Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Mabs    15/03/2011    10 recensioni
Chi non ha mai avuto un amico immaginario, da piccolo? Fleur era particolarmente attaccata al suo amico immaginario, Melissa. Non era nè maschio, nè femmina. Non aveva nè forma, nè colore. Era semplicemente Melissa. Dimendicandosi della promessa fatta al suo amico immaginario a sei anni, Fleur, ormai quindicenne, si ricorda di Melissa, che, richiamata dall'immaginazione della ragazza, torna a vivere, chiedendo vendetta.
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano passati ormai due mesi dalla morte di Fleur. I suoi compagni di classe erano stati travolti da un'ondata di sensibilità, piangendo al funerale e facendo assenza di gruppo per andare a portarle i fiori al cimitero una volta a settimana. Ma la verità è che un po' erano contenti: la loro monotona vita era stata scossa, l'ordinario veniva confuso e offuscato dalla morte della loro compagna di classe, i professori evitavano di interrogarli perchè li reputavano "sconvolti". E poi, centinaia di voci di corridoio vagavano nella scuola:
-Cioè, ma ci pensi? Due morte nella stessa classe!
-Morte in circostanze misteriose, poi.
-Per me c'è qualcosa sotto! Ahahahaah! Secondo me facevano parte di una setta satanica! Una si è tagliata le vene e l'altra ha scritto quella strana cosa sul muro della sua stanza!
Della prof. di ginnastica non si era più saputo niente.
-Secondo me l'hanno arrestata! C'è tipo una legge che dice che se ti crepa un alunno durante la tua ora, vai in progione, vero?
-Sì! Infatti, menomale! Non la sopportavo proprio quella prof!
La madre di Fleur un po' se l'aspettava. Dopo il misterioso incendio, e dopo la morte di Agata, la povera signora sospettava qualcosa. Sapeva che sua figlia non era al sicuro. Sapeva, in cuor suo, che sua figlia non si sarebbe mai suicidata, neanche in circostanze estreme. Ma oltre alla madre vi era anche la povera Elisa, tormentata da interrogatori su interrogatori.
-No, glielo giuro, e glielo ripeto per l'ultima volta: Fleur voleva suicidarsi, non so esattamente il perchè, ed io ero nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ho provato ad impedirglielo ma...non ho potuto. Ero...sconvolta.
Ovviamente Elisa non poteva dare la versione esatta dei fatti: tutti l'avrebbero reputata pazza, e lei aveva comunque una reputazione da mantenere. Ma, cosa più importante, doveva avere la strada libera e spianata, senza ostacoli, per rivendicare Fleur. Nancy non l'aveva ancora sfiorata. Si era fatta sentire, certo. Aveva tentato di spaventarla parlandole nel sonno, ma Elisa aveva un carattere più forte e coraggioso di Fleur. La vita di Elisa aveva riscontrato anche vari sviluppi sul lato sentimentale. Troppo impegnata tra brevi e futili storie, non aveva mai fatto caso a Christian, quel diciassettenne dai capelli biondi e gli occhi scuri, così timido, così diverso da lei caratterialmente. Non è che non le piaceva, è che prima non l'aveva mai notato. Ma era sicura che se lo avesse notato qualche mese prima, sicuramente sarebbero stati insieme per molto più tempo. Era innamorata come non lo era mai stata prima. E lui sapeva, lui le credeva. Lui sapeva tutto, Melissa, Fleur, Nancy. Elisa l'aveva messo al corrente di ciò non perchè era il suo ragazzo, ma sempliceente perchè oltre ad essere ciò, era anche il suo unico amico. Tutte le sue "simili" bionde le aveva perse col tempo, quando aveva cominciato a capire di non essere come loro.
L'anno scolastico era quasi terminato. Ormai tra i corridoi c'era un caldo asfissiante, e tutti giravano a maniche corte sventolandosi con quaderni o pezzi di carta.
