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Autore: AnImoR_7    08/03/2011    12 recensioni
E se Edward avesse conosciuto Bella il giorno stesso della sua nascita?
"Infine mi decisi a guardare dentro il lettino, presi un lungo respiro e abbassai il capo verso quella che secondo mia sorella sarebbe diventata la mia futura compagna, mentre per me era solo un'umana in fasce che mi apprestavo a scorgere esclusivamente per farle piacere...La scorsi e fu l'inizio della fine.
E poi quando una volta grande Bella incontrerà Edward...
"A quel punto, ebbi voglia di fare quello che per nessuna ragione al mondo avrei dovuto. Mai
Perchè ho un ragazzo
Perchè lo conosco da otto ore
Perchè romperà il già fragile equilibrio della mia vita
Perchè niente sarà più come prima
Perchè mi sta facendo ammattire
Perchè non gli ho chiesto cosa ci fa qui
Perchè sto sognando e tutto ciò non può essere reale
Perchè non ha senso, perchè...
Non trovai più motivazioni da aggiungere al mio elenco e di slancio lo baciai.
La pioggia il vento, lo scorrere del tempo, il sogno la realtà, la pazzia la coerenza, non volli sentire nè pensare ad altro se non al gelido e appassionato tocco delle sue labbra sulle mie, il resto del mondo sparì nell'esatto momento in cui mi avvinghiai a lui" Cap.7
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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Capitolo 24 Preludio
                                                   
                                            




Eccomi qua sono in ritardo stratosferico, mi rendo conto e mi scuso sto facendo del mio meglio per non farvi aspettare troppo.
Dunque ho un quesito da porvi, come ho anticipato intorno al cap 30 la storia dovrebbe concludersi, ma sarebbe interessante secondo voi un "Yes i'm your destiny"  Two? Avrei qualche ideuzza, (che intaccherebbe il finale della prima parte) tanto bellina, ma siccome siete tante e tante, e tante mi sembra corretto sapere cosa ne pensate e se vi piacerebbe l'idea. Bene in attesa di vostre opinioni vi lascio al capitolo, inizia con Jacob il che è una grossa novità, ci vediamo giù...




 Jacob


 

"La rabbia è un fuoco, ti scoppia dentro all'improvviso, non ti avverte non ti avvisa, ti arde vivo e basta, divorando in pochi istanti ogni piccolo brandello di corpo e di anima, facendo di te cenere. Nera impalpabile, inutile cenere.
La rabbia nel mio caso, ha fatto di me altro, ha cambiato per sempre la mia vita, ha fatto di me un lupo".

Quel giorno corsi fuori dall'aeroporto in preda a strani rantoli che scotevano dolorosamente ogni singolo muscolo e osso del mio corpo, ed era strano perchè io avevo solo la mano rotta, il resto non avrebbe dovuto dolermi a quel modo insopportabile, eppure...Pensai che quello fosse il mio momento.

Tornai in fretta e furia alla riserva, pigiando a tavoletta l'accelleratore del pick-up, in tutta onestà non avrei mai pensato che quel catorcio potesse spingersi a velocità così folli.

Quando fui davanti casa, dalla finestra scorsi la sagoma di mio padre davanti alla tv, ed ebbi paura. Paura di ciò che il mio malessere significava per lui, ma soprattutto paura di ciò che rappresentava per me, sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, ma dalla teoria alla pratica il passo non fu poi così breve.

Pensai a Jessica, mi venne in mente lei, a lei era accaduta la stessa cosa, avrebbe potuto aiutarmi prepararmi alle sensazioni, alle conseguenze. Mio padre invece, da anziano tradizionalista quale era avrebbe dato importanza solo a ciò che la mia trasformazione rappresentava all'interno dell'ordine gerarchico del branco, non  si sarebbe preoccupato del lato emozionale della cosa. Dovevo raggiungerla prima che la trasformazione avesse luogo.

La chiamai sul cellulare.

-"Jessica sono io...sta succedendo anche a me...aiutami"

-"Jake alla spiaggia, arrivo subito. Tieni duro mi raccomando e...sta tranquillo"

-"Fa presto"

Dopo la sua trasformazione io e Jessica diventammo amici, la presentai alla tribù, lei voleva risposte e gli anziani gliele diedero.

Da piccola era stata morsa dai lupi e questi le trasmisero il gene, rimasto dormiente fino a quel fatidico giorno a la Push. Gli anziani le spiegarono che spesso la trasformazione coincideva con una grande manifestazione di rabbia. Come una scintilla, questo sentimento forte e intenso, innescava un processo irreversibile. A me stava accadendo la stessa cosa, la rabbia scoppiata per aver appreso che la mia Bella era stata di Edward, aveva dato vita alla scintilla che a sua volta aveva innescato il processo irreversibile.  

