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Autore: saramichy    03/03/2011    7 recensioni
Edward è un principe donnaiolo che non riesce a scegliere la donna della sua vita, ma inaspettatamente sua madre Esme, che deve scegliere una dama di compagnia per sua sorella Alice, porterà a palazzo la persona perfetta per lui, Isabella Marie Swan. Sono tutti umani, nessun vampiro!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una favola moderna'
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Rieccomi sono in ritardo di una mezza giornata, avrei dovuto postare ieri pomeriggio ma mi sono soffermata a leggere le fan fiction invece che scrivere, ma oggi eccomi puntuale a postare. Mi raccomando recensite e buona lettura! In fondo troverete una domanda alla quale vorrei una risposta per sapere cosa farne di una mia idea che mi è venuta in testa.



VENTOTTESIMO CAPITOLO: RICONCILIAZIONE



POV BELLA



Erano passati due mesi dalla nascita dei gemellini e il mio amore per Edward era a dir poco raddoppiato, amavo tanto anche i miei due gioielli personali, ero felice avevo una famiglia stupenda, un padre che mi adorava e adorava i suoi nipotini, una suocera che oltre ad essere una seconda madre era davvero la migliore che potessi sperare di trovare, una cognata che viziava incredibilmente i miei due tesori, un cognato che cercava di frenarla e due splendidi amici come Rosalie e Jacob. La gravidanza di Rosalie andava bene, aveva deciso di affidarsi al mio medico perché si fidava di lui, a quanto pare il medico le aveva detto che da come procedeva la gravidanza aveva buone possibilità che i bambini che aspettava fossero due e questo aveva mandato direttamente al settimo cielo Jacob, che essendo molto contento della gravidanza aveva raddoppiato la sua contentezza. Ero altamente felice, ma qualcosa mancava per poter essere veramente e definitivamente super contenta ed io sapevo esattamente che cosa mancasse. Avevo chiesto svariate volte ad Edward di poter portare i bambini da suo padre, era pur sempre un nonno e sapevo che dopo quanto aveva fatto si vergognava di avvicinarsi a noi, perciò volevo che fossimo noi i primi a sciogliere il ghiaccio che era sceso tra le nostre famiglie. Un giorno così decisi di mentire in maniera innocente ad Edward e portare i bambini a conoscere il loro nonno un po’ pazzo, quello che nonostante tutto io consideravo ancora una persona meritevole di stima e di affetto, nonostante tutto quello che aveva combinato. Avevo capito che lo aveva fatto solo per il regno, ma così aveva finito per allontanare i suoi figli e sua moglie da lui e questo purtroppo so che gli faceva molto male. Presi la carrozza e i due bambini e ci dirigemmo verso il castello, ero preoccupata, non sapevo perfettamente che cosa gli avrei detto ma volevo che lui conoscesse i suoi due nipotini, in fondo li avrebbe amati, erano sangue del suo sangue ed avrebbero mandato avanti il suo adorato regno una volta che nessuno di noi ci sarebbe più stato. Arrivati davanti al castello, mi feci annunciare a mio suocero, in fondo non sapevo nemmeno se volesse vedermi e per me era meglio così, non sentivo più il castello come casa mia.

«Sono la principessa Isabella Marie Cullen, sono venuta per far conoscere a mio suocero i suoi due nipotini, potete annunciarmi e dirgli che gli devo parlare.» Il servitore sembrava felice di vedermi, forse non tutti al castello avevano dimenticato me, Edward e la regina Esme, sembrava stesse quasi volando a parlare con il re da tanto correva forte. Ad un tratto ritorno a passo spedito e mi disse che potevo accomodarmi nel salottino dove avevo conosciuto per la prima volta Edward, quanti ricordi, tutta la mia storia d‘amore era contenuta tra quelle mura ed io mi ritrovavo proprio lì come una volta per poter parlare con uno dei sovrani. Quando la porta si aprì mi ritrovai davanti Carlisle, era un uomo diverso da quello che mi ricordavo dalla sera del ballo in onore di Tanya, era dimagrito e il suo volto era triste, appena mi vide i suoi occhi brillarono di contentezza, sembrava davvero che fosse contento di vedermi. Si avvicinò cauto a me e alla carrozzina dove giacevano i suoi due nipotini e li guardò, nel suo sguardo comparve l‘ombra di una lacrima e poi mi parlò come se fossi una figlia.

