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Autore: Khaleesi    10/03/2011    2 recensioni
Fred è morto, riusciranno Angelina e George a resistere alle loro emozioni? Cosa ne penseranno Mamma Molly e l'intera famiglia Weasley?
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia, Weasley, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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Grazie a Ginny96 che ha seguito anche questa mia F.F! :D Siamo arrivati al capitolo finale! **
Mi sono davvero
emozionata a scrivere la fine di questa bella avventura :'')
Se volete seguire un altra Weasley... "
Vi presento Roxanne Weasley" è ora on-line! (:
Spero che commenterete anche quella storia,
grazie a tutti!
-Ash

 




Otto mesi e qualche giorno dopo…

 

“Preso tutto?”, chiese Angelina spostando tutto il proprio peso sul piede destro, portando una mano dietro la schiena. “Si, si!”, rassicurò George, “possiamo andare…”.

Si misero in macchina e partirono verso la Tana, marito e moglie non usavano più né Metropolvere né lo Smaterializzamento da quando erano a conoscenza della nuova vita che stava crescendo nel ventre di Angy. George era diventato il suo peggior incubo, era sempre attento a tutto, controllava ogni singola cosa, viveva nella paura che i suoi amori potessero incappare in qualche assurdo incidente.

Qualche giorno prima Angelina l’aveva sorpreso a tastare il divano, cuscini compresi, si era semplicemente giustificato con un “E se una molla spuntasse fuori? Verresti infilzata!”.

Ora si stavano dirigendo verso la casa di Molly e Arthur Weasley, dove era stato organizzato un pranzo di famiglia per festeggiare la terza settimana di vita del piccolo James Sirius Potter, il primogenito di Ginny e Harry. Mentre percorrevano la strada che entrambi conoscevano a memoria, George sbuffò. “Cosa c’è caro?”, chiese Angelina voltandosi a guardarlo.

“Nostro figlio sarà molto più bello, ovviamente organizzeremo una festa nazionale! Quando avrà imparato a camminare lo porterò al nostro negozio, e quando imparerà a parlare gli insegnerò delle belle battute contro quei…”, il discorso di George si disperse nell’aria perché Angy si era allungata a dargli un dolce bacio sulle labbra, veloce.

Pochi minuti dopo avevano attraversato l’uscio della porta della Tana, era Marzo ma c’era ancora troppo freddo per stare in giardino, quindi un lungo tavolo di mogano regnava nel soggiorno della casa, arrivando fino in cucina. C’erano Percy e Hanna,Charlie, Bill e la piccola Victorie che si rincorreva per tutta la sala Teddy, Harry, Ginny, Hermione, Ron (che teneva in braccio il piccolo James, del quale era il padrino), e ovviamente Arthur e Molly, quest’ultima stava facendo avanti indietro tra le due sale, agitando nella mano sinistra una bacchetta che faceva muovere in aria una dozzina di piatti contenenti pietanze diverse. Tutti presero posto immediatamente. La discussione cadde sull’unica persona assente.

“Bill, dov’è Fleur?”, chiese Percy indicando il posto vuota accanto al fratello.

“Ha dovuto fare il doppio turno al San Murgo oggi, si scusa tanto ma è stata costretta a dare una mano”, rispose Bill alzando le mani in segno d’impotenza.

Iniziarono a parlare dell’andamento del lavoro dei vari componenti, rassicurando i genitori e maledicendo i propri colleghi sfaticati o i capi troppo severi.

“Harry, hai già cambiato qualche pannolino?”, chiese Angy ridendo.

“Più o meno, bhè ecco…” iniziò Potter diventando rosso in volto, imbarazzato da quella domanda. Tutti lo guardarono con uno sguardo inquisitore, dicendogli silenziosamente di continuare a parlare. “Ha tolto il pannolino sporco, lo ha lavato, e gliel’ha rimesso!”, tagliò corto Ginny, con una scrollata di spalle. Una risata generale si librò nell’aria.

“Harry!”, commentò disgusta Hermione.

Lui lì guardò uno ad uno, incrociando infine le braccia palesemente offeso da quella reazione generale. “Persino io so che non si fa così!”, disse Ron con una risata isterica.

“Davvero?”, chiese indagatore il piccolo Teddy, canzonandolo.

