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Autore: _Syn    16/03/2011    1 recensioni
II Classificata al Contest Diciannove Anni Dopo - Drabble e Flashfiction, indetto da MedusaNoir.
Cosa è successo tra il 1998 e il 2017? Cosa è cambiato e cosa è rimasto lo stesso? 19 flashfiction, 19 personaggi, 19 anni.
1. Lavanda Brown; 2. Minerva McGranitt; 3. Aberforth Silente: Aberforth Silente si sentiva tremendamente vecchio.
Si era sentito vecchio tante volte durante la sua lunga vita, ma quella sensazione sapeva più di “riassestamento”. Era come se, dopo quei tre anni passati a guardare furtivamente fuori dal suo pub nel sospetto di beccare alcuni Mangiamorte, le sue ossa e i suoi nervi avessero semplicemente deciso di mettersi a posto.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Petunia Dursley

[Sixteen Years Later]


Era uguale a lei.

Petunia Dursley rimase immobile, per qualche istante, di fronte al frigorifero del reparto surgelati. Poco lontano da lei, mano nella mano con sua madre, c'era una bambina – poteva avere cinque o sei anni – dai capelli rossi tenuti su da due codini un po' storti. Si era girata verso di lei, guardandola incuriosita, e Petunia aveva intravisto due brillanti occhi verdi. Identici ai suoi.

Non pensava quasi mai a sua sorella. O almeno, pensava continuamente che non doveva pensare né a lei, né a suo figlio, a tutti gli eventi che li avevano coinvolti.

Eppure era bastato uno sguardo a quella bambina per riportare alla luce vecchi ricordi creduti dimenticati. Aveva la stessa pelle chiara, che Petunia aveva definito, una volta, pelle di sole, facendo ridere Lily.

La bambina la guardò di nuovo, come se stesse cercando di riconoscerla.

Petunia allontanò subito lo sguardo e fece svanire dalla sua mente e dal cuore il turbamento che per qualche secondo l'aveva paralizzata.

Era solo il passato e da quel passato lei poteva esclusivamente scappare.

Mentre si allontanava, una voce limpida e chiara disse:

“Andiamo, Lily, non facciamo aspettare papà e zio Ron.”

Ma Petunia non si sarebbe voltata, rimanendo incastrata come sempre in quella mezza vita di bugie e scelte intrise di rancore.

L'altra metà di quella vita dondolava nel sole di un pomeriggio qualunque e riecheggiava nel nome di Lily.



Note: qui mi sono presa una piccola (?) licenza. Nell'epilogo viene rivelato che solo Al ha ereditato gli occhi verdi di Lily e Harry. In questa mia versione delle cose ho dato questo "privilegio" anche a Lily (diciamo pure che ero disperata e non sapevo come far quadrare le cose XD)





Pansy Parkinson

[Seventeen Years Later]


Pansy


Note: questa flashfiction fa parte della raccolta “Delicious Dissonance” edita su EFP.

Ora, so che il personaggio di Pansy è tutto tranne che positivo durante gli anni a Hogwarts, ma sinceramente mi inquieta il pensiero che una persona resti sempre uguale, non sviluppi una coscienza più o meno profonda crescendo, creandosi una famiglia e riflettendo sul passato. In questa flash non ho giustificato Pansy – come spero si sia notato – infatti lei non si pente mai di ciò che ha fatto, perché era completamente sola, immatura e cresciuta in un ambiente non esattamente positivo. Pansy si limita ad andare avanti, a maturare nel momento in cui si rende conto di avere qualcosa e qualcuno e non più solo se stessa.

Volevo solo spiegare le motivazioni di questa flash, per non confondere il lettore riguardo la “strana” caratterizzazione del personaggio di Pansy. L'OOC c'è, ma credo sia giustificato.





Mirtilla Malcontenta

[Eighteen Year Later]


Così quello era il primogenito di Harry.

