Buongiorno
a tutti! Mi scuso nuovamente per il ritardo, ma non ho proprio avuto
tempo... Quindi sposto il giorno del postaggio: posterò nel
week-end. Ho preso questa decisione per non tormentarvi con i
ritardi!! Comunque, ora scopriremo chi era il ragazzo che ha preso al
volo la nostra Bella! Questo capitolo è di passaggio, ma
spero vi piaccia lo stesso!
Ringrazio le 6 persone che hanno recensito, le 45 che mi seguono, le 5
che mi hanno messa nei preferiti e le 6 che mi hanno messa tra le
ricordate! BUONA LETTURA, E LASCIATE UN COMMENTINO!
Baci, Kiky
Capitolo 2:
Conoscenze
Pov Bella
«Tutto
bene?» chiese il ragazzo che mi aveva salvata
«Si…
Grazie. Piacere, io sono Isabella per gli amici Bella» mi
presentai, una volta
che fui di nuovo con i piedi a terra
«Piacere,
io sono Jasper Cullen» disse il ragazzo sorridendo. Non era
niente male, biondo
con i capelli ricci, alto e abbastanza muscoloso.
«Devi
essere uno dei ragazzi nuovi» gli dissi sorridendo
«Esatto!
E tu la figlia del proprietario» disse lui
«Si,
proprio così. Ora scusami, ma devo andare a dormire. Sono
davvero esausta» e
detto questo presi un bicchiere d’acqua e me ne andai a
dormire. Presi sonno
subito, dopotutto erano quasi le 3, ma per fortuna il giorno dopo era
domenica,
quindi potevo dormire tranquillamente fino a tardi… Anche se
non potevo dire lo
stesso dei ragazzi, che si sarebbero dovuti alzare alle 6:30 del
mattino…
Sorrisi pensando alla nuova vita che dovevano condurre, totalmente
diversa a
quella a cui erano abituati.
Pov
Edward
Stavo
sognando la ragazza che avevo incontrato in aereo, quando un rumore
assordante
interruppe le mie fantasie. Era Charlie che mi svegliava.
«Su
dai ragazzo svegliati! Non costringermi ad usare il secchio»
disse l’uomo. Io
per tutta risposta mi girai dall’altra parte.
«Lo
hai voluto…» sentii mormorare, e subito dopo fui
investito da una secchiata
d’acqua gelida, che mi svegliò
all’istante. Feci un balzo giù dal letto,
atterrando di sedere sul pavimento.
«Lo
avevo detto che te la saresti cercata» disse Charlie
sorridendo
«Non
credevo lo facesse davvero» mi giustificai. Lui
scoppiò a ridere e se ne andò,
dicendomi di lavarmi e di scendere non appena avessi finito.
Entrai
nel bagno della stanza, era piccolo ma accogliente; quindi mi tolsi i
vestiti
bagnati gettandoli nel cesto della lavanderia. Dopodiché
aprii l’acqua della
doccia, e mi guardai allo specchio: i capelli ramati, anche se fradici,
avevano
conservato la loro natura ribelle, e sfidando le leggi di
gravità erano ancora
più spettinati di prima. Entrai sotto il getto bollente e mi
rilassai,
consapevole che sarebbe stata una giornata faticosa. Peggio dei lavori
forzati!
Mi insaponai e risciacquai velocemente, dopodiché uscii e mi
asciugai in fretta
e furia. Tornai in camera, e mi diressi verso la valigia da dove tirai
fuori un
paio di jeans larghi e una maglia a maniche corte.
Scesi
le scale ed entrai in quella che doveva essere la cucina. Vidi Emm e
Jazz
seduti al tavolo, quindi mi unii a loro.
«Dormito
bene?» mi chiese Jasper addentando una fetta di torta
«Si,
apparte per il risveglio brusco» dissi prendendo dei cereali.
«Già,
mi scuso per i modi bruschi di mio marito» disse una donna
sorridente entrando
nella stanza. Aveva i capelli corti, color castano chiaro e un paio di
occhi
azzurro cielo.
«Scusate,
non mi sono presentata. Io sono Reneè, la moglie di Charlie,
e mi occupo dei
pasti degli ospiti» disse continuando a sorridere.
«Piacere,
noi siamo i fratelli Cullen, Emmet Jasper ed Edward» ci
presentò Emm
«Si,
lo so. Ora finite la colazione, dopodiché ci
penserà Charlie ad assegnarvi i
vostri compiti» disse Reneè, e se ne
andò.
«Chissà
cosa ci toccherà fare…» dissi io
«Sicuramente
non cose piacevoli» disse saggiamente Emmet
«Suvvia
ragazzi. Magari sarà divertente.» disse Jazz in un
moto di ottimismo.
«Certo
come no… Scusate, ma non era arrivata anche una ragazza
bionda?» chiesi io
«In
effetti è vero… Ma dove è
finita?» chiese Emm
In
quel momento sentimmo un rumore di tacchi, e la vedemmo scendere dalle
scale
vestita di tutto punto.
«Buongiorno!
