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Autore: Stecullen94    12/03/2011    1 recensioni
Marzo del 1976 sesto anno dei malanrini. James non sarà il solito fanatico ma sarà un pò diverso da come lo conosciamo e a causa di una profezia Voldemort lo sta cercando.
Di cosa parla questa profezia? Che cosa nascondono i signori Potter e Silente a James? E perchè James improvvisamente si ritrova con degli strani poteri che gli portano via ogni energia?
Avviso: è una JamesxLily e loro non moriranno dopo la nascita di Harry.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter | Coppie: James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                                                                                                                              Rapimento

29 Marzo

“Potteeeeeeeeer”

Fu così che iniziò quel pomeriggio, dopo le lezioni, nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, una giornata normale e tranquilla per tutti gli studenti che ormai riconoscevano quel grido anche a distanze.

Eh si, perché non sentire l’urlo di Lily Evans almeno una volta al giorno era davvero preoccupante!!!

Lily Evans, capelli rosso fuoco e occhi verdi smeraldo, è prefetto dei Grifondoro, si dirigeva velocemente in Sala Comune con gli occhi pieni di rabbia, strettamente convinta di poter schiantare Potter appena se lo sarebbe ritrovato di fronte, per lei era solo un pallone gonfiato che faceva scherzi alle persone solo per diventare popolare, e in tutto questo lo odiava profondamente perché d’almeno quattro anni le chiedeva almeno venti volte a giornata di uscire con lui.

“Si mia dolce Lily?”, ed’eccolo lì, spaparanzato su una delle poltroncine davanti al camino , con le mani dietro la testa, e guardava la ragazza con occhi pieni di speranza e felicità, perché pure se gli era costato ammetterlo lui era innamorato di Lily e sperava davvero di tutto cuore che lei accettasse di uscire con lui

“Non mi chiamare dolce” gli disse nervosa, mentre notava che il resto della combriccola non era ancora sceso

“Va bene Amore” acconsentì alzandosi e andandogli incontro

“Non chiamarmi amore” gli sbraitò mentre cercava di resistere alla tentazione di prendere la bacchetta e schiantarlo

“E dai Lily, perché ogni volta che ci vediamo devi arrabbiarti?” gli chiese facendo la faccia da cucciolo bastonato

“Io per te sono Evans capito?” gli disse puntandogli un dito contro

“Va bene, va bene. Ora posso sapere che vuoi?” gli chiese esasperato

Ma perché si era innamorato dell’unica ragazza che lo odiava?

“Che voglio? Ti sembra normale attaccare con della colla due Serpeverde al muro del bagno di Mirtilla Malcontenta?”

“Più che normale Evans!! Almeno hanno fatto un po’ di compagnia alla povera Mirtilla. E comunque chi ti dice che sia stato io?” gli chiese, trattenendo una risata, e alzando il sopracciglio

“Sei un deficiente, idiota, imbecille e …. ” iniziò a gridare ma venne interrotta dalla voce scocciata di James

“Hai finito?” gli chiese, non ne poteva più di sentirla gridare

“No, cinque punti in meno a Grifondoro. E adesso ho finito” così sbattendo i piedi uscì furente dalla Sala Comune.

Appena uscita la Evans ,James si risedette sulla poltrona che aveva lasciato prima e fissava il fuoco intensamente come se da un momento all’altro avrebbe potuto spegnerlo con la sola forza del pensiero, e pensava a Lily Evans molto intensamente, così da non accorgersi di Sirius, Remus e Peter che, nascosti vicino alle scale che portavano ai dormitori maschili avevano assistito a tutta la litigata, e adesso lo guardavano dispiaciuti mentre si avvicinavano

“James?” la voce del suo migliore amico lo riscosse dai suoi pensieri “Siri, Rem, Peter” li salutò con sguardo triste mente loro si sedevano sulle poltrone vicine

“Tutto bene?” gli chiese Sirius, conosceva bene suo fratello per sapere che in quel momento stava soffrendo e che non stava affatto bene, e per lui la colpa della tristezza di suo fratello era solo della Evans

“Certo che si Sir. Che si fa di bello oggi?” disse saltando in piedi felice, mai e poi mai i suoi amici l’avrebbero visto triste, mai avrebbe rovinato il loro umore, mai avrebbe accettato il fatto che si preoccupassero per lui per niente

