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Autore: Thilwen    11/01/2006    22 recensioni
Immaginate che la donna che amate da una vita dopo un brutto litigio faccia i bagagli e vi lasci soli in casa, senza dare notizie di sé per molti lunghi giorni…
… immaginate che non vi resti altro che piangere addosso al vostro migliore amico tendenzialmente stupido e sessualmente frustrato…
…immaginate che vostra sorella… ah, no! Adesso sto davvero dicendo troppo!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Sorpresa | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Sesto- Donne, cuore di burro…

 

Si può consumare un panetto di burro da duecentocinquanta grammi in quattro giorni?

No, non ho sfornato delle crostate. L’ho semplicemente spalmato sul pane. Sotto la marmellata.

L’ho divorato così, innaffiando il tutto d’alcol, più o meno forte.

Sì, l’acidità. Sapeste gente.

Quando vi ritrovate con mezzo chilo di pane grondante di burro e marmellata a navigare nello stomaco in una miscela di birra e vodka, non è che vi sentiate proprio a vostro agio.

Però, lo giuro, non mi sono più ubriacato. No, no, no.

Ho solo stordito un po’ questa specie di sogno sfocato che è divenuto la mia vita.

Mi sento come se tentassi di guatare un fiume, con il fango fino alle ginocchia e la merda…, la melma, al collo.

Però ho preso una decisione importante nella mia vita.

Una decisione che, forse, potrà cambiarla.

C’era una cosa che dovevo fare da tempo.

No, non è chiedere ad Hermione di sposarla.

Neanche sterilizzare Grattastinchi. Quella palla di pelo continuerà a fare pipì in camera da letto per marcare il territorio.

Devo assolutamente trovarmi una religione.

Perché, a continuare a bestemmiare divinità a caso, finisce che mi tiro contro l’ira celeste di tutti.

*

-Posso entrare?-

La sua mano tremava appena, mentre scostava una ciocca di capelli dal volto.

-Io, … sì, certo.-

Mi sono spostato dalla porta, l’ho lasciata passare. La sua giacca ha strofinato appena sulla mia maglietta. Mi sono trattenuto a stento dall’abbracciarla.

Lei è passata, rigida, lo sguardo fisso avanti. Ha aspettato che chiudessi la porta.

Poi si è stretta i gomiti nelle mani, stirando uno stiracchiato sorriso imbarazzato ed osservando un angolo dell’atrio.

Siamo rimasti alcuni secondi in silenzio a gettarci occhiate intense quando l’uno era certo che l’altra non guardava. E viceversa.

-È tardi.- ho borbottato, facendola quasi trasalire.

Ha annuito lentamente. -Sì, lo so. Sono passata per vedere come Harry avesse preso la notizia, sapevo che tu eri venuto questo pomeriggio…-

-Ginny?-

-Ginny.-

Bene. Lei sapeva che ci sarei stato, ergo perché è passata in un orario quasi notturno.

Per non incontrarmi.

Ha deciso di evitarmi. Deve aver cambiato idea.

Magari non vuole che si sistemi tutto…

-Dov’è?- ha chiesto nervosa.

-Chi?- ero intontito dai miei pensieri, poi ho scosso il capo –A letto. Era, un po’ turbato…-

-L’hai fatto ubriacare?-

Nessun tremito nella sua voce. Il suo volto si è trasformato in una maschera d’imperturbabilità, gli occhi stretti in una morsa severa, le braccia incrociate.

Eccola lì, la mia Hermione.

-Beh…-

-Ron?- un dolcissimo ringhio.

-Beh, sì.-

Si stava mordendo la lingua. Lo sapevo. Lo notavo.

-Credi sia una cosa intelligente affogare i problemi nell’alcol? Credi che domani mattina saranno scomparsi?-

Quasi mi ha aggredito. Almeno non c’era più quell’imbarazzo inusuale, quella rigida parete di compostezza, ma non ho potuto fare a meno d’innervosirmi.

-Dici? Ed allora, visto che sei la più brava in queste situazioni, visto che sei la più sensibile, perché non sei venuta tu? Perché non hai sistemato tutto tu? Perché hai mandato me?-

È rimasta in silenzio, mangiucchiandosi il labbro inferiore, scostando lo sguardo.

-Cos’era, la mia punizione?-

-Sei insensibile ed infantile!- mi ha urlato, pestando un piede a terra.

