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Autore: Martyx1988    03/03/2011    3 recensioni
Ho sempre voluto scrivere una fic su questo fandom e, grazie all'ispirazione dai film e da altre storie, eccola qui. L'hanno sempre chiamata Betty, o Miss Betty, ma una lettera che non doveva pervenire a lei mette in dubbio tutte le poche certezze di una ragazza a cui l'alta società londinese va stretta... Una nave la porterà per mari lontani a ricostruire il suo passato e a mettere le fondamenta ad un futuro inaspettato...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pirati dei Caraibi – Gli eredi del mare
Il Principe e il Pirata

Gli abiti di cui era fornito il baule che Morgan trovò nella sua cabina erano semplici ed essenziali, nulla a che vedere con le tende esageratamente decorate che si vedevano in giro per Londra. Tuttavia non fu piacevole dover nuovamente indossare un corsetto. Con uno sforzo immane, Morgan si strinse in quella prigione legalizzata e vi indossò sopra l'abito, quindi andò allo specchio per valutare il risultato. Le apparve una giusta via di mezzo tra la lady londinese e la piratessa che era stata fino a pochi minuti prima. Come tocco finale, acconciò i capelli in modo che alcune ciocche ondulate le ricadessero sul petto e le incorniciassero il viso.
Non era mai stata una ragazza vanitosa, ma, alla fine dei preparativi, potè ritenersi soddisfatta del risultato, in quanto rispecchiava perfettamente le sue idee di bellezza femminile: semplice e allo stesso tempo sofisticata, avvenente ma non troppo, ordinatamente disordinata.
Uscì dalla cabina dopo aver tratto un lungo sospiro e si diresse verso quella di Henry. Non fece in tempo ad alzare il pugno per bussare che una delle due guardie la informò, con tono asciutto, che Lord Coward non era nei suoi alloggi.
"Sapete dirmi dove posso trovarlo?" domandò allora lei, con gentilezza.
"E' andato a conferire col Commodoro" ribattè la stessa guardia. "Ci ha lasciato detto di indirizzarvi al ponte di comando, nel caso l'aveste cercato"
"Molto bene, grazie" sorrise Morgan, affabile, per poi dirigersi rapida fuori dal castello di poppa.
Subito le sue orecchie vennero investite dai richiami che si lanciavano marinai e soldati da un lato all'altro del veliero, nulla a che vedere con gli schiamazzi poco fini dei pirati, alternate ai versi dei gabbiani che volavano sulle loro teste.
La giornata stava volgendo al termine, il sole era basso all'orizzonte e il cielo iniziava a tinteggiarsi di rosa. Dal mare proveniva una piacevole brezza calda e dall'odore salmastro, che accompagnò Morgan mentre saliva le scale di legno verso il ponte di comando.
Henry stava parlando animatamente con Charles appoggiato alla balaustra opposta. Nonostante fosse più giovane e mingherlino del Commodoro, il giovane lord sembrava in grado di tenergli testa benissimo solo a parole.
Morgan si arrestò a pochi gradini dal ponte, in attesa che la discussione finisse. Henry, che dava le spalle alla poppa, la vide con la coda dell'occhio e parve improvvisamente calmarsi. Dileguò Charles con uno sbrigativo "Ne riparliamo dopo" e raggiunse l'amica in poche falcate, lasciandosi dietro un Commodoro visibilmente contrariato. Charles portò la sua attenzione alle carte posate su un grezzo tavolo di legno vicino al timone, non senza tenere d'occhio i due giovani, che nel frattempo si erano spostati dove poco prima stava parlando con Lord Coward.
"Ora sì che sei la mia Betty" sorrise Henry, dopo aver ammirato Morgan.
"Stai insinuando che prima non ti piacevo, per caso?"
"No, no, non intendevo questo!" si corresse subito il giovane, agitando freneticamente le mani. "Solo che... la Betty che ho conosciuto era più simile a questo che alla piratessa"
Morgan notò la nota di sdegno che Henry aveva dato all'ultima parola, ma non ci diede peso. Dopotutto, non era abituato come lei a trattare con i pirati.
"Di cosa parlavate con il Commodoro?" domandò poi, cercando di non dare alla domanda l'importanza che in realtà aveva.