“Pensavamo che dovremmo andare a parlare con Silente, per quella cosa … Sai, quella che ti sta succedendo ogni giorno” disse Remus, osservando intensamente il bellissimo cercatore, e capitano, della squadra di Grifondoro

“Ne sei sicuro?” gli chiese pensieroso “James, a nessun mago e mai successa una cosa del genere” gli rispose

“Ramoso siamo preoccupati per te” gli disse Sirius alzandosi

“Lo so, ragazzi. Ma davvero, non è niente” gli disse guardando negli occhi Sirius, ma solo in quel momento si accorse di aver fatto un grossissimo errore, perché lui e Sirius si potevano capire anche senza parlare, solo con uno sguardo

“Dai smettila di dire stronzate, lo sappiamo che anche tu sei preoccupato” gli disse Sirius, l’aveva letta nei suoi occhi la preoccupazione

“Non sono preoccupato” replicò James cocciuto

“Certo, certo” confermò Sirius ironico

“Ora ragazzi scusatemi ma devo andare agli allenamenti. A dopo” disse con un cenno della mano mentre correva fuori il ritratto, lasciando i suoi amici guardarlo basiti dal suo comportamento.

“Ma non sono domani gli allenamenti?” chiese Peter che guardava il ritratto come se fosse qualcosa di mostruoso

“Infatti, si è inventato tutto” sospirò Remus appoggiandosi allo schienale, sapeva benissimo che James non avrebbe mai ammesso le sue debolezze, e finché non le avrebbe ammesse non l’avrebbero potuto aiutare molto

“Rem lo sai anche tu, che non ammetterà mai di aver paura” gli disse Sirius appoggiandosi al caminetto

“Lo so, lo so” gli rispose monotono

“è impossibile che lui ammetta di aver paura, com’è impossibile che la McGranitt e Lumacone si baceranno” disse continuando a parlare Felpato ma con un piccolo ghigno al nome dei due professori in ambiti diversi da quelli scolastici

“Sirius grazie, hai reso perfettamente il concetto” gli rispose scioccato Remus mentre si immaginava, pure lui, le immagini dei due professori in atteggiamenti del tutto educativi, e mentre Peter stava morendo dalle risate

“Comunque possiamo cambiare discorso? Sbaglio o stavamo parlando di Prongs?” chiese il caro lupacchiotto con sguardo severo ai suoi amici

“Hai perfettamente ragione” si riscosse Sirius tornando serio

“Che proponi Remus? Tu dici che il preside ci crederà?” chiese Peter timoroso

“Ci crederà o no, dobbiamo parlargli” disse Sirius battendo un pugno al muro

“Dobbiamo però chiedere alla professoressa McGranitt di accompagnarci” penso Remus

“E che stiamo aspettando? Che la professoressa e il preside compaiano davanti a noi? Andiamo forza” disse Sirius e uscì dal ritratto precedendo gli altri.                                        
                                                                                                                                       ………………………….

Correva James Potter

Correva senza far caso alle persone che gridavano il suo nome oppure a chi lo insultava per un motivo o per un altro
Correva senza sapere dove stava andando o che stava facendo, confuso da quella reazione spontanea, ma nonostante tutto non si fermava sperando di andare sempre più lontano ..
 Perché lui sapeva, sapeva che se avrebbe cercato la verità la sua vita sarebbe cambiata, e non voleva che cambiasse, pure se in quel momento c’era solo una cosa che desiderava cambiare ardentemente.

“Ma cosa pensi di risolvere comportandoti così James?” si chiese dentro di se, mentre si fermava sotto l’unico albero vicino al lago nero, o meglio vicino al loro albero, perché quello era il posto di ritrovo dei Malandrini quando uscivano dalla scuola e quello era per di più uno dei posti in cui riusciva a pensare tranquillamente, e per fortuna quel giorno non c’era nessuno da quelle parti.

Appoggiandosi al tronco si illudese che forse Remus si sbagliava, che forse una cosa del genere succede se si è troppo arrabbiati o per il troppo stress, ma sapeva che era inutile illudersi perché lui stesso sentiva i battiti del suo cuore che si affievolivano, lui sentiva il bruciore che lo prendeva quando un incantesimo stava per abbattersi su di lui e lui aveva la mente in totale blackout quando si risvegliava dopo essere svenuto; Quello che sapeva lo sapeva perché glielo avevano raccontato i suoi fidati malandrini.