-Ah, ma davvero?-

-Sì, lo sei sempre stato, Ronald Weasley!-

Siamo rimasti in silenzio, a due metri di distanza, ad osservarci con rabbia e ferocia, a sopprimere la voglia irrazionale e viscerale che avevamo l’uno dell’altra.

-Certo. Hai ragione. Come sempre.- ho concluso con ironia. –Viva Ron Weasley, re della foresta!- stavo alzando la voce. Fortuna che Harry fosse troppo nell’altro mondo per poterci sentire. - Tu che vai via da casa, non dai notizie per venti giorni, mi lasci solo ad ingozzarmi di porcherie come un animale, tu, invece, che sensibilità hai, Hermione?-

Respirava nervosamente. Ho percepito subito che, o sarebbe scoppiata in lacrime, o avrebbe iniziato ad urlarmi in faccia.

Ha optato per la seconda.

-Io? Ron, tu sai come ho passato io questi venti giorni?-

Mezzo metro avanti, i pugni stretti.

-Che hai fatto, hai piagnucolato smozzicando i tuoi “Ron sei uno stupido” e traendo piacere al pensiero dello stato di distruzione totale nel quale dovevi sicuramente avermi ridotto?-

No, io non so davvero quando è il momento di tacere.

Mentre parlavo si è avvicinata, senza che me ne potessi accorgere. Mi ha mollato uno schiaffo con tutte le sue forze, in pieno volto.

-Ti devo ricordare ciò che mi hai urlato prima che me ne andassi, Ron?-

Le ho istintivamente afferrato il polso, violentemente. I suoi occhi avevano un nuovo velo di lacrime, mentre li scostava velocemente dai miei.

Ha iniziato a piangere in silenzio, lo sguardo fisso al muro, le lacrime a scivolare sulla sua pelle.

Adesso, un uomo, uno come Draco Malfoy, l’avrebbe scossa con foga, sarebbe scoppiato a riderle in faccia, avrebbe mostrato ai quattro venti il suo orgoglio virile.

Un maschio, uno di quelli come Harry, sarebbe rimasto in silenzio, troppo egoista ed egocentrico anche solo per pensare di dire una mezza parola in più, ed avrebbe aspettato che si ricomponesse.

Ma io non sono né Draco Malfoy, né Harry Potter. L’orgoglio del quale mi sono tante volte vestito è sempre stata solo paura folle di mettersi in gioco e, quel poco che c’è mai stato, è finito disperso nel mio amore per Hermione.

Io, che sono Ron Weasley e, per dirla senza eufemismi,  ho venduto i miei gioielli di famiglia a questa donna, ho mollato la presa del polso con una carezza gentile, sentendomi invaso da più sensi di colpa di quanto ne avessi bisogno.

-Scusa, Hermione. Sono uno stupido. Perdonami. Mi dispiace da morire.-

Tono basso, testa china.

Bau, bau, bau.

Bravo cucciolo ammaestrato.

Lei non ha arginato le sue lacrime, ma una sorta di sollievo interiore ha raddolcito i suoi lineamenti.

Non ha risposto, non si è mossa.

Ha solo cercato qualcosa spasmodicamente nella tasca. Ha tirato fuori un fazzolettino di carta.

Si è soffiata il naso.

Piuttosto rumorosamente, a dire il vero.

L’ha riposato, si è asciugata gli occhi con il dorso della mano.

E non ha detto nulla.

Le donne sanno essere veramente bastarde. dentro

-Hermione…-

-Volevo solo sapere come stava Harry. Adesso vado via.-

La sua voce era un po’ rauca. Ha chinato lo sguardo, mi ha sorpassato.

Adesso, una persona con una briciola di amor proprio  non si sarebbe voltato, non l’avrebbe trattenuta per la mano, ma avrebbe ostentato una freddezza da fare invidia ad un iceberg.

No?

Direi, decisamente, no.

-Hermione, ti prego, aspetta!-

Mi ci gioco quello che sapete voi che a quella stronza è scappato un sorriso.

Non ha tentato di divincolarsi. Non si è voltata.

Ha continuato a non dire nulla.

-Per favore, Hermione, perdonami!-

Io non sono un uomo. Sono il tappetino del bagno sul quale Grattastinchi, talvolta, lascia le sue cacchine.

-Io non so più cosa fare senza di te…-

Volevo aggiungere: Tutte le mie camicie puzzano!, ma mi sono trattenuto in tempo.

Ed è stato a quel punto che si è voltata, gli occhi ancora rossi, le labbra strette.

Secondo me a quella maledetta veniva da ridere.

-Mi hai detto tu che potevo andare via….- ha sussurrato.

