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Autore: Miza    02/03/2011    48 recensioni
-Oh Ronald, per l'amor del cielo!- sospirò Hermione -Ti senti bene?-
Ron battè le palpebre un paio di volte.
Poi, lentamente, si rimise in piedi.
Con sommo stupore di tutti, si passò una mano nei capelli con fare suadente, e fece un sospiro teatrale.
-Caspita, spero di non essermi tutto scompigliato!-
Lasciò vagare lo sguardo sui visi attoniti dei quattro amici.
Finchè non incontrò lo sguardo di Hermione.
La osservò per qualche istante.
Poi alzò un sopracciglio, si schiarì la voce e le lanciò un sorrisone seducente.
-Ehilà, Grangy!-
I tre ragazzi strabuzzarono gli occhi, increduli.
Hermione deglutì.
-G...Grangy???-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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hplaghetto

Capitolo sesto.



Farò finta che non ci sia niente
che saltella nel mio cuore quando penso a Te.
Dammi qualcosa di divertente da fare,
come una vita per amarti.
Baciami ora, veloce.
C'è qualcosa nell'acqua
che fa si che io ti ami in questo modo.

                                                  -Brooke Fraser.





Quando Hermione aprì gli occhi, quella mattina, la Tana era ancora immersa nel silenzio.
Raggomitolata sotto le coperte si mise ad osservare i granelli di polvere vorticare nei raggi di luce che filtravano dalla finestra.
Si perse ad osservare quella danza elegante e ripetitiva, accompagnata dal respiro regolare di Ginny, che dormiva ancora.
Con un sospiro si tirò su a sedere.
La situazione con Ron stava diventando sempre meno gestibile.
Continuando così, i signori Weasley avrebbero certamente capito tutto, e Fred e George avrebbero avuto sicuramente ben più di una bella ramanzina.
Ci impiccheranno per gli alluci! , aveva detto Fred.
Ma la cosa che più la turbava, erano le reazioni a dir poco spropositate del proprio cuore e del proprio corpo che lei si trovava ad affrontare ogni qual volta Ron si relazionasse con lei.
Il pomeriggio prima, quando le labbra di Ron si erano posate sul suo collo, Hermione aveva seriamente pensato di morire.
Erano brividi mai sperimentati, sensazioni mai conosciute, un calore che si espandeva in tutto il corpo anche solo pensandolo...
Con un piccolo sussulto, Hermione si diede una pacca sulla fronte, incandescente come tutto il resto del viso.
Questo nuovo Ron l'avrebbe mandata al reparto di igiene mentale del San Mungo, senza dubbio.
E inoltre, il vecchio Ron iniziava a mancarle.
Le scappò una risatina che tentò di coprire con la mano.
Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrebbe rimpianto quel disastro scontroso di Ron.
Quel dolcissimo, affascinante, irresistibile disastro scontroso di Ron.
-Ehi, Hermione!-
Una voce impastata dal sonno, appartenente a Ginny, la fece voltare verso il letto dell'amica.
Una testa rossa arruffatissima fece capolino dalle coperte, subito seguita da un viso imbronciato e lentigginoso.
-Scusami Ginny... ti ho svegliata?- domandò Hermione sdraiandosi sul fianco, il viso posato sulla mano.
Ginny fece un grosso sbadiglio e scosse la testa.
-No no... mi sono svegliata da sola... anche se devo ammettere che le tue risatine mattutine sono un tantino inquietanti!-
Hermione arrossì, e Ginny rise.
-Allora!- esclamò la rossa stiracchiandosi -Quali entusiasmanti avventure ci aspettano oggi?-
Hermione rise e le tirò un cuscino.
-Entusiasmanti avventure accademiche, oserei dire! Ci aspetta una ricerca dettagliata sugli Avvincini...-
Un gemito sfuggì dalle labbra di Ginny.
-Oh, no! Me n'ero completamente dimenticata! Accidenti ad Hagrid e a quando ha deciso di assegnarlo come compito delle vacanze per tutti gli studenti!-
-E dai, poteva andare peggio! Essendo agli ultimi anni abbiamo già parecchie conoscenze accumulate! Pensa piuttosto agli studenti del primo anno... non vorrei essere nei loro panni...-
-Già, tipo il bimbetto Serpeverde che l'ultima lezione mi ha buttato la terra negli occhi. Spero che un esercito di Avvincini lo trascini nello stagno di casa sua...-
-Ginny!- protestò Hermione ridendo -Sei un Prefetto! I Prefetti non possono dire certe cose!-
-E tu sei un Capo Scuola- ghignò Ginny -Eppure di notte mormori il nome dell'ex Prefetto Ronald Weasley!-
Hermione avvampò e si alzò di scatto, farfugliando senza controllo.
-Non...non è vero! Non è assolutamente vero... Stavi scherzando, eh, non è vero Ginny?-
Ginny scoppiò a ridere.
-Chissà Hermione, chissà! Ora vestiti su, non vorrai mica scendere a far colazione in t-shirt e mutande?-


