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Autore: Lely1441    08/03/2011    4 recensioni
Centosei giorni alla maturità. Raccolta degli sprazzi di vite che si intersecano: Nad, la celiaca; Sì, la fragile principessa; Ann, la lesbica; Mat, il cavaliere della lesbica; Bas, l'anonimo; Melassa, la secchiona. Ed un coro da tragedia per il quale Euripide in persona si rivolterebbe nella tomba.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'It's the final countdown'
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Centosei giorni alla maturità - Diario di un lager
 
 
 
These are the seasons of emotion
and like the winds they rise and fall.
This is the wonder of devotion
I see the torch we all must hold.
This is the mystery of the quotient
upon us all a little rain must fall.
(*)
 
 
Martedì 8 marzo 2011
 
Sicuramente Mish non si aspettava tutto questo pienone, stasera. Il pub è strapieno, vedo la piccola Cris cercare di farsi largo con il vassoio sopra la testa, e sono sinceramente stupita dalla sua abilità: nessuna birra è stata ancora versata, e pensare che i bicchieri sono pieni fino all’orlo. La schiuma ondeggia come la spuma del mare, ma si rifiuta di traboccare.
«Mish, non credi di dover dare un aumento a tua figlia?»
L’omone mi fissa, truce.
«Per cosa? Per saper fare bene il suo lavoro, così come lo fanno bene suo padre e sua madre?»
Decido di lasciar perdere: a volte la zucca dura di Mish è troppo persino per me.
«Tu, piuttosto? Non credi che porti male andare in giro conciati in quel modo?»
Silvia scoppia in un’allegra risata, e anch’io mi apro in un sorriso, mio malgrado.
«Non sapevo fossi così superstizioso! Hai paura della morte?»
Mish fa un gestaccio e contemporaneamente si tocca i gioiellini di casa, sputando alcuni insulti nella sua lingua. Sapevo che l’avrei fatto arrabbiare, ma andiamo: è Martedì Grasso, un po’ di divertimento!
«Non potevi fare qualcosa di più normale, come lei?»
Sorrido. Silvia è la mia principessina, e il vaporoso abito rosa pastello è quanto di più atroce e fuori luogo si possa vedere in un pub arredato come se ne vedono tanti, sì, ma in Irlanda. La cosa che più mi diverte è pensare che se fossimo in una favola e lei dovesse impersonare il ruolo della fragile nobile che è, nel caso in cui arrivasse il suo principe azzurro dovrebbe fare i conti con la Morte in persona. Una Morte piuttosto incazzata e possessiva, a voler essere sinceri.
Che io sia tanto egoista quanto la nera signora?
«Ti prego, parli con me. La tua avventrice preferita, che non può neanche bere birra perché è celiaca…»
Mish borbotta, raddolcito. Come si fa a non voler bene ad un uomo che è disposto a sputare sul suo Credo (passandomi birra senza glutine, e quindi non vera birra) pur di avermi intorno a rompergli le balle?
«È tardi, vai a casa. Quest’anno non dovrebbe essere l’anno del giudizio?»
«Sì, universale… Mish, sono solo le undici! Non puoi cacciarmi, è presto!»
«Domani hai scuola, fila».
Improvvisamente non è più l’uomo della mia vita, dato che vige una sola regola con lui e sceglie di usarla sempre a tradimento: quando mi dice di filare, io filo. Raccatto la mia stupenda falce e prendo per mano Silvia, creandomi un percorso con la lunga asta. Uscita dal locale, sistemo meglio l’enorme cappuccio nero che mi cade sugli occhi, cercando di ripararmi da questa pioggerellina leggera che ha deciso di spuntare all’improvviso.
L’anno del giudizio.
Già, questo dovrebbe esserlo. Perché mancano solamente centosei fottutissimi giorni agli esami.
E io devo ancora cominciare a studiare.
 
 
 
 
Pubblicherò un po’ come viene. Tutti i capitoli saranno così brevi, perché sono solo dei rapidi flash - quasi - giornalieri che si concentrano su determinati dettagli. Ciò non significa che i personaggi non avranno luogo di venire illustrati via via, anzi! Li scoprirete pian piano :)
Ovviamente, ogni segno di vita - aliena o meno - sarà gradito ^^
 
 
(*)
Queste sono le stagioni delle emozioni
e come i venti salgono e ricadono.
Questa è la meraviglia della devozione
vedo la torcia che noi tutti dobbiamo reggere.
Questo è il mistero del quoziente
sopra tutti noi una piccola pioggia deve cadere.
 
Led Zeppelin - The rain song
   
 
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