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Autore: Emera96    15/03/2011    6 recensioni
Ho sempre pensato che la coppia Ron-Hermione sia fantastica e dopo il bacio nel settimo libro della Rowling ne sono più che convinta... Ma vi siete mai chiesti cosa sia successo durante quei 19 anni tra loro? Se vi ho incuriosito... leggetemi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Spazio Autrice: Ciao ragazze, so che vi ho fatto aspettare moltissimo, ma ho avuto davvero pochissimo tempo per scrivere…
Comunque sia, questo capitolo era già pronto da un po’, questa idea mi circolava in testa da un po’ di tempo, il problema è che non ho mai potuto mettere su carta!
Come se non bastasse partecipo a quattro concorsi, e mi concentro moltissimo su quelli se devo essere sincera.
Ma l’importante è che ho scritto adesso no?
Buona lettura, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia, ci ho messo davvero tanto impegno!
 
 

 
 
Capitolo 6.
 
 
 
Hermione si affrettò ad arrivare in classe.
Da quando aveva deciso di finire gli studi a Hogwarts si sentiva un po’… a disagio.
I ragazzini del primo e del secondo anno la scrutavano curiosi, e la indicavano parlottando tra loro . Sentiva sempre le solite voci dire cose tipo…
- è la Granger, quella amica di Harry Potter!-
-  Ma si, è la fidanzata di Weasley-
All’inizio l’idea di essere popolare non le dispiaceva.
Non era più additata come la secchiona del momento, come quella che non sbagliava mai un compito, insomma non proprio una tipa interessante.
Ma col passare dei giorni essere costantemente osservata da quelli occhi che la guardavano e spesso la giudicavano, non era più tanto piacevole.
Nessuna la avvicinava, e non le era mai piaciuto essere giudicata male da perfetti estranei.
Non era giusto nei confronti della sua persona.
Nei confronti dei suoi sentimenti.
Anche lei, che sembrava così dura provava delle emozioni, non era un automa solo perché in classe faceva subito tutto alla perfezione, aveva anche lei un cuore.
E Ron, lui lo sapeva bene!
Quando le aveva detto che non sarebbe venuto a scuola, aveva pensato che il mondo le fosse crollato addosso.
 
 
Fin dal primo anno erano sempre stati insieme, anno per anno, tra peripezie di tutti i tipi, momenti di rabbia e gelosia e anche… momenti in cui aveva letteralmente odiato il suo ragazzo.
I primi giorni del primo anno a Hogwarts aveva pensato che fosse il solito imbranato che credeva di poterla giudicare solo perché non aveva amiche e non stava molto simpatica agli altri.
Beh, le cose erano cambiate radicalmente negli ultimi mesi!
 
 
La cosa positiva di aver saltato un anno e quindi di essere più grande rispetto a quelli che avrebbero affrontato il M.A.G.O era sicuramente il fatto che in classe aveva Ginny.
E non le dispiaceva affatto che la sua migliore amica fosse anche la sorella del suo ragazzo, anche se doveva farci ancora l’idea, e spesso non poteva fantasticare troppo Ron per non infastidire Ginny.
Ma era comunque divertente!
 
 
Era a lezione di Storia della Magia quando le dissero che era arrivata una lettera urgente per lei.
Il suo pensiero andò subito a Ron.
Che fosse successo qualcosa?
Solo l’idea le faceva venire la pelle d’oca.
La sua parte razionale cercò di emergere: se fosse successo qualcosa a Ron, sarebbe arrivata una lettera a Ginny, non certo a lei!
Calma Hermione, fai un respiro profondo.
Ron sta benissimo, non è nulla di grave…
Allora perché hanno detto che è urgente?
 -
Professore, posso uscire? Torno fra pochissimo…- disse Hermione incontrando gli occhi di Ginny che sembravano dirle di non saltare subito a conclusioni affrettate.
-
Certo signorina Granger, ma torni in fretta! Ogni lezione persa è qualcosa che non saprà dirmi all’esame, chiaro?- rispose il professore, sorridendo.

 
 
Hermione andò in fretta a prendere la lettera.
Il cuore le batteva a mille, il battito accelerava a dismisura, sentiva le guance colorarsi di una sfumatura di rosso.
Aveva terribilmente caldo.
Quando aprì la lettera tirò un sospiro di sollievo nel riconoscere la calligrafia di suo padre… Questo però poteva voler dire solo una cosa…
Sua madre stava partorendo!
Hermione si sentì libera di poter gridare.
Libera di poter piangere dalla gioia.
Libera di poter essere fiera dei suoi genitori, che le avevano creduto nonostante fosse quasi impossibile.
Libera di non sentirsi obbligata a tornare in classe ascoltando a malapena quello che il professore stava dicendo, su una lezione che aveva già studiato a memoria.
 
 
Arrivò in poco tempo all’ospedale, e pensò bene di farsi accompagnare da Ron.
Voleva che le stringesse la mano, quando tutto sarebbe successo.
Voleva semplicemente che lui ci fosse in quel attimo.
In quel momento che sarebbe diventato indimenticabile.
 
