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Autore: DanyPaddy    12/01/2006    1 recensioni
---POST HP5---
[...] Seduto comodamente sulla sua poltrona, oltre la scrivania di quercia, c' era Albus Silente che guardava Aileen con fare soddisfatto.
“Accomodatevi ragazzi, ci sono due sedie di fronte alla scrivania, tutte per voi.”
I due ragazzi si sedettero. Harry non capiva più niente... Silente voleva parlargli della cicatrice? Dell' Ordine della Fenice? Dei G.U.F.O? Di Voldemort?
“Harry, calmati. Ora devi starmi a sentire. E' molto importante quello che devo dirti. Ci sono cose piacevoli e cose non piacevoli di cui devo parlarti... Aileen, anche tu, ascoltami bene, anche se parte della storia la sai già...”
“Signore, mi scusi...” Silente bloccò le parole del ragazzo
“Ora devi starmi a sentire. Il tempo delle domande verrà, non preoccuparti” Harry non poteva fare niente. Non capiva molto, non capiva cosa centrasse quella ragazza seduta al suo fianco che conosceva solo da poche ore...
“Bene” il Preside guardò entrambi i ragazzi “Possiamo iniziare...” [...]
Genere: Avventura, Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus, Silente, Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Molly, Weasley, Neville, Paciock, Nuovo, personaggio, Percy, Weasley, Peter, Minus, Remus, Lupin, Ron, Weasley, Sirius, Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CARAMELL E PERCY



Alle sei del mattino Harry si svegliò di soprassalto, con gocce di sudore che gli rigavano il viso ed il cuore che gli batteva nel petto a mille. Stava provando la stessa sensazione provata la sera prima: la cicatrice emanava calore ed energia in tutto il suo corpo. Harry era felice, non sapeva bene per quale motivo, forse perchè per la prima volta dopo mesi aveva visto un' immagine, un' immagine molto sfocata ma pur sempre un' immagine, in uno dei suoi sogni. Non sapeva bene cosa fosse, né sapeva se fosse stato quel sogno a renderlo felice e spensierato per qualche attimo.
Harry non fece in tempo ad alzarsi dal letto che subito vide la sua civetta, visibilmente stanca ed affannata, svolazzare vicino la finestra della sua camera con, legato alle zampe, un foglio di pergamena. Harry le aprì la finestra e strappò con cura dalle zampe dell' animale la lettera: aveva lo stemma di Hogwarts inciso sulla ceralacca. Harry aprì la lettera con noncuranza ed iniziò a leggerla

Caro signor Potter,
la informiano che il nuovo anno scolastico inizierà il primo settembre. Alle undici l' Hogwarts Express partirà dalla stazione di King' s Cross, binario nove e tre quarti. A questa lettera è allegata la lista dei libri che lei dovrà acquistare per l' anno scolastico ormai imminente. I risultati dei G.U.F.O (Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari) che gli studenti del quinto anno hanno affrontato alla fine dello scorso anno scolastico saranno affissi dal primo al sette settembre di fronte all' aula di Difesa contro le Arti Oscure.

Prof. ssa Minerva McGranitt
Vicepreside


Harry dette una piccola pacca ad Edvige in segno di affetto e le porse una nocciolina, che l' animale sgranocchiò con gusto. Harry lesse la lista dei libri di sfuggita e la mise in un angolo della sua scrivania. Non vedeva l' ora di ricevere la lettera di Lupin... voleva sapere che cosa ne pensava, cosa provava Lupin dopo la morte dell' ultimo dei suoi due amici migliori. James l' aveva perso sedici anni fa e Sirius da pochi mesi. Chi gli restava al mondo oltre il figlio del suo migliore amico ed uno scopo da raggiungere...? Lupin era un uomo che da sempre era stato afflitto da sofferenze troppo grosse da sopportare, proprio come lui.
Harry sapeva che i suoi zii non lo avrebbero mai accompagnato a Londra tantomeno alla stazione di King' s Cross...