OK, oramai dovevo farla completa.

-Ma io non ho mai pensato quello che ho detto! Hai ragione tu, sono un cretino, un insensibile, perdonami, ti prego!-

Questa non era una richiesta. Era una supplica, con tanto di tono da piagnisteo.

Ha sospirato. O, , le è scappato un sospiro.

-Ron, io…- ha scosso il capo. –Dobbiamo riparlane in un altro momento. È tardi, siamo entrambi poco lucidi. Tu hai bevuto…-

E come se ne è accorta se quasi non ci ho fatto caso io?

Mi ha gettato uno sguardo dolce, di quelli intensi che regala solo a me. Si è messa sulle punte dei  piedi, mi ha dato un bacio in guancia, ai confini delle mie labbra.

Ha fatto scivolare il suo braccio nella mia mano, l’ha appena accarezzata.

Mi ha sorriso.

E poi è andata via, mentre io la guardavo, senza più parole, senza sapere che pensare.

Senza volere pensare.

Ho osservato fisso la porta per alcuni lunghi minuti.

Infine, fra me e l’atrio vuoto di casa Potter, mi sono scappate solo queste parole:

-Certo, che, Hermione, sei davvero una stronza-

*

Hermione non si è fatta più sentire da quella sera di due giorni fa. Nessun segnale di vita.

Nessun segnale di fumo.

Augh.

Invece si è fatta sentire mia sorella.

Ha piagnucolato, si è lamentata, mi ha pregato di andare a parlare anche con la mamma, prima che venga a sapere del suo ritorno da qualcun altro.

-Da chi?- le ho quasi urlato, scocciato- Da Harry? No, è ancora impegnato a non restare sobrio troppo a lungo!-

La verità è che non ho il coraggio di affrontare tutta la famiglia.

Di vedere mia madre nuovamente devastata da un vortice di emozioni che non potrà numerare, né distinguere come belle o brutte.

So che alla fine deciderà che “sono belle”, ma penso che, prima di giungere a questo punto, si passerà attraverso un tunnel di lacrime e sconvolgimento.

No, non ho proprio il coraggio.

Tanto, ormai si sa, i miei gioielli di famiglia se li è portati via Hermione, insieme a tutto il resto di me.

Ed ecco cosa sono rimasto. Un vegetale nervoso. Ed ingordo.

Sono ingrassato quattro chili da quando la maledetta è andata via.

Mi sto trasformando sempre più in una sorta di maiale dal pelo rosso.

Allora: sono ingrassato.

Puzzo.

Mi rado un giorno sì e cinque no.

Insomma,  rendo l’idea, vero?

So che alla fine mi perdonerà. Ormai mi sono venduto a lei, senza remore né riserve.

E poi, il suo sguardo, suo bacio, il suo sorriso.

Ma perché cazzo è così sadica da metterci tanto?

*

Ho trovato Harry a dialogare con una bottiglia vuota di brandy.

Farneticava qualcosa a proposito dell’amore e di quanto potesse essere simile all’odio.

Poi elencava tutti i diversi modi di sterilizzare Draco Malfoy.

Infine inneggiava a Ginny, come regina degl’inferi e prima fra le zoccole.

Era in mutande e canottiera. Puzzava di sudore ed alcol.

La canottiera era macchiata di qualcosa non riconducibile al cibo.

Non sapevo che fare. Non volevo avvicinarmi di un metro in più. Adesso me ne vergogno, molto.

Mi sono acquattato alle sue spalle. L’ho schiantato e l’ho messo a letto.

Gli ho lasciato sul tavolo della cucina un libro sul karma, la serenità interiore, la gioia di vivere nella natura, la solitudine dei boschi ed una altre decina di cose simili che non ricordo.

L’ho trovato fra quelli di Hermione, nella categoria “Letture Leggere”.

Probabilmente lo utilizzerà per raccogliere il vomito, ma non m’importa molto.

Ho, invece, buttato tutto l’alcol che ho trovato in casa.

Poi sono andato via, giurando che, no, non avrei mai aiutato mia sorella.

*

Sono seduto sul divano di casa mia, sgranocchiando un pacchetto di patatine super fritte e super salate.

Di fronte me, in piedi, con uno sguardo altezzosamente schifato, c’è Draco Malfoy. È  lì da venti minuti buoni.

-Così mi stai dicendo che Ginny non dorme da tre notti?-

-Esattamente.-

-Che non fa altro che piangere?-

-Proprio così.-

-Che tutto questo può far male al bambino?