 
Hermione avrebbe avuto una sorella.
Non aveva mai pensato a lei come ad una sorella maggiore.
Beh, certo ora era la sua ragazza, era normale che fosse così.
Ma sapeva che sarebbe stata una buona madre… ma forse un giorno.
Molto lontano!
Miseriaccia, in quei pochi mesi erano successe così tante cose!
Hermione stava per avere una sorella, erano morte tante persone che pensava ci sarebbero state per sempre,  si era messo insieme alla sua migliore amica.
E chi lo avrebbe mai immaginato?
Quando stava con lei, pensava che forse era finalmente riuscito a capire un po’ di più le donne…
Poi la vedeva piangere quando era felice e ridere a crepapelle quando era triste, e tornava dell’idea che non l’avrebbe mai capita davvero!
Ma il loro rapporto era un po’ così: prima ridevano e scherzavano, poi diventano dolci all’improvviso, insomma come stare sul Platano Picchiatore, non sia mai cosa ti succederà!
 
 
Ron si girò verso Hermione.
Era tremendamente tesa.
Alternava momenti in cui si alzava e camminava infinite volte avanti e indietro, e momenti in cui si metteva a sedere e picchiettava le lunghe dita abbronzate sullo schienale della sedia.
Ron odiava gli ospedali.
Sarà perché non ne aveva mai visti.
Non era mai stato in ospedale, e già lo odiava.
Quell’odore pungente di pulito e disinfettante.
Le pareti di un insolito colore tra il verde acqua e il celeste.
E quelle infermiere con un sorriso perennemente stampato in faccia.
Ron prese Hermione tra le braccia, stringendola forte a sé.
Lei si voltò, lo guardò in quelli occhi chiarissimi, e lo baciò teneramente.
Non era il solito bacio.
Era come se Ron volesse dire ad Hermione di stare calma, e di non pensare a niente.

- Promettimi che ci sarai. Che ci sarai sempre.- disse Hermione, dolce.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni- rispose malinconico Ron, ripensando a Fred e George.

 
 
 
L’attesa era interminabile.
Il tempo sembrava prendersi gioco di loro.
Ogni volta che Hermione vedeva un infermiere avvicinarsi a loro si alzava dalla sedia e finiva sempre per rimettersi a sedere, con un espressione delusa sul volto.

-
Ma quanto ci vuole? E se qualcosa è andato storto?- chiese Hermione a Ron, sperando che lui ne sapesse qualcosa.
-
 Cerca di stare tranquilla. È andata tutto bene, me lo sento… qua.- disse Ron indicando il suo cuore, prendendole la mano di lei e posandola sul suo petto muscoloso.
-
È lei la signorina Granger?- chiese improvvisamente una infermiera dal sorriso gentile.
-
Si, sono io. Come sta mia madre?- chiese subito Hermione preoccupata.
-Sembrava improvvisamente invecchiata di dieci anni.
Sta benissimo, abbiamo una sorpresa. Nelle ecografie non eravamo riusciti a vederlo, il battito sembrava unico, ma… Sono due gemelle!- disse felice l’infermiera.

 
 
Hermione fece un sorriso, prima che la vista le si offuscasse.
Tutto divenne sfocato, lontano, sentiva a malapena la voce di Ron e le sue mani forti che la sorreggevano prima che svenisse.
Sentì la forza nelle gambe abbandonarla, fino a cedere.
Solo quando sentì qualcuno sollevarle le gambe, capì che era svenuta.
 
      -
Hermione stai bene?- chiese Ron, a metà tra il divertito e il preoccupato.
      -
Cosa è successo? L’ho sognato, o da ora in casa avremo due gemelle?- rispose Hermione, incredibilmente lucida.

 
 
Hermione, non appena riuscì ad alzarsi bene in piedi, corse subito e andò dai suoi genitori.
La stanza di ospedale non poteva essere peggiore, ma Hermione non se ne accorse nemmeno.
Non appena vide suo padre corse ad abbracciarlo e lui la prese in braccio come faceva quando era una bambina piccola.
Si sentì leggera come una piuma, spensierata come una bambina.
Libera come l’aria.
Ron apparse qualche secondo dopo, con le orecchie scarlatte per l’imbarazzo.-

-Congratulazioni, signore.- disse stringendo la madre del padre di Hermione.

Il padre di Hermione lo osservò attentamente, e con un segno di approvazione, gli diede una leggera pacca sulla spalla.
I due ragazzi entrarono nella stanza ed Hermione quasi gridò di gioia quando vide le gemelle in braccio alla madre, che sembrava incredibilmente rilassata.
Erano piccolissime, avevano le guance colorite di rosso, occhi azzurri come quasi tutti i bambini e dei bellissimi capelli castani.
Avete già pensato ai nomi?- chiese Ron, curioso.

-
Avevamo pensato a Laurel e…Miranda. Che ne dite?- disse la signora Granger.
-
Sono perfetti mamma!- rispose Hermione abbracciando la madre.

La famiglia era al completo.
Ron abbracciò Hermione, che contemporaneamente abbracciò i genitori e le sorelline.
Presero una macchina fotografica e scattarono una foto,e  anche se era una foto Babbana, per Hermione sarebbe sempre rimasta una foto magica.
      
 
 
 
Spazio autrice:
Okay, devo ammettere che più vado avanti con questa storia e più i capitoli diventano lunghi, infatti ho deciso che d’ora in poi i capitoli saranno più o meno di questa lunghezza, che ne dite?
Spero che i miei sforzi siano serviti a qualcosa…
Grazie a tutti!
 
Elisa

   
 
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