Mi sono sentita come un assassino che č giunto al culmine dell'artificio per nascondere il suo misfatto,
tradito, nel suo trionfo, da un punto debole nel suo alibi che lo rivela colpevole.
Come un attore, che d'improvviso si trova nudo e smascherato in mezzo alla scena che lui stesso ha creato,
e ne comprende l'assurditā;
o viceversa, come un attore che mascherato si ritrova catapultato fuori dal suo teatro in mezzo alla folla reale,
e non sa che farsene dei suoi costumi...