Dopo dieci minuti di ricreazione, la campanella suonò assordantemente provocando sbuffi e sospiri di centinaia di studenti, ma non di Eli e del suo ragazzo Chris. La nuova professoressa di ginnastica era molto più elastica, caratterialmente parlando. Fingendo un mal di testa o un mal di pancia, potevi evitare gli esercizi pomeridiani di atletica ed andarti a divertire per la scuola senza che nessuno se ne accorgesse.
-Prof, io e Chris siamo stati malati, io ho avuto 38 di febbre, ieri sera...e lui...Chris, tu cos'hai?
-Mh...Prof, io ho...mi fa male il ginocchio! Sì, ieri mentre giocavo a calcio...mh...sono caduto.
Elisa borbottò senza farsi sentire dalla prof.:
-Ma tu non giochi a calcio!
-Eh vabbè, Eli, dettagli.
La professoressa aprì il registro e con una calligrafia tonda e precisa segnò i cognomi dei due ragazzi.
-Ok, Elisa e Christian, giustificati. Noi andremo fuori ad esercitarci per le gare di Giugno, voi restate qui, non vi muovete, sennò sono guai.
La professoressa si alzò portandosi dietro i suoi 92 chili di grasso e ossa, e si affrettò a richiamare tutti gli alunni, radunandoli davanti all'uscita e portandoli in fila indiana nel cortile esterno della scuola.
Elisa guardò Chris con lo sguardo dolce che soleva spesso fare quando era con lui:
-E ora? Che si fa?
Chris rispose allo sguardo prendendole la mano.
-Mh, non so. Potremmo...farci un giretto. Tanto non se ne accorgerà mai.
-Ti prego, ovunque ma non qui. C'è un'insopportabile puzza di sudore ed un caldo asfissiante.
Si presero per mano e si diressero verso il corridoio principale della scuola, incrociando sorridenti lo sguardo dei bidelli, ormai abituati alle ragazzate che accadevano ogni giorno in quella scuola.
Uscirono nel balcone dove dieci minuti prima una trentina di studenti mangiava allegramente durante l'ora della ricreazione e si sedettero sulla prima panchina che trovarono.
-Chris, volevo dirti una cosa.
-Dimmi Eli!
-Lo sai che io sono stata con tanti ragazzi, no?
-Lo so, ma perchè me lo dici?
-Sì, fammi finire! Volevo dirti che tu, tra tutti i miei ex, sei il più importante. E lo ammetto, questo lo dicevo a tutti, ma tu lo sei davvero. Perchè sei l'unico di cui sono innamorata.
-Oh, grazie. Anche tu, ti voglio bene Eli.
Disse tremante, Chris imbarazzato.
Passarono gli altri cinquanta minuti lì, seduti, tenendosi la mano, in silenzio. Lui non era un ragazzo molto loquace, lei lo era. Ma sapeva che con lui, il silenzio valeva più di mille parole.
-OH MERDA LA CAMPANELLA! CORRI!
-Oddio! La prof se ne accorgerà, veloce!
Corsero il più veloce possibile, incrociando gli sguardi sconcertati delle bidelle.
Chris si fermò.
-Eli, ho qualcosa per te, aspetta.
-CHRIS ME LO DARAI DOPO, NON E' IL MOMENTO!
-No, ora.
-Chris, non ora! La prof ci metterà la nota, verremo sospesi! Corri, andiamo!
-No, Elisa vieni con me.
La prese per il braccio e la spinse verso lo sgabuzzino delle scope dei bidelli. Elisa pensava che i suoi ormoni fossero impazziti e che volesse all'improvviso baciarla e toccarla ovunque. Ma si sbagliava, e forse avrebbe potuto prevederlo. Era ovvio.
Gli occhi di Chris diventarono rossi.
Dalla tasca sfilò un coltellino svizzero rosso.
-Hey, ti ricordi di me?
Una voce squillante ma familiare uscì dalla bocca di Chris.
Il coltello puntato sul suo petto.