«Bentornata a casa Isabella, sono così contento che tu sia venuta per farmi vedere i miei nipotini, non me lo aspettavo davvero. Sono così mortificato, non so proprio da dove cominciare per scusarmi con te, con Edward, con loro e con Esme. Sono stato sciocco, non volevo estrometterti dalla famiglia, mi devi credere volevo solo che il regno avesse un degno erede, ed adesso vedendo i tuoi due angioletti nella carrozzina devo ammettere che sono la migliore cosa del mondo, sono davvero molto belli Isabella. Posso sapere il loro nome?» Sincero, mi era sembrato sincero, mentre parlava le lacrime avevano iniziato ad uscire dai suoi occhi, potevo vedere che stava chiaramente soffrendo e potevo anche perdonarlo, in fondo sapevo che era stato educato in quel modo e che lo aveva fatto solo per questo, il regno veniva prima di tutto il resto per un buon re.

«Non ti preoccupare Carlisle, io davvero non ti biasimo, avrei voluto che ci fosse anche Edward ma lui dice che gli hai fatto troppo male e non vuole venire a trovarti, non sono riuscita nemmeno a convincere Esme ed oggi loro non sanno che sono qui. Comunque i tuoi due nipotini dovevano conoscere il loro nonno, è anche per loro se oggi sono qui, per Emmett junior e per Reneesmee, si chiamano così i tuoi due nipoti ma noi in casa li chiamiamo Ej e Nessie, sono i loro diminutivi.» Era sconcertato, forse i nomi dei ragazzi lo avevano impressionato.

«Sono dei bellissimi nomi Isabella, e so che la mia famiglia non mi perdonerà mai per il male che ho fatto loro e per quello che ho fatto a te. Comunque volevo solo dirti che ho rispedito a casa sua Tanya, il giorno stesso che Edward ed Esme si sono trasferiti a casa di tuo padre, forse ho capito troppo tardi il male che vi stavo facendo e poi mi è arrivata la notizia che tu fossi incinta ed avrei tanto voluto venire a trovarti ma sapevo che mi avrebbero rispedito a casa a calci nel sedere, e probabilmente lo avrei fatto anche io se fossi stato al posto loro. Quando ho saputo che avevi partorito volevo venire a trovarti, ma la paura di un tuo rifiuto o di un rifiuto da parte della mia famiglia mi ha frenato dal farlo. Sono così contento che tu sia qui Isabella, vorrei tanto poter tornare indietro e non rifarei mai gli errori che ho fatto in passato.» Si sapevo bene che non lo avrebbe più fatto se fosse tornato indietro e perciò mio malgrado decisi di fare una cosa che nessuno si aspettava.

«Lo so e se mi permettete intendo aiutarla a riconquistare la sua famiglia, lei lo sa non sono mai stata contro nessuno di voi, solo che volevo rilassarmi e non potevo di certo farlo stando sotto lo stesso tetto della donna che voleva rubarmi il marito. Che ne dite di venire insieme a me a casa di mio padre e cerchiamo di risolvere la situazione da adulti quali siamo tutti, io credo che sua moglie ne sarebbe molto contenta e anche suo figlio nonostante non voglia ammetterlo credo che lei gli manchi molto.» Detto questo vidi un sorriso distendersi sul suo volto e annuì, così ripartimmo tutti insieme verso casa di mio padre ed avrei fatto di tutto pur di rimettere insieme la mia famiglia, cosa che sarebbe stata più facile del previsto.



