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Autore: AlexBlack    08/03/2011    4 recensioni
Mi siedo, apparentemente tranquilla, ad un tavolo logoro della vecchia e cara Testa di Porco; ordino una Burrobirra, nulla di pesante: non voglio dare nell’occhio, né tantomeno far trapelare il mio turbamento. O forse dovrei dire disperazione.
ALTRO PERSONAGGIO: ALICE PACIOCK.
[Storia classificatasi sesta al "Alla Testa di Porco" Contest - Solo vecchia generazione, indetto da ClaireTheSnitch sul forum di Efp con il prompt 'futuro' e 'scoperta']
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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My Bubble of despair.

Mi siedo, apparentemente tranquilla, ad un tavolo logoro della vecchia e cara Testa di Porco; ordino una Burrobirra, nulla di pesante: non voglio dare nell’occhio, né tantomeno far trapelare il mio turbamento. O forse dovrei dire disperazione.
Le scoperte, le novità, ogni tanto fanno male, e questa è una di quelle volte.
Non posso neanche credere che due bambini così piccoli abbiano sulle spalle un destino così grande e ingiusto, un futuro già segnato, ma, soprattutto, non posso credere che uno di quei bambini sia mio figlio.
Vengo spesso qua, alla Testa di Porco: è bello e rilassante riflettere davanti a un boccale di Burrobirra, nella calma di questo locale, ma non ero mai venuta per qualcosa di così grave. Mi ricordo che un giorno ero giunta sin qua per crogiolarmi nella tranquillità, dopo una banale litigata con Frank. Ora quel ricordo mi sembra qualcosa di incredibilmente bello e lontano.
Una capretta attraversa il corridoio dinnanzi a me, belando flebilmente. È assurdamente strano questo posto: sporco, sciupato, con clientela poco raccomandabile, eppure così rilassante.
Quando entro la tensione si alleggerisce e il cuore riprendere a battere normalmente. Sembra di entrare in una grande bolla, estraniata dai problemi del mondo, ma, in fondo, so che è solo un’illusione. In un angolo del mio cuore ci sono ancora la disperazione, la paura, la preoccupazione, perché, per quanto possano essere spesse le pareti di questa bolla, e per quanto possa essa essere divisa dall’esterno, Neville rimane sempre con me, nel mio cuore, insieme all’angoscia.
Tremo. Aberforth mi guarda preoccupato: lui sa. Il suo sguardo indagatore  sembra penetrarmi nei pensieri, leggerli tutti e, in un certo senso, consolarmi. Lo ringrazio mentalmente per aver aperto questo locale, per aver dato vita alla mia bolla personale.
O forse no. Forse era meglio che la Testa di porco non fosse mai esistita.
Non è qua che Sibilla Cooman ha svelato la profezia?
Non è in questo locale che Silente l’ha ascoltata?
Non è in questo locale che Piton l’ha scoperta?
Non è in questo locale che tutto ha avuto inizio?
Non è qua che la mia lenta tortura è cominciata?




Questa storia ha partecipato al contest "Alla Testa di Porco" indetto da ClaireTheSnitch (che ringrazio infinitamente^^) sul forum di Efp classificandosi sesta, con il prompt 'scoperta' e 'futuro'.
Comunque, Alice Paciock ha appena appreso la profezia della Cooman da Silente e, turbata e angosciata, va alla TdP, un luogo che l’ha sempre rassicurata e calmata, apparentemente.
Qui vi lascio il commento della giudiciA :)

VI CLASSIFICATA
My bubble of despair, di AlexBlack
 Grammatica 8,4/10
Originalità 9,5/10
IC 13,5/15
Uso dei prompt 4/5
Gradimento personale 8,5/10
TOTALE 43,9/50