"Charles vuole andare alla ricerca della Perla Nera. E' certo di poterla intercettare entro domani mattina ed è ancora più sicuro che riuscirà finalmente a sottometterla"
"E tu invece no?"
"Per quanto poco ne sappia, la nave ha comunque subito dei danni dopo lo scontro con la Persefone e la Perla, a quanto ho sentito, è un osso ancora più duro da spezzare. Sto quindi cercando di convincerlo a far rotta su Port Royal, così da apportare le giuste riparazioni e, soprattutto, mettere te al sicuro"
"Ma così Barbossa avrà il tempo di rifugiarsi da qualche parte e non la prenderemo più" obiettò Morgan, con troppa veemenza perchè Henry non se ne accorgesse.
"Prenderemo?" sottolineò, infatti, il ragazzo, accigliato.
Morgan riflettè qualche secondo, e alla fine optò per rivelare all'amico la verità.
"Ho suggerito io al Commodoro questa mossa" spiegò a voce talmente bassa che Henry dovette arrivarle ad un palmo dal naso per sentire. "
Jack è tenuto prigioniero sulla Perla. Io devo liberarlo prima che lo trovi Charles o che Barbossa lo usi per ricattare mio padre in qualche modo"
"E' una follia, non ce la farai mai ad eludere entrambi"
"Devo almeno provarci. E' per questo motivo che mi sono imbarcata, ricordi?"
"Ed è per evitare che combinassi sciocchezze che io mi sono imbarcato" ribattè energico Henry, lasciandola senza parole. Il ragazzo continuò. "Senti, voglio aiutarti, te l'ho detto prima, ma in un modo che non preveda arruolamenti avventati su navi pirata. Penserò io a Jack e una volta portato in salvo, vi porrò sotto la protezione della Corona..."
"Charles se ne farà un baffo della protezione della Corona. Questa è terra di nessuno, sarebbe capace di uccidere me e Jack e di far passare la nostra morte come un tragico incidente. Nessuno oserà contraddirlo dopo che sarà riuscito nel suo intento di eliminare la pirateria e controllare il mare"
"Allora troverò un altro modo, devo solo pensarci..."
Morgan poggiò le mani sulle spalle dell'amico, per zittirlo e calmarlo.
"Henry, non puoi fare niente per me, da questo punto di vista, se non continuare a coprirmi finchè sarò su questa nave"
Il ragazzo lasciò vagare lo sguardo sul mare, su cui si rifletteva il grosso spicchio di sole che stava tramontando.
"Non voglio perderti di nuovo" disse infine, senza voltarsi, ma prendendo le mani di Morgan tra le sue.
La ragazza avrebbe voluto ribadirgli ciò che gli aveva detto quando erano ancora a Londra, ma se voleva dare anche una mano a Jed, era necessario assecondare Henry.
"Chi ti ha detto che mi perderai?"
Subito gli occhi di Henry furono di nuovo su di lei, che gli sorrise. Il ragazzo aumentò la stretta sulle sue mani e si fece più vicino.
"La vuoi sapere una cosa?" le chiese. Aveva abbassato il tono di voce.
"Cosa?"
"Ho provato a fare come mi avevi detto tu, ma non ha funzionato. Nè con Margaret Woodstock, nè con... come si chiamava..."
"Polly Johnson" rise Morgan, ricordando quell'episodio.
"Giusto, Polly Johnson. E vuoi sapere perché? Perché entrambe avevano un difetto enorme"
"E cioè?" Morgan non ricordava che Margaret e Polly avessero difetti.
"Non erano te"
La ragazza non ebbe il tempo di stupirsi o lusingarsi per la risposta, che le labbra di Henry erano già a sfiorare le sue in un lieve bacio. La sua mente tornò involontariamente al bacio che Jed le aveva dato al loro primo incontro, tutt'altro che casto e in confronto al quale il tocco di Henry sembrava quasi una richiesta di permesso.
I due giovani si guardarono per qualche secondo, prima che Morgan concedesse il permesso a Henry di baciarla di nuovo.
