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Autore: Selene Silver    14/03/2011    1 recensioni
(come al solito)
C'erano una volta un ragazzo e una ragazza
erano innamorati, credo
ma lui era un codardo, capite
e scelse la propria via di fuga

Per la vera Lily (lei sa chi, almeno credo; insomma, non si dota mica una ragazza di Ibanez tutti i giorni!) e per Parissa, che mi ha fatto capire con le sue fic "pubblica, imbecille" =)
Genere: Dark, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mille foto in fiamme, ai suoi piedi. I bordi si arricciano, i colori svaniscono. Si alzano lente spirali di fumo acre. Ma il ricordo non svanisce.
Ci sono momenti, fra la veglia ed il sonno, in cui le sue mani tremano come il cuore, e può permettersi di indugiare in un ricordo - la sensazione che le davano i suoi capelli tinti di nero fra le dita, la sua pelle morbida sotto le sue labbra. Le sue parole, che per una volta sembravano sincere.
Ma è questo il punto. Tutto appare e niente è.
Mille foto in fiamme, ai suoi piedi. A suggellare quella promessa di non ricaderci più, di non guardarlo più con gli occhi di un'amante, ma con quelli indifferenti di una donna che ha dimenticato il dolore. Magari.
Perché lei ricorda ancora tutto; dalla prima parola gentile, al primo bacio. Fino al rumore del suo cuore che si spezza, con lo stesso suono delle foto crepitanti avvolte dalle fiamme. E dire che le coppie di solito attraversano un periodo di rottura, prima di lasciarsi definitivamente.
Il punto è che non sa neppure se la sua è una storia. È durata troppo poco. Qualcuno potrebbe dire che non è questo che conta, che la cosa più importante sono i sentimenti. Bella fregatura. Lei, purtroppo, sa cos'ha provato - cosa prova tutt'ora. Ma lui? È impenetrabile come uno specchio. Lo specchio di un Luna Park. Riflette solo immagini che vorresti vedere, ti illude, e poi esci fuori dalla casa stregata, nella vita vera, e ti accorgi che non c'è niente di vero.
Reclina la testa e guarda verso il cielo scuro, appena punteggiato di stelle. Il balconcino della sua camera d'albergo è testimone della rinuncia ad un qualunque tipo di ricordo. Abbassa di nuovo lo sguardo.
Mille foto in fiamme, ai suoi piedi. I bordi si arricciano, i colori svaniscono. Si alzano lente spirali di fumo acre. Ma il ricordo non svanisce.
Affianco a lei è posato il testo della sua canzone. L'ha trovata fuori dalla porta della camera. I bordi sono spiegazzati; li ha resi lei così. L'ha maneggiata a lungo, tentando di trovarci un senso. Il foglio prima era liscio, macchiato appena dalle parole scritte in nero, senza sbavi o imprecisioni: come se non fossero costate nemmeno un momento di riflessione, un po' di fatica.
Ma se c'è una cosa che lei sa per certo su di lui è che ci deve ragionare, sulle cose, prima di farle. Forse è questo che ha messo fine alla loro "storia". Forse lui non aveva pensato abbastanza, prima di iniziarla.
Chissà com'era la pagina su cui lui aveva scritto la prima versione. Chissà com'erano i suoi scarabocchi sbilenchi, le macchie d'inchiostro nero sui bordi, i ghirigori che traccia con una poesia inconsapevole sui margini quand'è distratto. Chissà.
È crudele che lei ricordi così tanto e che lui non sembri ricordare nulla. Ma c'è questo foglio di fronte a lei, ora, come una tacita promessa di… qualcosa. Una trappola nascosta, magari. O un invito. O un perdono. Non sa.
Prende in mano il foglio, lo scruta, si interroga. Non arriva a nessuna conclusione. Sospira.
Domani prenderà questo foglio e andrà da lui, furibonda, urlando che cazzo gli è passato in testa, se non gli è bastato già incasinarle la vita ed il cuore, che lo odia più di quanto non possa immaginare. Ma per stasera, mentre fa un rogo di ricordi, vuole rimanere qui con queste parole dolci, senza dire nulla.
Cristo, che tristezza. Perché non ci si può fidare delle parole senza essere feriti? Perché bisogna sempre andarsene in giro dentro una corazza?
Mille foto in fiamme, ai suoi piedi. I ricordi non svaniranno mai. Il suo viso occhieggia ancora, attraverso il fuoco; quel sorriso che non gli ha mai più rivisto, come se non avesse una preoccupazione al mondo, come se loro fossero solo ragazzi. Come se non condividessero qualcosa di più che ideali simili, amici, una band e qualcosa che entrambi hanno lasciato lì a riposare, come ferite in via di guarigione. Fino ad oggi. Fino a quando le cicatrici non hanno iniziato a prudere, indecise se riaprirsi e riprendere a sanguinare, oppure scomparire per sempre.
Mille foto in fiamme, ai suoi piedi. I ricordi non svaniranno mai. I loro visi vicini. Cicatrici vecchie e nuove. I suoi capelli rossi sollevati dal vento pulito della sera, ora macchiato di fumo acre. Quando dimenticare è impossibile, almeno non piangere.
Don't you cry tonight
There's a heaven above you baby



Okay, è un bel casino, quindi tenterò di spiegarmi bene. Questi due capitoli sono missing moments di una storia che sto scrivendo insieme alla mia migliore amica, su due dei personaggi principali.
I due, come spero si capisca, un tempo stavano insieme, ma lui è un vero stronzo o un gran coglione (motivo per cui lo adoro) e l'ha lasciata. Poi le scrive questa canzone - prologo "Smile to me again", of course - dove tenta di spiegarsi e, be', C. è rimasta un po' confusa ed incazzata.
Per il resto, le due righe in corsivo in fondo a questo capitolo sono estratte dalla canzone Don't cry dei Guns N' Roses (dove Axl tira per un minuto prendendo fiato da chissà dove -.-') e, be', se osate anche solo copiare una riga vengo a cercarvi per scuoiarvi vivi. Ci tengo (o potrei dire ci teniamo) molto, a questa storia, per cui non esiterò a compiere atti contro legge in caso di plagio. Non a caso, una delle mie canzoni preferite è The Guns of Brixton dei Clash, quindi guardatevi bene dal farmi incazzare è.é
Grazie per la cortese attenzione e, se non siete rimasti troppo scossi dalle mie minacce, lasciate una recensione ^_^
  
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