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Autore: Lely1441    12/03/2011    2 recensioni
Centosei giorni alla maturità. Raccolta degli sprazzi di vite che si intersecano: Nad, la celiaca; Sì, la fragile principessa; Ann, la lesbica; Mat, il cavaliere della lesbica; Bas, l'anonimo; Melassa, la secchiona. Ed un coro da tragedia per il quale Euripide in persona si rivolterebbe nella tomba.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'It's the final countdown'
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Communication breakdown,
it's always the same,
I'm having a nervous breakdown,
drive me insane!
(*)
 
Sabato 12 marzo 2011
 
Il Sabato, finalmente il Sabato. Niente di meglio per riprendersi dalla solita settimana traumatica.
E non un’ora qualunque, bensì l’ultima: quando qualsiasi professore getta la spugna e rinuncia a fare lo stronzo – be’, almeno quasi tutti.
Quello d’italiano ha riportato i compiti della settimana scorsa, Chiara li distribuisce: io sorrido tra me e me, perché è una delle poche materie in cui mi è impossibile andare sotto l’otto.
Accolgo il mio nove con un moto d’orgoglio, e leggo subito il giudizio che mi è stato lasciato.
“Molto soddisfacente. Come tuo solito, d’altronde”.
Ecco, questo è precisamente uno di quei momenti da incorniciare. Mi guardo intorno come se sperassi che il mio voto si sia tatuato sulla fronte, quando Chiara, tornata a sedersi al suo posto, si gira e mi comunica preoccupata:
«Bas ha preso dieci. L’ho visto quando gli ho consegnato il suo compito!»
Silenzio. Bagatelli è uno dei pochi professori per cui nutro la più smisurata ammirazione, bevo letteralmente ogni parola che dice, e ricordo chiaramente il suo “non metto dieci di principio, dato che la perfezione non esiste”. Per me è una delle solite cazzate da svitati, ma finché io vado bene non mi lamento.
E ora osa cambiare linea? Ora? Dopo tre fottutissimi anni in cui ho sputato sangue per cercare di fargli cambiare idea, tre anni in cui ho sognato la sua entrata in classe mentre, commosso dal perfetto lavoro di una sua allieva, annuncia la scoperta di un vero e proprio talento geniale?
Cristo. È davvero un uomo.
Un uomo morto.
Cerco Bas con gli occhi, e visualizzo subito la sua felpa enorme e la testa tutta ricci. Nessuno, dal quarto ginnasio, è riuscito a vederlo in viso per più di qualche istante, dato che i ciuffi abbastanza lunghi e del tutto indomiti gli ricadono da tutte le parti. Sempre zitto, sempre calmo, non è uno da cui ti aspetteresti un dieci da quello stronzo di Bagatelli.
«Bas, Bas!»
Si volta e gli chiedo se mi fa vedere il suo compito, con il mio più largo sorriso. Lui deve avermi intravisto da dietro quella cortina che porta davanti agli occhi, perché dopo qualche istante mi fa cenno di no e torna a chinare la testa sul banco, perso come al solito nel suo anonimo mondo di anonimi.
Il sorriso mi si congela sul volto.
Cosa avrà mai da nascondere? Lo schifo più totale? Bene, quindi il tuo compito ha fatto schifo, ma il professore ti protegge e ti ha messo dieci per qualche sordido motivo! Magari ha una relazione con tua madre! Magari lo stai ricattando in qualche modo!
Stronzo più stronzo.
Bene.
Benissimo.
Perfetto.
«Nad, tutto bene?»
Chiara deve essersi accorta della mia espressione feroce. Sbatto le palpebre e riacquisto la calma.
«Sì, tranquilla».
Stupido Bas, scoprirò cosa nascondi.
 
 
(*)
Blocco delle comunicazioni
è sempre lo stesso,
sto avendo un esaurimento nervoso,
mi fa uscire pazzo!
 
Led Zeppelin - Communication breakdown
   
 
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