-Non puoi immaginarti quanto.-

Ultimamente l’idea del piccolo Malfoy bianco e rosso ha iniziato a non farmi più tanto ribrezzo.

-La Granger si è stupita quando ha saputo che ti eri tirato indietro…-

Il suoi occhi grigi emettono un bagliore di scherno, ma ha pronunciato la parola magica.

-…ha detto che non se lo aspettava da te…-

Calcolato. Questo è tutto calcolato. Ron, Ron, non caderci. Fa’ l’amico fedele. Ron

-… che l’hai delusa…-

Ron, per favore, Ron, non dirlo, Ron, no…

-… tanto…-

-Ho capito, Malfoy! Ho capito. Stasera vado da mia madre a parlarle!-

Ron, amico, sei un demerito imbecille…

Senza attributi, aggiungerei.

***********************************

 

Riesco, finalmente, a postare questo capitolo (ringrazio il mio professore di filosofia per aver gentilmente deciso di non interrogarmi domani…).

Allora, dopo ben sei capitoli, ecco che appare la prima donna di questa fanfiction: Hermione non ha ancora del tutto sbollito la delusione che le parole di Ron le hanno recato, e, soprattutto, sembra decisa a volergli far passare ancora un’ultima piccola prova….

o vuole, semplicemente, sfruttarlo per aiutare una persona alla quale vuole bene!

Libera interpretazione, ma vi ricordo che mancano solo due capitoli e che il finale è ormai vicino!

 

Ma se lo volete leggere credo sia doverosa una cosa: innalzate un pensiero per la povera Thilwen che venerdì ha compito di matematica  e la sua nota incapacità potrebbe costarle un voto devasta-media. Grazie.

 

Questo anche per avvisarvi che io tenterò di aggiornare il più in fretta possibile, ma  è un periodo decisamente brutto!

 

Adesso passiamo a ringraziare i recensori! 

 

Ellie: Non preoccuparti per Harry,  se la caverà, in un modo o in un altro.  (ecco, io forse mi preoccuperei dell’altro…). La scena della doccia mi è passata davanti agli occhi mentre ascoltavo gli Aereosmith… non c’entrano molto, lo so!  Hermione ha intenzione di tenere Ron ancora un po’ sulla spine in modo che Ron ci pensi un’altra volta prima di parlare troppo! Grazie per la recensione!

 

Helen Lance: Oh, grazie! In effetti in questa fanfic. Draco e Ginny sono molto complici nelle loro azioni “bastarde”! Ed anche Ron ed Harry sono pur sempre Potterino e Lenticchia! Thanks!

 

Sayumi: Felice di averti divertita, grazie mille per la recensione!

 

Varekai: Grazie! Il  mio intento con questa fanfiction era proprio quello di divertire: di solito scrivo roba seria, molto angst e poetica, un po’ pesante. Questa fanfiction doveva far ridere o, quantomeno, rilassare. Grazie per i complimenti e la recensione!

 

Saphira89: Oh, che bello, Thilwen diffonde i suoi scritti anche oltre il web! Sì, si rideva molto alle (e sulle!) spalle del povero Harry nel precedente capitolo!  Ron un po’ sfortunato per natura c’è… grazie, spero che farai leggere anche questo capitolo alla tua amica!

 

FireAngel: Beh, un Malfoy dai capelli rossi un po’ senso fa… come Ron anche io spero che la natura sia clemente con lui (quindi che magari il piccolo somigli tutto al suo papà!) Grazie per il commento!

 

Lollo: Non preoccuparti, non fa nulla se non puoi recensire!  Ginny è proprio bastarda dentro, ma questo è scientificamente spiegato così: ha avuto un’illuminazione divina con la comparsa di Draco nella sua vita; si è trasformata da fidanzatina di Potter in essere altamente superiore ed amante di un semi/dio/demone. Dai, non provare pena per Harry, io non sono così cattiva (o forse sì) da non dargli neanche una piccola tregua! Sì, finalmente è apparsa Hermione, dopo un corso veloce di bastardaggine spicciola tenuto dai coniugi Malfoy!  Ci sentiamo, Grazie!

 

Ciungo: Harry cantava perché gli andava di cantare. Insomma, per allietarsi da solo, poverino. Andiamo, un po’ Ron doveva pagare, si era comportato davvero con troppa superficialità! Grazie per la recensione!