 
Testo nascosto - clicca qui
Grammatica.
Il primo errore di grammatica si trova proprio nella prima riga della storia: mi siedo in un tavolo logoro. Ovviamente non ci si siede dentro un tavolo, ma ad un tavolo; inoltre, sono dell’opinione che l’aggettivo ‘logoro’ vada usato in riferimento ad indumenti, tende, perlopiù oggetti fatti di stoffa. Non ho comunque tolto punti per quest’imprecisione, perché andrebbe catalogata nel parametro dello stile, che qui non c’è. 
Ci sono alcune virgole da sistemare. Ad esempio, in questa frase: un futuro già segnato, ma soprattutto, non posso credere che […] va eliminata la virgola doposoprattutto o devi aggiungerne una ulteriore dopo il ma. Nella frase ma, infondo, so che è solo un’illusione personalmente avrei diminuito il numero di virgole, ma ho conteggiato soltanto l’errore di ortografia ‘infondo’, che si scrive separatamente: ‘in fondo’. Il correttore automatico di Word lo dà giusto perché lo intende come la prima persona presente del verbo infondere
Gli ultimi due errori che vorrei segnalarti: uno di concordanza soggetto-verbo (In un angolo del mio cuore c’è ancora tutta la disperazione, la paura, la preoccupazionenon è corretto; dovresti sostituire il verbo singolare con il plurale ed eventualmente eliminare l’aggettivo ‘tutta’, anche se non sarebbe scorretto); uno di ortografia del nome Aberforth (che, sicuramente per errore di battitura, hai scritto Aberfhorth). 
Originalità.
Dal momento che Alice è un personaggio non molto trattato nelle fan fiction, a meno che non si tratti di storie sui Malandrini in cui lei è ancora un’adolescente e fa da tappezzeria, ho adorato il modo personale e introspettivo che hai usato per metterla in rilievo.
È particolare anche l’idea che esprimi della Testa di Porco: sinceramente, non avrei mai pensato che qualcuno avrebbe potuto trovarlo un luogo ‘rilassante’, una bolla.
IC.
Mi è dispiaciuto molto doverti togliere dei punti, perché ho apprezzato tantissimo che tu non abbia dipinto Alice come una sorta di ‘stampo’ per Neville: molto spesso viene descritta come una ragazza goffa, caratterialmente simile al figlio, mentre Augusta Paciock ha sempre messo in evidenza che i genitori di Neville erano molto diversi da lui (insomma, Neville è unico, e secondo me è timido e imbranato a causa del suo passato). Purtroppo la caratterizzazione ha cominciato a ‘scarseggiare’ quando mi sono accorta che hai descritto la preoccupazione di Alice in modo piuttosto semplice, limitandoti a parlare di quello che avrebbe provato qualunque madre. Mi sarei aspettata un tocco più ‘personale’. 
Uso dei prompt.
L’uso del prompt ‘scoperta’ è perfetto; hai scelto una parola che si amalgama perfettamente con il senso della storia, col tema di fondo della profezia che - minacciosa - fa sentire la sua presenza persino nella ‘bolla’ di Alice. 
Avresti potuto approfondire il prompt ‘futuro’, perché per quanto sia facile intuire che Alice sia preoccupata per l’avvenire del figlio, non lo trovo così immediato; piuttosto, ti soffermi sulle sue sensazioni, su Aberforth e sulla Testa di Porco a discapito della parola che hai scelto. Il punteggio di questo parametro è comunque alto, come avrai notato, ma mi sembrava doveroso fare questa precisazione.
Gradimento personale.
Ecco la mia parte preferita dei giudizi.
Avresti ottenuto un totale molto più alto se avessi evitato quegli errori di grammatica, che mi hanno sorpresa davvero tanto: non me li sarei mai aspettati, soprattutto perché so che solitamente non ne fai. La tua è una storia davvero molto bella, particolare, e mi è piaciuto il fatto che tu sia stata così intelligente da chiederti se Alice sapesse della profezia, e da risponderti da sola. Anch’io sono della tua stessa idea: se l’aveva detto ai Potter, perché non ai Paciock?
Ovviamente noi non sappiamo se Voldemort abbia deciso in quattro e quattr’otto di prendere di mira Lily e James o se si sia preso del tempo per riflettere (in questo caso, Silente ha sicuramente avvertito entrambe le famiglie), ma mi piace credere che sia stato come dici tu.
Ottima l’atmosfera creata all’interno del pub, con Aberforth leggermente ‘paterno’ ma sempre sulle sue, e toccanti le ultime frasi.



Spero vi piaccia! A presto,
Alex.

 
   
 
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