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Autore: RedMarauder    07/03/2011    4 recensioni
"Fisso la foto abbandonata li sopra: è un po’ stropicciata, per via dei mille viaggi che ha fatto in giro per casa, ma è ancora bellissima. Non l’aveva più lasciata: se la portava ovunque, in cucina, in salotto, sul comodino mentre dormiva.
Spesso mi fermavo a spiarla: la guardava sempre, si perdeva a disegnare con le dita sull’immagine finti cerchi intorno ai visi. Come se volesse accarezzarli."
sono tornata alla carica con una storia mooolto sentimentale, un pò triste all'inizio, ma tanto tanto romantica!
pariting--> JISBON!
Buona lettura
Giada:)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11- THE WEDDING
 
 
 
Alice
 
 
Sono passate tre settimane da quando siamo venuti a vivere nella nuova casa.
Mamma e papà si sono impegnati molto per finirla il prima possibile, e infatti, dopo nemmeno due settimane, abbiamo traslocato.
La mia stanza è bellissima, arredata con morbidi colori dall’azzurro alle sfumature del verde-acqua: mamma e papà dicono che riprende il magico colore dei miei occhi, ovvero dei loro occhi messi insieme.
Papà, zio Cho e lo zio Rigsby hanno pensato ai lavori pesanti, come montare i mobili o sistemare gli impianti di luce e acqua, mentre io, la mamma e la zia Grace ci siamo occupate dello shopping e dell’arredamento.
Ho anche aiutato a dipingere la mia stanza, e mi sono divertita tantissimo. Avrei voluto aiutare anche papà, ma sono troppo piccola per fare cose pesanti, quindi non ho potuto!
Sono davanti all’enorme specchio che mi ha regalato la zia Grace, e ammiro il mio bellissimo vestito blu.
I miei capelli sono intrecciati in alto, fermati con una spilla d’oro bianco e con delle pietre azzurre incastonate, e scendono in morbidi boccoli sulle spalle.
In mano tengo il piccolo bouquet di rose blu e rosse, fermato da un bellissimo fiocco di seta bianco.
Oggi è il matrimonio della zia Grace!
La mamma è andata da lei stamattina presto, per occuparsi della zia e aiutarla a prepararsi, mentre io e papà siamo rimasti soli a casa.
Sposto lo sguardo dallo specchio e torno verso il letto, dove ho appoggiato la mia borsetta di seta blu. La apro e controllo di aver preso tutto.
In quel momento entra papà, piuttosto ansioso ed entusiasta allo stesso tempo: ha l’abito nero ed elegante da testimone, la giacca slacciata e la cravatta ancora sciolta. Nel taschino della giacca ha un fiore bianco, che avrà anche lo zio Cho.
“Sei bellissima” mi sorride raggiungendomi e sedendosi sul letto.
Sorrido anche io “Anche tu”.
Ci sorridiamo in silenzio, mentre lui si annoda la cravatta, guardando il suo riflesso nel mio specchio.
“Pronta?” chiede, e so che non si riferisce al vestito.
“Si sono pronta!” sorrido felice.
“Hai preso tutto?” chiede, di nuovo in ansia.
“Si papà..” borbotto, alzando gli occhi al cielo.
Sta per parlare di nuovo, ma io lo interrompo “E mi ricordo tutto quello che devo fare!” esclamo.
Sorride compiaciuto dal mio talento e io mi alzo sulle punte per dargli un bacio sulla guancia.
Dopo qualche minuto usciamo di casa, per raggiungere la chiesa in cui si sposerà la zia Grace.
La nostra macchina, quella d’epoca di papà, è decorata con fiocchi bianchi, rose e fiori, rossi e bianchi.
Saliamo in macchina e partiamo. La zia Grace si sposerà in un posto magnifico: il giardino di una chiesa fuori città, dove si terrà anche il ricevimento.
Io e la mamma siamo state all’ultima prova di nozze, e la zia ci ha fatto vedere le decorazioni di prova del giardino, ed erano veramente magnifiche! Sembra un posto uscito dalle favole, e non dalla realtà!
Arriviamo davanti alla chiesa, e papà parcheggia dietro la macchina della mamma.
