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Autore: Seshiro_Sama    06/03/2011    0 recensioni
..."Tra tutte le ombre del mondo, quella del passato è sicuramente la più crudele"...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La Chiamata

“Onore e Gloria! I Cinque Soli sono arrivati”

Quel giorno nella città di Mahro, il Cuore dei Prestigi, stava avendo luogo un evento tanto raro quanto eccezionale.

Faenost, lo Stregone Supremo, aveva urgentemente convocato nella Sala dei Cristalli il suo quintetto prediletto per discutere degli ultimi ed inquietanti eventi verificatisi negli ultimi mesi.

Proprio là in quello sfavillante salone tappezzato in tutto il suo splendore di quarzi, gemme e pietre preziose, assiso sul suo aureo seggio del potere davanti ad un ampia tavola circolare, il saggio Signore della Magia, un anziano individuo dai capelli biondi e dalla barba folta, raffinatamente vestito, attendeva con impazienza l’arrivo dei suoi subordinati.

Dopo alcuni minuti si alzò in piedi e batté due volte il pugno sulla tavolata e subito, esattamente al di sopra di essa, apparve un enorme globo roteante che, con tanto di oceani e terreferme, altro non rappresentava se non il mondo in cui l’Ordo Magorum regnava incontrastato.

D’un tratto si udì una voce austera e profonda e le forze naturali di quella fluttuante sfera le risposero ubbidienti.

“Fiamma Solitaria, Pùrire Butch”

I vulcani eruttarono uno ad uno e dal magma incandescente s’innalzò di colpo una titanica colonna di fuoco che uscì rapidamente dall’atmosfera, plasmando poco a poco un maestoso sole rosso vermiglio.

Dalle torride fiamme di quella rovente sfera comparve un uomo muscoloso e slanciato, rivestito di un semplice completo nero e coperto da un acceso mantello rosso il cui sporgente colletto inquadrava un viso asciutto, solcato da segni e cicatrici di antiche e innumerevoli battaglie, e una contenuta capigliatura castano ramata.

Abbassò la testa in segno di rispetto e si adagiò su di un possente trono di carbone e rubini.

“Zanna d’Argento, Erir Clahire”

Le nuvole si addensarono vorticosamente una sull’altra e dai nembi ammucchiati si levò una violenta tromba d’aria che turbinò fuori dall’orbita planetaria, creando un imponente sole grigio chiaro.

Dai potenti soffi di quella cinerea sfera apparve una giovane di bassa statura, avvolta intorno ad una lungo kimono grigio, stretta in vita da una spessa cintura di cuoio alla quale erano appesi due lucenti sai d’argento, con ricci capelli corvini, annodati lungo la schiena a coda di cavallo.

Si prostrò educatamente e si sistemò su di un poderoso trono di platino e perle.

“Onda Felina, Udorater Reika”

Le acque di mari, laghi e fiumi tra ciclopici scrosci e torbidi flutti si sollevarono improvvisamente in un vortice d’indefinibili dimensioni, concentrandosi sempre più in alto in un enorme sole blu scuro.

Dai limpidi zampilli fuoriuscì una donna non troppo alta, con tre lunghe paia di baffi da gatto dipinti all’altezza delle guancie, abbigliata con una lunga mantella colore azzurro, un largo abito turchese e un ceruleo cappello a punta che ricopriva una corta ed arancione capigliatura a caschetto.

Riverì con il copricapo e prese posto su di un solido trono di cobalto e zaffiri.

“Foglia Selvaggia, Fullonaf Lomìc”

I petali, le foglie e i semi dei più svariati tipi di piante, spinte da chissà quale ignota forza, presero all’istante il volo e superarono la volta celeste, formando un colossale sole verde intenso.

Dalla fitta vegetazione emerse una ragazza di aspetto gracile e minuto, vestita con un lungo abito di seta verde, coperto sulle spalle da una corta mantellina beige, con un paio di occhiali a mezza luna e una fluente chioma castana, abbellita da una magnifica rosa porporina.

S’inchinò e si dispose su di un solenne trono di rame e smeraldi.

“Ombra Bianca, Phosight Yumi”

La luce con la quale i quattro soli irradiavano l’intero pianeta divenne sempre più abbagliante poi, tintasi di un vivo colore niveo, iniziò a scomporsi in una miriade di piccoli raggi splendenti che diedero origine ad un quinto sole giallo brillante.

Dai luccicanti lampi si materializzò una graziosa fanciulla di non più di diciassette anni il cui latteo colorito rispecchiava perfettamente la bianchissima tonalità della sua candida tunica, contrastata solamente dai corti capelli scuri e dai grandi occhi castani.

Rese omaggio, piegando le gambe e si mise a proprio agio su di un maestoso trono di diamante e perle.

Fuoco.

Vento.

Acqua.

Pianta.

Luce.

Cinque.

Cinque devastanti elementi.

Cinque potenti stregoni.

Cinque giganteschi soli che vegliavano intorno al pianeta garantendo ordine, pace e serenità.

Soltanto un trono era misteriosamente rimasto senza padrone.

Un trono vuoto.

Un trono di piombo e ametista.

“Sono contento di rivedervi tutti qui riuniti” esordì Faenost serio, “Tuttavia mi duole informarvi che il motivo della vostra convocazione è tutt’altro che piacevole…” proseguì, “…l’Ordo Magorum è in pericolo; qualcosa di oscuro si sta avvicinando” concluse, risedendosi.

“Che cosa vi turba, mio signore?” chiese Lomìc preoccupata.

“Ultimamente sono stati registrati nelle regioni settentrionali diversi casi di vampirismo; non pochi stregoni sono morti dissanguati dopo essere stati brutalmente martoriati e fatti a pezzi”

Non poco scossa Reika prese parola: “Com’è possibile? I Non-Morti non si erano mai esposti tanto prima d’ora! Chi li avrebbe spinti a compiere tali atrocità?”

“Le informazioni che possediamo sono molto poche” rispose lo Stregone Supremo massaggiandosi le tempie, “Tuttavia abbiamo ragione di credere che si tratti dell’Oscura Baronìa; girano delle strani voci sul conto della famiglia Blackbat; pare che abbia radunato una terribile squadra di vampiri pronti a tutto pur di eseguire gli ordini dei loro superiori; la chiamano “Skia”” aggiunse sempre più preoccupato.

Butch esclamò quasi indignato: “Non vi farete certo intimidire da un branco di cadaveri ambulanti, spero?! Mi meraviglio di voi, o Sommo; abbiamo affrontato minacce ben peggiori di questa! Non sarà questa sedicente banda di pipistrelli antropomorfi a darci del filo da torcere!”

Faenost si rialzò lentamente e replicò: “Questa volta è diverso, Fiamma Solitaria”

“I defunti che abbiamo rinvenuto ci hanno reso consapevoli che il pericolo che incombe all’orizzonte è più grande e terribile di quanto possiamo immaginare.

I nostri amici, compagni e fratelli caduti vittime uno ad uno sotto i colpi di questa diabolica organizzazione mancavano di qualcosa, qualcosa d’indispensabile, qualcosa di essenziale e vitale allo stesso tempo:

l’ombra”

  
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