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Autore: RondineSapientina    04/03/2011    5 recensioni
"Al cuor non si comanda, sai Remus?"
"Sì, l'ho sentito dire; ma dubito fortemente che il tuo si lascerebbe sopraffare dalla ragione!"
"E il tuo"
, ribattè lei stizzita,"l'hai nascosto su un'isola deserta anni fa e hai buttato via la chiave del forziere, in cui si trova, perchè nessuno, nemmeno tu, potesse arrivarci!"
Ecco a voi una fanfiction su Lupin e Tonks e su cosa potrebbe essere successo tra i due, durante il quinto libro! Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 12

How to save a life

Seconda parte


“Sono contenta che tutto stia procedendo per il meglio!”.
Tonks quella mattina si sentiva fiduciosa. La veglia era trascorsa senza intoppi. Aveva passato tutta la notte a parlare con Sirius, che ormai considerava più un fratello, che un cugino. L’aveva aiutata a preparare la colazione e le aveva dato delle istruzioni precise su come, a suo parere, avrebbe dovuto ammaliare Lupin. Tonks lo aveva ascoltato con aria perplessa, poi si era convinta che non sarebbe stata una buona idea seguire i suoi consigli.
Non appena ebbe finito di apparecchiare la tavola, si era posizionata di nuovo davanti alla porta di ferro. Aveva teso l’orecchio, trattenendo il fiato per qualche secondo, nella speranza di sentire qualche rumore. Nulla. Allora pensò che Remus, probabilmente, stava ancora dormendo.

“Ne approfitto anche io e mi faccio qualche minuto di sonno…”.

Non fece il tempo di poggiare la testa alla porta, che questa si aprì improvvisamente e Tonks, perdendo l’equilibrio, cadde con la schiena per terra, sbattendo la testa sul pavimento. Un dolore lancinante le invase il cervello. Quando aprì gli occhi, si trovò di fronte la testa di Remus, che la guardava al contrario.

-Ninfadora? Cosa ci fai qui?

-Remus…e sono cento! Mi chiamo Tonks!

-Ti sei fatta male?

-Un po’…

-Aspetta ti do una mano ad alzarti!

Lui le si mise davanti e, tirandola per le braccia, la alzò di peso.

-Allora?- chiese lui, un po’ spazientito.

-Allora cosa?

-Cosa ci facevi qui fuori?

-Ti facevo compagnia!

-Come…?

-Bè…sì, immagino che quando c’è la Luna piena, sia sempre difficile per te; quindi pensavo che stando anche solo fuori la porta, potevo starti vicino…non sei arrabbiato, vero? Non ho corso nessun pericolo e Sirius mi ha sorvegliata per tutta la notte!

-Sirius?

Tonks annuì, come una bambina colta in flagrante a mangiare i biscotti, nascosti sopra il frigorifero.

“Quel traditore di un Felpato…”, pensò Lupin.

-Ti ringrazio per il gesto affettuoso…- disse lui, accompagnando quelle parole con un cenno del capo –Ora puoi tranquillamente andare e…

-Stai scherzando vero?! Mica è finita qui! Prima ti devo medicare i graffi sul viso,- e accennò al volto dell’uomo, segnato da graffi nuovi e ancora un po’ sanguinanti –poi c’è la colazione che ti ho preparato!

-La colazione?- ripeté lui, sempre più incredulo per tutte le attenzioni di Tonks.

-Sì, ho pensato che avresti avuto fame dopo la trasformazione; così ti ho preparato una sostanziosa colazione a base di uova, pancetta e frittelle!

-Grazie Tonks, ma non dovevi io…

-Sì, invece! Te lo meriti! Ora andiamo, quei graffi non guariscono da soli!

Così lo trascinò con sé in cucina, lo fece sedere e dopo prese da un mobiletto un unguento per medicare le ferite. Sirius l’aveva avvertita che probabilmente le avrebbe avute anche sulla schiena, ma lei non ebbe il coraggio di proporglielo, né lui vi accennò. Allora con la sedia si avvicinò a lui e con le dita prese un po’ di unguento dal barattolo. Cercò di concentrarsi sui graffi, ma era continuamente tentata di guardargli gli occhi.

-Se ti faccio male, dimmelo…

-Oh no, non preoccuparti! Sei bravissima…

Lei arrossì un po’, lusingata dalle parole di Lupin.

“Sa essere così galante!”.

-Senti Tonks…c’è una cosa, che volevo chiederti da un po’…- cominciò Remus, afferrandole delicatamente il polso della mano, con cui stava medicando i graffi, e discostandolo del suo viso.

Lei ebbe solo la forza di annuire, catturata dai suoi occhi ambrati.

-Sei…sei felice con Paul? Insomma…mi dispiace per come è andata a finire quella discussione e alle riunioni non sei sembrata così…esuberante come sempre; quindi è da un po’ che mi chiedevo se stai bene…con lui…

Ninfadora si liberò velocemente dalla presa di Lupin e, alzandosi, disse

-Credo che i graffi sono apposto! Ora ti porto subito la colazione prima che si raffreddi!

Remus rimase per qualche minuto da solo.

“Bel colpo, Asso!”.

Sentì dalla stanza vicina la ragazza fare rumore con i piatti e le posate. Dopo poco ritornò portando due piatti pieni di roba da mangiare. Riuscì miracolosamente a servirli a tavola, ma non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo sull’uomo che aveva di fronte. Allora cominciarono a mangiare in silenzio. Tonks spiluccava qualcosa; Remus, invece, non faceva altro che guardarla.