Harry prese la sua valigia e scese al pianterreno, cercando di non far rumore, e si diresse verso la porta...
"Hey tu, piccoletto! Cosa stai cercando di fare?" zio Vernon era seduto sul divano con in mano una tavoletta di cioccolato e stava vedendo la televisione. Come se la situazione fosse delle più normali, Harry iniziò a correre verso la porta d' ingresso della casa e, con il suo grosso baule ed Edvige alle calcagna, attraversò la strada andandosi a nascondere proprio dietro le siepi dove, il giorno prima, credeva di aver visto Felpato. Stranamente lo zio non aveva fatto niente per fermare Harry, anche perchè più di ogni altra cosa l' uomo desiderava che il ragazzo andasse via dalla sua casa.
Harry fu invaso nuovamente da dubbi e preoccupazioni... Cosa doveva pensare di Sirius? L' unica cosa che in quel momento desiderava era ricevere la lettera di Lupin.
Harry iniziò a camminare per tutto il quartiere e, seguendo le indicazioni e i cartelli, riuscì a raggiungere la stazione; mancava una settimana al primo settembre e pochi giorni al suo sedicesimo compleanno, il primo senza il suo padrino... Harry si diresse verso il varco per Diagon Alley dove sarebbe andato a comprare i libri per il suo sesto anno ad Hogwarts e dove sarebbe rimasto fino al giorno dell' imbarco per Hogwarts.

Harry trasportò i suoi bagagli in una piccola pensione appena aperta nella periferia di Diagon Alley e, dopo aver guardato con poca attenzione i suoi nuovi libri di testo e sfogliato una rivista di Quidditch che aveva comprato nella tarda mattinata, si distese stanco sul letto. Erano appena le sei ed Harry si accorse di non aver mangiato niente per tutto il giorno oltre ad uno zuccotto di zucca. Il ragazzo si diresse verso la piccola ma accogliente stanza da pranzo della pensione dove mangiò un po' di porridge e delle patate lesse. Non faceva altro che pensare a Sirius... Perchè? Perchè proprio lui? Perchè proprio al suo padrino? Perchè era successo proprio a Sirius? Erano domande a cui nessuno poteva rispondere... Stava tornando nella sua camera quando, nella sala d' aspetto della pensione, vide Percy, il terzo dei sette fratelli Weasley, che discuteva animatamente, conservando il suo tono di voce basso e calmo, con Cornelius Caramell, Ministro della Magia. Harry si nascose rapidamente dietro una colonna per cercare di capire cosa si dicevano i due. Percy, dopo aver ultimato la scuola, lavorava per il Ministero della Magia. Percy aveva tradito la sua famiglia, abbandonandola ed umiliandola nel Ministero e per di più odiava Harry. Ad Hogwarts i due non erano mai andati d' accordo... Si erano indifferenti. Harry non sapeva bene perchè Percy lo odiasse, ma era sicuro che il motivo fosse legato ai suoi rapporti, anche se non troppo stretti, con Caramell. Harry riuscì a scorgere solo poche delle innumerevoli parole che Percy e Caramell si scambiavano con fare deciso "No, voi mi potete chiedere tutto tranne questo! Ministro, sa benissimo che farei di tutto per il bene del Ministero, ma questo è veramente troppo! Non mi convincerete!" Harry vide gli occhi di Percy che si stavano sempre più dilatando...
"Signor Weasley, questa non è una proposta... è un obbligo! Il Ministero non le sta offrendo un nuovo lavoro!... Lei deve accettare questa proposta...!" Caramell afferrò il suo mantello con il rispettivo cappello ed uscì dalla pensione.
"Lo prenderò come favore personale, Weasley... Mi raccomando..." furono le ultime parole del Ministro prima che varcasse la porta.
Percy si sedette su una delle sedie della sala d' aspetto e dopo poco uscì anche lui dalla pensione. Harry non capiva più niente... Cosa doveva fare Percy per conto del Ministero? Poteva centrare qualcosa con Voldemort? Con i Mangiamorte? Con la morte di Sirius?... Nel pensare al suo padrino morto dietro il Velo Harry fu nuovamente invaso da timori...