Mirtilla Malcontenta, la testa trasparente incastrata nella porta di uno dei cubicoli del bagno maschile, osservava James Sirius Potter intento a lavarsi le mani. Era un po' diverso da suo padre, notò. I suoi movimenti erano più sicuri e dallo sguardo che aveva Mirtilla poteva intuire che fosse uno di quelli a cui piace far saltare in aria i gabinetti, cosa che l'avrebbe sicuramente frenata dal rinnovare a James l'offerta che aveva fatto a suo padre parecchi anni prima.

Tossicchiò rumorosamente, comunque, per attirare l'attenzione dell'undicenne. Quel giorno il suo umore era schifosamente buono e non era riuscita a piangere per più di cinque ore di fila. Aveva assolutamente bisogno di infastidire qualcuno.

James si voltò e il suo sguardo esplose come i fuoco d'artificio alla vista del fantasma.

WOW! Tu devi essere Mirtilla Malcontenta!” esclamò.

Mirtilla si animò come se fosse risorta e ridacchiò.

Harry ti ha parlato di me!” be', forse poteva soprassedere sul buon umore e godersi il momento.

Veramente è stato lo zio Ron.” rispose James. E non aveva detto cose carine, ma evitò di riferirlo al fantasma della ragazzina.

Mirtilla fuoriuscì completamente dal cubicolo, delusa e indignata. Il suo umore era peggiorato non appena aveva sentito il nome di Ron Weasley. Bene, ora poteva sedersi su un sifone e ritrovare tutto il suo terribile umore. Lanciò un urlo stridulo e cominciò a piangere fastidiosamente.

E' ancora peggio di quello che mi aveva detto...” mormorò James. E uscì.





Dudley Dursley

[Nineteen Years Later]


Quel giorno suo figlio avrebbe compiuto undici anni.

Mancavano ancora pochi minuti e poi la mezzanotte sarebbe scoccata, portando con sé una risposta spaventosa oppure un silenzio a cui lui avrebbe risposto con un sospiro di sollievo.

Senza far rumore, aprì la porta della stanza di Joseph e puntò gli occhi verso la finestra, quasi senza battere le palpebre.

Pochi secondi, poi avrebbe saputo come affrontare la situazione: facendo una telefonata oppure comprando a Joseph la divisa per la scuola a cui aveva intenzione di iscriverlo a settembre.

Trattenne il respiro.

Non voleva imitare le scelte dei suoi genitori, avere dei pregiudizi impossibili da rinnegare, ma quello era il modo in cui era cresciuto, erano le sue convinzioni, e gli martellava il cuore nel petto al pensiero di dover affrontare qualcosa che non riusciva a comprendere. Al pensiero di non riuscire a comprendere suo figlio.

Era un uomo concreto, non esattamente brillante, e gli piaceva stare con i piedi per terra. Carattere che aveva trasmesso anche a Joseph, come per esorcizzare certe inclinazioni che, alla fine, erano inevitabili e già prestabilite da tempo.

Mezzanotte.

Scrutò nervosamente il cielo alla ricerca di puntini lontani e frulli di ali. Non voleva neanche considerare l'idea di ritrovarsi un gigante barbuto in casa.

Mezzanotte e uno.

Niente.

Dudley Dursley sospirò di sollievo.


Note: Eh, forse qualcuno si aspettava che il gufo arrivasse. Ma credo che l'idea di rendere il figlio /figlia di Dudley un mago/strega sia già stata sfruttata e sarebbe stato un po' banale, suppongo. Oltretutto, la doubledrabble analizza più che altro il modo in cui Dudley considera la magia e il suo sviluppo caratteriale negli anni – così come le differenze rispetto a suo padre. Alla fine, credo che se anche la lettera fosse arrivata avrebbe fatto del suo meglio per accettare l'idea. Ha molta più consapevolezza e coscienza rispetto ai suoi genitori, nonostante Petunia abbia avuto una sorella strega (la situazione era un pelino diversa). Considerando poi il modo in cui è avvenuto “l'addio” tra lui e Harry, è quasi legittimo pensare che Dudley sia cresciuto in maniera migliore andando avanti.

  
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