 

Judeau: Finalmente si è giunti al faccia a faccia! L’ironia ed il sarcasmo sono le componenti basilari di questa fanfiction, in effetti, sono felice che sia stata capace di utilizzarli bene! Grazie mille per i complimenti!

 

MandyJJ: Ginny e Draco sono due carogne, ma seriamente. È per questo che sono davvero una bella coppia! La questione Ron/Hermione non è ancora stata ben chiarita, ma si può sperare, direi! Grazie mille!

 

Dark Yuna: Hermione è Hermione, orgogliosa e permalosa come sempre. Voleva la sua vendetta, voleva farla pagare a Ron, voleva fargli capire che cosa è veramente importante. Ed ha anche esagerato, perchè, povero Ron, ne ha passate davvero delle belle. Quanto ad Harry: non preoccuparti per lui, se la caverà. Grazie!

 

Mise_keith: Non c’è bisogno che ti scusi per il ritardo nelle recensioni, andiamo!  Sì, noi adoriamo Draco, non è vero? Questa fanfiction l’ho apprezzata e continuata (e postata!) grazie a te; se non l’avessi trovata così divertente mi sarei detta “Chia’, tornatene a scrivere drammi esistenziali” ed addio al pane, al burro e la marmellata. Ed anche ai litri di alcol con i quali Ron è solito innaffiarli. Ehi, non fare spoiler nelle recensioni! Ti voglio bene, tantissimo! Grazie.

 

Iago: no, non preoccuparti, il fatto che la canti anche Potter non è indicativo, insomma, magari conosce solo quella…HarryPotterite acuta? Ma, no, anche io l’ho cantata talvolta!. Sono solo coincidenze! J Sì, Harry troverà sollievo, ma a modo mio(ghghghgh!). E, secondo me, sarà una soluzione che andrà bene a tutti! Hermione vuole giocare ancora un po’ a quanto pare, ma ormai si è svelata! Non ti preoccupare per le recensioni, ti capisco, io in questo periodo sono soffocata da mille e più interrogazioni e la prospettiva degli esami di stato non mi aiuta! Grazie mille!

 

Gioia: cosa? Una fanfiction Angst con protagonista Potter ed in mezzo una Harry/Ginny? (Thilwen si dà all’alcolismo per riprendersi). Non è che chiuedi un po’ troppo… ho i miei limiti, buaaaa! Sì lo so, sono una bastarda con un senso dell’umorismo  decisamente inusuale, dato dall’atroce sofferenza altrui e dallo scherno della tendenza al patetico di alcuni personaggi.  Su dai, anche Potter avrà il suo….aehm…. momento di gloria… più o meno. Ti concedo quei tre anni solo perché sono consapevole di essere una brutta vecchiaccia di diciotto anni e cinque mesi! Ma mi aspetto il mazzo di fiori! Ti voglio bene, un bacione!

 

CharlotteDoyle: Sì, in effetti credo sia decisamente pericoloso lasciare Ron ed Harry da soli. Ma Ron ha, sempre e comunque, Hermione, anche se in questo memento non stanno insieme, ed è una certezza che lo accompagna e gli riscalda perennemente il cuore. Non riuscirebbe ad uccidersi. E comunque anche Harry riuscirà a riprendersi… io ho un cuore, in fondo. Forse. Hermione doveva apparire, ho tentato d’immaginarla con dieci anni in più: pur sempre lei, ma, sotto alcuni aspetti diversa. Non so che cosa ne è uscito fuori. Il piccolo Malfoy…. beh., vedremo! Grazie mille per la recensione!

 

Nunki: Sì, anche io mi adoro quando maltratto Harry: riesco ad esprimere in chiave comica il mio odio profondo nei suoi confronti! Draco non l’ha proprio fatto apposta, ma anche lui doveva in qualche modo restarci fregato, no? C’è un po’ di giustizia nel mondo! Grazie!

 

Ile Grint: Temo che tradirò il mio paring più amato (Ron/Hermione): Harry/mano destra (e sinistra, all’occorrenza) sta iniziando davvero ad essere il mio preferito!  Hermione non ne poteva più di essere messa da parte ed apparire soltanto nei flashback! Dovevo farla apparire! Grazie per la recensione!

 

Tatim: no, con Harry non sono un po’ cattivella. Sono terribilmente cattivella! Grazie per aver citato quella frase, secondo me descrive un qualcosa di Ron che per me è estremamente importante, anche per motivi strettamente personali. Mi ricorda una persona alla quale tengo molto. Grazie per i complimenti, mi auguro continuerai a leggere!

 

 

 

 

  
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