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Autore: Josie Walking_Disaster Vengeance    10/03/2011    5 recensioni
Da dietro l’angolo, Brian, vide un ragazzino correre mezzo sfiatato verso il giardino di casa sua con dietro altri tre ragazzi più o meno della sua età, che se la ridevano di gusto e gli correvano dietro.
“Vai Baker corri!”
“Più veloce o ti raggiungiamo!”
A quelle parole, Brian vide il ragazzino strizzare gli occhi e con enorme sforzo correre più veloce. Una volta svoltato l’angolo arrivò davanti al cortile di casa sua e si nascose dietro un cespuglio, quasi ritrovandosi in mezzo ai rovi per paura di essere scoperto.
[Synacky]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Brian si guardò intorno e vide due dei tre ragazzi avvicinarglisi e bloccarlo al muro facendogli sbattere  la testa. Con gli occhi lacrimanti dal dolore vide che Ryan e l'altro avevano bloccato Zack, mentre Ryan alzava un pugno pronto a colpirlo.
Vide Zack voltarsi di lato e chiudere forte gli occhi spaventato, non potendo fare altro.
Brian sentì un improvvisa rabbia salirgli da dentro il petto. Non potevano toccare Zack, l'unica persona che gli aveva parlato nel giro di due settimane e non l'aveva evitato come se fosse contagioso. Con una forza che non sapeva neanche di avere sferrò un calcio alla caviglia del suo aggressore, mentre l'altro, che gli teneva ferme le braccia, si beccò un calcio direttamente sui gioielli di famiglia, piegandosi su se stesso dolorante. Ryan e il suo compare si voltarono stupiti e nel lasso di tempo in cui erano distratti , Brian scattò in avanti, prese Zack per una mano e cominciò a correre più veloce che poteva.
Sentì gli altri urlare qualcosa e subito dopo dei passi che si avvicinavano correndo. Senza voltarsi indietro aumentò la velocità, mentre sentiva Zack ansimare con il fiatone dietro di lui.
Dopo qualche minuto di corsa a perdi fiato cominciò a sentire un forte dolore all'altezza della milza.
"Non ci seguono più, fermiamoci!" disse Zack proprio nel momento in cui Brian cominciò a rallentare.
Senza fermarsi corsero un po' più lentamente un'altra decina di metri e poi svoltarono fermandosi in una stradina laterale per evitare di essere visti se mai quei quattro gorilla senza cervello li avessero raggiunti.
Sentiva le vene delle tempie pulsargli violentemente, mentre facendo lunghi respiri cercava di riprendere fiato. Per peggiorare la situazione si accorse che ancora stava stringendo la mano di Zack e si affrettò a lasciarla subito. Se non fosse già stato accaldato per la corsa sarebbe sicuramente diventato rosso in viso.
Si piegò appoggiando le mani sulle ginocchia, mentre Zack si appoggiava con la schiena al muro, abbandonando  la testa all'indietro a occhi chiusi.
"Un giorno... dovrai spiegarmi... perché tutti ti corrono sempre dietro" disse Brian intervallando la frase a grandi respiri,  mentre cercava di nascondere l’improvviso imbarazzo.
Per tutta risposta Zack si lasciò scivolare lungo il muro, andandosi a sedere sul marciapiede sporco.
"Forse un giorno te lo dirò" sospirò lui rassegnato.
"Perché non ora?" disse puntando gli occhi su quelli del più piccolo. Prima che potesse rispondere si accorse di una macchia rossa che aveva sul dorso della mano.
"Hey che hai fatto alla mano?"
Zack la fissò e portò il dito indice della mano destra sul dorso della sinistra e ne tirò su del sangue.
"Niente è solo un graffio" rispose noncurante.
"Sono stati quelli la?" domandò Brian che già sentiva la rabbia ribollirgli nelle vene.
"No, credo sia stato tu"
Brian lo guardò sorpreso e confuso "io?"
"Si quando mi hai preso la mano prima"
Brian guardò la mano di Zack e poi la sua: in effetti, constatò con orrore che le sue unghie erano colorate del rosso del sangue di Zack.
Alzò lo sguardo desolato verso Zack che lo guardava serio, ma non arrabbiato.
"Ehy non fare quella faccia, mica mi hai fatto una ferita da arma da fuoco!" cercò di tranquillizzarlo lui.
"Si giusto" si ricompose "scusa comunque"
"Niente. Anzi mi hai salvato"
Brian gli sorrise e  per la prima volta vide le labbra di Zack curvarsi leggermente verso l'alto.
"Comunque che si fa? Direi che non è il caso di tornare a scuola"
"Non se ne parla" concordò Brian che non ne aveva assolutamente voglia "non male per un primo giorno però"
"Movimentato" rise Zack e Brian vide i suoi occhi verdi illuminarsi mentre rideva.
“Potremmo andare a fare un giro alla spiaggia. E’ praticamente l’unico posto che conosco di questo posto” suggerì Brian riprendendosi dallo stato catatonico in cui gli occhi di Zack lo avevano mandato.
“Non mi pare il caso mia madre lavora da quelle parti se mi becca di nuovo fuori da scuola mi disereda”
“Allora decidi tu, io non ho altre idee”
Zack si grattò una guancia con una mano con fare pensieroso “potremmo andare al centro commerciale, quello poco lontano dalla spiaggia. C’è un negozio di musica che ha di tutto. Tu suoni qualcosa?”
“La chitarra, da un paio d’anni”
“Grande, anche io!” s’illuminò entusiasta Zack.
Brian gli sorrise di rimando “Bene allora vada per il centro commerciale”