Ronald Weasley fece uno sbadiglio enorme, senza preoccuparsi di nasconderlo con la mano.
-Merlino, che sonno. Qualcuno mi spiega perchè ci siamo dovuti svegliare così presto?- domandò afferrando un toast.
Harry aprì la bocca per rispondere proprio nel momento in cui Hermione e Ginny entrarono in cucina.
-Presto? Non è poi così presto!- esclamò Hermione prendendo posto -La tua concezione di presto è un tantino errata, Ronald!-
Afferrò una fetta di pane tostato e prese a spalmarlo di burro, osservando Ginny che stampava un bacio frettoloso sulle labbra di Harry.
-Le nove per me equivalgono all'alba, Grangy!- sbadigliò Ron stiracchiandosi -Perchè non mi dai un bacino anche tu, così mi sveglio?-
In tutta risposta, Hermione conficcò il coltello nel burro con un pò troppa forza.
-Usa la bocca per mangiare, Ronald, e sbrigati. Gli Avvincini si nascondono quando la luce del sole inizia ad essere troppo intensa!-
-Avvincini!- gemette Harry -L'ultima volta hanno tentato di strozzarmi!-
-Stavolta andrà bene!- disse Hermione con semplicità, mordendo il suo pane.
-Certo che andrà bene! Vi aiuteremo noi!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny si voltarono verso la porta.
Fred e George fecero il loro ingresso trionfale, muniti di retina da pesca e fogli di carta.
-Non c'è nessuno, e ripeto nessuno- esclamò Fred con enfasi -che conosca i nascondigli degli Avvincini meglio di noi due!-
-E non vorrete mica lasciarvi sfuggire questa occasione?- domandò George strizzando l'occhio.
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Sia chiaro: Io non ho alcuna intenzione di perder tempo! Perciò se...-
-Perder tempo, Granger?- ridacchiò Fred passandole un braccio attorno alle spalle -E chi ha parlato di perder tempo! Avrai una ricerca da Oltre ogni Previsione!-
Ron storse il naso. -Ehi, e perchè voi due non dovete farla?-
George sorrise -E' semplice, fratellino. Hagrid è stato così gentile da abbonarci quella dello scorso anno!-
-Ma se siete ad Hogwarts perchè l'anno avete dovuto ripeterlo!- protestò Hermione.
Fred scosse il capo -Poche storie, non siate invidiosi e fate il vostro dovere! Indossate qualcosa di comodo ora, ci vediamo tra poco per andare al laghetto ai margini del bosco... E non fare quella faccia, Hermione! Sorridi alla vita!-