E per la prima volta in vita sua non sapeva cosa fare, non sapeva dove andare, e non sapeva se avrebbe dovuto affrontare la verità o perdersi ancora nella speranza che non fosse niente, ma una cosa era chiara se avrebbe chiesto a Silente avrebbe saputo la verità perché il preside sapeva, e James sapeva che qualcosa di potente si stava formando dentro di lui, qualcosa di forte che in quel momento se la batteva alla pari con le sue emozioni: perché le sue emozioni erano forti, ma soprattutto era forte l’amore che provava per Lily e l’immenso bene che provava per i suoi amici

“Potter come mai pensieroso?” chiese una voce ironica alla sua destra, pure se colto di sorpresa non si girò neanche, sapeva chi era

“Malfoy, possibile che quando non voglio avere niente a che fare con te, tu ti metti sempre in mezzo?” gli chiese freddo, ci mancava solo lui dopo l’ira della Evans e dopo le preoccupazioni inutili dei suoi amici

“Calmo Potter, sono solo venuto a riferirti un messaggio” gli disse con un sorriso, ma James non essendosi girato non vide il sorriso sulle labbra del rivale

“E perché dovrei crederci?” gli chiese con una mezza risata

“Semplice perché è da una parte di una persona che non ti aspetteresti mai”

“Chi è?” gli chiese voltandosi serio verso di lui

“La Evans” rispose scherzando, sapeva che James non si sarebbe accorto dell’imbroglio, perché ormai era noto a tutti che,il bel cercatore, al nome della sua amata scollegava il cervello e non pensava ad’altro che a lei

“E che dice?” gli chiese sgranando gli occhi, e non accorgendosi che era caduto in trappola, una trappola che gli sarebbe costata cara

“Che vorrebbe vederti per scusarsi del suo comportamento” gli disse continuandolo a prendere in giro, ormai il ragazzo era caduto nell’imbroglio, ora doveva fare un’ultima cosa e poi … … Addio Potter!!!

“Dove si trova?” gli chiese

“Ti aspetta vicino al portone” gli rispose semplicemente “Vado, ma sia chiaro se è uno scherzo me la pagherai cara” gli disse minaccioso per poi girarsi di spalle e dirigersi al castello, ma mai errore fu più grande perché appena stava per avviarsi la voce di Malfoy lo richiamò

“Ah Potter?” lo chiamò e tirò fuori la bacchetta

“Che vuoi?” gli chiese girandosi verso di lui

“Incarcerus” ma quando vide l’avversario con la bacchetta non fece in tempo a prendere la sua, che si ritrovò legato dall’incantesimo

“Ma cosa? Che significa questo Malfoy?” gli chiese arrabbiato mentre dentro di lui si chiedeva anche perché non gli era successo quello che gli succedeva sempre

“Ben fatto Lucius” dissero otto figure nere incappucciate comparendo in quel momento intorno a loro

“Muoviamoci Silente non si deve accorgere di noi. Già e tanto che siamo riusciti ad’entrare” disse una delle figure

“Che volete?” chiese James arrabbiato e preoccupato nello stesso tempo

Come avevano fatto i Mangiamorte ad’entrare a Hogwarts?

“Lo scoprirai presto!! Ora vieni con noi, il nostro Padrone vuole parlarti”gli dissero

“Io non mi muovo da qui”disse cercando di liberarsi e di prendere la bacchetta che nel frattempo gli era caduta dalla tasca dei pantaloni

“Ma noi non ti stiamo chiedendo di venire, te lo stiamo ordinando!!! E poi tranquillo sarà una cosa indolore” disse

“Che intendi?” gli chiese non capendo in che senso sarebbe indolore

“Questo. Crucio” e il ragazzo venne colpito da una delle maledizioni senza perdono, dall’incantesimo Cruciatus

“Male?” chiese Lucius ironico, mentre il ragazzo si contorceva dal dolore e sputava sangue

“Prendetelo, dobbiamo sbrigarci. Lucius ottimo lavoro ti faremo sapere se c’è qualcos’altro che devi fare” disse quella stessa persona, mentre gli altri prendevano James che si contorceva ancora dal dolore.