Accanto alla chiesa c’è un edificio, riservato agli sposi e ai parenti, dove gli zii si stanno preparando, aiutati dai parenti e dai testimoni.
Un’amica della zia Grace, che abbiamo conosciuto alla festa di fidanzamento, ci raggiunge, saluta papà e poi mi porta verso la casa, per andare dalla zia.
Papà, invece, raggiunge lo zio Rigsby in un’altra stanza.
Entro insieme all’amica della zia, e subito vengo raggiunta dalla mia mamma.
“Ciao piccola” mi saluta schioccandomi un dolce bacio sulla guancia.
Anche io le do un bacio e sorrido “Ciao mamma!” la saluto “voglio vedere la zia!” esclamo.
Lei mi sorride e mi prende la mano, portandomi in un stanza vicina all’ingresso.
Quando entro, rimango completamente sorpresa: la zia Grace è avvolta da un bellissimo vestito bianco, che scende morbido lungo il suo corpo slanciato. Ha i capelli mossi, come i miei, e intrecciati, fermati da delle pietre luccicanti e delle perle bianche.
È veramente bellissima!
Mi vede riflessa nello specchio e si volta a sorridermi.
“Allora, ti piaccio?” mi chiede.
Io annuisco, sorridendo e non dico niente, perché è veramente stupenda e io sono rimasta senza parole.
Lei continua a sorridere, mentre sua madre finisce di ritoccarle i capelli.
La mamma sorride dolcemente alla zia Grace, e si capisce che oggi tutti sono emozionati.
Anche la mamma è bellissima: papà ha indovinato il colore del vestito, che è blu come il mio!
È veramente magnifica, e sembra quasi una fata vestita così. Il suo bouquet è stupendo: è composto da rose bianche e blu, più quattro piccole rose rosse non completamente sbocciate, circondato da altri fiorellini bianchi e foglie verdi. Ed è legato da un nastro di seta blu, che forma un fiocco con un altro nastro bianco.
È simile a quello della zia, perché lei è la damigella d’onore, solo che al posto delle rose blu, la zia ha solo rose rosse,  il nastro è rosso e bianco e il bouquet è un po’ più grande.
Mi siedo in una delle poltroncine e la mamma mi da un bicchiere di succo. Rimango seduta a guardare gli ultimi preparativi.
Dopo circa mezz’ora, siamo pronte per uscire.
Prendo il cestino con i petali rossi che dovrò lanciare e mi avvicino alla zia Grace.
Scendiamo disotto, dalle porte socchiuse, vedo che le sedie in giardino sono già tutte occupate.
C’è tantissima gente!
Vedo lo zio Wayne sotto l’arco di fiori, con il sacerdote e papà e Cho dietro di lui, che aspettano sorridenti ed emozionati.
Lo zio Wayne sembra molto emozionato, ma anche molto felice. Credo che stia per mettersi a piangere, ma non penso che lo farà!
La mamma si avvicina a me sorridendo: io sarò davanti alla zia Grace e al suo papà, per lanciare i fiori, mentre lei e le altre due damigelle saranno dietro la zia Grace.
Si china a darmi un grosso bacio sulla guancia, poi torna dietro insieme alle damigelle.
Sono talmente emozionata che non riesco a capire come faccia la zia Grace a essere così tranquilla!
Poi la guardo e capisco che anche lei è emozionata, solo che è talmente tanto felice di sposarsi, che ora non ha più paura: è solo innamorata, si capisce dai suoi occhi luccicanti.
Quando il pianista fa risuonare la prima nota della marcia nuziale, dei paggetti aprono le porte esterne della chiesa.
Sono la prima della fila, quindi mi costringo a mettere il piede fuori. Ho un po’ paura, perché tutti, inizialmente, mi guardano, soprattutto papà, che mi sorride.
Poi l’attenzione si sposta sulla zia Grace e io tiro un sospiro di sollievo: mi sentivo osservata, e questo mi faceva venire la paura di inciampare.
