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Autore: Nordlys    01/03/2011    3 recensioni
Alla notizia dell'arrivo in città di una nuova specie di radice di mandragora, il Grande Puffo e Quattrocchi si dirigono al villaggio degli umani per vederla con i loro occhi. Ma oltre alla radice, i due puffi scoprono che lord Balthazar ha aperto la stagione della caccia, determinato a collezionare animali vivi per i suoi esperimenti.
Tornato al villaggio, il Grande Puffo consulta il suo libro di incantesimi e giunge alla soluzione che l'unico modo per fermare i cacciatori è fare un incantesimo con la nuova radice, e l'unico modo per ottenere la radice è comprarla. Così il Grande Puffo propone ai puffi di raccogliere diamanti. La cosa disgusta parte del villaggio che si divide in tre fazioni: una seguirà il Grande Puffo nella raccolta di diamanti, una seguirà Selvaggio nella foresta, la terza fazione è Cattivus in solitario determinato a guadagnarci.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA: gran parte di quanto scritto in questo capitolo è deliberatamente ispirato a parte di un episodio della serie animata dei puffi. Ho solo cambiato alcuni particolari per renderlo più drammatico ed in linea con la natura della fan fiction. La scena in questione mi ha dato l'ispirazione per scrivere questa storia e ci tenevo inserirla. Spero possa considerarsi un omaggio e non un plagio. Se ci sono problemi, provvederò a rimuovere questa fan fiction da EFP.

Gli spari nella foresta
Un gatto da salvare

 

Gli ometti blu correvano nascosti dall'erba alta in una radura. Seguivano Selvaggio che, correndo a quattro zampe come uno scoiattolo, era molto più veloce di loro. Forzuto e Naturone, pur essendo abituati a fare moto gli stavano dietro a fatica.
In fondo alla fila, i puffi meno allenati restavano sempre più indietro.
'Basta! Pietà! Fermiamoci!' Forzuto e Selvaggio guardarono dietro di loro. Alcuni puffi avevano rallentato il passo.
'Ehi! Non è il momento di puffare! Balthazar ci troverà!' urlò Forzuto. Invece anche Selvaggio si fermò.
'Ma come?' Forzuto non era convinto della pausa. Selvaggio lo rassicurò: 'Noi lontani da umani! Ora possiamo puffarci con calma! Seguitemi!'
I puffi, affaticati, in fila indiana seguivano Selvaggio e Forzuto verso una grossa tana. Selvaggio la indicò sorridendo: 'Questa tana di lupi!'
Le creature blu sussultarono, alcuni si abbracciarono, qualcuno deglutì rumorosamente, qualcun'altro cercò di svignarsela in punta di piedi.
'Lupi non fanno niente. Miei amici!'
Tranquillizzati, i puffi seguirono Selvaggio nella tana. Alcuni di loro, quando si trovarono davanti ai grossi musi dei lupi sdraiati pigramente, si coprirono la bocca con le mani per non urlare. Invece Naturone li accarezzò.
Selvaggio richiamò gli altri invitandoli a sedersi in un angolino stretto dove i lupi non si sarebbero mai potuti infilare. Ora potevano riposarsi.

I lupi che stavano nella caverna sollevarono la testa muovendo le orecchie verso sud-est. Subito dopo, dei miagolii che sembravano quasi grida giunsero alle orecchie dei puffi, che sussultarono. I lupi ringhiarono senza alzarsi.
I miagolii continuarono, i puffi si guardarono l'un l'altro.
'Io odio i gatti!' commentò Brontolone. Forzuto guardò verso l'uscita senza alzarsi: 'L'hanno preso! Ormai non possiamo puffare nulla!'
Un puffo diede un allarme: 'Dov'è Naturone?'
'Oh, no! E' stato puffato dai lupi!' disse Pauroso rannicchiato, tremante, mordendosi le unghie. Fu squadrato con sguardo omicida da Selvaggio: 'Miei amici no cattivi!'
'Però sono pur sempre lupi!' disse Golosone, mentre mangiava un pezzo di torta.
Selvaggio camminò verso Golosone e gli si piazzò davanti con le braccia e le gambe allargate, la schiena inarcata per sembrare ancor più imponente, specie dal punto di vista di Golosone che era seduto: 'Cosa hai detto ciccione?'
'Non litigate!' Tutti i puffi si girarono verso Forzuto: 'Andrò io fuori a cercare Naturone!'
'Noi veniamo con te!' Tutti i puffi si alzarono pronti a seguire Forzuto fuori dalla grotta.
Appena fuori, videro Naturone correre loro incontro: 'Presto, dobbiamo puffare il gatto selvatico! E' caduto in una trappola!'
Ed in quel momento un altro miagolio, seguito da un soffio giunse potente alle orecchie dei puffi, costringendoli a coprirle con le mani.
'Non è lontano, venite tutti!'

I folletti blu seguirono il giovane Naturone. Il percorso era dritto ma riparato dalle chiome degli alberi. L'aspetto del terreno indicava che gli umani non dovevano frequentare quella zona.
I miagolii del gatto avrebbero spaccato i timpani ai puffi. Le urla erano acute.