Il ragazzo salì velocemente le scale della pensione per raggiungere il prima possibile la sua stanza; aprì la porta con la grossa chiave e si distese agevolmente sul suo letto, ormai totalmente disfatto. Gli vennero in mente i momenti più belli che aveva passato con il suo padrino e le poche, felici immagini che aveva di suo padre e sua madre. Harry si sentiva solo, isolato dal resto del mondo e soprattutto isolato da tutti i suoi più cari affetti. Sirius era morto, Ron e Hermione lontani, Lupin e Hagrid impegnati con l' Ordine...
Harry aveva la testa pesante, colma di pensieri troppo vivi per essere dimenticati; il ragazzo stava per addormentarsi quando sentì un rumore, molto simile a quello del becco di Edvige che batteva contro la finestra. Harry girò la testa e colse l' immagine sfuocata di un gufo. Harry aprì la finestra al gufo che aveva le penne ambrate con alcune macchie nere e marroni; il gufo aveva tra le zampe un foglio di pergamena accuratamente rilegato, un grande pacco rilegato con carta scura con un nastro blu scuro ed era visibilmente provato. Harry lo fece entrare nella sua camera e gli diede degli arachidi da rodere velocemente. Harry era certo che la lettera fosse di Lupin. Sapeva che gli avrebbe risposto il più rapidamente possibile. Sciolse delicatamente il nastro blu che chiudeva il foglio di pergamena e lesse

Caro Harry,
ti ho risposto il prima possibile. In questi giorni sono molto stanco a causa della mia metamorfosi mensile avvenuta solo due giorni fa; proprio per questo motivo per una settimana circa non potrò aiutare l' Ordine.
Veniamo a noi. Neanche il più potente mago al mondo sa cosa nasconde dietro di se il Velo, molti sperano che le persone che hanno sorpassato il suo varco un giorno, vicino o lontano, ritornino, ma fino ad oggi tutte le persone scomparse lì dietro non sono più tornate. La dimensione presente oltre il Velo è segreta a tutti i maghi che abitano il nostro mondo; c' è chi pensa che sia una dimensione parallela alla nostra, altri pensano che oltre il Velo si celi l' Ade, ma nessuno, tantomeno un semplice lupo mannaro come me, sa veramente che misteri si celino lì dietro.
Sai Harry, quando i tuoi genitori sono morti, Sirius fu rinchiuso ad Azkaban e tutti credevano morto Minus, io ero rimasto da solo, senza amici e senza speranze per il futuro. Sono riuscito ad andare avanti solo grazie alla tua immagine. Un giorno avrei voluto conoscerti, sperando di essere accettato da te essendo l' unico amico (rimasto in vita dopo Sirius) dei tuoi genitori. L' anno in cui ti ho conosciuto è stato uno dei più belli della mia vita: ho conosciuto te, Ron e Hermione, ho ritrovato l' unico mio vero amico rimasto in vita dopo tredici, lunghi anni di solitudine. Anche io sento tremendamente la mancanza di Sirius...
La vita è ingiusta, prima ti fa ritrovare i tuoi più cari amici e poi... te li porta via. Una cosa posso dirti Harry: abbi speranze per il futuro e non abbatterti mai per le mille difficoltà che ti si presenteranno nel corso della vita. Puoi sempre contare su di me Harry, ricordalo, ricordalo sempre.

Remus J.Lupin

P.S. Tutti gli appartenenti all' Ordine della Fenice ti augurano buon compleanno. Personalmente ti ho voluto fare un regalo che ti farà, ne sono certo, molto piacere.
P.S. 2."Professor Lupin" mi fa vecchio. Chiamami Remus e dammi del tu.


Il ragazzo aprì velocemente il pacco e vi trovò un' uniforme da Quidditch rossa con delle strisce giallo caldo. Era una vecchia divisa della squadra di Grifondoro. Harry lesse il nome di stoffa cucito sull' uniforme: c'era scitto "Potter". L' unifome era di suo padre... La ripiegò con cura e la sistemò in un angolo vuoto del suo grosso baule.

Harry chiuse delicatamente la pergamena e riflettè attentamente sulle parole di Lupin: nessuno è mai tornato indietro, nessuno sa cosa c' è oltre il Velo, nessuno, purtoppo nessuno...
Le parole di Remus gli dettero comunque conforto e lo aiutarono a sopportare il grande peso che portava, e che sempre avrebbe portato, sulle sue gracili spalle. Dopo poco tempo, con la luce della candela che gli illuminava il volto e la lettera di Remus stretta nella mano destra, Harry si addormentò profondamente.



Grazie a tutti quelli che hanno letto la mia fanfic (l'ha letta qualcuno?°O°) ... Se potete, lasciatemi un commentino... fà sempre piacere ^_-
  
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