Sulla
strada di casa Caleb e Volpe
incapparono in un triste regno tutto addobbato a lutto, in cui tutti
piangevano
e si disperavano, persino i bambini. Volpe era ben intenzionato a
proseguire ma
il principe si fermò a chiedere spiegazioni esasperando il
compagno di viaggio
per l’ennesima volta. Il contadino a cui Caleb chiese il
perché di quel lutto
gli rispose fra le lacrime
-Oh
Signore! Non lo sapete? Il
nostro buon re è morto proprio oggi senza lasciare eredi
maschi ma soltanto una
figlia non ancora sposata, ora i cugini e i generali del re fanno
pressione
sulla nostra bella regina perché sposi uno di loro, ma sono
tutti degli avidi,
lo sanno tutti, e se la principessa sposerà uno di loro
allora tutto il regno
cadrà in disgrazia!- e il contadino si allontanò
gemendo e urlando di dolore
-No-
disse subito Volpe
-Cosa?-
gli chiese il principe
perplesso
-Non
andremo ad immischiarci in
faccende che non ci competono, voi non andrete a mettere scompiglio in
quel
castello!-
-Ma
avete sentito quell’uomo? La
principessa è in pericolo!-
-Non
è in pericolo- gli rispose
seccato -ha solo dei pessimi pretendenti!-
-E
questo non è un grande
pericolo?-
-Io
definisco pericolo un drago
incazzato, una spada puntata alla gola o un orrido maleficio ma un
marito
brutto e avaro è solo una grossa sfortuna… e poi
cosa contereste di fare?
Sposarvela?-
-E
perché no? Se è bella e dolce
come la definiscono i suoi servi perché non dovrei?- Volpe
sospirò esasperato
-Siete
proprio un principe viziato
e superficiale come immaginavo! Bene! Andate da questa principessa io
continuerò per la mia strada! Arrivederci!-
spronò il cavallo al galoppo ed essendo
quello il loro unico cavallo Caleb non poté seguirlo. Si
avviò quindi a piedi verso
il castello, al suo ingresso venne accolto da una grossa schiera di
damigelle
vestite a lutto che lo interrogarono tutte insieme, facendo un gran
baccano
-Chi
siete?-
-Un
principe! Un altro!-
-Da
dove venite?-
-Siete
venuto a chiedere la mano
della nostra signora?-
-Vi
prego, lasciatemela conoscere-
le pregò Caleb e le ancella lo accompagnarono in una sala
riccamente adornata
in cui una bella donna stava tessendo con occhi tristi che
però si illuminarono
di gioia quando incontrarono quelli del principe
-Siete
un angelo signore?- chiese
la donna andando incontro a Caleb –siete così
bello! Siete venuto per portarmi
via da quest’orrido posto?-
-Non
sono un angelo, madama- gli
rispose il ragazzo -sono solo un principe-
-Un
principe, si vedo, il vostro
anello e la vostra spada lo confermano… allora mi
sposereste? Mi sono
innamorata di voi appena vi ho visto-
-Anche
io vi… - stava per dire che
l’amava anche lui ma non ci riuscì, in cuor suo
non si sentiva davvero
innamorato di quella donna come lo era stato delle due principesse che
aveva
conosciuto durante il suo viaggio. Sentì che se avesse detto
che l’amava le
avrebbe mentito ma si sentì anche confuso perché
non capiva il motivo per cui
non provava amore per quella splendida principessa e perse per qualche
istante
la cognizione del tempo, finché non fu riportato alla
realtà dalle parole della
donna
-Ci
sposeremo questa sera al
tramonto, ho sempre desiderato sposarmi al tramonto, lo trovo
così romantico!
Andatevi a preparare cuor mio che io farò lo stesso e
aspettatemi all’altare!-
La principessa lo baciò di sfuggita sulla guancia e
l’istante dopo Caleb si
ritrovò trascinato nei preparativi per il matrimonio: le
serve lo svestirono,
lo lavarono e profumarono, gli tagliarono e acconciarono i capelli che
durante
il viaggio erano diventati un ammasso indefinito di nodi e gli misero
addosso
le più belle vesti che il principe avesse mai visto. Appena
finirono lo scortarono
verso la cappella del palazzo e lo misero ad aspettare davanti
all’altare.
