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Autore: kresbiten    12/03/2011    7 recensioni
Cos'è l'amore? E' quel brivido che ti attraversa la spina dorsale nel momento in cui incroci i suoi occhi, nel momento in cui ti sfiora? No, l'amore è sofferenza, sono lacrime versate, è dolore. L'amore è solo un'illusione che ti aiuta ad andare avanti, a crescere e a diventare la persona che sei o sarai un giorno.
La professoressa Isabella Swan decide di tornare a Forks, dopo precisamente quattordici anni. Tutto è cambiato nella sua vita, lei per prima. E' convinta di essersi lasciata tutto alle spalle, anche se gli occhi di sua figlia la riportano troppe volte indietro nel tempo. Ma cosa succederà quando, in un tranquillo giorno scolastico, non saranno gli occhi di sua figlia a farle ricordare, ma il soggetto stesso dei suoi ricordi?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buongiornoooo!! come va?? finalmente è arrivato sabatoo!! che farete stasera di bello?? O:)
Ecco finalmente un capitolo più lungo degli altri, in cui potrete trovare delle spiegazioni e chiarimenti riguardante la situazione generale!! certo però, dopo aver letto non pensate di aver scoperto tutto.. perchèè (*me misteriosa :P)!!
spero che il modo in cui ho scritto vi piaccia, fatemi sapere con una recendione *_____*
grazie a tutte di seguirmi.. vi adoro <3
Ciao ^^


CAPITOLO 5 (POV BELLA)

Eravamo appena tornate a casa e regnava il silenzio. Per tutto il tragitto non avevamo spiccicato parola e neanche adesso. Decisi di andare a fare una doccia calda per schiarirmi le idee e per rilassarmi. Con lo shampoo alla fragola lavai accuratamente i capelli e poi rimasi circa dieci minuti sotto al getto d’acqua calda, quasi bollente. Uscii e mi avvolsi in un asciugamano e asciugai i capelli alla bel è meglio. Lasciai i leggeri boccoli scivolare sulle spalle e indossai una tuta grigia. Quando uscii dal bagno trovai la tavola apparecchiata e il pranzo che avevo prima preparato, servito nei piatti.
<< E questo? >> chiesi confusa guardando mia figlia. Fece spallucce. Sorrisi e mi andai a sedere con lei a tavola. Iniziammo a mangiare fino a quando non iniziai a parlare. << come è andata oggi a scuola?>>
<< Bene. A parte te, ho avuto arte e musica. Il professore ci ha portato in auditorium a provare vari strumenti. Sa suonare perfettamente il pianoforte, è bravissima. Mi ha proposto di suonarlo con lui mettendo le sue mani sulle mie e ha detto che sono portata per suonarlo. Ha detto di voler parlare con mia madre per farmi seguire delle lezioni private.. anche da lui>>
<< V- vuoi suonare i- il piano... forte?>> chiesi balbettando e incredula.
<< si, se per te non ci sono problemi >> rispose la mia piccola. Non era possibile...
<< no, figurati. Parlerò col tuo professore>> e le sorrisi. Ricominciammo a mangiare. All’improvviso sorrisi.
<< cosa c’è?>> mi chiese guardando il mio sorriso e scossi il capo. Non potevo continuare a mentirle e decisi di essere sincera con lei.
<< anche.. tuo padre era molto bravo a suonare il pianoforte>> confessai guardandola negl’occhi. Lei si bloccò.
<< sul serio?>> mi chiese titubante. Annuii.
<< si. Era davvero molto bravo. Oltre a suonare componeva anche molto>> sorrisi. Componeva anche per me..
<< componeva?>> chiese. Sembrava stesse ripetendo tutte le mie parole. Annuii di nuovo.
<> ricordai a voce alta. Lei sobbalzò.
<< sul serio? Cosa?>> era curiosa.
<< una ninna nanna.. era bellissima>> sentii le lacrime salire.
<< Mamma ma se ha composto una ninna nanna per te, era innamorato!>> sorrisi amaramente alla sua supposizione. Ma io scossi il capo.
<< Non tutto dura per sempre. Così come è successo al suo amore per me..>> abbassai lo sguardo.
<< perché lo hai lasciato? Non voglio rattristirti ma credo di aver diritto di sapere>> aveva ragione.
<< mettiamo a posto e poi ti racconto, dai!>> si alzò e incominciò a sistemare tutto come un uragano. Finito ci sedemmo sul mio letto, accoccolate. Regnava il silenzio e decisi di iniziare a parlare io.
<< avevo sedici anni quando andai alla lezione di biologia e me lo ritrovai come compagno di banco. Lui era il ragazzo diciassettenne più bello dell’istituto, della città, del mondo e naturalmente i ragazzi come lui sono tutti bastardi>> risi al mio aggettivo e con me anche mia figlia. << Era stato con tutte le ragazze dell’istituto, con le facilone>> arrossii e la guardai.
<< ho capito>> e arrossì anche lei. Sorrisi.
<< le prime due lezioni non mi rivolse la parola ma notavo che mi guardava, anzi mi fissava. Un giorno mi rivolse la parola....
INIZIO FLASHBACK *
<< Come fai a capire tutto queste cose di biologia. Per me è arabo>> brontolò e io lo guardai stupita.
<< stai parlando con me?>> chiesi allibita.
<< certo. vedi qualcun altro? >> che antipatico..
<< E’ il tuo cervello che è troppo corto per arrivarci, non è la biologia>> sbottai sorpresa della mia battuta.
<< spiritosa! Non ti credevo così..>> commentò.
<< Io si invece>> naturalmente mi riferivo a lui e capì al volo.
<< non puoi saperlo>> disse fiero di sé.
<< le oche parlano>> canticchiai.
<< E da quando?>>
<< Da quando stanno con un pollo!>> ahahah.. presa!!
<< Spiritosa Swan, spiritosa!>>
<< Ehi, fai poco lo spiritoso!>>
<< e se ti sfidassi?>> che volevo adesso..
<< che vuoi?>> ero infastidita a parlare con un essere viscido e bellissimo come lui.
<< esci a cena con me e ti dimostrerò che le oche hanno la bocca larga>> cosa????? Mi girai e lo guardai.
<< Stai scherzando?>> sì, decisamente.
<< No! Io non scherzo mai>> e si avvicinò a me. io mi allontanai come se fosse la peste.
<< primo: vacci piano! Secondo: luogo, ora e data>> sorrise sorpreso.
<< mi sorprendi Swan! Stasera alle sette, ti passo a prendere io>> e detto questo si alzò e se ne andò.