A la Push in un pomeriggio di quasi estate diventai lupo per la prima volta, Jessica mi fu accanto, assistette al prima e al dopo. Venne a casa con me, e strinse la mia mano quando raccogliendo tutto il coraggio rimasto nel mio corpo da umano parlai a mio padre. Lui a sua volta, in una sequenza già stabilita e attesa chissà da quanto tempo, mi illustrò le regole, i doveri e le responsabilità che l'essere lupo e discendente diretto del maschio alfa comportavano, ma cosa più importante mi informò su chi e quali fossero i nostri nemici giurati.

Scoprì che essi avevano un un volto già noto...

Quel pomeriggio di quasi estate segnò l'inizio della mia nuova vita, quella di Jacob licantropo, ma soprattutto fu il preludio di una guerra inaspettata.

 

 

Edward

 

Settembre finalmente arrivò e Bella tornò a Forks da suo padre e da me.

Ad attenderla quel mattino all'areoporto di Seattle, accanto al capo Swan c'ero anch'io. Arrivai alle nove e trenta, l'arrivo del volo di Bella era previsto per le dieci e quando scorsi il padre della mia ragazza vicino al gate degli sbarchi, decisi che era giunto il momento di sfidare la sorte e andai a salutarlo.

-"Buongiorno Capo Swan"

Lui si voltò di scatto e scosse la testa.

-"Bè che dire ragazzo, puntuale come un orologio svizzero"

Come inizio non c'è male, calma e gesso Edward

-"Dopo tre mesi capirà che non stavo più nella pelle" mentii, lui mi guardò un pò infastidito inarcando un sopracciglio, ma poi disse qualcosa che mi stupii.

-"Deve essere stata dura per te, aspettare tutto questo tempo" per un attimo quando sentii queste parole pensai ad un tranello, pensai che sapesse che ero stato a Phoenix e mi stesse provocando. Ma durante il colloquio avuto da solo con Renèe lei manifestò l'intenzione di non dire all'ex marito della mia visita Che avesse cambiato idea?

-"Si, soprattutto il primo mese" risposi e questa in fondo era la verità, giugno era stato terribile, poi metà luglio ed agosto l'avevo rivista, ma lui questo davvero non poteva saperlo...

-"Umh, mi pare di capire che se sei qui, tu e mia figlia avete continuato a sentirvi e insomma" si inerruppe e deglutì rumorosamente, quello che stava per dire gli costava un'immane fatica "intuisco che le cose non sono cambiate fra di voi"

-"Se sono cambiate capo Swan" continuai, era giunto il momento di andare fino in fondo "lo sono decisamente in meglio. Io e Bella ci amiamo" gli dissi infatti tutto di un fiato "ma sul serio...voglio dire, non è una cosa fra ragazzi è una cosa da adulti. Io la voglio sposare, in verità le ho già chiesto di diventare mia moglie e lei ha acconsentito"

Ora caccia di nuovo la pistola pensai. Invece, scoppiò a ridere.

-"Ma questa poi...ahahaha" e giù risate, si stava sganasciando prendendosi gioco di me e dei miei sentimenti "è una pazzia" grugnì tra uno sghignazzo e l'altro"tu sei pazzo Cullen." Lo vidi togliersi il cappello dalla testa e asciugarsi il sudore scaturito dalle grasse risate, o forse più verosimilmente le mie parole lo agitarono e gli causarono un brusco innalzamento della pressione sanguigna. Io non ribattei, continuai ad osservarlo in silenzio poi lui notando il mio viso del tutto inespressivo tornò serio. "Lei è ancora una bambina" affermò con irritazione "e tu pure. Come fai a parlare di matrimonio? E comunque sarai certo di buona famiglia ma io ti conosco appena, come pensi che acconsenta così a cuor leggero a darti mia figlia?"

Sua figlia è gia mia, e lo sarà per sempre avrei voluto urlarli a quell'uomo che a volte sapeva essere davvero irritante, ma poi il buon senso mi fermò.

-"In primo luogo Bella è una donna, nel caso non se ne fosse accorto e comunque anch'io sono piuttosto cresciuto" -se solo sapesse quanto- "è vero che ci conosciamo appena, ma se lei me ne desse la possibilità vorrei farmi conoscescere" avevo appena dato inizio alla mia arringa difensiva. "Senza presunzione credo di potermi definire un bravo ragazzo."

