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Autore: deba    04/03/2011    6 recensioni
Lina è bella, è giovane, è stronza e si rivela dolce. Alec è bello, è immortale, è stronzo e si rivela dolce. Tra segreti mai svelati, verità nascoste, bugie che fanno male e sorprese inaspettate, nascerà un grande amore?
Storia ambientata circa un anno e mezzo dopo breaking dawn.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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sincerità

Non sapete quanto sia felice che voi mi seguite!!!

Grazie!!!

 

 

CAPITOLO 14

 

Sincerità

 

 

(POV Lina)

 

 

Gelo.

Buio.

Una luce.

È tutto rosso.

Sangue.

 

“aaaaaaahhhhhh”

Urlai. Mi guardai attorno. Ero nella mia camera. Che incubo.

Non avevo sognato immagini ben precise, però il senso di inquietudine e paura che provavo era così grande e accentuato dalla sensazione di non vedere più Alec, che mi era sembrato l’inferno.

Mi accorsi che nella mano destra stringevo il giubbetto di Alec, quello che mi aveva messo addosso la prima sera alle rovine. Non dormivo mai senza. Lo prendevo tra le mie braccia pensando fosse li accanto a me.

Ma dov’era Alec ora?

Avevo bisogno di vederlo.

Lui avrebbe ancora voluto vedermi? Alla fine mi ero comportata come lui temeva. Ero scappata davanti alla verità, lui temeva questa mia reazione, ed io avevo fatto esattamente questo.

Stupida, stupida e ancora stupida.

-Ti prego perdonami Alec.- pensai

-Lo devo chiamare. Che ore sono?-

Guardai l’ora sulla sveglia. Segnava le 15:35. Ma quanto avevo dormito?

Andai ad aprire un balcone. Una luce intensa mi accecò. Cavoli. Non avevo mai visto un sole così. Già, che pretendevi dopo settimane di pioggia e nuvoloni? Uff. Questo sole mi metteva a disagio.

L’avevo già detto no che ero strana, giusto?

Rivolevo tutti i miei colori freddi.

 

Presi il telefono e digitai il suo numero con dita tremanti.

Un squillo… due squilli… tre squilli….

Perché non rispondeva?

“Lina?”

Un tuffo al cuore. La sua voce mi trafisse l’anima.

Non riuscivo a spiccicare parola. Non credevo avrei avuto questa reazione.

“A-Alec….”

Non riuscivo davvero a mettere in piedi una frase di senso compiuto. L’emozione provocata dalla sua voce, mi aveva destabilizzato.

Lui non parlava.

Forse neanche lui sapeva cosa dire, ma infine avevo chiamato io. Dovevo parlare io. Dovevo scusarmi io, per quella stupida reazione. Per averlo di sicuro fatto soffrire. Ma non per telefono. Lo volevo qui, davanti a me.

“vieni da me… ti prego…”

Dissi con voce sofferente.

Silenzio.

Iniziai a preoccuparmi.

“non posso…”

Tuf. Il mio cuore parve fermarsi. Sentii il sangue che stava andando tutto verso il cervello. Per fortuna ero già seduta sul letto, sennò come minimo mi sarei schiantata al suolo.

“il sole non me lo permette…” aveva poi aggiunto.

Come?

Il sole?

Vampiro.

Giusto. Avevo dimenticato ancora una volta cosa lui fosse veramente. Per me lui era Alec e basta.

“quando…”

Non mi lasciò terminare.

“Appena cala il buio…”

“ti aspetto!”

Gli dissi sollevata, sapendo che mancava poco meno di due ore al calar del sole.

Volevo aggiungere altro, ma non sarei sembrata credibile. Così senza dire altro chiusi la chiamata.

 

(POV Alec)

 

Dovevo parlare con lei ma non sapevo come fare. Non sapevo se lei avrebbe voluto vedermi. Quando all’improvviso, per fortuna, il telefono aveva iniziato a squillare. Non poteva essere che lei. Era l’unica ad avere quel numero.

“vieni da me… ti prego…”

Aveva detto. Parole che credevo di aver solo immaginato.

Ma non potevo andarci ora. Il sole era ancora forte in cielo ed io non dovevo commettere altri errori per far cadere la cattiva sorte su di me, che in bilico stava sul precipizio della mia vita.

Aro alla fine mi aveva dato un ultimatum. O la morte o la trasformazione.

Ma lei avrebbe accettato di vivere un’eterna dannazione? Al mio fianco per giunta? Mi amava ancora?

Aro mi aveva chiesto se lei mi amava. Per quanto improbabile fosse, io pensavo di si, almeno fino a prima dell’attacco di Jane. Si. Sapevo che prima lei mi amava. Ma avrebbe amato ancora un mostro?

Di nuovi rabbrividii al ricordo della sua bocca che pronunciava quella parola e a quegli occhi impauriti, una volta che le avevo detto di essere un vampiro.

Perché, perché…. Destino infame. Perché non mi era stato concesso conoscerla quando ancora era umano? Avrei potuto corteggiarla, se la sua condizione sociale me lo avesse concesso. Avrei potuto sposarla e vivere una vita intera al suo fianco. Invecchiare felicemente insieme. Invece no. Io non sarei morto. Mai. A meno che Aro non avesse deciso il contrario. E lei? Se non accettava la trasformazione sarebbe morta subito. E di sicuro, anch’io mi sarei fatto uccidere. Ora che avevo conosciuto il mondo con la sua presenza. Non avrei potuto vivere in esso senza di lei.

 

Quelle due ore e sedici minuti che mi dividevano da lei sembrarono non trascorrere più. Mai come quel giorno il tempo mi era sembrato fermarsi.