Avanziamo sul tappeto rosso, lunghissimo, fino all’altare davanti a noi, e io lancio tranquilla i miei petali, sorridendo, sicura che tutti stiano guardando solo Grace. La guardano tutti con occhi luccicanti ed emozionati. Lo zio Wayne la guarda incantato, come se fosse la cosa più bella del mondo.
Ovviamente papà alterna lo sguardo da me, alla mamma e poi alla zia, ma è papà!
In un attimo ci ritroviamo all’altare. Guardo lo zio Wayne che sorride radioso, mentre il papà della zia Grace porta la sua mano in quella dello zio.
La mamma mi ha spiegato, durante le prove di nozze, che quel gesto è molto importante: il padre dona la mano della figlia allo sposo, affidandola all’uomo che la ama, e che oggi giurerà di amarla per l’eternità.
Questo pensiero, quasi mi commuove, come se la mamma me lo avesse appena spiegato: è un gesto veramente bellissimo e tanto dolce.
Mi avvicino alla mamma, alla sinistra della coppia sotto l’arco di fiori, e sorrido a papà che guarda me e la mamma sorridendo.
Guardo la mamma che gli sorride radiosa. Difficile descrivere quanto amore stia passando sotto l’arco di fiori.
Poi l’attenzione si concentra tutta sulla cerimonia, che è appena iniziata.
Rimaniamo in piedi ad ascoltare le parole del sacerdote. Sono ancora piccola per capire tutto, quindi ieri, la mamma, mi ha spiegato tutto quello che non capivo.
Mi ha detto che la promessa di matrimonio è la dimostrazione più grande dell’amore che provi per una persona.
Mi ha detto che lo scambio delle fedi è una promessa che lega due persone per sempre.
Mi ha spiegato che le parole che stanno recitando non sono dette per caso, ma si devono dire solo se ci si ama veramente. So che lo zio Wayne e la zia Grace si amano davvero, ecco perché sono qui, oggi, a promettersi amore eterno.
Sorrido, mentre lo zio Wayne infila l’anello al dito della zia, sorridendo e recitando la promessa.
Cerco la mano della mamma per stringergliela. Alzo lo sguardo verso di lei e vedo che sorride, mentre una lacrima le scivola sulla guancia.
Guardo verso gli ospiti e vedo i genitori di Grace asciugarsi gli occhi, e tante altre persone commosse.
Aveva ragione papà: ai matrimoni si piange! Questo pensiero commuove anche me.
Una piccola lacrima mi scivola sulla guancia, e io la asciugo, continuando a sorridere.
Incontro lo sguardo di papà, che mi fa l’occhiolino, e mi sorride.
Ricambio il suo sorriso, proprio nel momento in cui il prete dice allo zio che può baciare la sposa, e all’improvviso scoppia un enorme applauso.
Batto le mani anche io, sorridendo, mentre tutti festeggiano il matrimonio appena concluso.
In men che non si dica inizia il ricevimento.
La zia e lo zio propongono il primo brindisi, ringraziando tutti, commossi e finalmente felici.
Un fotografo scatta tante foto alla coppia, lungo tutto il giardino e sulla macchina di papà, che è stata adibita a set fotografico.
Facciamo anche noi una foto con loro, vicino alla macchina di papà e un’altra sotto uno dei tanti archi di fiori del giardino.
Abbraccio gli zii, mentre il mio cuore esplode di felicità per loro e dopo un numero infinito di foto e abbracci, torniamo verso il giardino, insieme a tutti gli ospiti del matrimonio.
Raggiungiamo il prato dove è stato allestito il ricevimento: ci sono tanti tavoli e sedie ricoperti e decorati di bianco, con dei bellissimi centrotavola di rose bianche e rosse.
Dagli alberi intorno a noi pendono delle luci che si accenderanno quando farà buio, e i tronchi sono avvolti da nastri di raso bianco.
Al centro si apre una pista da ballo, in una specie di piazza di marmo bianco.
Una piccola band ha posizionato i suoi strumenti su un piccolo palco, vicino ai tavoli.
Ci sediamo al tavolo, io, mamma e papà, lo zio Cho, Hightower con i suoi due bambini e il vecchio capo della mamma, Virgil Minelli.
