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Autore: gin90    10/03/2011    1 recensioni
Sequel di La Regina dei ghiacci e L'ultimo addio.
"Su via siamo cresciuti, ora siamo adulti e questa si chiama convivenza pacifica, cerchiamo tutti di passare oltre, ma non tu e non Draco, sembrate ancora quelli di un tempo, ancora intenti a mangiarvi con lo sguardo, devi andare avanti Ginevra non credi sia ora?"
Le ultime parole le aveva appena sussurrate nel suo orecchio. Ma gli piaceva tanto fare l'avvocato del diavolo?
Stizzita la rossa si girò tanto per guardarlo a brutto muso.
"Potrei dire la stessa cosa di te Blaise, ti conosco troppo bene per pensare che questa situazione non ti faccia piacere, sei tanto pieno di belle parole, ma invece di fare il predicatore del diavolo prova ad applicare le tue teorie, sono sicura che dopo potresti risultare più convincente!"
I suoi occhi scuri parvero per un attimo sbalorditi, lentamente portò la mano verso il viso di lei per scostare due ciocche rosse che erano sfuggite alla pettinatura.
"Touché!"
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Uploaded with ImageShack.us Capitolo 12
Non puoi odiarmi più di quanto io odi me stesso



Il nuovo anno stava per iniziare, e lei avrebbe tanto voluto essere altrove.
Seduta al suo tavolo, mangiava, beveva e sorrideva ad ogni battuta, ma quel piccolo prurito dietro la nuca, quella strana sensazione che qualcuno la stesse fissando intensamente, non la abbandonava mai, e doveva ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non voltarsi e mandare a quel paese chiunque la stesse guardando così poco carinamente.
Ma infondo sapeva che molto probabilmente la metà delle persone in quella sala la stava fissando.
Innanzitutto perché il loro era il tavolo più chiassoso, e poi perché in ogni caso tutta la sua famiglia occupava almeno la metà della sala, se poi ci agginugevamo il corteo della morte in vacanza, rappresentato da Zabini, Malfoy e signore, si poteva affermare tranquillamente che tutta la sala era intenta a fissarla, manco avesse un bersaglio attaccato alla schiena.

Nicholas, già visibilmente ubriaco, non che lei stesse meglio, si alzò dal tavoli spiegando il calice.
"Propongo un brindisi!!"
La rossa gli rivolse uno sguardo tagliente.
"Un altro Nik??"
Lui le sorrise di rimando e Ginevra non potè fare a meno di pensare che tutto ciò non prometteva nulla di buono.
Nicholas non accennò alla ritirata, i suoi commensali erano già in piedi con i calici traboccanti di vino rosso spiegati, decise che era meglio adeguarsi, infondo cosa poteva fare un piccolo, sciocco e insulso brindisi?
Povera stupida Ginevra, possibile che non avesse ancora imparato che bastava un non nulla per far saltare il labile equilibrio di quella sala?
Possibile che non si fosse resa conto della tensione che li avvolgeva?
"Al nuovo anno, ai cambiamenti che esso porterà..." Fece una breve pausa.
La quiete prima della tempesta.
"E a quello che non cambierà mai, come le occhiatacce di certa gente invidiosa!"
E lì il patetico equilibrio di Ginevra Weasley si frantumò, insieme alla speranza di una serata piacevole.
Avvertì dietro di lei il rumore di sedie strascicate sul pavimento, il tintinnio dei calici provocato dai movimenti dei tavoli e per un breve frangente avrebbe giurato di aver udito un flebile ringhio.
Voltò lentamente la testa e individuò immediatamente due occhi di ghiaccio, o forse furono loro a trovare i suoi.
Anche a quella distanza poteva vedere le sue iridi scurite dalla rabbia, i nervi tesi sotto la camicia nera e i muscoli irrigiditi pronti allo scontro.
Tutta quella rabbia, tutta quella collera, era indirizzata a lei, al suo cuore martoriato.
Poteva senitre quanto in quel frangente la stesse odiando; e lei si sentì perduta.
Tutta la sala sembrava essere svanita, i loro stessi corpi erano scomparsi, c'era solo quello strano gioco di sguardi, il serpente che adocchia la preda.
Oppure no.
Era la vittima che era diventata carnefice, perché lui la stava guardando come fosse la peggiore delle donne, la sua ira era rivolta a lei.
Ma poi se lo meritava?
Oh si, si meritava ogni singola occhiataccia, ogni pensiero poco carino rivolto alla sua persona, perché era stata egoista.
Aveva voluto tenersi per se colui che sapeva appartenere ad un'altra, aveva ingannato l'uomo che le era rimasto al fianco imperturbabile, aveva seguito accondiscendente i piani della mente corrotta quale Zabini, era stata peggio che egoista, era stata pessima.
Eppure non poteva fare a meno di odiare lui, perché era così dannatamente eccitante, così bello, così unico, era tutto quello che avrebbe mai potuto o voluto desiderare, ma allo stesso tempo era irangiungibile, apparteneva ad un'altra, però continuava a cercarla e per questo lei l'odiava.
Non era sicura di quanto ancora avrebbe retto, si sentiva come se qualcuno le avesse strappato il cuore per berne il sangue.
Si sentì mancare, le immagini si sfocarono e la terra perse di consistenza sotto le sue gambe molli.
La voce di Luna la riportò alla realtà.
Il brusio sommesso della sala tornò a far parte del suo universo.
"Gin stai bene??"
Rivolse all'amica un sorriso sommesso.
"Tutto bene, ho solo bisogno di una boccata d'aria, torno subito."