FINE FLASHBACK *

Mia figlia rideva ancora. Le uscivano le lacrime dagl’occhi.
<< oddio mamma. Lo hai steso>> risi con lei.
<< doveva capire che non ero un’oca come le altre>> dissi fiera di me.
<< continua ti prego! Racconta!>>
<< va bene. Raccontai tutto alla mia migliore amica nonché sua sorella>> mi interruppe.
<< la tua migliore amica era sua sorella??>> era sbalordita. Annuii.
<< si, ci eravamo conosciute all’inizio del liceo. Non avevo mai parlato con suo fratello per il ragazzo che era e anche lei me lo sconsigliava. Comunque appena le raccontai tutto, esplose di allegria dicendo di sapere che un giorno sarebbe successo. Io la prendevo per pazza. Mi vestì lei quella sera. Era una maniaca della moda, proprio come te..>> mi guardò accigliata. << E’ per questo che ogni volta che vedo il tuo abbigliamento dico Sei uguale a lei!>> risi e lei con me. << ricordo ancora il vestito. Scivolava su tutto il corpo fino a metà coscia. Era bianco e aveva un cinturone marrone sotto al seno. Delle scarpe con tacco vertiginoso e capelli lisci. Per la prima volta mi trovavo bellissima>> mi interruppe.
<< ma tu lo sei>> la strinsi a me. << su, racconta>> sospirai e incominciai a raccontare...