Siamo nel tavolo vicino a quello degli zii, che non hanno smesso un attimo di sorridersi.
Dopo un po’ i camerieri cominciano a servire il pranzo, che dura tantissimo: ci sono tantissime cose buone da mangiare, ma non riesco a mangiare tutto, e dopo qualche portata sono già piena!
Quando arriviamo al taglio della torta è ormai pomeriggio inoltrato, sono quasi le 16.
Dopo la torta, gli zii aprono le danze, con il loro primo ballo da sposi, e di nuovo scoppia un applauso.
Dopo gli zii, cominciano ad aggiungersi tutte le coppie presenti, anche mamma e papà, che ondeggiano felici, vicino agli zii.
Papà non ha mai smesso di ammirare la mamma, nemmeno per un secondo. D’altro canto, nemmeno la mamma ha mai staccato gli occhi da papà. È palese quanto si amino!
Li guardo sorridendo, mentre zio Cho concede un ballo alla Hightower.
Quando la musica cambia, e inizia un altro lento, papà mi raggiunge al tavolo e mi prende in braccio.
“Forza mostriciattolo, vieni con me!” mi sorride e mi porta verso la mamma.
Quando arriviamo la mamma ci abbraccia e questa volta siamo in tre a ballare. Appoggio la testa sulla spalla di papà, mentre con la mano accarezzo la guancia della mamma.
La zia Grace ci guarda radiosa, talmente emozionata che potrebbe mettersi a piangere.
Chiudo gli occhi, lasciandomi cullare dalle braccia dei mie genitori.
Quando la canzone finisce, lo zio Wayne chiede alla mamma di ballare, e papà invece balla con la zia Grace.
Mentre io vengo rapita dallo zio Cho, molto più felice ed emozionato del solito, che mi prende in braccio e balla con me la nuova canzone, facendo sorridere tutti.
I matrimoni rendono tutti più affabili, perfino lo zio Cho!
Dopo un numero infinito di balli, dove tutti hanno ballato con tutti, ballo l’ultimo come damigella di papà, mentre la mamma è accompagnata da Minelli.
Papà avvicina la bocca al mio orecchio “Hai cinque minuti per ripassare la parte” sussurra.
“L’ho già ripassata!” esclamo sorridendo, sussurrando nell’orecchio di papà.
“Cosa confabulate voi due?” chiede la mamma, avvicinandosi a noi, mentre l’ultima nota della canzone echeggia nell’aria.
“Niente!” rispondiamo in coro, sorridendo.
Scoppiamo a ridere, per il perfetto tempismo. La mamma ci guarda sospettosa, ma poi ride anche lei.
Ci sediamo al nostro tavolo, mentre la musica cambia, e dal lento si passa a un po’ di rock “da matrimonio” come lo chiama zio Wayne.
Nel frattempo viene fatto un altro brindisi agli sposi. Mentre la mamma si alza per andare in bagno, noi approfittiamo del momento per allestire la famosa sorpresa che abbiamo preparato in queste settimane.
A un cenno del capo di mio padre, la zia Grace annuisce sorridendo, sussurra qualcosa nell’orecchio a Wayne e parte per raggiunge un’altra persona.
Io mi alzo, e dopo un sorriso complice a papà, corro verso una delle panchine esterne al parco.
Intorno alla zona di ricevimento, la zia Grace ha fatto decorare delle panchine di marmo, con nastri e fiori.
Lontano dai tavoli, la musica arriva solo come un leggero sottofondo, creando un’atmosfera rilassante e tranquilla.
Il vento fa ondeggiare le cime degli alberi e il sole, che fra poco si avvierà verso il tramonto, inonda con la sua luce rossastra il giardino, donando un aspetto quasi magico.
Mi siedo sulla panchina, appoggio la mia borsetta blu accanto a me e guardo lontano, in direzione di papà.
Lui mi sorride e io alzo il pollice all’insù, per dirgli che è tutto a posto.
Papà è molto nervoso, si vede, ma è troppo contento per darlo a vedere. Credo sia la cosa migliore che potesse fare per la mamma.