Senza peripezie, i puffi raggiunsero la gatta selvatica. Aveva le orecchie appiattite ed i baffi schiacciati lungo il muso distorto. Una zampina posteriore era intrappolata in una grossa tagliola, il piedino era piegato in modo innaturale perchéle ossicina erano spezzate, la pelliccia era impregnata di sangue.
Gli ometti blu si precipitarono verso la tagliola, ma indietreggiarono quando videro Birba girare intorno alla gatta selvatica.

'C'è anche Birba!' disse Golosone.
'Ci sarà anche Gargamella! Torniamo indietro!' rispose Brontolone sprezzante, incrociando le braccia.
A quel punto Forzuto prese coraggio e passò davanti ai suoi compagni: 'Che vigliacchi, quel gatto non ci ha fatto niente! Non deve finire tra le grinfie di Gargamella!'
Forzuto si avvicinò deciso, ma quando raggiunse la tagliola, il gatto selvatico gli soffiò contro, ed il piccolo puffo rimase immobile.
'Stai attento Forzuto!' urlò Naturone: 'C'è anche Birba!'
E Birba, pur avendo notato i puffi, invece di attaccarli si allontanò, prendendo la via della catapecchia di Gargamella.

I puffi si guardarono increduli: 'eh? Non cerca di prenderci?'
'Meglio!'
I puffi più coraggiosi circondarono la tagliola: 'Sbrighiamoci prima che arrivi Gargamella!'

In quasi una cinquantina, non doveva essere difficile aprire la tagliola. Insieme ne afferrarono i denti, aprendola abbastanza da lasciar libera la zampina del gatto.
L'animale selvatico si allontanò zoppicando e si leccò la zampetta ferita. I puffi gli si avvicinarono con garze e legnetti, con l'intento di steccare il piedino, ma come risposta il gatto cercò di morderli.
I piccoli folletti blu sentirono il vocio degli umani ed i loro passi pesanti sull'erba e si nascosero su un albero.

Lord Balthazar giunse seguito dai suoi fedeli cacciatori e dai suoi cani. Vide che la tagliola era scattata, ma che non c'era nessun animale: 'Dannazione! Mi chiedo come diavolo ha fatto a scappare!'
Ma poi seguendo le tracce di sangue vide il gatto selvatico seduto ai bordi della strada. Era troppo debole per scappare, con le orecchie abbassate guardava Balthazar che gli puntava il fucile contro.
Lord Balthazar sorrideva. Il suo ghigno era sadico. All'improvviso sbucò un gatto rosso da dietro un albero che si mise davanti alla gatta selvatica. Lord Balthazar aveva l'indice ben ancorato al grilletto, ma non sparò. Abbassò il fucile per lo stupore, alzò lo sguardo e vide Gargamella che correva verso di lui.
Baltazar ridacchiò tra se, ripuntò il fucile contro Birba. Anzi, gli si avvicinò, per riuscire a colpirlo meglio
'Non me ne faccio nulla della testa di un gatto domestico' disse, ridacchiando 'ma della pelliccia si!'

'Fermo! non sparare!' gridò Gargamella, parandosi davanti a Balthazar.
Il gesto sorprese i puffi che sbirciavano dal loro nascondiglio.
Lord Balthazar puntò il fucile alla pancia di un tremante Gargamella: 'Levati alchimista fallito! Non ho problemi ad ammazzare un uomo!'
'Ma... Balthazar! Stavi per colpire Birba!' I puffi osservavano il supplichevole sguardo di Gargamella. L'alchimista aveva le mani congiunte ed era ingobbito, teneva le ginocchia vicine, sembrava volesse mettersi a piangere per impietosire Balthazar. Il problema era che quel gesto non avrebbe impietosito neppure i puffi.
'Me ne infischio! Anzi, era quello che volevo!' Balthazar pungolò la pancia di Gargamella col fucile: 'Il rosso è un colore che mi dona, userò il tuo gatto per farmi un copricapo!' si accarezzò la testa.

La crudeltà di lord Balthazar lasciò di sasso i cacciatori che lo seguivano. Non osavano nemmeno scambiarsi un'occhiata interrogativa.

I cani circondarono Gargamella e gli ringhiarono contro. L'alchimista si ingobbì ancor di più e si nascose la testa con le braccia, per proteggersi dall'attacco imminente.
'Fermi! Non attaccate! A cuccia!'
Gargamella si rilassò un pò. Lord Balthazar aveva fermato l'attacco dei cani: 'Suvvia Gargamella, si ragionevole. Il tuo gatto in cambio della tua inutile vita! Ad ogni modo non c'è nulla che tu possa fare, perché ucciso te, toccherà al tuo micio!'
Uno dei cacciatori che accompagnavano il perfido stregone deglutì rumorosamente. Indietreggiò tre passi, lord Balthazar non gli badò. Invece diede un ultimatum a Gargamella: 'Insomma, morto il tuo gatto puoi prenderne un altro, mentre morto tu non ci sarà nessuno a darti una nuova vita!'
Gargamella chiuse gli occhi. Si sarebbe fatto uccidere, per il suo gatto. Birba, ancora davanti alla gatta selvatica guardava il padrone.