INIZIO FASHBACK *

Uscii di casa dopo le solite raccomandazioni dei miei genitori e lo trovai appoggiato alla sua macchina. Era bellissimo. indossava un completo bianco che rispecchiava i suoi verdi occhi. Mi salutò con un Buonasera e mi aprì lo sportello per farmi salire e poi fece lo stesso lui. Partimmo a non spiccicammo parola. Arrivammo ad un elegante ristorante di Sattle. Mi fece scendere ed entrammo. Era tutto di lusso. Ordinammo dei ravioli ai funghi.
<< E’ bellissimo qui!>> sussurrai.
<< E’ un punto in favore?>>
<< per cosa?>> chiesi confusa.
<< per avere una possibilità>> rimasi allibita. Cosa voleva dire con questa frase??
<< che intendi dire?>> scosse il capo.
<< mia sorella mi ha sempre detto di notarti ma io le ripetevo di essere pazza! Fino a quando ti ho notata e sì, ti ho notata. Eri.. sei bellissima.>> ero stupita di quelle parole.
<< Senti Ed....>> mi interruppe.
<< lo so. Lo so. Quello che ho fatto con le ragazze nessuno lo cancellerà, però... dammi la possibilità di rimediare>> sorrisi alle sue parole.
<< va bene. Ma solo perché sei il fratello della mia migliore amica>> rise.
<< Mi sa che la dovrò ringraziare allora>> e ridemmo.

FINE FLASHBACK *

<< continuammo la serata a conoscerci e a chiacchierare. Pagò lui il conto e mi riaccompagnò a casa augurandomi la buonanotte>> conclusi.
<< wooooow>> sorrisi. << come è dolce>> commentò e io mi rabbuiai.
<< ERA dolce!>> la corressi. << ma il lupo perde il pelo ma non il vizio>>
<< cosa vuoi dire?>>
<< a volte mi chiedo se il suo amore, i suoi gesti in quei quattro anni fossero reali o solo una menzogna>>
<< perché lo hai lasciato..??>> mi richiese con la voce tremante.
<< la nostra relazione andava gonfie vele. Io ero felicissima di stare con lui e lo amavo tanto, tanto, più di me stessa. Mi faceva sempre sorprese per dimostrarmi quanto mi amasse ma non ce n’era bisogno. Sua sorella e suo fratello erano felicissimi che io avessi trovato lui. Il nonno e la nonna non troppo ma accettavano comunque questa relazione, mentre i suoi genitori non ne vollero sapere di inserirmi nella sua famiglia. Erano ricchi e volevano che lui trovasse una persona con la giusta portata, ricca anch’ella, bellissima e con un’eleganza tale che quando camminava sembrava che dovesse volare. Io non ero ricca e inciampavo sempre>> risi mentre lei rimaneva seria. << ma le favole non sempre hanno un lieto fine..

INIZIO FLASHBACK *

Mi ero svegliata presto questa mattina e non vedevo l’ora di partire per il weekend insieme a Edward. decisi di anticipare la partenza e senza avvisarlo andai a casa sua. Avevo avvisato sua sorella, in modo che non venissero ad aprire la porta i suoi genitori. Lasciai le valige nella mia macchina, dopo ci avrebbe pensato lui a caricarle nella sua. Salii silenziosamente le scale e arrivai davanti alla sua porta. Ero indecisa se bussare o no, ma alla fine decisi di fargli una vera sorpresa. Aprii la porta e dentro era ancora buio a causa delle finestre chiuse. Ormai conoscevo a memoria la sua camera e non rischiavo di andare a sbattere contro qualcosa. Mi diressi verso la scrivania e accesi la lampada. Mi girai e...
<< Ma cosa..?>> sussurrai. Era disteso sul letto con un misero pantalone della tuta e a petto nudo e una bionda ossigenata lo affiancava nuda. Sentii le lacrime salire agl’occhi e la voglia di spaccare tutto assalirmi. Accesi la luce della camera e quella si rigirò nel letto.
<< ehi, spegni!>> si lamentava pure?! Intanto Edward aveva aperto gli occhi e stava guardando la sua vicina.
<< e tu chi ca**o sei?>> esclamò veramente sorpreso.
<< sai bene chi sono, tesoro..>> e gli si avvicinò pericolosamente.
<< io non ti conosco!!! Che ci fai nuda nel mio letto??>> urlò.
<< hai anche il coraggio di far finta nulla?>> urlai arrabbiata e con le lacrime che iniziarono a scendere.
<< Bella, ti prego credimi! Non è come pensi! Io non la conosco>> urlò avvicinandosi e cercando di abbracciarmi. Io mi allontanai.
<< non mi toccare>>
<< Bella..>>
<< Non toccarmi>> urlai e iniziai veramente a piangere. Corsi verso l’uscita e raggiunsi la macchina.
<< Bella!!>> urlava.
<< non ti voglio vedere mai più, mi hai capito? MAI PIU’!>> e scappai via.

