- Continui a spingere signora Osorio, sta per uscire! -
Lacrime di gioia e di dolore percorrevano il viso di Evelyn, voleva una figlia, la voleva con tutta se stessa, ma allo stesso tempo ne era spaventata. Era stata lei a provocarle quei mostruosi incubi?
Aveva giustificato le visioni che la tormentavano durante la gravidanza convincendosi che fossero solo sintomi di stress.
-Continui, un ultima spinta ! –
Ci mise tutte le forze che le erano rimaste in corpo, e finalmente la bambina uscì.
Era così bella, così graziosa, aveva lineamenti delicati e gentili. La donna non sarebbe potuta essere più felice per aver avuto una figlia così.
Decise di chiamarla Samara.
Rimase in ospedale alcuni giorni.
Ma questi le sembrarono un inferno. Gli incubi non si fermavano, e decise che sua figlia sarebbe dovuta morire, rendendosi conto del fatto che nelle visioni riguardanti Samara, era lei a dire di voler morire affermando di essere posseduta.
C’era uno spirito maligno nella bambina.
La stessa notte, senza destare sospetti, la donna si recò nel giardino dell’ospedale.
Portò con se sua figlia, si avvicinò alla fontana e la immerse nell’acqua gelida tentando di farla annegare.
Alcune infermiere la videro e appena in tempo liberarono la figlia dalle braccia di sua madre estraendola dalla fontana.
-C’è un demone in lei! C’è un demone in lei! Devo ucciderla, DOVETE ucciderla!- urlava.
Nessuno le credette, così decisero di portarla in un ospedale psichiatrico.
Samara, nel frattempo, venne mandata in un orfanotrofio, aspettando solo che qualcuno la portasse via di lì.