Mentre il ragazzo la stringeva, Morgan riprese a paragonare quel bacio con quello di Jed. Quella volta, alla locanda, Jed sembrava volesse mangiarla, tanto irruento era stato il suo tocco. Era stato un bacio rude, quasi un morso, senza richiesta di permesso. Forse era per quel motivo che aveva sentito quello strano brivido lungo la schiena. E poi le mani di Jed l'avevano stretta con forza, constringendo la sua bocca contro quella del ragazzo, mentre la presa di Henry era gentile, quasi una carezza. Glissando poi sul fatto che lei e Jed erano quasi completamente nudi al tempo, mentre in quel momento lei ed Henry non avevano un abito fuori posto, notò infine che il bacio di Jed era stato una semplice via di fuga dall'ira del vecchio Sam, mentre Henry la stava baciando perché semplicemente le voleva bene.
A quel pensiero accadde qualcosa che Morgan non aveva previsto. Nello stomaco qualcosa iniziò ad agitarsi, il cuore accelerò i battiti e lei si sentì leggera come una piuma. Una ragazza normale avrebbe gioito di quella sensazione. Morgan invece si spaventò e si staccò bruscamente la Henry.
Non poteva legarsi così tanto a lui, avrebbe complicato ulteriormente le cose.
"Scusami" si affrettò a dire Henry, allontanandosi. "Probabilmente ho frainteso. Credevo che anche tu lo volessi"
Morgan si sentì terribilmente in colpa e impedì al ragazzo di allontanarsi ulteriormente.
"Infatti è così. Solo... era la prima volta per me" mentì, anche se non le piaceva considerare il bacio di Jed il suo primo bacio.
Henry parve rilassarsi e, di nuovo vicino a lei, le accarezzò una guancia. Rimasero a fissarsi per secondi che parvero ore, finché non successe una cosa strana.
Quasi come se fosse un monito, il volto di Jed si sovrappose per un istante a quello di Henry, e ricordò a Morgan perché aveva fatto tutto questo.
"C'è un favore che vorrei chiederti, Henry"
"Tutto quello che vuoi" rispose accondiscendente Henry.
"Ecco, io... vorrei vedere il prigioniero, il ragazzo che avete portato con me sulla nave"
Henry si accigliò a quella richiesta e Morgan cercò subito di giustificarla.
"Durante l'arrembaggio, i soldati di Charles ci hanno attaccati e lui mi ha difesa. Volevo solo ringraziarlo"
Un'altra piccola bugia che andava ad infittire la rete di menzogne che stava continuando a tessere.
Il ragazzo parve credere alle sue parole e le fece strada. Passando a fianco del Commodoro, ancora intento a studiare le sue carte, Morgan lo vide alzare la testa e incrociare per un attimo il suo sguardo. Sicuramente aveva prestato attenzione ad ogni singola parola della sua conversazione con Henry, ma i due ragazzi erano stati bravi a lasciar trapelare il minimo indispensabile a non destare sospetti nel Commodoro.
Scesero in silenzio i vari ponti, fino alla stiva, in fondo alla quale si aprivano le celle. L'ingresso era, anche qui, piantonato da due soldati, che aprirono la porta alla richiesta di Henry e la richiusero alle spalle di Morgan dopo che fu entrata.
Jed era stato messo nell'ultima cella in fondo a destra. Stava sdraiato sull'unica umida e pericolante panca come se, invece, fosse disteso su un immenso prato. Non accennò a muoversi quando Morgan raggiunse la sua cella e lo chiamò.
"Stavo giusto domandandomi quando saresti venuta a trovarmi" disse invece, sorridendo alla sua solita maniera sghemba.
"Come facevi ad essere sicuro che sarei venuta?"
"Perché non sai resistere un minuto lontana da me"
Detto questo, si decise ad alzarsi, sempre con fare baldanzoso, per poi fermarsi bruscamente una volta notato Henry.
"Lui chi è?" chiese a Morgan con astio, accennando all'altro ragazzo col capo.
"Potrei chiedere la stessa cosa" ribattè Henry, guardando Morgan a sua volta, stavolta con sguardo severo.
"Henry, questo è Jed Sparrow e il suo aiuto mi è stato prezioso in questi ultimi giorni, non solo durante l'attacco. Jed, lui invece è Henry Coward, mi ha aiutata quando ero a Londra e mi sta aiutando adesso a nascondermi dal Commodoro"
I due ragazzi si scrutarono per qualche secondo, finché Jed non riportò la sua attenzione su Morgan.