Qualche minuto prima che l’ultimo raggio di sole scomparisse, mi recai da Aro per fargli sapere che sarei andato da Lina per farle la sua proposta. Già. Dovevo render conto ogni spostamento che facevo, altrimenti se qualcuno non avesse saputo dov’ero, Lina sarebbe stata la prima a risentirne.

 

Una volta divenuto buio, in men che non si dica ero davanti a casa sua. Non sapevo se suonare o cosa. A quanto pare però lei mi aspettava perché sentii una finestra nel retro della casa aprirsi, dopo di che il mio telefono vibrare. Era un messaggio.

“Ti ho aperto la finestra in camera mia…”.

Non ci pensai due volte, e a velocità vampiresca mi fiondai da lei.

Mi materializzai nella sua stanza forse troppo velocemente, perché a quanto pare la spaventai.

Dal colpo si era inginocchiata per terra, portandosi le mani al petto, all’altezza del cuore.

“scusami”

Le dissi senza pensarci.

Lei parve riprendersi e mi guardò.

“abbracciami ti prego!”

Era sofferente. Che le fossi mancato come mi era mancata lei? Che non le importasse cos’ero? Non ci badai più di tanto. Non volevo far correre altro tempo, in cui lei avrebbe potuto cambiare idea.

Mi lancia così su di lei e accolsi tra le mie gelide braccia, il suo caldo e fragile corpo.

Dopo di che lei si mise a piangere.

Non sapevo cosa dire, ma sapevo che in queste situazioni, lei non desiderava altro che parole mute. Così l’abbracciai ancora più stretta, cercando di non farle male.

Dopo un tempo indefinito ci staccammo e lei con gli occhi lucidi mi disse:

“Perdonami.”

Per cosa avrei mai dovuta perdonarla?

Non feci a tempo a chiederglielo.

“perdonami per essere scappata, ma l’istinto mi aveva messo in moto le gambe senza accorgermene. Quando ero tornata in me stessa, era troppo tardi.

Alec io… a me non importa cosa tu sia… perché so che se avessi già voluto farmi del male, lo avresti già fatto. Ma non è questo il motivo principale.”

Si fermò e mi guardò con occhi nuovi, come se non lo avesse mai fatto prima.

“io ti amo così tanto… che senza di te, io, non posso vivere!”

Felicità.

Non credevo avrei potuto provare di nuovo questa emozione.

Con Lina era ogni giorno un emozione nuova.

“ti amo”

Non potei dire altro. Questa parola racchiudeva in se tutto.

Ci baciammo. Con passione. Con amore. Con un emozione nuova, forse perché quel segreto che prima inconsciamente non ci permetteva di viverci del tutto, ora non c’era più.

 Restammo accoccolati ancora un po’, poi a malincuore dovetti distruggere quel momento di beatitudine, e mettere le carte in tavola.

“Lina, devo parlarti.”

Lei si irrigidì, ma feci finta di nulla, mentre lei annuiva.

Iniziai così a parlare dei vampiri in generale. Delle loro capacità e della loro non-vita.

Come immaginavo lei mi fece quella domanda:

“non c’è un mondo alternativo per cibarsi, che non sia…quello!”

Non era riuscita a pronunciare per intero i suoi pensieri. Chi poteva biasimarla? A malincuore però dovetti dirle la verità, anche se ciò mi avrebbe fatto sembrare ancora più mostro di quello che già non ero. Per la prima volta, nella mia vita, non schifai i Cullen, anzi ora quasi li stimavo e li capivo per le loro scelte.

“ A dire il vero. Un’alternativa ci sarebbe. Ho visto Vampiri nutrirsi solo di sangue animale.”

Lei per un momento parve sollevata. Solo un momento, perché poi aveva fatto 2 + 2.

“perché tu non ti cibi di sangue animale?”

Cosa potevo dirgli? Che io per primo prendevo in giro quelli che lo facevano? Si. Dovevo essere sincero. Glielo dovevo, per essere lì, davanti a me.

Così le raccontai questo, e le dissi chi ero in realtà ovvero guardia dei Volturi. La famiglia reale nel mondo dei vampiri. Le raccontai chi eravamo e ovviamente cosa facevamo, qual era il nostro compito principale. Far rispettare le leggi. Mantenere la nostra esistenza segreta.

Una volta finita la mia spiegazione le lasciai un po’ di minuti a riflettere. Sapevo che ne avevo bisogno.

La mia Lina non era stupida. Era davvero in gamba.

“io so troppo, non è vero?”

Ed eccoci giunti al momento più delicato.

“si Lina. Ed ora ti devo porre una domanda. Se ci fosse un’altra soluzione te la direi, ma purtroppo non c’è..”

“penso di aver capito…” m’interruppe.

La guardai esitante, avevo paura.

Solo Lei, piccola, indifesa umana, era l’unica persona che era riuscita a farmi provare questo sentimento, oltre ad altri mille.

Restai in silenzio, volevo che fosse lei a dirlo. Di sicuro l’aveva capito. Prima l’avevo accennato nella mia spiegazione.

Lei mi fissò pensierosa, poi disse:

“o divento come te o muoio, giusto?”

Sentirlo dire dalla sua bocca, era come farsi infilare una lama in corpo. Anche se effettivamente, non sapevo come ci si sentisse con una lama in corpo.

“si” dissi.

 

 

 

 

Seeeeeraaaa!!!!

Come vostro desiderio sono riuscita ad inserire l’incontro tra Lina e Alec.

Ora però voglio solo sapere se vi è piaciuto.. se ve lo immaginavate così???

Ditemiiiiiiii……

Hihihihi

 A presto mie belle!!!!!

Un bacione

Deba

  
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