“Bhè… Zitto moccioso! Stavamo prendendo in giro Harry”, rispose Ron allarmato.

Dopo una serie di battutine verso il neo papà, e alcune verso Ron, i ragazzi finirono la prima portata, Molly si diresse in cucina prendendo i secondi piatti.

“Oh, devo andare in bagno…”, annunciò Angy, alzandosi dalla propria sedia con qualche sforzo. Si diresse verso il bagno del primo piano, accese la luce e si abbassò lentamente i pantaloni. Sedendosi sulla fredda tavoletta del water si accorse che qualcosa non andava.

Sto facendo troppa pipì…, pensò agitata. Urlò.

Nella sala i presenti si guardarono a vicenda.

“Tesoro qualcosa non va?”, strillò Hanna correndo verso il bagno del primo piano.

“No”, soffiò Angy e poi… “Mi si sono rotte le acque!”, urlò di rimando affinché tutti gli altri potessero sentirla. Si sentì un tonfo, solo il giorno dopo Angelina scoprì che quel tonfo era stato causato da un velocissimo collasso di George.

 

 

“N’insistez pas idiot!”, sibilò Fleur di rimando ad un’infermiera accanto a lei.

Angelina si dibatteva sul lettino, torcendosi le dita per il dolore, era diventata una belva, stava maledicendo tutto del San Murgo, dai muri troppo bianchi ai cuscini poco morbidi. George si teneva a distanza, preoccupato di essere sbranato dalla moglie.

“Fleur, non ne posso più!”, si lagnò Angy.

Fleur alzò la bacchetta e il lettino metallico sul quale era distesa Angy si mosse, seguendo la donna dai capelli biondo argentati, arrivarono in una stanza dove alle finestre erano appese delle vecchi tendine di pizzo ingiallite, che facevano filtrare molta luce. I muri erano di un bianco sporco che si fondevano al pavimento nero, c’erano dei fiori che si dischiudevano ad intervalli regolari in un vaso cinese posto su di un tavolino, accanto al quale era stata posizionata Angelina. Quest’ultima stava richiamando tutti i più illustri maghi e streghe del mondo magico, e man mano diventava sempre più tendente al viola…

“Dovono assistere totti?”, chiese Fleur accennando al pacchetto ‘ 11 adulti + 3 bambini ’ che stava facendo avanti e indietro tra il corridoio e la stanzetta non molto grande.

“Solo George e Molly”, disse velocemente Angelina, non vedendo l’ora che quegli allucinanti dolori cessassero finalmente. George, bianco in viso, le fu vicino in un attimo, tenendole la mano. La signora Weasley era paonazza in volto e chiedeva se poteva fare qualcosa, affrettandosi a far uscire a spintoni tutti gli altri dalla stanza.

“Sci siomo!”, annunciò con voce fiera Fleur.

“Finalmente…”, trillò Angelina sovreccitata.

“Forza cara, al mio 3 fai una bella spinta…”, disse Molly, che ormai era un esperta in quel campo. “1…”, iniziò. Angelina urlò e contraendo l’addome cercò di far venire fuori il figlioletto dal suo ventre, ci riprovò, un’altra volta… Ancora, ancora…

“Cos’è quella cosa?”, chiese George strabuzzando gli occhi.

“E la sua tosta!”, spigò raggiante Fleur.

“Sai figliolo, quella che tu non hai!”, ribatté Molly, sistemando il cuscino posto dietro la schiena della povera Angy che non smetteva di contrarre l’addome e spingere.

“Eccolo…”, annunciò l’infermiera Fleur.

Angelina sentì qualcosa di disgustosamente viscido uscire dal suo corpo e atterrare tra le braccia stupite ed esperte di Fleur, che lo avvolse in una copertina blu elettrico, la creature venne incoraggiata a piangere, e lo fece anche fin troppo bene.

 

Tre ore dopo…

 

“Allora signori, che nome dobbiamo scrivere al registro?”, chiese un infermiere.

George e Angelina si guardarono per qualche istante, lei stringe di più a se quel bimbo dalla pelle color del cioccolato e i pochi capelli nero pece, che non smetteva di rigirarsi tra le braccia dei neo-genitori.

E così loro annunciarono dolcemente e fieri, “Nostro figlio si chiamerà Fred”.

   
 
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