POV EDWARD



Erano passati due mesi dalla nascita dei gemellini e il mio mondo era perfetto o meglio sarebbe stato perfetto se solo mio padre fosse stato presente, avevo pensato che dopo la nascita dei gemelli si sarebbe fatto vedere ma mi sbagliavo o forse lui pensava che se solo si fosse avvicinato a noi qualcuno avrebbe osato cacciarlo via a calci nel sedere, in un primo tempo era stata anche un’idea che mi era balenata nel cervello ma poi l’avevo scacciata via. Isabella non faceva altro che chiedermi di portargli a vedere i due gemelli ma io volevo che fosse lui a fare il primo passo anche se non sapevo che mia moglie testarda come era sarebbe stata lei a smuovere mio padre dal baratro in cui era disceso. Un giorno disse che voleva andare a passeggio con i due gemellini da sola e noi la lasciammo andare, non avremmo mai potuto pensare che si sarebbe ripresentata a casa assieme a mio padre pronto ad inginocchiarsi e chiedere umilmente scusa a tutti noi. Quando andai ad aprire la porta quel giorno e mi ritrovai davanti agli occhi mia moglie con accanto mio padre ero sconcertato, pensavo che lei lo avesse trovato per la via invece in seguito scoprii che mi aveva mentito ed aveva portato i bambini al castello per farli conoscere a mio padre, ma non potevo di certo provare rancore per lei, anzi meritava tutta la mia gratitudine. Appena entrato mio padre aveva gli occhi bassi, si vedeva che era stata lei a trascinarlo fino a lì e che lui da solo non avrebbe avuto il coraggio di venire. Li feci accomodare nel salottino e mandai a chiamare mia madre appena entrati Isabella mise i due bambini nelle culle che c’erano in salotto e mi prese la mano per rassicurarmi mentre mio padre prese un profondo respiro ed iniziò a scusarsi.

«Edward lo so che molto probabilmente mi odi per quello che ti ho fatto e non ho alcuna scusante, l’ho fatto per il regno e forse adesso se tornassi indietro non lo rifarei più ma sta di fatto che purtroppo è successo, ho commesso un terribile errore e vorrei tanto che voi poteste perdonarmi.» Detto questo riabbassò il capo e vidi chiaramente quanto era commosso per essere qui, nel preciso istante mia madre gli si buttò tra le braccia, forse aveva sentito tutto da fuori la porta ed adesso aveva deciso di perdonarlo, d’altronde anche io dopo aver sentito il suo discorso mi ero sentito in dovere di perdonarlo, in fondo ogni essere umano può sbagliare l’importante è che lo ammetta e chieda perdono e lui in fondo stava facendo esattamente questo.

«Sono così contenta che tu ti sia ricordato finalmente che persona sei, amore mio come puoi pensare che io ed Edward non ti volessimo perdonare, noi aspettavamo solo che tu ti decidessi a chiedere scusa. Ora credo che sia meglio lasciarti da solo con Edward e Isabella mentre io preparo le valigie per tornare a casa, finalmente.» Io dal canto mio avevo preso la mia decisione e probabilmente era meglio dirla subito a mio padre prima che potesse pensare che io non volevo affatto perdonarlo.

«Padre ma certo che vi perdono anche io, come potete pensare il contrario, io e la mamma vi amiamo molto e stare lontano da voi in questo periodo è stato veramente una cosa molto pesante. Credo che la mamma abbia intenzione di tornare subito a casa mentre io, Isabella e i bambini probabilmente potremmo rimanere ancora un altro po’ qui e poi in seguito tornare al castello, certo non prima che la mamma abbia rimesso a posto la stanza per i bambini.» Vidi un sorriso comparire sul suo volto e capii immediatamente che era d’accordo con quanto avevo detto, persino Isabella stava sorridendo e annuiva con la testa. Dal quel giorno la mia vita cambiò radicalmente, avrei presto fatto ritorno a casa e con me la mia nuova enorme famiglia e tutto d’ora in avanti sarebbe andato perfettamente bene,



Dunque volevo dirvi che questo è il penultimo capitolo e che il prossimo ci sarà l’epilogo, ora la storia tra Bella ed Edward è definitivamente finita perciò non credo di poter scrivere un seguito con loro come protagonisti. Però mi è venuta in mente un’idea di fare un seguito descrivendo la storia dei loro figli e dei figli degli altri protagonisti, volevo però sapere quante di voi gradirebbero leggerla e di conseguenza mi regolerò per decidere se postarla o meno.
  
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