-No, Nancy, non lo fare, ti prego. Uccidimi, ma fai uscire Chris da questa storia!
-E' proprio questo il bello, cara. Anche gli amici immaginari hanno bisogno di divertirsi. Hai passato sei anni della tua vita a spupazzarmi come volevi, a farmi giocare a tutte le ore del giorno. Ora tocca a me divertirmi. Permetti?
Il corpo di Chris cominciò a dimenarsi posseduto da Nancy. La voce squillante sparì, Chris c'era ancora, da qualche parte, in quel povero corpo "occupato".
-Eli, prendi! Prendi il coltello!
Le porse il coltellino svizzero in mano.
-Eli, prendilo prima che Nancy torni! Prendilo, non riesco ad allontanarla più di tanto! Veloce!
-No, no, non posso. Non lo farò.
-Se morirai tu, morirò anche io. E' inevitabile, e tu lo sai, me l'hai spiegato. Ma se tu prendi quel coltello, metteremo fine a questa storia. E tu vivrai finalmente in pace.
-Non posso, non ce la faccio, no.
Contiunava a scuotere la testa. Nonostante ciò, prese il coltello.
Gli occhi rossi tornarono, la voce squillante si fece subito sentire:
-Dai, piccola Eli, uccidi il tuo fidanzatino! Dai, vediamo se ce la fai! Dai, affonda qui quella lama! Puoi farcela, dai, piccola Eli.
-Chris, chris, so che riesci a sentirmi. Scusa. Ti voglio bene.
Una lacrima rigò il volto di Elisa.
Impugnò con più decisione il coltellino rosso, lo rigirò tra le mani, e con molta indecisione, ma contemporantemante con molta forza e violenza, lo infilzò nel petto di Chris. Poi nella gola. Poi su una spalla. Poi di nuovo sul petto. Chris cadde a terra. Elisa urlò poi, con tutta la forza che aveva in petto:
-Questo è per Fleur, muori stronza.
Asciugò le ultime lacrime con la manica della felpa, richiuse la porta dello stanzino con il cadavere all'interno, ed infilò il coltellino insanguinato nella tasca destra.
Aveva appena ucciso il suo ragazzo, non se ne capacitava. Se il corpo di Elisa era ancora sano, la sua anima era rotta. Troppe cose aveva sopportato il suo cuore. Troppi traumi, troppe perdite.
-Elisa! Come mai in giro a quest'ora? Non dovevi essere con il tuo ragazzo ad aspettarmi in palestra? E' la mia ora. Se vi perdete, la responsabilità sarà la mia!
-Oh sì, prof, scusi. Dovevo andare in bagno.
La professoressa  guardò negli occhi Elisa. Poi il suo sguardò si mosse verso il basso.
-Cos'hai in tasca? Fammi vedere.
-Niente prof, è solo...una penna!
-No, non ci casco. Fammi vedere cos'hai in tasca. Tira fuori quella roba.
-Prof, no, la prego. Non è niente, si fidi.
-Chiamo la preside, tira-subito-fuori-quella-roba.
Elisa prese il coltellino svizzero e lo porse alla prof.
I 92 chili di grasso e ossa della prof, afferrarono il piccolo coltello.
I suoi occhi diventarono rossi.





Ah, e simo arrivati alla fine. Mi dispiace tantissimo, è una fine orribile, avrei dovuto intensificare il rapporto tra Elisa e Chris per far sembrare tutto un po' più...commotente, forse.
Beh, che dire, grazie per tutte le recensioni, non smetterò mai di dire che siete troppo, troppo buoni. Insomma, fatemi sapere come è stata la fine, se avevate immaginato qualcosa di diverso, insomma. Come l'avreste fatta finire? Grazie di tutto :D
Comunque, odio fare pubblicità occulta, ma tra qualche giorno pubblicherò un'altra storia horror, ho già in mente la trama, se vi interessa, io sono sempre qui (:
Thanks-for-everything.
        Flà ♥
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Mabs