Caleb, sconvolto da quei preparativi così inaspettati e
caotici, trovò in quel
momento, mentre aspettava che la sua sposa arrivasse in chiesa, un
momento per
riflettere davvero. Guardò la cappella piena di fiori e
tinta di rosso dal
tramonto, guardò i vestiti che gli avevano messo addosso e
le persone che gli
stavano attorno aspettando ansiose la cerimonia. Seppe allora quello
che voleva
davvero, quello a cui il suo cuore lo stava spingendo a fare, e si
decise. Voltò
le spalle all’altare e uscì di corsa dalla
cappella, togliendosi i pesanti e
preziosi vestiti; non era quello il posto in cui il suo cuore
desiderava stare,
non era quella la donna con cui lui avrebbe voluto passare tutta la sua
vita.
Arrivato però sulla soglia della chiesa si vide comparire
davanti la
principessa
-Dove
scappate cuor mio? Perché non
avete indosso i vostri abiti regali?- gli chiese sorpresa
-Principessa,
vi prego di
perdonarmi ma io non posso sposarvi-
-E
perché mai?-
-Perché
il mio cuore è pieno
d’amore per qualcun altro- la principessa sorrise angelica ma
la sua voce
divenne di colpo tagliente
-E
allora strappiamolo dal petto
questo vostro cuore- Caleb indietreggiò sorpreso e stupito
mentre la principessa
si trasformava in un essere orribile. Le crebbero sulla fronte tre
lunghe corna
caprine, la bocca le si riempì di denti affilati e le vesti
le si strapparono e
tinsero di nero, gli occhi si riempivano di sangue e colarono come se
stesse
piangendo, il bouquet di rose bianche che teneva in mano
appassì e i fiori
divennero tante orride bocche –Datemi il vostro cuore mio bel
principe- rise il
mostro allungando la mano artigliata verso il giovane che
però saltò indietro e
la schivò. Il mostro urlò di rabbia e gli si
lanciò contro, Caleb sfoderò la
spada per proteggersi, ferendo la creatura e facendola urlare di nuovo.
Il
principe si guardò attorno nella vana speranza di avere un
aiuto ma tutte le
persone che fino a pochi momenti prima erano radunate nella cappella
erano ora
orride mummie e cadaveri putrefatti mentre le decorazioni erano
diventate
ragnatele, pezzi di soffitto crollato e altri calcinacci. Era stata
tutta un
illusione. Il principe si difese dal mostro con la spada e
tentò di ucciderlo
in tutte le maniere ma l’essere era veloce e riusciva sempre
a sfuggirgli e più
di una volta lo ferì. Si ritrovò presto con le
spalle al muro, disarmato e
ferito, mentre il mostro ghignava preparandosi ad ucciderlo. Ma proprio
mentre
si apprestava a dargli il colpo di grazia una freccia colpì
la creatura proprio
in mezzo agli occhi, uccidendola sul colpo. Caleb si guardò
attorno contuso
finché i suoi occhi non incontrarono la figura di Volpe
sulla soglia della
chiesa
-Non vi posso lasciare solo una mezza giornata che già quasi vi ammazzano?- gli chiese stizzito l’uomo mentre attraversava la navata della chiesa per soccorrerlo, spostò con un calcio il cadavere del mostro che si stava putrefacendo velocemente e controllò tutte le ferite del principe –Cristo Santo! Ma come avete fatto a sopravvivere da solo per tutto questo tempo? Se non fossi arrivato in tempo quel demonio vi avrebbe ammazzato e mangiato! Capite in che razza di guaio vi siete andato a cacciare? Siete proprio… - non riuscì a finire la frase perché Caleb glielo impedì baciandolo -E questo cosa significherebbe?- gli chiese Volpe confuso ma il ragazzo svenne prima di poter rispondere.
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- Ed ecco una donna moderna che chiede ad un uomo di sposarla!!! Ok poi diventa un mostro quando lui la rifiuta ma insomma, chi non si incazzerebbe? XDXD
- "E allora strappiamolo dal petto questo vostro cuore =)" questa è di sicuro la miglor battuta che abbia mai detto uno dei miei personaggi
- E
naturalmente sul più bello Caleb sviene! XDXD