*

-Tutto questo è disgustoso!-
Ginny arricciò il naso osservando la propria scarpa affondare nel fango.
-Un pò di pazienza, su!- esclamò George con entusiasmo -Siamo quasi arrivati! Vedrete che ne varrà la pena!-
Camminarono per qualche minuto, tra versi disgustati e buffi di protesta, fino ad arrivare nei pressi del laghetto.
-Eccoci qua!- bisbigliò Fred additando il pontile -Adesso non fate confusione o fuggiranno! Restate nell'erba alta!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny si accucciarono dietro il canneto.
In silenzio, osservarono Fred e George avvicinarsi adagio alla sponda del laghetto.
Poi sentirono un urlo e uno gran sciacquettio.
-PRENDILO, GEORGE! PRENDILO!-
-CI STO PROVANDO!- urlò George in risposta -MA E' VISCIDISSIMO! NON RIESCO...-
-Merlino! Ma cosa stanno facendo?- Domandò Hermione preoccupata, allungando il collo.
-L'HO PRESO! CORRETE, RAGAZZI, VENITE QUI!-
Harry, Ron, Hermione e Ginny corsero sulla riva terrosa.
George brandiva il proprio retino, all'interno del quale si dimenava una creatura verdastra con gli arti palmati.
-Oh, poverino, non starà soffrendo?- sospirò Hermione coprendosi la bocca.
Fred alzò gli occhi al cielo.
-Credimi Granger, farà più male lui a te, se non ti sbrighi! Prendete i fogli, forza!-
In tutta fretta, Ron distribuì fogli e matite, e si misero a scarabbocchiare a grandi linee la fisionomia dell'Avvincino.
-Ehm, Ron, credo che quella sia la testa. E dubito che la testa ce l'abbia tra le gambe...- osservò Harry.
Ron aggrottò la fronte e osservò il proprio disegno.
-Tu dici?- domandò incerto -Perchè a me sembrava proprio il suo...-
-AHIA!-
Con un urlo George lasciò andare il retino e si portò il dito indice, sanguinante, alla bocca.
L'Avvincino si dimenò nella rete e schizzò in acqua a tutta velocità.
-OH, NO!- strillò Hermione affacciandosi dal pontile -Stanno fuggendo tutti quanti!-
In un insieme di schizzi e luccichii, gli Avvincini si agitarono nell'acqua e sparirono.
Hermione si volto a guardare gli altri con espressione desolata.
-Come facciamo adesso? Io non ho finito!-
Harry osservò il proprio disegno, grattandosi la nuca.
-Bè, il mio ce l'ha una forma, più o meno. Possiamo terminarli ad Hogwarts, cercandoli sui libri. Vanno comunque integrati con la ricerca scritta...-
-Già!- intervenne Ron -Intanto possiamo dedicarci a quella!-
Hermione incrociò le braccia.
-Non voglio fare il disegno copiandolo dai libri! Non è giusto!- protestò.
George smise di succhiarsi il dito per qualche istante e le lanciò un'occhiataccia.
-Bè, saresti anche potuta essere più veloce! Mi sarei risparmiato un morso e tu avresti avuto il tuo disegno!-
-Ma ero concentrata sugli occhi!- esclamò, brandendo il proprio foglio.
-Ma perchè, hanno gli occhi?- bisbigliò Ron ad Harry.
Il ragazzo fece spallucce.
-Bè, io me ne vado!- disse Ginny -Sono tutta fradicia e sporca, voglio cambiarmi e mangiare qualcosa!-
Hermione sedette a gambe incrociate sul pontile e alzò il mento di parecchi centimetri.
-Io non mi muovo di qua finchè non riesco a vedere un altro Avvincino!-
Fred rise -E allora temo che dovrai aspettare fino a domattina, Hermione!-
Si allontanò tra l'erba, seguito da George e Ginny.
Harry e Ron la guardarono per qualche istante.
-Hermione dai, vieni!- la chiamò Harry -Non usciranno mai!-
Hermione scosse il capo -Io resto qua!-
Harry sospirò, afferrò Ron per un braccio e si allontanarono.