Cosa c’è per colazione?» chiese
sorridente
«Ecco,
questo è tutto» le sorrise Emmet con una faccia da
pesce lesso.
«Ah,
vedo che ci siete tutti. Benissimo» disse Charlie entrando in
cucina
«Sono
qui per dirvi tutto quello che dovrete fare. Allora, Edward e Jasper
dovranno
pulire le stalle dei cavalli, mentre Rosalie ed Emmet li puliranno e li
prepareranno.
Sono degli ottimi cavalli, quindi trattateli bene. Se nelle prime
settimane vi
comporterete bene potrei anche decidervi di farvi dare lezioni da mia
figlia! Ah,
dimenticavo: signorina il suo abbigliamento non è adatto, le
consiglio di
indossare un paio di jeans e una maglietta» concluse
rivolgendosi a Rosalie,
che abbassò gli occhi e arrossì, correndo in
camera. Tornò pochi minuti dopo
con un paio di jeans attillati e una maglia all’ombelico
color panna. Ai piedi
aveva delle scarpe da ginnastica.
«Perfetto.
Allora ci vediamo tra dieci minuti davanti alle stalle, e mi raccomando
puntuali» disse Charlie sorridente.
Pov Alice
La
luce del giorno mi svegliò all’improvviso, come se
qualcuno avesse tirato le
tende. Ed infatti era così, la mia dolce sorellina mi aveva
svegliato di botto,
spalancando le tende e gridando un: «Buongiorno!»
«Bella
stai per diventare una ragazza morta» bofonchiai
da sotto le coperte.
«Si
certo… Non vuoi vedere i nuovi ragazzi
all’opera?» chiese lei. Sapeva bene
quanto mi piacesse osservare quelli nuovi al lavoro, anche
perché all’inizio
tutti non avevano idea di cosa fare.
«E
va
bene mi alzo!» dissi tirandomi su a fatica. Bella
ridacchiò e scese giù. Buttai
uno sguardo alla sveglia: erano le 9:30!
Quell’ora i ragazzi stavano già
lavorando da un bel pezzo!
Mi
lavai e vestii in fretta e furia, e scesi per la colazione. Trovai
Bella ad
aspettarmi, mangiammo insieme in fretta e furia e poi uscimmo per
vedere come
se la cavavano i nuovi. Appena raggiungemmo le stalle scoppiai a
ridere. Trovai
mio padre bagnato fradicio, e un ragazzo dai capelli ramati che si
scusava con
lui per aver involontariamente aperto il getto. Osservai mia sorella
che aveva
smesso di ridere, e che ora stava osservano il nuovo ragazzo. Era
imbambolata!
La lasciai alle sue fantasie, ma quello che vidi mi fece ricredere dal
proposito di andarmene. Un ragazzo stupendo, con gli occhi
verde-azzurro che ti
incantavano e con capelli ricci e biondi era appena comparso, e stava
trattenendo a stento la risata per quello ch era capitato a mio padre.
Mi vide
e si avvicinò, sorridendo.
«Piacere,
io sono Jasper Cullen. E tu sei?» mi chiese porgendomi la
mano. Io la strinsi,
e mi presentai.
«Alice
Swan, molto piacere» aveva una stretta molto forte, e le sue
mani erano così
lisce… Ma no Alice! Cosa vai a pensare! Tu stai con Dylan
dannazione!
Ritrassi
subito la mano e gli sorrisi.
«Come
va con il lavoro?» chiesi
«Direi
bene, visto che non ho mai lavorato in vita mia. Anche se non credo che
pulire
le stalle faccia per me» osservò
«Ci
farai l’abitudine, e poi ricordati che noi torneremo a scuola
tra poco.» gli
feci notare, lui annuì.
«Lo
so. Ma me la sono sempre cavata bene nello studio» disse
«Vedremo
più avanti allora» sorrisi, e mi diressi verso mia
sorella che osservava il
ragazzo ramato.
«Mamma
mia che figo» osservò
«Terra
chiama Bella! Tu sei fidanzata tesoro» le dissi
«Non
posso neanche osservare se un ragazzo è bello o no
scusa?» disse
«Sei
irrecuperabile… Andiamo a conoscerlo
và!» sorrisi. Ci avvicinammo a lui, e
Bella gli sorrise.
«Tu
devi essere Edward… Piacere, io sono Alice e lei
è Bella» ci presentai
«Piacere.
Scusate se ho innaffiato così vostro padre» disse
sorridendo
«Tranquillo,
ormai è abituato. Ogni ragazzo che viene qui ha annaffiato
papà almeno una
volta!» sorrise Bella, ed in effetti era vero. Secondo ,e
tutti i ragazzi
volevano riscattarsi per la secchiata gelida che li risvegliava la
prima
mattina… E le mattine della settimana successiva. Dopo un
po’ si gestivano, ma
all’inizio era sempre una tragedia.
«Mi
sento tranquillo!» disse Edward
«Torneremo
più tardi, ora andiamo a vedere come procede il lavoro nella
stalla» dissi io e
trascinai via Bella