CAPITOLO
TERZO – La
Gioielleria e il Gioielliere
Lily aveva lo
sguardo perso nel vuoto e la testa piena di pensieri allegri, mentre
sua cugina le stava facendo una ramanzina degna di nonna Molly.
Infatti, quel
giorno, era stata costretta e pranzare con Rose e, chiacchierando
allegramente del più e del meno, si era accidentalmente
–managgia a lei!- lasciata
scappare la storia del Voto Infrangibile. Da quel momento la ragazza
castana era partita in quarta, iniziando a insultarla ripetutamente e
lei aveva saggiamente deciso di estraniarsi dalla conversazione per non
far precipitare la propria autostima.
-Siete due
idioti, non ho parole! Ma come vi è saltato in mente?-
strillò sua cugina, gesticolando furiosamente.
–Eh?-
A
quell’ultima domanda minacciosa, Lily si ridestò,
sbattendo alcune volte le palpebre, prima di riportare la sua
attenzione su Rose, che la guardava con espressione severa.
-Lily Potter,
hai sentito una sola parola di quello che ti ho detto?-
La giovane
ramata non poté impedirsi di rabbrividire, mentre notava la
somiglianza tra sua cugina e sua madre.
-Si si, ho
ascoltato tutto.- si affrettò a rispondere, leggermente
infastidita. –Siamo due idioti, come ci è venuto
in mente, bla bla bla…-
-Non
c’è niente da scherzare! Lo sai che rischi di
morire?- la riprese nuovamente Rose, incrociando le braccia al petto.
Lily
alzò le iridi nocciola al cielo, non capendo
perché tutti dovessero ricordarglielo; pensavano forse che
facendoglielo presente tutti i giorni la situazione sarebbe cambiata?
Già si era dovuta sentire la ramanzina di Albus e quella di
James, e la telefonata divertita di Hugo, ci mancava solo questa!
Come promemoria
per il futuro doveva ricordarsi di non accettare più pranzi
con Rose per i prossimi mesi –forse anni- a venire.
-Lo
so…- borbottò, abbassando le sue iridi nocciola
sul piano del tavolo, sperando di intenerire la cugina e, per sua
fortuna, così accadde.
Infatti la
giovane Weasley la osservò qualche minuto con sguardo
severo, prima di addolcirlo e sorriderle con fare rassicurante.
-Dai, non ti
preoccupare Lils… Sono sicura che riuscirete a risolvere la
situazione, in fondo Malfoy è un bel ragazzo.-
affermò, con tono molto più dolce e Lily sorrise
vittoriosa dentro di sé.
Ripensando
all’ultima frase che aveva appena detto, però,
alzò il volto di scatto, fissando la sua interlocutrice con
aria sorpresa.
-Malfoy un bel
ragazzo? Sei uscita di senno?-
Rose
allargò i suoi grandi occhi nocciola, in
un’espressione scettica.
-Smettila, non
farmi credere che non te ne sei mai accorta!- replicò, con
tono divertito.
-Bah, guarda,
posso anche ammettere che forse, molto in profondità, il
ragazzo può anche avere del potenziale, ma quella sua aria
boriosa con cui guarda tutti dall’alto in basso, quel suo
eterno cipiglio di superiorità e mille altre cose, rovinano
quello che madre natura gli può aver concesso.-
dichiarò lei, ostentando una serietà non consona
alla sua personalità.
Rose fece per
ribattere, ma, proprio in quel momento, Lily si ricordò di
aver un appuntamento proprio con il ragazzo in questione, per il quale -molto
probabilmente- era
parecchio in ritardo.
Con
un’agilità che non pensava di avere si
alzò velocemente, raccogliendo le sue cose e salutando sua
cugina con delle scuse.
Pochi minuti
dopo stava già correndo.