Aspetto e mi godo l’aria fresca, mentre il sole, alle mie spalle, fa un altro piccolo passo verso l’orizzonte.
 
 
Patrick
 
 
Mi siedo, cercando di respirare e non svenire. Non riesco a capire se sono più emozionato o più ansioso.
La vedo tornare e venire verso il tavolo. Proprio in quel momento, seguendo il piano, la band riattacca con un altro lento.
Mi alzo sorridendo, e la raggiungo prima che possa arrivare al tavolo.
La trascino verso la pista e comincio a ballare con lei, mentre altre coppie si uniscono.
“Ti ho già detto che sei bellissima?” chiedo retorico.
Lei sorride radiosa “Almeno un milione di volte!” esclama.
Si avvicina a me, e lascio che le sua labbra sfiorino le mie. La trattengo, per continuare quel contatto, mentre continuiamo a ballare sulle note lente della musica.
Si allontana dalle mie labbra e appoggia la testa alla mia spalla, lasciandosi cullare.
Sorrido, mentre il cuore rimbomba nel mio petto. La stringo a me, respirando il profumo dolce che emana, mescolato a quello delle rose che ha tenuto in mano tutto il tempo.
Respiro l’aroma dei suoi capelli, mentre una brezza leggera li scompiglia. Sento l’aria fresca sul viso e mi rendo conto di cosa sto per fare.
Al solo pensiero, il mio cuore aumenta i suoi battiti, tanto che sono convinto che anche lei possa sentirli.
Ma forse è troppo distratta da me, per accorgersene.
Dopo un attimo di silenzio, lei rialza la testa “Dov’è Alice?” chiede.
La domanda che volevo.
“Da qualche parte, nel giardino” rispondo con un sorriso.
In quell’istante la musica termina, e noi torniamo mano nella mano verso il tavolo.
Lascio cadere appositamente lo sguardo verso il punto in cui Alice è seduta, lontano dai tavoli.
Lei ci saluta con la mano, sorride e fa cenno a Teresa di raggiungerla.
“Credo che voglia te” sorrido, mentre sento l’emozione crescere nell’anima.
Lei mi fissa perplessa, poi si avvia verso la panchina, allontanandosi da me e dal frastuono del ricevimento.
Mi giro, e prendo la direzione opposta, pronto a fare il giro del giardino.
Sorrido, mentre cammino sotto il sole, aspettando il mio momento.
 
 
Teresa
 
 
Cammino sull’erba, mentre il vento leggero fa ondeggiare il mio vestito e i raggi del sole, che comincia la sua discesa verso il tramonto, mi accecano la vista.
Raggiungo mia figlia e mi siedo con lei sulla panchina.
“Ciao amore” la saluto con un sorriso.
Lei sorride tranquilla e mi da un bacio sulla guancia “è una festa bellissima!” commenta.
“Si è vero” sorrido io.
Poi il suo sorriso cambia, e mi sembra di vedere una scintilla di emozione nei suoi occhi.
“Devo darti una cosa” mi sorride.
Allunga la mano a prendere la sua borsetta blu, e ne tira fuori un sacchettino di seta color avorio, chiuso da un laccetto di raso bianco.
Lo tiene fra le mani mentre torna a guardarmi “In realtà, non è da parte mia, ma da parte di papà” spiega.
Continuo a guardarla, leggermente confusa, senza capire.
“Dopo tutto quello che è successo, voleva rimediare al suo errore” continua, sorridendo “e il modo migliore per farlo, era prometterci che non ci avrebbe più abbandonate, e che ti avrebbe amato per il resto dei suoi giorni”
Allunga la sua manina verso di me, e io, ancora confusa, e leggermente emozionata, prendo il sacchettino.
Dentro c’è qualcosa di non molto pesante.
Guardo Alice, e lei mi sorride, incoraggiandomi ad aprirlo.
Con dita tremanti sciolgo il nastro di raso. Apro il sacchettino, e lo ribalto nella mia mano aperta, lasciando che il suo contenuto scivoli fuori.
Fisso la mia mano, senza fiato e con il cuore inspiegabilmente fermo.
