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Autore: Franky93    05/03/2011    2 recensioni
Due fratelli mossi da puro spirito di avventura, una giovane spadaccina in cerca di sfide e una misteriosa ragazza dal passato altrettanto misterioso... questi quattro ragazzi, seppur animati da sogni e ambizioni diverse, mirano ad un unico obbiettivo: navigare per la Rotta Maggiore con il solo scopo di far avverare questi sogni (ed eventualmente conquistare bottini di ogni genere) e dimostrare che tutto è possibile, se ci si crede davvero [Personaggi originali]
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Wild Felis Chronicles'
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Cap.6:
Un’Isola in difficoltà? I pirati Wild Felis all’opera

Vedendo i loro sacchi colmi di parecchia grana, i tre sorrisero sotto i loro cappucci, evidentemente soddisfatti dal loro guadagno giornaliero. Chi immaginava che gli abitanti di quella città fossero così facili da intimidire? Certo, ogni giorno passare per quei quartieri era come fare la spesa, ma nel loro caso, si trattava di una spesa molto più preziosa. Peccato che, proprio mentre si allontanavano, un ragazzetto con la kefiah tagliò loro la strada, guardandoli con gli occhi sbarrati.

-Uhm?- fece il primo –Cosa c’è, ragazzo? Ti serve forse qualcosa?-

-Restituite subito ciò che avete preso a quella povera gente…-

-Come?- domandò il secondo, facendo finta di non aver capito.

-Mi avete sentito… ridate subito i soldi ai mercanti- incalzò Alex.

-“Ridare”, “Restituire”, “Subito”…- aggiunse il terzo con tono canzonatorio -Siamo spiacenti di deluderti, ragazzino, ma queste parole non esistono nel nostro vocabolario, perciò se non vuoi che passiamo sopra di te, ti consiglio di spostarti e di lasciarci andare.-

-E se non mi volessi spostare?-

-In tal caso ci vedremo costretti a farti del male-

-Perché no? È da due giorni che non meno le mani come si deve-

Ma proprio mentre sembrava che i tre stessero per estrarre le armi, Andross e Marty raggiunsero subito il loro compagno e, non visti, fuggirono utilizzando un fumogeno, lasciando quei tre incappucciati leggermente confusi, anche se lasciarono perdere e tornarono subito sui loro passi, ignari che, in un vicoletto non molto lontano, Andross li fissava sospettoso, mentre Marty tratteneva come poteva quel combina guai di suo fratello.

-Uff… appena in tempo… ancora un po’ e questo scemo per poco non si faceva ammazzare inutilmente- sospirò sollevata la ragazza.

-Ma quale “ammazzare”? Ci vuole ben altro per farmi fuori, e poi quei tre potevo sistemarli come si deve- replicò il ragazzino.

-Certo, certo...- lo assecondò Andross, mentre continuava ad osservare quei tre –Comunque, la faccenda non mi piace, e credo sia giusto fare un po’ di indagini-

-Ti dirò, fratello, è una buona idea, però non credi che dovremo prima pensare alla nostra nave?-

-Ma come diamine ragioni?- lo riprese Marty, stupita –Prima di pensare alla nave bisognerebbe scoprire chi sono quei tre, e perché appena arrivati i mercanti si sono lasciati prendere tutto senza neanche reagire- aggiunse, anche lei sospettosa.

-Ma anche la nave è importante, sennò come cominceremo sul serio la nostra fantastica avventura?-

-Beh, se proprio ci tieni a comprare subito una nave, forse possiamo fare in questo modo: io comincerò a pedinare quei tre, mentre Marty andrà in giro a raccogliere qualche informazione sul loro conto e tu intanto cerchi un cantiere o almeno qualcuno che sia disposto a costruirci una nave. Ci stai?-

-Certo, consideralo fatto, fratellone-

-Si, anche a me sta bene- rispose la spadaccina.

-Bene, allora- concluse in modo pacato il ragazzo, stringendo la mano ai suoi compagni –L’accordo è fatto, perciò diamoci da fare e cerchiamo di avere successo, ok?-

-Ok!-

E una volta sancito questo patto, i tre si separarono per la città, ognuno con un compito preciso da svolgere con il solo scopo di saperne un po’ di più sull’intera faccenda.

***

Seppur ancora un po’ spaesati dall’incontro di prima con quel ragazzino, i tre incappucciati avevano ripreso per la loro strada, non mancando di andare ad estorcere qualche altro soldo ai mercanti dei quartieri vicini, riempiendo ancora di più i loro sacchi. Una volta fatto questo, i tre si incamminarono verso la via del ritorno, ignari del fatto che Andross li stava pedinando a debita distanza, facendo attenzione a non farsi scoprire

-Uh uh uh uh uh, possiamo davvero dire di aver fatto un bel bottino per oggi, non è vero, Don?- disse il primo dei tre, sorridendo e mostrando da sotto il cappuccio un divertito paio di occhi castani.