Quando i Mangiamorte scomparvero il Serpeverde tornò allegramente verso il castello per poi ritornare serio quando fu arrivato vicino alle mura della scuola, pure se era ancora felice del fatto che, forse, non avrebbe più rivisto Potter.
                                                                                                                        … … … … …

Intanto nel castello, Sirius, Remus e Peter, non consapevoli di quello che stava succedendo al loro amico, erano nell’ufficio della professoressa McGranitt a supplicarla per la ventunesima volta di farli andare dal preside, dicendo che dovevano parlargli di una cosa importante

“La prego professoressa è una cosa seria, molto seria, dobbiamo assolutamente parlare con il professor Silente” disse Sirius in ginocchio, ma non in senso metaforico, perché il ragazzo era davvero in ginocchio con la faccia disperata come se volesse evitare una punizione

“Signor Black, se è proprio una cosa importante allora vorrei saperla, il professor Silente ha già tanto lavoro da fare e sarebbe inutile rubare un po’ del suo tempo per qualche scemenza” disse la prof irremovibile

“Ma professoressa la prego” pregò anche Peter

“Professoressa ci creda, è davvero importante” intervenne anche Remus

“Ho detto di no. Comunque il signor Potter dove si è cacciato?” disse la professoressa notando solo in quel momento l’assenza del capo dei Malandrini, che insieme a Sirius, era la sua disperazione più grande

“In giro. Comunque professoressa se le dicessimo che potrebbe essere una questione di vita o di morte ci crederebbe?” chiese Remus deviando la domanda della professoressa

“Signor Lupin, finché, lei e i suoi amici, non mi spiegate perché volete parlare con il preside, Allora scordatevi di avere un colloquio con lui” rispose sempre irremovibile, così Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo significativo

“Va bene professoressa ma prometta che non lo dirà a nessuno” disse Sirius serio e alzandosi, se lo dovevano dire anche alla McGranitt l’avrebbero fatto, l’importante era scoprire cos’avesse James

“Signor Black dovrebbe sapere che essendo una professoressa le situazioni private degli studenti le tengo sempre per me” gli rispose stizzita “Si tratta di James.- iniziò Remus- È dal giorno del suo compleanno che è strano, insomma fa magie senza bacchetta e per di più sta male e sviene per poi non ricordarsi niente” e la Mc si preoccupò subito, perché lei sapeva cosa intendessero i ragazzi era una cosa segreta che gli aveva detto Silente, ma il compito di spiegargli tutto aspettava solo al preside lei poteva solo negare, pure se a malincuore, l’evidenza.

“Signor Lupin è impossibile una cosa del genere, quindi non avete il permesso di parlare con il preside. Ora vi prego di uscire devo finire di correggere dei compiti” disse sedendosi alla cattedra con sguardo basso, ma i ragazzi capirono che la professoressa sapeva qualcosa

“Ma professoressa …” provò a replicare Sirius ma prima che la professoressa rispondesse bussarono alla porta

“Avanti” disse ad’alta voce, quando la porta si aprì comparve la faccia spaventata del professor Lumacorno

“Minerva non sai che è successo!! Devi venire subito Silente sta aspettando tutti i professori nei pressi del Lago Nero” disse Lumacorno frettoloso mentre non si accorse dei ragazzi e la Mc preoccupata si alzò di slancio

“Che è successo?” chiese

“I Mangiamorte sono riusciti ad’entrare a Hogwarts. Non hanno attaccato ma in compenso è successa un’altra cosa” disse e tutti in quella stanza sbiancarono pensando a cosa potesse essere successo, come se già la notizia dei nemici dentro Hogwarts non fosse abbastanza brutta

“Cosa?” sospirò impaurito Remus mentre Sirius tratteneva il fiato

“Santo Merlino!!!! Cos’è successo ancora?” chiese la professoressa mettendosi una mano davanti alla bocca preoccupatissima

“Hanno rapito un ragazzo” finì e di botto l’aria nella stanza si fece più fredda

“Chi?” chiese quasi senza respirare

“James Potter” sospirò sconfitto e quattro cuori in quella stanza minacciarono di fermarsi

“Cosa?” gridò Sirius mentre solo in quel momento il professore di pozioni si accorse di lui mentre Remus trattenne l’amico

“Quello che ho detto. Mi dispiace ragazzo” disse abbassando la testa.