*
Scorpius odiava
aspettare, per questo aveva deciso di arrivare sul luogo
dell’appuntamento con un buon quarto d’ora di
ritardo. Peccato che, appena giunto davanti alla gioielleria, si era
accorto che la Potter non era lì ad aspettarlo, come
immaginava. Irritato si appoggiò al muro del negozio,
incrociando le braccia al petto e preparandosi ad aspettare.
Lily Potter
arrivò solo dieci minuti dopo e, appena la vide correre
verso di lui, l’aria trafelata di chi era appena scampato
alla morte, la fulminò con lo sguardo.
-Ti sembra
l’ora di arrivare?- le chiese, il tono di voce indispettito.
La ragazza
ramata lo raggiunse, appoggiando successivamente la mani sulle
ginocchia per riprendere fiato, stremata dalla corsa indiavolata che
aveva appena fatto.
-Non potevi
Smaterializzarti?- continuò Scorpius seccato, mentre
osservava la giovane con aria critica. –Ora sei tutta sudata,
non ho nessuna intenzione di entrare con te conciata in questo stato in
una gioielleria di lusso.-
Lily
alzò finalmente lo sguardo, andando ad incontrare il volto
del suo interlocutore.
-Per favore,
Malfoy, non fare il bambino.- rispose, scostandosi una ciocca ramata da
davanti agli occhi, prima di prendere la bacchetta nella sua borsa.
–Non mi sono Smaterializzata perché ci avrei messo
più tempo a trovare un luogo isolato dove farlo che venire a
piedi.-
Poi, senza
aspettare una risposta, mosse velocemente la bacchetta e,
immediatamente, ritornò ad avere un aspetto ordinato. I
capelli, che prima erano una massa informe sulle sua testa, le cadevano
ora elegantemente sulle spalle formando delle piccole onde; la
maglietta, prima completamente storta, tornò ad avere una
piega normale sul suo corpo; le scarpe si allacciarono e la sciarpa si
sistemò intorno al collo, compostamente.
-Soddisfatto?-
replicò, mentre un sorriso ironico le si disegnava sulle
labbra.
-Si,
così sembri quasi decente.- rispose lui, ghignando divertito.
La ragazza
alzò le iridi al cielo, esasperatamente divertita.
-Sei
impossibile.- lo apostrofò, prima di dirigersi verso
l’entrata del locale e sospingere la porta a vetri.
*
Appena Lily era
scappata via correndo, Rose aveva deciso di andare a trovare suo cugino
per parlare di quella situazione con lui. Per questo si era
Materializzata a casa di Albus, decisa a lamentarsi della
stupidità di sua sorella.
-Al, sei a
casa?- chiese, dirigendosi verso la cucina, dove lo trovò
intento a prepararsi qualcosa da mangiare.
-Rosie!-
esclamò lui, sorpreso, prima di avvicinarsi per abbracciarla.
Rose rispose a
quel gesto d’affetto, sorridendogli. Erano secoli che lei e
Albus non si vedevano, entrambi presi dalle loro carriere; infatti la
ragazza aveva iniziato uno stage per la Gazzetta del Profeta, mentre il
cugino studiava per diventare Auror.
-Quanto tempo!
Come stai?- le domandò, andando a sedersi al tavolo davanti
a delle uova appena preparate.
-Bene, io sto
bene. È tua sorella che mi preoccupa.- rispose,
accomodandosi di fronte a lui e guardandolo con aria grave.
Albus
ridacchiò divertito, prima di attentare un pezzo di uova e
Rose lo fulminò con lo sguardo.
-Quindi hai
saputo…-
-Certo che ho
saputo! Non ti preoccupa la situazione? Lo sai che potrebbero morire
entrambi?- continuò lei, gesticolando nervosa.
Il giovane bruno
si lasciò sfuggire un sospiro, poggiando la forchetta a
fianco al piatto.
-Lo
so…- mormorò, con tono grave, fissando le sue
iridi smeraldo in quelle della cugina. –Ma non penso che la
situazione sia irrecuperabile. Emily è una ragazza volubile,
vedrai che in poco tempo cederà alla corte di Scorpius.-
Rose
annuì, per niente convinta, portandosi una ricciolo castano
dietro l’orecchio.