-"Avresti mai potuto definirti come cattivo?" Domandò come se avessi detto la più ovvia delle banalità.

-"No, ma quello che voglio dire è che... sono dedito allo studio, non ho grilli per la testa o vizi di alcun genere. Non bevo non fumo non frequento cattive compagnie. Bella è la mia unica compagnia, Bella è il mio unico svago, il suo sorriso è il mio unico divertimento, e da quando l'ho conosciuta renderla felice è divenuto l'unico scopo delle mie giornate. Presto andrò all'università e fra qualche anno diventerò medico come mio padre, e presto se il cielo mi assisterà voglio creare una famiglia e un futuro con la donna che amo più della mia esistenza...Sua figlia. Non le farò mai mancare nulla capo Swan, lo prometto, la tratterò come una regina, perchè questo è quello che merita. Glielo giuro...e se mai un giorno lei dovesse verificare che sono venuto meno a queste parole, l'autorizzo fin d'ora a rivolgermi di nuovo contro la sua arma, come ha fatto già una volta, e cacciarmi di nuovo."

Era stata un'arringa sentita e quanto mai accorata, le parole rotolarono libere e veloci, incuranti dell'eventuale condanna del giudice severo e un pò ottuso che avevo davanti. Lui ascoltò tutto in silenzio con espressione impertubabile, poi quando conclusi:

-"Che dire, ci sai fai con le parole, non lo si può negare...quella di rivolgerti contro l'arma quella volta è stata una baggianata, anzi ti chiedo scusa, dovrei dare l'esempio in qualità di sceriffo, invece mi sono lasciato prendere la mano. Ti chiedo di nuovo scusa..." Rimasi basito da quelle parole, mi trovai in improvviso imbarazzo.

-"Oh ma non deve scusarsi capo Swan, lei stava solo difendendo sua figlia da quello che riteneva un perfetto sconosciuto. Io allora questo lo compresi benissimo."

Lui parve apprezzare la mia giustificazione per la sua (comunque) bizzarra reazione, fu vero che intendeva difendere Bella, ma lei era comunque nella mia stessa traiettoria, e se avesse sbagliato mira...

-"Senti Edward, io credo che tu lo sia un bravo ragazzo, anche se non ho abbastanza elementi per dire eventualmente il contrario. Apprezzo la tua dedizione nei confronti di mia figlia e hai fatto un discorso serio valido e senza fronzoli, ma Bella deve studiare, ha solo diciott'anni, deve frequentare l'università, laurearsi. Per mia figlia voglio di più di un matrimonio affrettato e scaturito magari solo da una passione incontrollata di pseudo adulti, siete troppo giovani...Mi capisci Edward?"

Si riferiva al suo di matrimonio indubbiamente, e io capivo le sue perplessità.
Renèe si era forse pentita di quella scelta, perchè le aveva precluso lo studio e tanto altro?


Magari il capo Swan dava la colpa del fallimento del loro matrimonio anche a questo.

Ma io per Bella volevo il meglio, e se lei voleva frequentare l'università, lei avebbe frequentato l'università. Se lei aveva intenzione di lavorare, fare esperienze viaggiare, bè avrebbe fatto tutte queste cose, io non le avrei impedito nulla. Non intendevo tarparle le ali. Lei avrebbe dovuto essere felice, soddisfatta e gioiosa in ogni singolo istante della sua vita. Questa era diventata la nuova missione del vampiro Edward Cullen:

"Lei ti ama

Lei ti ha accettato per come sei.

Lei è pronta a rinunciare alla sua umanità per te.

Conclusione: DEVI e ribadisco DEVI renderla immensamente felice"

Certo era pur vero, che tutte queste eventuali esperienze di vita che Bella avrebbe voluto compiere, non prescindevano l'eventuale matrimonio, io volevo sposarla.
Io volevo che diventasse mia agli occhi di Dio e agli occhi di tutto il resto del mondo.


Io volevo che diventasse la signora Cullen...Io lo volevo tanto, sognavo un matrimonio come quelli che si facevano una volta. Magari all'aperto, sotto un gazebo ricoperto di rampicante, magari gelsomino, il profumo di fiori preferito dalla mia piccola. Non con tantissima gente, magari con presenti solo i familiari e qualche amico, magari al tramonto, magari in estate, magari la prossima estate...

Io sognavo e desideravo tutto questo, ancora però ignoravo che di lì a qualche giorno tutto sarebbe cambiato.  