Ma Sirius era già uscito dallo studio della professoressa, seguito a ruota da Remus e Peter, stava correndo verso il Lago Nero dove sapeva ci avrebbe trovato Silente e tutti gli altri professori e molto probabilmente anche gli altri studenti appena si sarebbe sparsa la voce Ma non erano questi i pensieri che tormentavano il ragazzo, il suo tormento era il fatto che il suo migliore amico era in mano al nemico e che fosse messo sotto tortura o molto peggio che fosse morto, ma non poteva pensare che il suo amico fosse morto perché senza Ramoso sarebbe morto pure lui e molto probabilmente sarebbero morti pure Remus e Peter.

Non scherzavano quando dicevano che James era l’anima portante del gruppo!!! Quando arrivarono nei pressi del lago videro subito una grande folla di studenti messi accalcati, così senza far caso ai ragazzi e a qualche ragazza che piangeva si fecero strada a spintoni superati gli studenti videro i professori, tra i quali la McGranitt e Lumacorno che si erano appena uniti e Hagrid, messi in semicerchio intorno al preside.

Sirius guardò impotente la terra bruciacchiata nel punto vicino ai piedi del preside pensando che forse James aveva pure combattuto per proteggere la scuola e per proteggersi, poi guardando intensamente vide una bacchetta, che era sicuro essere quella del suo amico, così senza ascoltare Remus che lo chiamava accorse vicino al preside dove inginocchiandosi prese la bacchetta tra le mani

“Signor Balck torni subito indietro” disse autoritario il professor Lumacorno ma Sirius non sentiva, continuando a fissare la bacchetta, l’unica cosa che sentì fu la mano di Remus sulla sua spalla, poi si accorse di certe macchie rosse dove c’era la bacchetta di James, capì subito a chi apparteneva e la disperazione lo prese in pieno

“è ferito!! Potrebbe essere in guai seri. Dobbiamo salvarlo” disse alzandosi e guardando il preside severo

“Cercheremo di fare il possibile!! Ora voglio che torniate tutti dentro la scuola” disse Silente, nei suoi occhi si vedeva la preoccupazione per il giovane cercatore

“Avete sentito il preside? Tutti dentro” ordinarono i professori

“Ascoltatemi tutti- iniziò a dire il preside ai professori mentre gli studenti stavano per andarsene- Minerva devi avvisare subito Dorea e Charlus Potter, io nel frattempo avviserò il Dipartimento Auror. Hagrid tu pattuglia i pressi della foresta proibita per sicurezza mentre voi altri professori controllate gli interni voglio capire come hanno fatto ad’entrare in questa scuola” “Va bene” acconsentirono tutti

“Professore?” lo chiamò Remus, voleva che Silente gli dicesse di fare qualcosa, voleva salvare James a qualsiasi costo e se non poteva farlo almeno voleva aiutare

“Non vi preoccupate troveremo il Signor Potter e lo riporteremo a Hogwarts” gli rispose Silente e se ne andò seguito dagli altri professori.

“Ti troverò” disse invece Sirius, mentre stringeva la bacchetta di suo fratello al petto, e sperava che James lo potesse sentire

“Cosa Sirius?” gli chiese confuso Remus

“Ti salverò James, qualunque cosa accada ti salverò” gridò mentre delle lacrime uscirono dai suoi occhi, come uscirono dagli occhi di Remus e Peter, dovevano trovarlo a tutti i costi, dovevano salvarlo, e rimasero lì finché il sole non scomparve per lasciare posto alla notte.

Ma i malandrini non furono gli unici a piangere quella sera, perché una ragazza dai capelli rossi piangeva con la testa nascosta sul cuscino del suo letto, piangeva perché si era accorta troppo tardi di essersi innamorata di quel ragazzo dagli occhi nocciola, quello stesso ragazzo che forse non avrebbe più rivisto.




Ciaoooooo!!!!!
Che ne dite? Me la lasciate una piccola recinsioneeeeeeeee!!!!!!!!
Spero che qualcuno commenti, non ho molto da dire.
Alla prossima Baci

bethpotter: ciao ti ringrazio per esserti offerta come beta. purtoppo msn non mi funziona bene da ieri sera e non ho potuto contattarti per farti controllare la storia!!!!! Spero che mi dici che ne pensi e soprattutto se c'è qualche errore, sempre se non ti scoccia.Grazie ancora kiss
  
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