Per arrivare al centro commerciale gli ci vollero due cambi d’autobus e almeno una trentina di minuti in cui Zack non fece altro che parlargli a macchinetta di una nuova Gibson che voleva, di quanto fosse bella, i colori fantastici, il suono perfetto e migliore di quella che aveva ora. Brian era contento del repentino cambiamento di Zack nei suoi confronti. Fino all’ora prima lo stava addirittura evitando!
Non volendo interrompere il suo entusiasmo lo lasciò parlare per tutto il tempo, mentre lui, divertito,  annuiva ogni tanto quando gli faceva delle domande a cui non gli dava neanche il tempo di rispondere.
All’interno del centro commerciale  c’era una piacevole aria fresca che filtrava dai condizionatori a contrasto col caldo umido che vi era all’esterno.
“Vieni Brian, il negozio di musica sta al terzo piano” disse Zack trascinandolo su per le scale mobili. Sembrava un bambino smanioso di comprare un nuovo giocattolo.
Arrivati a destinazione Zack corse verso la vetrina del negozio spiaccicando il naso contro il vetro quasi volesse trapassarlo, fissando una gibson rossa che, Brian dovette ammetterlo, era veramente fantastica.
“Cazzo! E’ chiuso!” inveì quando stacco il naso dalla vetrina e notò che l’interno era buio.
“Leggi qua” gli indicò Brian un cartello che diceva “CHIUSO PER FERIE”.
“Uff” sbuffò  Zack contrariato “tanto non avrei potuto prenderla non ho abbastanza soldi.
“Non puoi chiederli a tua madre?”
“Non mi va di chiederle dei soldi…”
Zack era tornato di nuovo di pessimo umore e Brian doveva cercare di trovare un modo per distrarlo, ma non sapendo che posti potevano esserci nei dintorni, non sapeva cosa proporgli, ma fu Zack a risolvere il problema: “sto morendo di sete ci andiamo a prendere qualcosa? C’è il supermercato al primo piano, li la roba costa poco”
Brian annuì. Si rese conto solo in quel  momento quanto la recente corsa e le alte temperature gli avessero fatto venire sete.
Scesero al primo piano e girarono un po’ prima di arrivare alla sezione delle bevande.
“Fantastico una Corona. Io voglio questa” disse Zack prendendo fra le mani una birra.
“Non sei maggiorenne, non te la faranno comprare” gli spiegò Brian, anche se non dubitava che Zack lo sapesse.
“No se non se ne accorgeranno” disse lui, poi si guardò intorno per controllare che non ci fosse nessuno e infilò la bottiglia dentro lo zaino lasciando Brian sgomento.
Voleva rubarla?
Infondo una birra costava poco non era un gran danno, pensò. Ma non poteva allontanare la sensazione che si sarebbero cacciati nei guai e di solito quando aveva un presentimento risultava spesso fondato. Cercò di non pensarci -in fondo che saranno mai un paio di birre? A giudicare dalla grandezza di quel posto non avrebbero perso tanto!- e afferrò una Heineken e se la mise nello zaino, guardandosi intorno furtivo.
“Ora andiamo” disse a Zack che annuì seguendolo.
Mentre camminavano fra gli scaffali e i ripiani strapieni di ogni genere di cose, Brian si sentiva osservato, ma doveva solo essere una sensazione dovuta al fatto che stavano praticamente compiendo un, seppur minimo, reato.
Fecero in tempo a oltrepassare le casse e a tirare un sospiro di sollievo, quando Brian sentì una mano posarglisi sulla spalla facendolo girare di scatto.
