BHe…Kurata- disse Hayama qualche istante dopo quando si riprese. “immagino che tu non avevi altri impegni…per cui preparati che stasera a quanto pare dovrai fingerti di essere la mia ragazza.” Dicendo queste parole si lasciò sfuggire un sospiro di rassegnazione mentre Sana  rimaneva senza parole.

Angolo Autrice

Salve a tutti!! Finalmente dopo  un mese sono riuscita a scrivere questo capitolo !Mi scuso per l'attesa ma inq uesti giorni non ho neppure la connessione ad Internet per cui adesso sto usando a scrocco la connessione di un amico. Cosa dirvi su questo capitolo: è venuto piuttosto lungo e spero che non vi annoi. Purtroppo ho dovuto riscrivere cose che già sapevamo anche sull'Akito originale  quindi è probabile che vi annoierete rileggendo  determiante cose. Non  fate caso agli errori che ci potrebbero essere ma purtroppoo, ripeto , sto inserendo questo capitolo furtivamente per cui è probabile che  abbia prestato poca attenzione. Dopo queste  chiacchiere vi saluto e vi dico che aggiornerò o almeno spero tra due settimane , dipende dalla tempistica. Spero che mi lascerete i vostri pareri! ringrazio ancora chi mi sta seguendo e recensendo ^_^ a presto !

  
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