Guardo i due anelli d’oro, che brillano nei riflessi rossi del sole e solo in quel momento il cuore riprende a battere, aumentando sempre di più il ritmo.
È la voce di mia figlia a riportarmi alla realtà.
“Sei stata tu a dirmelo” inizia, e io alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi “il matrimonio è la dimostrazione più grande dell’amore che provi per qualcuno. Ecco perché papà vuole sposarti!” esclama, sorridendo radiosa.
Rimango allibita, con occhi e bocca sgranati, incapace di reagire in alcun modo.
Sorrido, mentre vedo lui, che arriva alle spalle di Alice.
Mia figlia, come se lo avesse sentito arrivare con la mente, si sporge, dandomi un bacio sulla guancia e si alza dalla panchina, tornando verso la festa.
Incrocio il suo sguardo, e non vedo altro che i suoi luccicanti occhi azzurri. I suoi capelli biondi brillano alla luce del sole, mentre, sorridendo, si avvicina a me.
Si siede al mio fianco, e la sua mano cerca la mia, quella libera dagli anelli.
“Forse sono stato tempestivo, ma qualcosa mi diceva che non mi avresti detto di no” spiega con un sorriso.
Sorrido anche io, ritrovando stranamente la forza di respirare.
“E cosa te lo fa pensare?” chiedo.
“Be, io ti amo, tu mi ami, abbiamo già una famiglia. Quello che mancava era una vera e propria promessa, quindi ho deciso di agire” sorride fiero, e con mia grandissima sorpresa, si inginocchia davanti a me.
“Non ho un anello, in questo momento” si scusa sorridendo.
“Veramente ne hai due!” scherzo io, mostrando il palmo con i due cerchi d’oro.
“Giusto, direi che sono salvo” scherza , e prende uno degli anelli dalle mie mani “ho già giurato una volta che non ti abbandonerò mai più, e che non farò mai più niente che faccia soffrire te, o Alice. Ma non mi stancherò mai di ripetere quanto sia perfetta la mia vita da quando voi ne fate parte. Voglio una famiglia con te, una vera famiglia, che porti il simbolo di tutto l’amore che provo per te, e la voglio subito. Sposami” mi sorride radioso, accarezzando il mio anulare sinistro, senza però infilare l’anello.
Una lacrima scivola sulla mia guancia, mentre il mio cuore, incapace di aumentare ancora il suo battito, si limita a un dolce frastuono melodioso.
Sorridendo mi chino verso di lui, raggiungo le sue labbra, e lo bacio, riversando tutto ciò che provo sulle sue labbra, sapendo che lui lo capirà.
Mi perdo in un bacio infinito, e solo quando sento l’aria mancare, mi separo dalle sue labbra.
Rimango vicina al suo viso, e ad occhi chiusi, con il sorriso sulle labbra, rispondo.
“Si” sussurro.
Sento di nuovo le sue labbra sulle mie, e mi perdo in un nuovo bacio, più emozionato ed intenso del primo.
Le mie mani stringono le sue, mentre le lacrime mi bagnano le guance.
Solo quando ci separiamo, incontro i suoi occhi, che brillano di felicità. Il suo sorriso illumina l’aria più del sole alle mie spalle.
Si alza dall’erba e prendendomi le mani, mi trascina con se.
“Forza andiamo!” esclama.
“Dove?” chiedo sorridendo.
“Vuoi sposarmi, si o no?” chiede sorridendo radioso.
Mi pietrifico “A-adesso?” balbetto, completamente colta di sorpresa.
Lui sorride tranquillo “E quando se no?”
Lo fisso immobile, e il primo pensiero che sorge dentro di me è come faremo a sposarci ora..e trovo la risposta.
Sorrido “Hai organizzato il matrimonio, di nascosto?” chiedo sorpresa ed emozionata da quel gesto.
“Tempestivo, lo so, ma speravo in un si” sorride tranquillo, poi si avvicina a mi abbraccia.
“Non ci starai mica ripensando?” chiede, ma sorride.
Sorrido anche io, baciandolo un’altra volta , poi afferro la sua mano ridendo e lo trascino verso gli ospiti ignari della novità.
Sto per sposarmi!
 
 
  
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