 


Bella

 
Quel lungo grigio corridoio degli arrivi pareva non finire mai, avevo il cuore a mille, sapevo che lì fuori c'era Edward, ma sapevo anche che c'era mio padre...per questo avevo timore. Speravo ardentemente che quel testone del mio genitore non lo strapazzasse troppo quel cucciolo fin troppo educato del mio ragazzo.

Appena le porte scorrevoli si aprirono lo individuai subito, quegli occhi color dell'oro spiccavano in mezzo a tutti gli altri, ordinari e insignificanti della gente comune. I suoi erano straordinariamente unici, stupendamente inumani e come sempre, colmi di felicità, fissavano i miei.

Fino a quando lui mi avrebbe "vista" (e non giudicatelo un errore l'uso di questo verbo) in quel modo, io avrei avuto la certezza e la consapevolezza che mi amava di un amore sconfinato. Ero come la luce per il cieco, il cibo per il povero, la medicina per l'ammalato (come questo potesse essere accaduto, rimaneva sempre un mistero, ma era una realtà a cui cominciavo ad abituarmi).

Io ormai avevo imparato a distinguere, l'Edward che guardava dall'Edward che vedeva. Lui era me che vedeva, tutto il resto del mondo lo guardava distrattamente, riservandogli un interesse minimo ed indispensabile. Tutta la sua attenzione, concentrazione e dedizione era rivolta a me, lui vedeva solo me.

Al resto del mondo concedeva solo un cenno dei suoi splendidi occhi.
Di sicuro lui era l'innamorato perfetto, quello che ogni ragazza o donna sognava, ed era mio...


E ogni volta che quelle due pozze dorate mi infondevano questa certezza, il mio cuore esultava e gioiva, e anche in quel frangente esultò...e ancora gioì.

Mi feci largo fra la folla di parenti urlanti volti a sbracciarsi per reclamare l'attenzione dei propri cari e con non poca fatica, fra spinte e strattoni, riuscii a liberarmi dalla calca. Edward poverino a stento tentava di frenarsi dal catapultarsi verso di me, c'era pur sempre qull'orso di mio padre a puntarlo.

Ed corri, gli urlai nella testa, non badare all'orso e vieni ad abbracciarmi . Bastarono queste parole, e la sua indecisione durò un quarto di una frazione di secondo, (che poi forse non era neppure un tempo possibile) e corse verso di me.

Io gli saltai letteralmente addosso come il mio solito, la solita impulsiva Bella. Lui naturalmente attutì la mia incursione senza muoversi di un millimetro, mi sorresse per le gambe, che nel frattempo incurante dell'espressione a dir poco sorpresa di mio padre, gli attorcigliai sui fianchi. Tempo tre secondi in tutto, gli stavo già torturando le labbra e vivisezionando la lingua.

-"Da quanto tempo non ci baciamo bel ragazzo?" gli bisbigliai all'orecchio.

-"Dunque se contiamo le quattro ore d'aereo...umh...sei ore?" rispose a sua volta lui in un sussurro.

-"E' un sacco di tempo" gli dissi strusciando le mie labbra contro le sue "bisogna recuperare"

-"Già, ma tuo padre..." non gli lasciai finire la frase e gli tappai la bocca con la mia.  

Qualche secondo dopo.

-"Emh emh...bentornata tesoro" un colpo di tosse mi indusse a staccarmi dalle labbra di Edward. Lui mi depose lentamente in terra quindi andai ad abbracciare il mio vecchio, e nonostante tutto, caro rompiglione.

-"Ciao papà" lui mi stritolò in un abbraccio calorosissimo, gli ero mancata "come stai?"

"Benone adesso che sei tornata sto proprio benone" potei giurare che delle timide lacrime affiorarono in quegli occhi dallo sguardo burbero, ma prontamente le ricacciò indietro "speravo di trovarti un pò abbronzata, ma tu e il sole non andate proprio d'accordo, sembri più pallida di quando sei partita."

Tipico di lui, spazzare via l'emotività con una battutaccia.

-"Ho preferito fare altro che crogiolarmi al sole" risposi, guardando ammicante Edward.

Rotolarmi fra le lenzuola nel buio di una stanza d'albergo era stato decisamente più divertente e produttivo, che scottarmi sotto al sole di Phoenix.  
Edward dopo che venne a trovarmi non andò più via, almeno non ufficiosamente. Prese in affitto una stanza in una piccola pensione non tanto lontano dal mio quartiere, ed io con la scusa di andare a trovare vecchie compagnie correvo da lui. Di contro la notte, rischiando anche di essere scoperto lui correva da me. Avevamo provato a stare separati, per non rischiare, ma era umanamente e vampiramente impossibile.