-Tonks…non volevo essere invadente prima! Scusami io…

Sul viso della ragazza si dipinse un’espressione di stupore.

-Remus, santo Merlino, non devi scusarti! Sono io che devo farlo con te!

-Cosa?

-Sì, per quella discussione che abbiamo avuto!- ammise lei, posando la forchetta e allargando le braccia –Avevi ragione…sono stata una
stupida ragazzina incosciente! Non so cosa volevo esattamente dimostrare…semplicemente mi sentivo forte, sicura di me, spavalda! Per questo stanotte sono rimasta fuori la porta e ti ho preparato la colazione…non sopportavo il fatto che non ci parlavamo più!

-Aspetta, aspetta…hai fatto tutto questo…per me?

-No, in realtà l’avevo preparato per Bill, perché Molly vorrebbe che ci fidanzassimo; ma lui mi ha dato buca all’ultimo minuto…certo che l’ho
preparato per te!

-Tonks, ma io non parlavo con te perché ero offeso; ma perché credevo che ti fossi arrabbiata per la paternale che ti ho fatto! Non sono nessuno per giudicarti!

-E invece hai fatto bene!

Lui sorrise e disse

-Allora è stato solo un terribile equivoco…

Si guardarono a lungo e intensamente. Nessuno dei due aveva il coraggio di ammetterlo, ma si erano mancati. A Tonks erano mancati il suo sorriso, le sue cicatrici, i suoi capelli un po’ ingrigiti, le sue deliziose fossette, nascoste dal pizzetto, i suoi occhi magnetici. Le era mancato tutto di lui.

“Non c’è paragone con Paul…”.

Più lo guardava, più si convinceva che lasciare Paul sarebbe stata la cosa migliore.

-Ora mangia, perché hai bisogno di riprenderti!

-Ai suoi ordini, infermiera Tonks!

Ad un certo punto lo sguardo di Ninfadora cadde sull’orologio appeso al muro.

-Per tutti gli Ippogrifi! E’ tardissimo! Scusami Remus, ma ora devo proprio scappare! Anche perché devo passare da casa a cambiarmi!

-Sì, certo! Non preoccuparti! Anzi mi dispiace di averti tolto del tempo!

Tonks, che aveva già preso il mantello, gli si avvicinò e, lanciandogli uno sguardo truce, gli disse

-Dì di nuovo che ti dispiace Lupin e ti giuro che la prossima volta ti avveleno la colazione!

Prima di andarsene, gli diede un bacio leggero e sfuggevole sulla guancia.

-Ci vediamo dopo domani a riunione!

-S-sì…ciao…

Remus riuscì solo a balbettare quelle parole, mentre la vide uscire di corsa. Gli era proprio mancato quell’uragano di ragazza. Solo quando fu rimasto solo, gli balenò in mente una cosa.

“Sirius mi maledirà per non averle detto di medicarmi anche i graffi sulla schiena!”.


 
Tonks si Smaterializzò direttamente davanti casa sua, ancora euforica per quello che era successo con Remus. Aprì allegramente la porta di casa e, quando entrò, lanciò il mantello sull’appendiabiti. Poi si diresse in salotto ed emise in gridolino per lo spavento, quando notò che Paul era seduto sul divano e che la guardava con fare beffardo.

-Buongiorno Tonks…

La sua voce era diversa dal solito. Sembrava più vellutata e viscida.

-C-ciao Paul…come hai fatto ad entrare?

-Nella foga di andare a trovare Sirius Black, hai lasciato la porta aperta.

Tonks, quando capì il significato di quelle parole, si irrigidì.

-Sirius Black? Cosa stai dicendo?- cercò di sdrammatizzare lei, sforzandosi di sorridere.

-Non fare la finta tonta con me. So tutto.

Ninfadora portò la mano alla bacchetta, ma Paul la anticipò, puntandole la propria contro.

-Non ti consiglio di farlo. Non sei nella posizione giusta…

Allora lei abbassò il braccio, mentre cominciava ad essere assalita dal panico.

-Cosa vuoi da me?

-Bene, vedo che cominci a ragionare. Comunque per ora niente! Voglio solo che tu mi tenga d’occhio Black; io poi lo consegnerò al Ministro, quando sarà il momento opportuno!

Tonks strinse i pugni talmente forte, che le mani le fecero male. Ad un certo punto Paul si alzò e le si avvicinò. Ninfadora sentiva il suo fiato sul viso.

-So che farai la brava e collaborerai…

Le aveva afferrato il mento con la mano, stringendoglielo un po’ troppo. Lei trovò il coraggio di guardarlo. Il nuovo Paul non aveva più niente del vecchio uomo dagli occhi azzurri e dai modi pacati, che le era piaciuto. Mentre prima provava per lui semplice affetto, in quel momento avrebbe voluto squartarlo con le sue stesse mani.

-Non. Mi. Toccare…- sputò lei.

-Come vuoi, dolcezza! Sappi, però, che ti controllo…

La guardò per un po’; poi si avviò verso la porta e se ne andò.
Tonks rimase da sola con i pugni ancora stretti; mentre, tremante per la rabbia, le lacrime cominciarono a rigarle il volto.

Allora? Come vi sembra questo capitolo? C’è abbastanza Remus/Ninfadora? xD
Bene, bene, finalmente Paul si è rivelato per quello che veramente è e vedremo come continuerà a svolgersi la vicenda…
Al prossimo capitolo! abby_nigel


  
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