Per qualche istante, Hermione rimase immobile.
Effettivamente non pensava che se ne sarebbero andati tutti per davvero.
Sospirò e si alzò in piedi.
Tanto valeva cercare quelle creaturine malefiche.
Prese a scrutare attentamente l'acqua, ma era talmente piatta che sarebbe potuta sembrare una lastra di vetro.
Nessuna traccia della presenza di qualcosa, e nessuna increspatura ad indicare movimenti sotto la superfice.
Dopo qualche minuto, uno scalpiticcio nell'erba la constrinse a voltarsi.
Qualcuno stava camminando nella sua direzione.
-Ronald!-
Osservò sorpresa la testa rossa che fece capolino dal canneto.
Sorridendo, Ron la raggiunse e sedette accanto a lei.
-Che cosa ci fai qui?- domandò Hermione aggrottando le sopracciglia.
Ron ridacchiò.
-Vengo a farti compagnia, Grangy. E a tentare di convincerti a venire a casa.-
La osservò incrociare le braccia.
Sembrava così minuta con quei pantaloncini e quel maglioncino.
-Non mi muovo da qua!- annunciò lei con determinazione.
Ron sospirò.
-E dai! Tra poco sarà ora di pranzo! mamma sta preparando le Patate Pepate...- tentò.
Hermione mise il broncio.
Dopo qualche altro minuto di silenzio, Ron si alzò in piedi con un sospiro.
-E va bene, visto che devo restare qui...-
Avvertendo le guance andarle in fiamme, Hermione lo vide sfilarsi la maglietta e i jeans.
-Che... che cosa stai facendo?!- domandò isterica, evitando accuratamente di osservare i suoi boxer neri e gli addominali scolpiti.
Ron le fece un sorrisone.
-Il bagno!- disse con innocenza. Poi si tuffò.
Hermione balzò in piedi, senza riuscire a schivare qualche schizzo gelido.
-Ron!- urlò -Sei matto??? Ci saranno sì e no 10 gradi! Esci subito!-
La testa rossa di Ron riaffiorò in superfice.
Scansò i capelli dagli occhi e le sorrise.
-Perchè non entri tu, invece? Magari riesci a beccare qualche Avvincino...-
Hermione mise le mani sui fianchi.
-Non se ne parla proprio!- Sbraitò -Esci immediatamente!-
Ron sbuffò sonoramente.
-Come sei noiosa. Scommetto che non hai il coraggio. E' un pò come con il Quidditch!-
Sorridendo sotto i baffi, Ron le lanciò un'occhiata vaga.
La vide arrossire e spalancare la bocca, sconcertata.
Poi, a passo di carica, scese dal pontile e andò sulla riva.
-GIRATI E NON MI GUARDARE!- strillò voltandosi di schiena.
Con la coda dell'occhio, Ron la vide sfilare il maglioncino grigio e i pantaloncini di jeans.
Poi, in canottiera e slip neri, fece un lungo sospiro e corse in acqua.
-Oh Merlino!- strillò quando riemerse, i capelli gocciolanti e gli occhi sbarrati -Oh Merlino è gelida! Oh, oh per l'amor del cielo!-
Agitando freneticamente le braccia e le gambe si avvicinò a Ron, che rideva come un matto.
-Non ridere, Ronald!- strillò lei battendo i denti -Morirò assiderata, e sarà tutta colpa tua!-
-Oh, andiamo!- ridacchiò Ron avvicinandosi a nuoto -La colpa sarà solo tua, che sei un'orgogliosa pazzesca!-
Sorridendo, allungò un braccio e cinse i fianchi di Hermione.
Lei gli si raggomitolò addosso automaticamente, tentando di proteggersi dal freddo.
-E sei anche bassa!- rise Ron -Nemmeno tocchi!-
Hermione gli schizzò un po' d'acqua sul viso.
-Piantala, Ronald!- protestò -Non sono bassa, e taci!-
Ron rise di nuovo e la cinse con entrambe le braccia.
Hermione restò accoccolata contro il suo petto per qualche minuto, fin quando il sangue non riprese a circolarle nelle vene.
Fu in quel momento che si rese conto di quanto lei e Ron erano vicini.