Nudi, illuminati solo dalla luce dei nostri occhi, su quel letto che avevamo cominciato a reputare come nostro, ci sfioravamo toccavamo, baciavamo, insaziabili ognuno dell'altro.

Fare l'amore era diventata non solo una necessità fisica ma anche spirituale, io ci rinascevo dentro di lui. Morivo e rinascevo ad ogni amplesso, e ogni volta rinvigorivo e mi tempravo nello spirito e nella mia essenza.

Lui era cibo per il mio corpo e per la mia anima.

Ogni contatto ogni carezza ogni bacio diventava un'urgenza costante alla quale non sapevamo resistere.  

In quei due mesi eravamo cresciuti tanto, si anche Edward lo era...strano a dirsi per un vampiro imprigionato eternamente in un corpo da diciassettenne, ma era stato così. In fondo lui aveva conosciuto l'amore per la prima volta con me e come me. Dopo i primi tempi in cui la passione, la voglia di scoprirsi e di stare sempre insieme l'avevano fatta da padrone, era arrivato il tempo in cui ognuno riteneva di conoscere l'altro e aveva necessità di averlo sempre accanto proprio perchè adorava ogni aspetto della sua natura. Il nostro rapporto si era consolidato attimo dopo attimo, giorno dopo giorno come quello tra uomo e donna. Avevamo raggiunto un'intesa una confidenza e una complicità tale da fare invidia alle coppie sposate da decenni, era come se ci conoscessimo e ci ammassimo da tutta la vita.

-"Tu e il sole non vi siete mai piaciuti"

-"No e credo che più andremo avanti e più sarà così, papà" con Edward l'avrei dovuto evitare del tutto, ma non importava, era lui il mio sole. Mi scaldava col suo amore, mi illuminava col suo sorriso, risplendeva di luce propria di giorno di notte, estate inverno...cosa avrei potuto desiderare di più?

-"Allora, voi due vi siete scannati nell'attesa?" guardai uno e poi l'altro aspettando che si decidessero a dirmi cosa c'era di nuovo.

-"Abbiamo fatto due chiacchere" rispose mio padre con tono vagamente irritato "è stato piuttosto interessante oltre che illuminante. Credo che tu abbia qualcosa da dirmi signorina" dicendo questo prese la mia mano sinistra e fece roteare la fede all'anulare, ecco spiegata l'irritazione.

-"Papà...Edward mi ha chiesto di sposarlo e io ho acconsentito"

-"E' la cosa più inverosimile, assurda e fuori da ogni criterio, che mi sarei mai aspettato di sapere oggi...e per giunta lo vengo a sapere per bocca del tuo promesso sposo. Quando mi avresti fatto la comunicazione? Perchè di questo si tratta, nessun permesso o richiesta di benedizione, solo una comunicazione di un dato di fatto. E siccome prima o poi ti servirà il mio braccio per portarti all'altare allora... Non è così che si comporta una figlia, Bella"

-"Papà ma se la prima e unica volta che vi siete parlati, gli hai puntato una pistola contro! Mi reputi davvero così scema da dirti una cosa del genere e partire per tre mesi, dandoti la possibilità di cacciarlo dalla città? E poi me lo ha chiesto la sera prima della mia partenza, anche volendo non c'era tempo per parlarne."

-"Per quella schiocchiezza gli ho chiesto scusa comunque"

-"Tu hai fatto cosa?" Questa era nuova, mio padre che si scusava e per giunta con Edward "Ed ma sul serio si è scusato con te? E per quale delle tante cazz...cioè schiocchiezze?"

-"La pistola, quando ha puntato la pistola...Io gli ho detto che non era necessario, ma lui ha insistito"

-"E quando mai tu!" Esclamai colpendo con un leggero pugnetto il torace del mio ragazzo "per una volta che si comporta da persona normale, lascialo fare no?"

-"Su adesso non esagerare Bella" intervenne il protagonista riprendendo in mano le redini della discussione "senti andiamo a casa, okay? Devo tornare a lavoro, magari possiamo continuare a parlare stasera. Vieni a cena da noi Edward? Ho comprato le costolette d'agnello"

-"Io ne sarei davvero onor..."

-"Verrà dopo cena papà, vero Edward?" Lo interruppi lanciandogli un'occhiata eloquente, non volevo che si sacrifisse di nuovo a mangiare umano.