Il vento freddo le sferzò il viso, respirò a pieni polmoni con il chiaro intento di riprendersi.
Con mano tremante afferrò il pacchetto di sigarette, se ne accese una svogliatamente.
Uno strano brivido le percorse le spalle, solo in quel momento realizzò di essere uscita senza soprabito, magari si sarebbe beccata una polmonite e tanti saluti.
Ci sperava con tutta se stesa, in quel dolore che le pervadeva il corpo a intervalli, realizzò che l'unica via d'uscita a quelle fitte lancinanti era la morte.
"Hai deciso di farmi impazzire?"
Quella voce, calda e sensuale, avrebbe potuto riconoscerla fra mille.
Il brivido che un attimo prima le aveva attraversato la schiena non era per il freddo, era il suo corpo che reagiva alla presenza di lui.
Era sempre stato così, in qualche modo il suo essere avvertiva la sua presenza e cercava di avvisarla nei modi più disparati, quasi come un istinto di sopravvivenza che ti allerta di un reale pericolo.
E alla fine era proprio quello, lui era diventato un pericolo per lei, per la sua sanità mentale e fisica, non poteva stargli lontana, ma neanche troppo vicina.
Lui era il suo inferno personale, il tutto nel nulla e il nulla nel tutto.
Decise di non voltarsi, non avrebbe retto ad un altro scontro di sguardi, non con lui.
"Non so di cosa parli."
La sua voce le era parsa tanto lo squittio di un topolino in trappola, ed era proprio così che si sentiva in quel momento, non c'erano vie di fuga, se l'aveva seguita fuori era perché aveva intenzione di parlare con lei, e non si sarebbe fermato.
Una conversazione civile era impensabile, la fuga non poteva neanche essere contemplata, era in trappola, stretta da quella morsa di ghiaccio e fuoco.
Delicatamente le posò una mano sul braccio costringendola a voltarsi.
Quelle dita sembravano essere impresse a fuoco sul suo incarnato pallido.
Il minimo tocco era l'inferno, la sua voce un supplizio.
Sentiva le lacrime spingere per uscire, un groppo in gola le mozzava il respiro.
Lui si portò le mani al viso con fare stanco, sembrava turbato, almeno quanto lei.
"Non ce la faccio più Ginevra, non possiamo continuare così!"
La sua voce per un momento le era parsa temante, i suoi occhi sembravano un tripudio di dolore.
"Lo so."
Era tutto ciò che poteva dirgli, perché non aveva una soluzione, ormai aveva l'impressione che quella storia si sarebbe risolta solo con la morte di uno dei due.
I loro cuori sembravano uniti per la vita, ma in un modo contorto le loro menti erano distanti anni luce.
Era possibile amare qualcuno con il quale non si ha la minima affinità?
Evidentemente si.
Lo vide stringere i pugni e le nocche sbiancarsi per reazione.
"Non posso, non posso. Diavolo. Avrei rinunciato ad ogni cosa per te, anche a mia moglie e a mio figlio, alla mia famiglia, ma per te non era abbastanza, va bene, lo accetto! Ma non puoi continuare a far parte della mia vita, non ci riesco ad averti così vicina senza poterti toccare!"
Di tutto quel tripudio di belle parole il suo cervellino già tanto provato dallo stress e dall'alcool, aveva recepito solo una parte: rinunciare alla mia famiglia.
Una rabbia cieca la investì.
"Per me non era abbastanza? Cosa non è stato nelle tue aspettative Draco? Ci frequentavamo solo per una scopata, sicuramente una bella scopata, ma rimaneva sempre e solo sesso, scusa tanto se non mi sono sentita al settimo cielo per questa tua magnanima concessione!"
"Tu in tutta questa storia hai avuto solo che da guadagnare, io invece, ho rinunciato ad un uomo che mi amava, ho rinunciato ai miei affetti, quindi non venire a parlare con me di sacrifici Draco, non è proprio il caso!"