-Oh Al, sono
così preoccupata.- sospirò, scoraggiata.
–Promettimi che cercherai di aiutarli.-
Albus le
sorrise, incoraggiante, tornado a mangiare il suo pasto.
-Non
preoccuparti, ci penso io. Ma raccontami qualcosa, sono secoli che non
ci vediamo! Come va con Alex?- le chiese, cambiando argomento e
lanciandole un’occhiata maliziosa.
*
L’interno
della gioielleria era il locale più affascinante che Lily
avesse mai visto. Ogni angolo era ricco di vetrine dove i gioielli
più eleganti erano disposti in bella mostra; la ragazza era
rimasta particolarmente affascinata da un braccialetto, il cinturino
era di semplice oro bianco e al centro era posizionata una palla piena,
che brillava di luce propria.
-Posso
aiutarla?- le chiese una voce.
Lily
alzò le iridi andando ad incontrare la figura di un giovane
commesso dagli occhi penetranti e i capelli scuri, che le sorrideva
gentilmente.
-Io…-
mormorò, leggermente a disagio.
Lui le sorrise
incoraggiante, voltandosi poi verso la vetrina che la giovane stava
osservando.
-Questo
bracciale è veramente un bel oggetto, ha un ottimo gusto.-
affermò, prendendo le chiavi per aprire lo scomparto.
-No!- si
affrettò a fermalo la ragazza e lui si arrestò,
la mano a mezz’aria. –Io… cercavo un
anello.-
In quel momento,
Malfoy le si avvicinò, portando le sue iridi argentee dal
commesso a Lily, con aria perplessa.
-Ah.- rispose il
giovane, quasi con stizza, osservando il ragazzo appena giunto.
–Il suo fidanzato le vuole fare un regalo?-
Lily, a quelle
parole, sussultò leggermente, non capendo bene a cosa il
commesso si stesse riferendo.
-Si, proprio
così.- replicò al suo fianco Malfoy, scoccandogli
un’occhiata gelida. –Pensavo ad un anello con un
diamante, diciamo cinque carati, ha qualcosa da farmi vedere?-
Il negoziante si
affrettò a dirigersi verso la vetrina degli anelli, seguito
dal ragazzo biondo, mentre Lily rimaneva impalata, non avendo ancora
ben capito cosa fosse successo.
*
-Malfoy, si
può sapere perché ti sei spacciato per il mio
ragazzo?- affermò Lily, il tono di voce irritato, mentre
seguiva il ragazzo lungo la strada.
Dopo circa
un’ora era riusciti a comprare quel benedetto anello
e la ragazza era riuscita finalmente a capire cosa fosse successo nella
gioielleria; e la cosa l’aveva stranamente irritata.
Malfoy, per
tutta risposta, sbuffò, infastidito.
-Quel tizio ci
stava provando.- replicò soltanto, pensando –probabilmente-
che quelle poche parole le sarebbero bastate.
Lily
affrettò il passo per raggiungerlo, prima di rispondergli.
-E questo ti da
il diritto di farti passare per il mio ragazzo? E poi che male
c’era se ci stava provando?-
Il ragazzo
alzò le sue iridi al cielo, esasperato, arrestando la sua
camminata.
-Un commesso
dovrebbe aiutare i propri clienti, non provarci con le ragazze carine;
non è professionale.- rispose, ricominciando subito dopo a
camminare.
E Lily rimase
lì, immobile, sorpresa dalla frase del giovane: Malfoy le
aveva veramente appena detto che era carina?
-Che fai, ti sei
imbambolata?- le chiese qualche secondo dopo, voltandosi verso di lei,
con aria ironicamente divertita.
La ragazza
ramata, scuotendo il capo, riprese a camminare: probabilmente aveva
sentito male.