-"Cos'è vegetariano?" Chiese Charlie guardandolo con aria di sufficenza. Era inconcepibile per lui che qualcuno non amasse le costolette, figuriamoci se questo qualcuno un giorno sarebbe diventato suo parente.

-"No papà, preferisco io così, devo disfare i bagagli lavare un sacco di roba e poi anche cucinarti le costolette e la salsa, da quello che ho capito"

-"Certo bambina" rispose lui tutto contento e già con l'acquolina in bocca per ciò che avrebbe gustato quella sera a cena. "Allora è deciso verrai per il dolce, così mangerai la torta di rabarbaro della signora Jensen, l'ha portata appena sfornata stamattina per festeggiare il tuo ritorno."

Cacchio Ed questa non te la posso evitare...pensai scrollando le spalle, ma lui sorrise. Il mio amore avrebbe mangiato di tutto, questo lo sapevo già.

-"Vada per la torta di rabarbaro della signora Jensen" rispose infatti Edward "ci vediamo stasera Bella" si avvicinò a mi stampò un bacio in fronte.

-"A stasera, otto e mezzo" già mi manchi   feci scorrere il dorso della mano sul suo torace.

-"Pure tu" rispose lui in un debole sussurro "Arrivederci capo Swan"

-"Ciao ragazzo a stasera."

Lo aveva salutato come faceva con Jacob, questo mi fece ben sperare per la serata.


In perfetto orario Edward bussò alla porta di casa mia, ci accomodammo sul divano, mio padre prese posto sulla sua amata poltrona. In silenzio gustammo la torta di rabarbaro della signora Jensen, cioè io e mio padre la gustammo, perchè Edward mandò giù la sua fetta in due bocconi, senza neanche masticarla. E per autoflagellarsi ancora di più bevve, anche qualche sorso di caffè. Sarei stata in debito con lui a vita.

-"Dunque" esordì il mio genitore dopo aver spazzolato per bene anche la sua seconda fetta di dolce e ingollato il suo terzo caffè "parliamo di questa cosa, esattamente quali sarebbero le vostre intenzioni..."

Edward prese fiato, quasi come se ne avesse davvero bisogno e guardandomi negli occhi, ribadì le sue intenzioni:

-Amo sua figlia, voglio sposarla e renderla felice. Avrò cura di lei, la proteggerò e la rispetterò sempre. Rispetterò i suoi tempi e le sue aspirazioni, se vorrà studiare lavorare viaggiare, potrà fare tutto a me basta sapere che vorrà sposarmi prima o poi...certo sarebbe meglio prima che poi, ma deciderà lei"
 
Io lo guardai adorante comunicandogli uno io ti sposo subito, scemo.!

-"Bene bene" gracchiò Charlie "sarò sincero non è che io abbia avuto un cambiamento repentino di opinione nei tuoi confronti ragazzo, però avevo fatto una promessa a mia figlia, ovvero se tornata da Phoenix fosse stata ancora intenzionata a stare con te non l'avrei più ostacolata ed io" annunciò solennemente mettendosi una mano sul cuore "mantengo sempre le promesse...MA TU CASPITA NON TI HO ANCORA DATO LA MANO CHE TI SEI PRESO TUTTO IL BRACCIO!"

-"Capo Swan le sembrerà affrettato ma..."

-"Affrettato? Dici affrettato? Un regalo di Natale fatto adesso è affrettato, Una proposta di matrimonio a mia figlia a queste condizioni e in questa situazione è una pazzia"

Cominciai ad agitarmi ed Edward se ne accorse, prese la mia mano e la strinse più forte -"sta tranquilla ne verremo fuori" sussurrò mentre io presi a mordermi il labbro. Avrei tanto voluto nutrire la sua stessa fiducia, ma la faccia rossa e distorta dalla rabbia di mio padre mi infondava tutt'altro che positività.
 
-"E' fuori discussione che tu Bella, prenda il diploma e vada all'università. Non ti ha insegnato nulla ciò che è successo a tua madre e a me? Non hai visto quanto sono state disastrose per lei le conseguenze di un matrimonio affrontato da giovane?"

-"Papà..." provai a ribattere

-"Papà un fico secco..." rispose lui a muso duro, e senza rendermene conto cominciai a piangere. Edward si irrigidì ancora di più ma non disse nulla, si limitò a infilare la mano nella tasca dei pantaloni e sfilare un candido fazzoletto, che mi porse dolcemente.

-"Non piangere angelo mio" mi consolò il mio amore stringendomi a sè "andrà tutto bene."   