Lui le rivolse uno sguardo inalberato.
"Potter! Sempre e solo lui! Quando ti ficcherai in quella testolina che lui non ti ha mai amata? Almeno non quanto ti amo io!"
Forse in un altro momento quelle parole le sarebbero suonate come qualcosa di assolutamente unico, ma non in quell'istante, non quando finalmente tutto il dolore aveva deciso di fuoriuscire dal suo corpicino.
Lui l'aveva cercata, lui l'aveva provocata, e sempre lui si sarebbe sorbito la sua sfuriata.
Lei era una strega.
Lui era il diavolo.
E le streghe si sa, ne sanno sempre un più del diavolo.
"Lo dimostri in maniera contorta Draco, davvero, chi potrebbe mai capirlo?"
La sua ironia però non sembrò andare a genio al suo interlocutore.
"Sei una sciocca se credi il contrario. Lui ha sempre saputo quello che eravamo l'uno per l'altra, ha sempre saputo quello che significavo per te, e proprio per questo ha sempre tentato di allontanarti da me!"
Lo guardò stranita, dove voleva arrivare?
"Non è amore se conquistato con l'inganno e la menzogna, non è amore se intriso di profonda sofferenza, quando ami qualcuno saresti disposto a tutto pur di non vederlo soffrire. Se io fossi stato al suo posto e lui al mio, io non ti avrei mai allontanato da lui sapendo quello che rappresentava per te, ti avrei amata comunque e avrei sofferto in silenzio, fin quando per te lui fosse stato importante non l'avrei allontanato, sarei morto lentamente piuttosto, mi sarei consumato goccia dopo goccia e avrei sfogato il mio dolore nell'oscurità, quando tu non potevi sentirmi, solo quando sarei stato sicuro che lui per te non rappresentava più nulla, allora gli avrei cavato gli occhi solo per aver osato guardarti, ma fino ad allora, non avrei osato toccarlo e non mi conosci bene se credi il contrario!"
Quelle parole penetrarono nella sua anima facendosi varco fra sangue, cuore e nervi.
Ma lei non era ancora pronta per affrontare quella verità, era già stato difficile accettare di amarlo e di essere ricambiata in qualche modo, ma scoprire l'intensità di quel sentimento, per lei era ancora impossibile.
"Il mondo non si costruisce con i se, attieniti ai fatti! La realtà è che tu mi hai fatto del male che più non si può, e ti odio per questo!"
Lui abbassò lo sguardo quasi scottato.
"Non puoi odiarmi più di quanto io odi me stesso!"
Era stato un sussurro.
Lo superò per dirigersi nuovamente verso il locale.
"Magra consolazione!"
Rientrò nel ristorante senza voltarsi indietro.
Mentre attraversava la sala con lo sguardo di tutti puntato addosso, nella sua mente fece capolino una strana immagine.
Una campo verde cosparso di margherite e viole, infondo una lapide grigia e spoglia, sopra di essa un' incisione.
"Qui giace il cuore di Ginevra Weasley, unica colpa, aver amato Draco Malfoy."


Mi scuso per il ritardo, ma immagino che tutti abbiate visto al tg gli allagamenti nelle Marche, e purtroppo io mi ci sono trovata in mezzo, indi per cui sono rimasta senza cellulare e computer fino ad ora.
Colgo quindi l'occasione per rivolgere un pensiero a quelle famiglie che hanno perso i loro cari in questo sfracello climatico.
Detto ciò ringrazio coloro che leggono, chi ha messo la storia tra le seguite e le ricordate e soprattutto chi recensisce....indi per cui non possono mancare i miei più vivi ringraziamenti a Funnybee che in questa avventura è diventata un'amica più che una lettrice...XD
A proposito tesor è un sacco che non ci si sente...ma quando aggiorni la tua storia?? Sono in astinenza...XD
A presto kiss
Gin90
  
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