"Cosa pensi di fare, adesso?"
"Ho suggerito a Charles di cercare la Perla" spiegò Morgan. "Quando l'avrà trovata, dovrò in qualche modo liberare mio fratello e allontanarlo dal Commodoro"
"E pensi di fare tutto da sola?"
"No, probabilmente avrò bisogno di aiuto" ammise lei, guardando sia Henry sia Jed.
"Quindi non siamo venuti qui solo per dei semplici ringraziamenti" dedusse Henry, visibilmente contrariato.
"Mi avresti portata qui se ti avessi detto che intendevo liberarlo?"
"No, ovviamente"
"Mi dispiace, Henry, ma ho bisogno di entrambi per questa cosa. Credimi, non volevo mentirti, ma sono disposta a tutto pur di salvare Jack e mio padre. Sono quel che resta di una famiglia che non ho mai visto, cerca di capirmi"
Il ragazzo rimuginò qualche secondo sulle parole di Morgan, quindi sospirò e pose le sue condizioni.
"Promettimi che non mi mentirai mai più. Mi sono fatto in quattro per te, non merito di essere preso in giro, non credi?"
"No, hai ragione. Te lo prometto"
Henry sorrise, in un modo che a Jed non piacque per niente. Anche quel damerino era interessato a Morgan, lo si vedeva da un miglio di distanza. E a quanto pare era anche arrivato prima di lui. Doveva recuperare lo svantaggio in qualche modo.
"Quando pensate di liberarmi, dunque?" domandò più per riportare l'attenzione su di lui che per altro.
"Appena sarà avvistata la Perla Nera" rispose pronta Morgan. "Approfitteremo del trambusto per tirarti fuori e poi saliremo sulla Perla per liberare Jack. Faremo finta che Jed si sia liberato da solo e che mi abbia preso come ostaggio"
"E' molto rischioso" puntualizzò Henry.
"Hai paura di farti male?"
"No, ho paura che si faccia male lei" ribattè prontamente Henry.
"Si vede che non la conosci abbastanza, allora"
"Adesso basta" intervenne Morgan.
La situazione era già abbastanza complicata senza i loro litigi. Morgan pensò che probabilmente era colpa sua se le cose si stavano intricando così, ma non sapeva come altro fare per raggiungere i suoi scopi. In qualche modo avrebbe comunque sfruttato quella neonata rivalità a suo vantaggio.
"Nessuno si farà più male del necessario se ci atteniamo al piano. Henry, per liberare Jed ho bisogno che ti procuri le chiavi delle prigioni"
"Le tiene in custodia Charles nella sua cabina, ma posso recuperarle"
"Bene, direi che non possiamo fare molto altro adesso" concluse Morgan, guardando alternativamente Jed ed Henry, che ogni tanto si lanciavano occhiate omicide.
"Possiamo tornare nei nostri alloggi, allora" propose infine Henry, ma Jed non aveva intenzione di lasciare Morgan con quel farfallone senza chiedere spiegazioni.
"Io vorrei parlare in privato con lei, se non ti dispiace"
Henry fece per ribattere con lo stesso tono arrogante di Jed, ma la ragazza gli poggiò una mano sulla spalla e, con un cenno del capo, gli fece intendere che andava tutto bene.
ll giovane lord sospirò per il disappunto, quindi si incamminò verso l'uscita. Una volta che la porta gli si fu chiusa alle spalle, Jed attirò Morgan verso la cella prendendola poco gentilmente per un braccio.
"Te la fai con i nobili, adesso?"
"Jed, lasciami, mi stai facendo male"
Il ragazzo mollò la presa, ma rimase a fissare Morgan con espressione furibonda. Le mani non riuscivano a stare ferme e si aprivano e chiudevano a pugno ogni secondo.
"Abbiamo bisogno anche di lui per salvare gli altri pirati"
"Non erano questi i piani"
"Non avevamo un piano, fino a poche ore fa, e l'unico che avevamo elaborato è andato in fumo nel momento stesso in cui Barbossa mi ha lasciata a Tortuga. Ho dato per scontato che ti andasse bene, ma se hai deciso di tirarti indietro, allora resta pure in questa cella a marcire"
"Io non mi tiro indietro, dico solo che non mi fido di lui"
"Io sì. Conosce il mio segreto da più tempo di chiunque altro e non l'ha mai rivelato a nessuno"
"Come puoi esserne certa?"