-Già, puoi dirlo, Dean- rispose il secondo, rivolgendo al compagno uno sguardo di circostanza composto da un paio di occhi scuri –Gli altri pirati un successo simile se lo sognano, ah ah ah ah-

-È comunque importante non abbassare la guardia…- aggiunse riflessivo il terzo, rivelando un paio di occhi grigi che parevano alquanto assorti nei loro pensieri –Prima o poi i mercanti potrebbero anche decidere di ribellarsi e chiamare la Marina…-

-Tsk… dubito abbiano così tanta spina dorsale, Dan- lo riprese Don, sbuffando contrariato al solo pensiero –Tanto finché li teniamo sotto ricatto non abbiamo di che preoccuparci-

“Ricatto? Beh, c’era da aspettarselo su un’isola come questa, che è molto dedita al commercio… e poi, quei nomi… cielo, più che da pirati sembrano da campanari” pensò sarcastico Andross, origliando di nascosto accovacciato dietro ad una pila di barili “In ogni caso, meglio continuare a tenerli d’occhio.”

***

-I Pirati della Campana?- domandò Marty al suo interlocutore, rappresentato da un uomo sulla quarantina dai capelli brizzolati, mentre questi sistemava con cura il suo banco di frutta.

-Esatto- rispose lui, abbassando lo sguardo –E quei tre che sono venuti poco fa non erano nient’altro che il loro capitano e i suoi primi ufficiali, venuti a riscuotere come di consueto una buona fetta dei nostri sudati guadagni…-

-“Come di consueto”? vuol dire che non è la prima volta che fanno una cosa del genere?- disse la spadaccina, rimanendo di stucco.

-Già… se solo ne avessimo la forza, potremmo anche cacciarli via, ma dato che quei tre dannati minacciano di radere al suolo la città, non possiamo fare altro che sottometterci ai loro voleri e cercare di tirare avanti con le poche finanze che ci rimangono…-

“Che bastardi… approfittarsi così di questa gente…” rifletté la ragazza, adirata “giuro che se mi capiterà uno di loro tra le mani, le mie spade saranno più che fiere del mio operato” aggiunse, per poi rivolgersi all’uomo domandandogli –Come posso riconoscere uno che appartiene a quella ciurma?-

-Oh, nulla di più facile: come simbolo hanno una campana con sopra disegnato un teschio, non puoi sbagliarti- rispose l’uomo, disegnando il simbolo descritto su un foglietto preso a caso e porgendolo alla ragazza.

-Molto bene, allora… grazie del suo aiuto, signore- rispose semplicemente lei, osservando bene il pezzo di carta e incamminandosi verso un’altra zona della città “Chissà come se la starà cavando Alex riguardo la nave” rifletté poi “Conoscendolo invece di andare al cantiere sarà andato a prendersi qualcosa da mangiare o a dare spettacolo di sé attaccando briga con il primo che incontra… o forse se ne starà solo gironzolando per i fatti suoi”

***

-Oh, andiamo, cosa le costa farci una nave?- esclamò un Alex supplicante davanti al capo del cantiere navale, ignaro del fischio alle orecchie che gli era venuto in quello stesso momento.

-Sono spiacente, ragazzo- rispose l’uomo, massaggiandosi la folta barba nera e cercando di apparire gentile nonostante il tono burbero della sua voce –Capisco che vuoi che prepari una bella nave per te e i tuoi amici, ma vedi, se prima non ho delle cianografie ben precise della suddetta e ovviamente i soldi per la commissione non posso farti vedere come io e i miei uomini ci mettiamo all’opera- aggiunse, indicando i vari carpentieri che lavoravano alle sue spalle -Perciò la tua richiesta è respinta-

-Ma la mia ciurma ne ha bisogno. Quella vecchia che abbiamo ormai cade a pezzi ed non sappiamo se resisterà ancora. E ora che mi ci fa pensare, che roba sarebbe una cianografia?- provò ad insistere il ragazzino dagli occhi verdi, salvo ricevere un cazzotto in testa dal capomastro per via della domanda che aveva fatto.

-Idiota! Dici di voler prendere il mare e non sai neanche cos’è una maledettissima cianografia?- si adirò quello, sentendosi ferito nel suo orgoglio di carpentiere e costruttore di navi.

-Ahio… ehi, signore, ma ha una vaga idea di quanto faccia male un pugno del genere? Ora scommetto che mi uscirà un bel bernoccolo-

-Ti meriteresti di più, vista la tua ignoranza in materia, ma dato che sono una persona di buon cuore potrei anche farti la nave gratis, ma a due sole condizioni-

-E cioè?-

-Primo, dovrai portarmi con te al luogo dove è ormeggiata la vostra nave attuale, e secondo, farmi un piccolo disegno su come vorresti che fosse la tua nave ideale. Soddisfa questa condizioni e al resto ci penserà il buon vecchio Bobo-

-Ehm, non per mettere in dubbio la sua parola, signor Bobo, ma… a cosa le servirà la nostra vecchia nave, se mi è consentito saperlo?-

-Oh, nulla, mi è solo venuta un’idea su come sistemarla al meglio senza sprecare troppi materiali, perciò aspettati di tutto, eh eh eh-

Fine Cap. 6
   
 
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