Charlie osservò la scena in silenzio, forse gli facemmo tenerezza e d'improvviso si rabbonì, capì forse di essere stato troppo brusco e cercò di rimediare.

-"Emh...sentite io non voglio mettervi i bastoni fra le ruote, anche perchè come mi avevi tu stessa anticipato Bella, più si cerca di allontanarvi più vi avvicinate..."

-"Romeo e Giulietta" mormorai accennando un timido sorriso fra le lacrime che continuavano a scorrere

-"Già Romeo e Giuletta" ammise lui sorridendo a sua volta "quindi...anche d'accordo con tua madre ho da proporvi un patto."

"La mamma? Ma quando vi siete parlati? E poi patto? Che genere di patto?"  Tirai su col naso e aprii bene le orecchie.

-"Ho chiamato Renèe nel pomeriggio, mi ha detto della tua visita a Phoenix Edward"

-"Capo Swan non glielo detto perchè..."

-"Tranquillo, il motivo è chiaro, pensavi che mi sarei arrabbiato e avresti così peggiorato la situazione."

-"Si" ammise mesto.

-"Comunque, tua madre mi ha letteralmente scioccato. Per la miseria quella donna è d'accordo con voi! Non so cosa gli hai fatto ragazzo ma è rimasta stregata da te..." e quale donna non lo sarebbe stata? Edward stregava tutto il genere femminile, indistintamente grandi piccole belle brutte "Pur non di meno, siamo arrivati ad una soluzione..."

Quella sera io mio padre ed Edward raggiungemmo un compromesso, anzi stipulammo una specie di patto.
Non dovevamo fissare nessuna data per il matrimonio e porre nessuna scadenza. Io avrei finito la scuola e mi sarei iscritta all'università, dopo il primo anno di college se fossi stata ancora decisa a sposarmi prima dei ventuno anni lo avrei potuto fare, mio padre e mia madre sarebbero stati d'accordo, anche se mi sarei impegnata comunque a conseguire la laurea negli anni avvenire.


-"Allora, che ne dite?"


Edward mi guardò, aspettava un cenno da me

Puoi aspettare? Lui vuole solo che non affretti i tempi

"Ti ho aspettata per così tanto tempo" rispose con una nota di malinconia nella voce "cosa vuoi che siano ventiquattro mesi?"

Ti amo...da morire Ed

"Accettiamo capo Swan" rispose rivolgendosi a mio padre.

Il resto della serata si svolse affrontando la questione della scelta del college, l'invio delle domande di iscrizione e alla valutazione delle spese che si sarebbero presentate. Edward lontano dall'orecchio del mio genitore mi disse che l'aspetto finanziario avrebbe dovuto essere l'ultimo dei miei pensieri, avrei dovuto solo scegliere l'università al resto avrebbe pensato lui.
Intorno alle 23 Edward andò via da casa mia che era diventato ufficialmente il mio ragazzo e promesso sposo.

Non potevo credere che fosse accaduto sul serio, dopo tanta fatica finalmente avevo raggiunto una relativa tranquillità. Due anni e un pò di college non mi avrebbero ucciso ed io ed Edward saremmo stati comunque sempre insieme. Forse in fondo quella era la strada giusta verso un futuro che mi riservava delle incognite, la mia trasformazione era sempre un argomento fluttuante nell'aria, ma mai seriamente affrontato. Anzi negli ultimi tempi Edward sembrava evitare l'argomento, dandomi  l'impressione che non fosse intenzionato in nessun caso a metterla in pratica..
Ci erano voluti cinque mesi di sofferenza ma alla fine avevo sistemato tutto. Avevo chiuso con Jacob, superato l'esilio in Arizona e cosa più importante, mio padre si era arreso all'evidenza dell'amore che legava Edward a me, e viceversa.


-"Bella" mi aveva detto dopo che Edward andò via, ed io andai in cucina a sistemare "pensavo che durante questi tre mesi tu e lo smilzo vi sareste allontanati invece..."

-"Invece il nostro amore è stato più forte della lontananza papà, te l'avevo detto" lui annuì.

-"Bella" chiamò nuovamente preda di chissà quali pensieri.

-"Si papà" risposi io paziente asciugando e riponendo le tazze da caffè sulla credenza.

-"Ma tu lo ami sul serio? Voglio dire tesoro mio...sei così giovane così inesperta, cosa ne sai tu dell'amore...del matrimonio. Non puoi negare che io e tua madre siamo stati un pessimo esempio per te"

A quel punto mi fermai, poggiai lo strofinaccio e mi misi proprio di fronte a lui.