"Perché è innamorato di me, maledizione!"
Quella era l'unica risposta che Jed non avrebbe voluto sentire. La certezza di avere un rivale rendeva la sua strada verso il cuore di Morgan ancora più in salita di quanto già non fosse. Inoltre, se, come diceva Morgan, si conoscevano da più tempo rispetto a loro, le cose si complicavano ulteriormente.
Jed non riuscì ad evitare di porle la domanda successiva.
"E tu?"
Morgan rimase spiazzata da quelle due semplici parole. Non poteva negare a se stessa di aver provato qualcosa mentre Henry la baciava, esattamente come non poteva ignorare quel brivido che l'aveva scossa mentre era tra le braccia di Jed. Decise allora che era venuto il momento di porsi delle priorità.
"Io voglio solo liberare mio fratello e mettere al sicuro mio padre. Al resto penserò dopo"
Jed si rilassò a quella risposta. C'era ancora una speranza per lui di conquistarla. Non sarebbe stata una guerra ad armi pari. Ogni bambina sogna di incontrare il principe azzurro ed Henry era ciò che più vi si avvicinava in tutto il Mar dei Caraibi. Doveva fare in modo che la sua bambina scegliesse invece il pirata.
"Allora liberiamolo" sorrise Jed, andando a prendere la mano di Morgan.
La ragazza gliela strinse con affetto e sorrise di rimando, mentre si riavvicinava alle sbarre.
"Mi dispiace. Sei finito di nuovo in gattabuia per causa mia"
"Ma almeno questa è una gattabuia di lusso. Guarda, c'è persino una panca"
Entrambi si misero a ridere di gusto, ma Morgan smise quasi subito, facendo spegnere anche la risata di Jed.
"Gli uccelli non sono fatti per stare in gabbia" disse mesta, guardandolo con occhi tristi. "Comunque vada a finire questa storia, ti prometto che sarai libero"
Jed emise una breve e poco divertita risata, prima di risponderle.
"E' una promessa che non puoi mantenere, questa volta, ma grazie del pensiero"
"Saremo liberi tutti, un giorno" continuò lei imperterrita. "E faremo quello che abbiamo sempre sognato sin da bambini"
"Tu cosa sognavi da bambina?"
"Sognavo mille avventure, per monti e per mare, dove le regole non esistono...sognavo i pirati"
A quelle parole il cuore di Jed fece una capriola in petto e il ragazzo strinse istintivamente la mano di Morgan. Questa parve risvegliarsi dai suoi sogni ad occhi aperti e incontrò gli occhi scuri di Jed, molto vicini ai suoi e brillanti come non mai.
"Morgan" disse con voce rauca e suadente, avvicinando il viso al suo tanto quanto le sbarre lo permettevano, mentre con la mano libera le carezzava una guancia. Bastò quel semplice tocco a causarle quella scossa che aveva sentito nella stanza del 'Guercio' e a farle nascere il desiderio di essere di nuovo tra le braccia di Jed.
Si sforzò di rammentare qual era la sua priorità e riuscì ad allontanarsi dal ragazzo.
"Devo andare adesso. Non voglio far preoccupare Henry" si giustificò, mentre si allontanava dalla cella. "Buonanotte Jed"
Il ragazzo non la perse di vista finché non fu scomparsa oltre la porta di legno, quindi si lasciò cadere a terra con la schiena contro le sbarre. Sapeva che, per un pirata era pericoloso innamorarsi, ma si disse con convinzione che, per Morgan avrebbe volentieri rinunciato alla sua libertà.
"Buonanotte, bambina mia" sussurrò al nulla.


Eccomi qui!!
Brividi e sospiri in questo capitolo, un po' mieloso, lo so, ma presto tornerà l'azione e moooolto presto entrerà in scena un personaggio fondamentale, indovinate chi?
Dai che è facile :)
Spero che i lettori gradiranno questo cap, buona lettura comunque!
A presto!
   
 
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