Il coraggioso gesto di Gargamella colpì i puffi. Accecati dall'odio erano rimasti impassibili a quello che vedevano, indifferenti della sorte del loro nemico e del suo animale domestico. Ora si sentirono imfimi.

'Comincio a contare!' disse Balthazar calmo. Puntò il fucile al petto di Gargamella, stavolta era deciso a sparare: 'Tre... due...'
Gargamella restava immobile davanti a Birba. Era chiaro che non aveva intenzione di scappare, ma il volto era sconvolto dalla paura
'... uno!'
Lord Balthazar premette il grilletto

> BANG <

Il suono dello sparo fu udito a distanza nella foresta. Gruppi di animali corsero da tutte le parti. Lo udì anche il Grande Puffo, che con i suoi piccoli puffi si stava dirigendo alla grotta di diamanti ed era quasi giunto a destinazione.

Lo udì anche Cattivus, in un altro punto della foresta, dove una grande strada di terra battuta divideva gli alberi. Sorrise, amava il suono della morte.

Lo sparo fu seguito da delle grida di dolore.
Lord Balthazar saltava su una gamba, tenendosi un piede sanguinante con entrambe le mani. Davanti a Gargamella, Birba, col pelo ritto e la coda gonfia soffiava contro il perfido stregone . Il fucile di Balthazar era a terra e tre puffi si
preoccupavano di nasconderlo.
Gargamella si guardava in giro, ingobbito e tremante, ancora con le mani congiunte.

'Scappa Gargamella! Puffa via i gatti!'

Gargamella non si pose domande. afferrò Birba, prese anche il gatto selvatico e scappò. I gatti non si ribellarono.
'Dannazione! I puffi!' urlò Balthazar. Indicò Gargamella in fuga 'Voi idioti! Seguitelo!'
I cacciatori ed i cani seguirono Gargamella. Naturone prese il fagotto di Golosone, scese dall'albero e fischiò per richiamare a se l'attenzione dei cani: 'Volete altri biscotti?'
I cani abbandonarono l'inseguito, corsero verso il piccolo puffolino e lo riempirono di leccate. Balthazar, seduto per terra e continuando a tenersi il piede, dalla rabbia emise letteralmente fumo dalle orecchie.
I cacciatori presto cedettero alla fatica, o meglio, usarono un pò di affaticamento come scusa per non inseguire più Gargamella. Ammazzare un gatto ed il suo padrone era roba da pazzi. Ma, seppur poco, lord Balthazar li pagava, perciò si sarebbero inventati una scusa.

* * *

Dalla catapecchia di Gargamella non si udiva nessun suono. Dal comignolo usciva del fumo grigio. Non si udiva ne un 'maledetti puffi' ne un 'Birba, stupido gatto'
Nulla di tutto ciò. Però si udiva un profumo lieve di erbe.
La gatta selvatica era accucciata sul cuscino di Birba, con il piedino steccato e fasciato. Seduto accanto a lei, Birba guardava la schiena del padrone. Gargamella rimestava un preparato con un cucchiaio di legno, consultando un libro di magia curativa.
'Maledetto Balthazar!' disse, rabbioso, con voce bassa e piena d'odio 'Mi vendicherò! Pagherai salato quello che hai fatto! Ti umilierò a dovere!'

Non urlò la sua ira. L'odio che provava nei confronti dello stregone era più intimo e profondo rispetto a quello immotivato provato nei confronti dei puffi.

Continua...

 

Il capitolo mi è venuto più lungo di quanto mi aspettassi. Fino a ieri avevo il blocco della scrittura più totale. Oggi invece di impormi di scrivere un ora o due al giorno, mi sono imposta di scrivere una schermata di computer al giorno (scrivo con Dreamweaver).
Il fatto che chiamo il gatto selvatico una volta al maschile ed una volta al femminile servirebbe per indicare che ai puffi il sesso del gatto non interessa. Ma forse sbaglio a fare così.
Mi sorprende anche di essere riuscita ad essere puntuale fino ad ora, non me l'aspettavo proprio. Ora che mi sta nascendo l'interesse (mai avuto onestamente) per la scrittura, ho deciso di essere ambiziosa e puntare in alto. Un giorno spero di riuscire a scrivere una storia che meriterà di essere inserita tra le scelte. Per me sarà una piccola vittoria. Presuntuoso da parte di chi ha iniziato a scrivere da poco? Forse si, per ora so che nonostante i miei 28 anni scrivo ancora come una delle medie, ma siccome ho intenzione di darci dentro, un 'buona fortuna' spero di meritarmelo.

* * *

Ed ora rispondo alle recensioni (ne ho ricevuta una sola ma volevo proprio farlo l'angolino delle recensioni)

@ Reina - Ti ringrazio tantissimo. Detto da te che leggi tanto e che hai avuto anni di esperienza nel campo delle fan fiction il tuo commento è incoraggiante. 'Sono curiosa di vedere come andrà avanti' è una frase a cui do molta importanza... eheh, vedrai, vedrai! Io lo so già :D

Mange takk til alle som følger meg!

  
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