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Autore: Elizabeth_Tempest    08/03/2011    2 recensioni
Tutti conosciamo Nerone, uno degli imperatori piu´celebri e controversi della storia romana. ma, dopotutto, chi sarebbe stato Lucio Claudio Nerone, senza sua madre, la bella e scaltra Agrippina?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
- Questa storia fa parte della serie 'Donne'
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  Giulia Agrippina, la Lupa capitolina

Sei sola Agrippina. Sola, sola, sola. Non ti rimane più niente, più nessuno.
Anche tua sorella è morta. Tua sorella, l’unica famiglia che ti era rimasta. Povera Livilla! Ah, ma Messalina la pagherà! Vi prega, dei, di darle la morte.
Sdraiata sul sou letto, piange tutte le lacrime che hai, per Livilla.
Drusilla e Gaio, ormai, se ne sono già andati. Povera la tua sorellina, che mondo ingiusto: è morta a vent’anni, quando giusto iniziava a godersi la vita! E con Gaio imperatore, pensavate che la vita sarebbe andata meglio. Ed invece, tuo fratello è impazzito e voi avete tramato alle sue spalle. Tu e Livilla, sempre unite, nel bene e nel male, contro vostro fratello, contro il mondo intero.
Ma non hai pensato alle conseguenze. Conseguenze terribili: Marco è morto e il tuo bambino l’hanno dato a quella carogna di Domizia. Corrotta ed immorale, a volte ti chiedi come sia possibile che sia tua parente!
Il tuo bambino te lo hanno portato via per un lunghissimo anno. Ponza era troppo lontana da Roma, ma tu lo hai pensato. Sempre, ogni giorno.
L’unica cosa buona che è uscita dal matrimonio con quel disgraziato lì, Enobardo. Lo odi talmente tanto che nemmeno riesci a chiamarlo per nome, quel viscido. Odiavi le sue mani su di te, odiavi vederlo nel tuo letto, vederlo in volto. Lo odi quasi quanto Tiberio.
Tiberio, l’imperatore. Tiberio di qua, Tiberio di là... Quanto vorresti condannare quel disgraziato alla peggiore delle condanne: cancellare il suo ricordo da questo mondo! Meglio ancora che vederlo putrefarsi, divorato dei vermi, gettato in una fossa come il peggiore dei mascalzoni, l’infame!
S’è preso la tua famiglia, la tua infanzia! Mamma, papà, i tuoi fratelli, se li è portati via, come Caronte! La sua stessa famiglia! Sangue del suo sangue! Voi eravate solo delle bambine, bambine sole, senza nessuno, potevate contare solo su voi stesse. Drusilla era troppo piccina, e Gaio pure, un ragazzino sprovveduto, senza più il suo papà, il suo punto di riferimento.
Ma tu non hai mai mollato, Agrippina. Mai, mai nella tua vita mollerai. Mai. Tutti vedranno quanto sei forte.
Sei nata per combattere, è il sangue di un condottiero, quello che ti scorre nelle vene. Sei nata in un accampamento, nemmeno fosse un segno del destino, in un territorio barbaro, hai combattuto, patito, lottato, ma non hai mai mollato. Come un lupo, azzanni il tuo nemico senza lasciargli scampo, come il lupo che, pur in catene, può sembrare quieto e rassegnato, ma, se t’avvicini troppo, ti salterà alla gola.
Sei la Lupa di Roma. Sei forte, ribelle, intelligente. Hai la stessa bellezza magnetica e pericolosa della fiere della natia Germania. Sei Giulia Agrippina, figlia di Germanico e Agrippina, discendente di Augusto e Marco Antonio, del grande Cesare. E non mollerai.
Messalina la pagherà, ma non sarai tu, a punirla. Troppo sciocca e oca, quella ragazza, finirà per affondarsi da sola. Non è una donna di potere, come te. Cammini per il porticato della tua casa, guardando il sole che splende in cielo. Sembra una di quelle giornate in cui tu e le tue sorelle giocavate, immaginandovi chissà quali futuri: matrimonio, gioia, felicità. Eravate bambine, ingenue e dolci. I ricordi più belli della tua vita.
-Madre! Madre!- il tuo piccino corre tra le tue braccia, ridendo. Un bambino bellissimo, il tuo orgoglio più grande.
-Lucio! Bambino mio!-
Lucio, il tuo unico tesoro. La tua unica famiglia. E lo strumento della tua vendetta. Costi quel che costi, lui sarà la stella più brillante del cielo, il suo nome rimarrà per sempre negli annali. Surclasserà Tiberio, ristabilirà l’onore di tuo padre, sarà la tua consolazione. Sarà il più grande di tutti gli imperatori.



Giorno, sono tornata. Devo fare un appunto: essendo isolata e senza risorse, tutte le storie sono scritte partendo da articoli di Wikipedia che, come sappiamo tutte, sono esaustivi una volta si e dieci no. Non so se Agrippina fosse affezionata a Livilla e Drusilla come l’ho raffigurata (di sicuro a Tiberio ha detto dietro di peggio), ne che rapporti avesse con un Nerone bambino. Ho cercato di attenermi alla figura storica il più possibile, ma, con una famiglia degna di Dinasty, non è stato facilissimo. Spero di averla resa il più possibile, Agrippina era una donna straordinaria: aveva contro tutto il mondo, era sola, senza più nessuno e guarda fin dove è arrivata! Augusta! Va be, poi il figlio l’ha fatta amazzare, ma qui sarebbe da uccidere Poppea, quello donna l’ha rovinato, per citare Rodopis >.<
   
 
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