Lui la stringeva al proprio petto, e lei aveva circondato il suo bacino con le proprie gambe.
Sentendo il viso andarle a fuoco, Hermione alzò lo sguardo su di lui.
Erano perfettamente e completamente appiccicati l'uno all'altra.
Ron le sorrise.
-Ehi... va un po' meglio, Hermione?-
Il cuore della ragazza mancò un colpò.
Lo fissò per un istante.
Poi, senza quasi rendersene conto, Hermione gli lanciò le braccia al collo e lo baciò.
Forse era colpa del freddo, forse erano i suoi occhi così azzurri, erano le sue lentiggini sul naso.
Forse erano le ciocche di capelli fulvi che gli nascondevano un pò lo sguardo.
O forse era perchè, dopo tanto tempo, l'aveva chiamata di nuovo con il suo vero nome.
Hermione aveva sentito qualcosa montarle dentro, una scossa elettrica incontrollabile.
Lo baciò come se ne fosse andato della propria vita, aggrappandosi a lui e respirando a fatica.
Ron, dal canto suo, la strinse a se il più possibile.
Le infilò le mani nei capelli, le toccò il viso, la schiena, le gambe, ogni cosa che riusciva a toccare.
Rimasero così avvinghiati nell'acqua a lungo, fino quasi a perdere la sensibilità degli arti.
Quando Hermione si staccò aveva il respiro affannato.
-Io... non so cosa mi sia preso, scusami, io....
Ron non le diede il tempo di finire la frase che le catturò di nuovo le labbra.
Con le braccia attorno ai suoi fianchi, la tirò delicatamente verso riva.
Continuarono a baciarsi anche fuori dall'acqua, continuarono a baciarsi fino a crollare a terra, tra la ghiaia polverosa e i fili d'erba verde.
Hermione si staccò con dolcezza e aprì gli occhi.
Avere Ron sopra di se le provocava dei brividi irrefrenabili.
-Ehi- le sorrise Ron, scansandole un ricciolo bagnato dal viso.
Hermione sorrise, ma lo spinse via con dolcezza.
Ron si sdraiò vicino a lei e la osservò.
-Sai cosa ho sempre pensato?- le domandò prendendole la mano -Che è questa la vera Hermione.-
Hermione osservava le nuvole distrattamente. -In che senso?- gli domandò.
Ron sorrise.
-Questa qui. Questa con i capelli bagnati e disordinati, con le guance arrossate dal sole, con i fili d'erba addosso. Questa che non si preoccupa di fare il bagno con l'acqua ghiacciata e che si butta per terra. E' questa qui la vera Hermione.-
Hermione avvertì una piccola fitta al petto.
Sfilò gentilmente la propria mano da quella di Ron e si voltò a guardarlo.
-E dov'è il vero Ron?- gli domandò con voce incerta.
Ron strinse gli occhi azzurri, perplesso.
-In che senso? Ron è sempre Ron!- le disse, sfiorandole il naso con un dito.
Hermione sospirò e si tirò su.
-Vorrei che fosse vero. Non immagini quanto.-
Spolverò via l'erba e la polvere dalle mutandine, afferrò i propri abiti e guardò Ron.
-Rivestiti, dai. Ci staranno aspettando per pranzo.-
Senza dire più nulla si allontanò verso la Tana.
Ron osservò le nuvole per qualche istante.
Ce n'era una che somigliava ad un cuore, e si stava sfilacciando lentamente, trasportata dal vento.
Sospirò.





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Scrivendo questo capitolo non ho potuto fare a meno di pensare a Te.
A Te e a Me.
A Noi.
A quello che eravamo, a quello che saremmo potuti essere.
E a quello che non saremo mai.
Questo capitolo è per Te.
Per Noi due.
Perchè nonostante tutto, Tu sarai per sempre il Mio Ron.
E io sarò sempre la Tua Hermione.
   
 
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