FINE FLASHBACK

<< non ci posso credere>> sussurrava mia figlia. Annuii.
<< ci devi credere invece!! Questa è la storia. Non gli ho rivolto mai più la parola nonostante lui cercasse di farlo. Dopo una settimana facemmo l’esame di maturità e ottenuti i risultati mi trasferii per andare a studiare nel New Hampshire. Dopo tre mesi scoprii di essere incinta.. di te>> conclusi sorridendo. Lei mi guardava.
<< Perché non gli hai fatto sapere niente?>> chiese confusa.
<< per due motivi. Il primo, con quello che aveva fatto mi aveva dimostrato di non tenere abbastanza a me e quindi non volevo costringerlo a fare qualcosa che non voleva. secondo, non volevo che tu vivessi in una “famiglia” così.. quindi decisi di portare avanti la gravidanza da sola, per fortuna c’erano i tuoi nonni.. Lo so che non potrò mai riempire quel vuoto che hai, ma ci proverò..>> dissi accarezzandole i riccioli.
<< E la tua migliore amica?>> chiese. Già, Alice...
<< Non la sento dal giorno del diploma. I suoi genitori sembravano soddisfatti dall’atto compiuto dal proprio figlio. Cambiai numero per evitare che mi contattassero, dandolo solo ai miei genitori. Ero intenzionata a contattarla ma quando scoprii di essere incinta, cambiai idea. Non potevo permettermi che lei sapesse, era comunque sua sorella..>> le avevo detto tutto.. finalmente!
<< come si chiama?>> chiese improvvisamente e mi irrigidii.
<< chi?>> feci finta di niente.
<< Mio... padre..>> sussurrò abbassando lo sguardo.
<< Non voglio.. non posso dirti il suo nome>> sussurrai a mia volta.
<< Perché?>> chiese confusa.
<< Non voglio che tu un giorno lo cerchi, non voglio. E non posso permettermi di perderti. Tu sei tutto quello che ho, e voglio che tu ti dimentichi di avere un padre da qualche parte del mondo>> era triste, ma non volevo che sapesse il suo nome. Per televisione c’erano sempre ragazze che andavano a cercare i loro padri o madri e io non volevo che potesse accadere anche a mia figlia.
<< Va bene, mamma. Rispetto la sua decisione e posso anche comprenderti. Grazie per essere stata sincera e per avermi raccontato.. tutto>> le baciai la fronte e le augurai la buonanotte. Spensi la luce della lampada sul comodino e posai il capo sul cuscino. Cercai di chiudere gli occhi per addormentarmi, ma appena lo facevo ricordavo il suo volto in ogni minimo particolare. I suoi particolari capelli, i suoi occhi verdi che ogni giorno vedevo rispecchiati in quelli di mia figlia, identici ai suoi, gli spigoli perfetti del suo volto, le sue labbra, le sue mani, il suo fisico. Mi alzai esausta, lasciai un lieve bacio sulla fronte di Renesmèe che si era addormentata e mi alzai. Andai a fare un’altra doccia per rilassarmi e dopo aver spalmato un po’ di crema su tutto il corpo mi andai a poggiare sul divano. Guardando fuori dalla vetrata e sommersa dai ricordi, tra le lacrime mi addormentai.


QUESTA VOLTA VI LASCIO SENZA SPOILER.. NON LO FACCIO X CATTIVERIA MA X VOI.. UN BACIONE ^^
   
 
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