“Aprite gli zaini ragazzini” disse l’uomo in divisa blu che li aveva fermati.
Brian sentì il cuore salirgli in gola, li avevano beccati.
Si voltò verso Zack. Anche lui era agitato, ma sembrava avere di più la situazione sotto controllo.
“Si aspetti un attimo” Zack si tolse lo zaino dalle spalle e lo appoggiò a terra accovacciandosi per aprirlo. Cosa diavolo aveva intenzione di fare?
Prima che Brian potesse finire di formulare il pensiero, Zack si rimise velocemente lo zaino in spalle e gli gridò “corri!”
Brian non se lo fece ripetere due volte e cominciò a correre più veloce che poteva, appena due passi dietro di lui.
Per loro fortuna si trovavano al primo piano e l’uscita era a pochi metri di distanza, ma cosa ancora più importante, l’abbondante stazza dell’uomo della sicurezza gli impediva di stargli dietro.
Brian ringraziò mentalmente un Dio, non era importante quale, di cui dubitava fortemente l’esistenza per aver avuto quell’immensa fortuna, mentre sfrecciavano nell’aria umida del parcheggio del centro commerciale. A qualche metro da loro stava per partire un autobus. Brian si voltò un istante per vedere quanto fosse distante da loro l’uomo della sicurezza. Bene, se avessero fatto in tempo a salire sull’autobus sarebbero stati salvi.
Prese ad aumentare la velocità di corsa, maledicendo quel dannato piccolo ragazzino psicolabile, cleptomane, bianco-cadaverico-nonostante-vivesse-in-california, schizzato, criminale, con-due-occhiaglie-da-drogato, che gli stava davanti, mentre con un ultimo sforzo riuscì a salire nell’autobus un secondo prima che le porte gli si chiudessero alle spalle.
L’autobus partì e Brian si girò  verso il finestrino per vedere l’uomo della sicurezza che si faceva sempre più piccolo alla sua vista. Si sedette su un posto vuoto appoggiando, esausto, la testa al finestrino, mentre Zack gli si sedette davanti.
“Tu mi farai finire nei guai” gli disse dopo averlo fissato per qualche secondo. Lo conosceva da due giorni e lo aveva coinvolto in una rissa, gli aveva fatto saltare il suo primo giorno di scuola ed erano arrivati tanto così a farsi sbattere in prigione.
Per tutta risposta Zack gli sorrise divertito.








Ma veramente voglio pubblicare sta roba??? o____o” Si l’ho pubblicata mi dispiace D:

Bene, spero che mi perdonerete per aver descritto Zacky come un piccolo criminale D: Lo so che lui non è così, porello T___T però ai fini della storia mi serviva così XD Poi in fondo un piccolo furto non è niente di così grave suvvia lo fanno tutti almeno una volta nella vita u.u Credo o____o” Mi rendo conto che sono abbastanza OOC i personaggi.
Perdonate anche il capitolo inconcludente, mi rendo conto che effettivamente non succede un cavolo XD mi farò perdonare col prossimo capitolo u.u Ringrazio comunque tutti per aver letto, in particolare a chi ha recensito: Frankie Sullivan GhostVengeance, Two Dollar Bill e friem, grazie 1000 ^^


Ah una cosa, quasi mi dimenticavo u_u
Mi serve per un’altra storia… voi Brian, oltre che con Zacky, ce lo vedete meglio con Matt o con Jimmy? o.o Fatemi sapere i vostri pareri che io sono indecisa X3
Grazie ancora, un bacio :D

Josie
   
 
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