-"Ascolta papà adesso dirò qualcosa che forse ti ferirà, ma spero che tu riesca a capire comunque quello che voglio dirti" lui annuì un pò preoccupato e si concentrò per ascoltarmi. "Il fatto che tu e la mamma siete stati sposati per così poco tempo, il fatto che io sono cresciuta con una famiglia per così dire a metà...non ha fatto altro che aumentare la mia voglia di averne una tutta mia il più presto possibile. Capisci?"

-"Mi dispiace tanto..." sussurrò lui rammaricato

-"Papà no, non devi dispiacerti. Non so come esprimermi, io voglio sposare Edward perchè lo amo immensamente e tutto il resto...ma la cosa che più di ogni altra mi spinge a non avere dubbi sul matrimonio è che potrei giocarmi la testa...lui desidera la stessa cosa, quindi ci sembra inutile perdere tempo in..."

-"Non vorrai sfornare dei marmocchi subito? Sono troppo giovane per diventare nonno!"

Come se fosse possibile? Pensai con una punta di tristezza, avrei tanto voluto un bambino a immagine e somiglianza del mio Edward..

Sorrisi ma non risposi, lo abbracciai.

-"Ti voglio bene papà"

-"Anch'io tesoro, voglio solo che tu sia felice" solo qualche mese fa, queste parole le sentivo pronunciate da lui solo nei miei sogni, adesso erano reali.

-"Lo sarò, sta tranquillo"

Di lì a poco avrei imparato a mie spese che i progetti a lunga scadenza lasciano il tempo che trovano. La vita con la sua imprevedibilità, stravolge il corso degli eventi come un fiume in piena stravolge ogni lembo di terra che inonda.
 
Primo giorno di scuola, ultimo anno di liceo io e Edward arrivammo a scuola di buon ora, parcheggiammo la macchina e l'uno accanto all'altro, felici e ancora ignari delle novità che l'estate aveva portato con sè, prendemmo il vialetto che conduceva all'entrata.

Fu allora che li vedemmo.

Jacob appoggiato alla sua moto, Jessica accanto a lui, lo guardava con occhi adoranti e pendeva dalle sue labbra, non appena ci videro entrambi si irrigidirono. Non mi stupii della cosa, ma mi preoccupai invece quando vidi Edward fare lo stesso, cambiando del tutto espressione.

-"Ed, cosa c'è?"

-"Non lo so, ho una strana sensazione" rispose agitandosi.

Giunti ad un paio di metri dai due, Jacob si scostò dalla moto e si parò davanti a noi bloccandoci il passaggio, Jessica restò dietro.

-"Cullen devo parlarti, da solo"  

-"Be ciao anche a te Jake" sbottai "ma che modi sono questi? Ti sei imbifolchito in questi due mesi? Saranno le cattive compagnie che frequenti" dissi alludendo alla serpe dietro di lui.

"E di cosa? Non mi pare avessimo più nulla in sospeso, abbiamo chiarito tutto all'aerporto, no?" Edward stentava a restare calmo.

-"Allora non sapevo...adesso invece è cambiato tutto. La devi lasciare subito" disse indicando me "e forse sarebbe meglio che tu e la tua famiglia lasciaste subito la città...se ci tenete alla testa."

Edward serrò la mascella.

-"A cosa devo queste intimidazioni e queste minaccie?"

-"Sarebbe meglio che la smettessi con la sceneggiata Cullen so chi sei...o forse sarebbe meglio dire so cosa sei...succhiasangue" 

A quel punto Edward emise solo un flebile sibilo:

-"Mio Dio sei un cane..."

 
 

nota dell'autrice:
punto a) vi starete chiedendo: come mai Jessica non se ne è accorta?
Perchè lei è diventata lupo non è nata con il gene, ciò che sa della licantropia lo sa per merito degli anziani che comunque hanno tralasciato parecchi dettagli, particolari e segreti che non le competono.
punto b) i lupi sanno della presenza dei Cullen nel loro territorio fin dal loro arrivo, e li tengono d'occhio. Dopo aver costatato che in nessun modo nuociono agli umani, decidono di non intervenire per non scatenare dei dissapori, ma nel momento in cui Jacob li informa della relazione fra Bella e Edward, quindi fra una umana e un vampiro, le cosa cambiano...
punto c) Jacob fu iniziato sul serio al branco e ai suoi segreti solo ad avvenuta trasformazione.

A presto e grazie a tutte come sempre immensamente, e di cuore. Un ringraziamento particolare però va a tutte quelle che hanno fatto un salto nel buio e hanno letto di Emma e Sam

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