Fanfic su attori
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Autore: Niki 93    19/01/2006    3 recensioni
Ecco la mia prima fic in campo fanfic su attori..visto che fino ad ora ne ho scritte soltanto su Harry Potter. Evenutlamente spero recensiste per commentare. Sono accettate anche critiche...Grazie!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap

Cap.2

 

 

Io, lui e l’altra

 

 

Aeroporto di Londra, ore 8,30.

Un ragazza castana con una coda di cavallo piuttosto mal riuscita per la fretta, e  con indosso una gonna di jeans a pieghe e una felpa rossa corre per l’aeroporto alla ricerca del volo Londra-Roma, in partenza alle nove e quindici. Nulla, non lo trova.

, se volete proprio saperlo quella ragazza sono io, già, e non trovo il mio volo. Se non  riesco a trovarlo entro una decina di minuti sono fritta, perché rischio di rimanere qui a Londra per molto tempo, visto che per aspettare che ci sia un posto libero su un’aereo bisogna aspettare mesi e mesi.

Oltretutto improvvisamente inciampo su un piede sbucato dal nulla. Magnifico. Mi rialzo e vedo in faccia questimpostore o impostora che rischia di farmi perdere l’aereo.

Stupendo è una donna. E anche giovane direi.

-Mi scusi, è che vado molto di fretta…-

Lei mi risponde in una lingua strana.

Dai tratti direi che è asiatica o orientale.

Penso sia giapponese. Ci guardiamo interrogative una verso l’altra,  lei che crede probabilmente che io sia una pazza suicida che vuole uccidere le giovani donne in carriera giapponesi e io che penso che sono in una situazione del cavolo, stò per perdere il mio volo per Roma, sono imbarazzatissima e il mio ragazzo probabilmente mi sta aspettando già da un ora e passa davnti all’imbarco del volo Londra –Roma, mentre io tento di comunicare con una giapponesina idiota che mi fa dei versi strani. Non sarà mica una travestita?

Ma cosa vado a pensare?

Senza badare a quella idiota di una giapponese che mi guarda strana mentre mi allontano senza darle alcun tipo di scuse (penso sempre più che creda che sia pazza e che lei sia una travestita…), o solo con un cenno del capo, unendo i palmi delle mani come ho visto in certi film, prendo al volo la mia valigia e cerco un addetto che mi sia dare l’indicazione esatta per trovare sto’ cavolo d’aereo! Porca Paletta! Saranno 5 minuti che giro e non trovo nemmeno un’addetto idiota che possa darmi una mano. Finalmente intravedo un’uomo sulla cinquantina, grasso, che stava mangiando una ciambella e che sembra proprio un lumacone grasso e viscido dove posso trovare il mio volo.

-Vedi il negozio di scarpe?-

Mi dice con voce strascicata, mentre è ancora impegnato a ciancicare la sua ciambella. Qui io faccio stralunata un cenno di assenso verso il negozio “ Crazy shoes”, pieno stracolmo di gente.

-Giri là a destra, e poi segui quel corridoio andando sempre dritta. Più in là troverai prima un bar, e dopo una libreria, quando la passi giri a destra di nuovo. Dopo c’è una macchinetta e un bazar, lì trovi il cartello che ti indica la strada. Si trova sulla sinistra-  - Grazie tante…-

Strana la gente d’oggi. Chiedi a un addetto di un aeroporto come trovare un volo e lui sta tre ore a parlarti e  a descriverti tutti i negozi possibili ed immaginabili di questo posto. Favoloso. Oltretutto intanto, ti parla ciancicando una ciambella disgustosa… Bleha!

Seguendo alla meglio  le indicazioni dell’uomo lumaca, arrivo a destinazione, suppongo almeno, amenochè non abbiano messo il cartello del volo Londra- Roma su quello del volo Londra-Tunisi solo per il fusto di rompermi e di farmi venire una vera e propria crisi di nervi.

Il mio dubbio viene dissolto quando vedo Dan seduto sulle poltroncine d’attesa, di quelle brutte, nere, scomode e rigide che legge una rivista. I sui occhi turchesi sono molto concentrati sul foglio di carta, così tanto che a momenti sembrano color blu marino. Oggi indossa dei pantaloni verdi militare e una immancabile felpa verde sempre militare, rocchettara, con delle borchie sopra che gli ho regalato a  Natale.

E’ l’unico ancora là, tranne un vecchietto senza denti con una giacca orribile che puzza di anice che siede due file dietro di lui e una ragazza giovane, castana, con  dei capelli simili ai miei ma più corti e più tendenti al biondo, di spalle, e indossa una maglietta rosa e dei jeans a vita bassissima.

Vedo che ogni tanto parla con Daniel. Stano. Mai vista in vita mia prima. E oltretutto lui non me l’ha mai presentata. E’ di spalle così non posso vederle il volto, e nemmeno il profilo. Stanno parlando un po’ troppo intimante quei due. La cosa non mi piace.

Ma chi è?

Decido di rimanere in disparte e di osservarli. All’improvviso rimango agghiacciata.

Il mio cervello non capisce più niente.

Sento solo il mio respiro, il cuore che pulsa velocissimo e delle lacrime che mi vengono agli occhi.

Ho un tremolio alle ginocchia e non mi sento più me stessa.

Alla fine sento le calde lacrime che mi scorrono sul viso, veloci, salate, orribili.

Comincio a singhiozzare.

La scena che mi si presenta davanti è orribile: Lei avvinghiata a lui così tanto che mi sembrano una persona sola, i suoi capelli le coprono il viso e fanno in modo che non possa vedere in faccia chi è.

Le bacia lui, che  comunque si lascia andare con trasporto. Le loro lingue si incrociano è orribile. Piango disperata, e incavolata nera e distrutta prendo quel piccolo briciolo di dignità che m i rimane e corro verso i due traditori. Lo chiamo, e lui sorpreso nemmeno guradandomi in faccia mi dice:

-Lizzie, ti posso spiegar…-

Ciaf! Un mio schiaffo gli arriva dritto sulla guancia sinistra, dove il segno del nostro anello di fidanzamento gli lascia un segno bello nitido, poi prendo quest’oggetto che era il segno della nostra unione e lo lancio addosso a quella …quella..non so come definirla.

Solo in quel preciso istante riconosco chi è.

Stento a crederci. Non posso, non voglio, non mi va di crederci.

E’ impossibile.

Senza nemmeno dir una sola parola verso l’entrata del tubo che conduce all’aereo.

Sento due voci che dicono contemporaneamente due cose diverse.

Una è sua:

-E’ un  equivoco ascoltami…-

Non voglio ascoltarla.

La seconda è di un’ altoparlante sopra di me che dice:

-Ultima chiamata per il volo Londra- Roma, ripeto ultima chiamata per il volo Londra- Roma-

Questa si, voglio ascoltarla.

Voglio andare il più lontano possibile e riflettere, piangere in silenzio.

Prendo le ultime forze e stremata corro nel tubo che conduce all’aereo. Nell’aria c’è uno strano odore di anice.

 

 

 

 

Fine secondo cap. vi è piaciuto? Lasciate una recensioncina se sapete chi è per voi la ragazza mistretiosa, anche se è ovvio.

Ciao e al prox. Cap.

By Niki

  
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