Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: TheSnaper    18/03/2011    2 recensioni
La mia prima FF. Il protagonista è il mitico Severus Piton (ma non solo!). Naturalmente la storia è nata dagli avvenimenti dell'intera saga (soprattutto quelli narrati nel "Principe Mezzosangue"). E' un' OOC ergo spero di non urtare troppo la vostra sensibilità, ambientata durante il V° anno di Harry. Non vi anticipo nulla, gli aggiornamenti, se vorrete, arriveranno presto.
I luoghi e i personaggi sono proprietà di JK Rowling. La FF non ha scopi di lucro, di plagio nè di altro genere.
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ormai si approssimava il Natale.
Tutto era tinto di bianco dalla neve candida. Persino la foresta proibita pareva un nauseante bosco incantato.  Selenia ricordava ancora le parole intimidatorie di Gazza, che la riguardavano:

-“Io eviterei di avvicinarmici anche solo ai confini… sempre che non vogliate fare una fine molto molto dolorosa… opera di qualche feroce creatura…”- Aveva esordito minaccioso con il gruppetto di studenti del primo anno, di cui faceva parte anche lei, con Hagrid che annuiva per nulla convinto…
Per l’attuale insegnante di Cura delle creature magiche, che sfortunatamente (almeno non aveva altri compiti da fare…invece ora con la Caporal…) mancava dall’inizio dell’anno, “ogni creatura” anche quella più spaventosa aveva un lato buono da comprendere…
Selenia non era per niente d’accordo, ma doveva ammettere che quell’ippogrifo… come si chiamava… Beccofiero? No… Fierobecco… gli era parecchio piaciuto… quando durante il terzo anno… aveva tentato di staccare un braccio a Malfoy. Fu davvero contenta nel sentire quest’ultimo lamentarsi che fosse sfuggito al boia, mandato dal ministero a sopprimerlo. Casomai Malfoy andava…soppresso…
Era nella sala grande, decorata e ornata, come ogni anno, con gli addobbi più belli che si potessero vedere o immaginare.
Gli studenti del quinto anno avevano un’ora libera (la professoressa Cooman era risultata insufficiente ai nuovi canoni di insegnamento del Ministero…). Selenia stava leggendo una copia della Gazzetta del Profeta, trovata sul tavolo della sua casa.
Sedeva, volutamente, a parecchia distanza da Malfoy e co… anche se le loro cretinate la raggiungevano comunque. Si imponeva di non sentire, continuando a leggere.
La Gazzetta del Profeta l’aveva sempre infastidita…
Adorava il mondo magico, era il SUO mondo… Ma insomma, era possibile che il suo quotidiano più importante potesse pubblicare articoli riguardanti quel professor Allock (solo il ricordo la nauseava)!? Far scrivere un tipo come Rita Skeeter che in quel momento pubblicizzava i suoi articoli spazzatura?!  Soprattutto poi, mettere in prima pagina la Umbridge con quel suo sorrisetto lezioso!?  

- DOLORES JANE UMBRIDGE, L’ INQUISITORE SUPREMO DI HOGWARTS –

Recitava l’enorme scritta in grassetto sotto la foto in movimento.
La notizia era stata accolta con giubilo da alcuni suoi “compagni” di casa. La solita banda di teste di rapa di Malfoy, Tiger, Goyle, la Parkinson, che erano anche diventati i membri (come avrebbero potuto mai evitarlo…) della “Squadra di Inquisizione”, istituita a scuola dalla suddetta professoressa dopo quella nomina. Ne facevano parte anche Millicent e Montague, l’incapace capitano della squadra di Quidditch Serpeverde… Flitt sebbene fosse un prepotente patentato, era molto meglio… ne valeva l’onore della sua casa.
Ritornando a quell’articolo d’encomio, era combattuta nel giudicare, ma Silente era… un grande… mago ed un preside… eccellente… Perché mai doveva sopportare le angherie di una vecchia gallina acida come la Umbridge?
Quest’ultima non le aveva mai creato poi così grandi problemi fino ad ora, nemmeno come “INQUISITORE”, cioè era sempre riuscita a sfuggire alle sue punizioni e a farla anche alla “Squadra DEMENZIALE” (la Umbridge, anzi, pareva averla voluta favorire anche di fronte alle accuse di quei lecchini) ed inoltre aveva provato un certo piacere nel vederla infastidire Piton, durante le sue lezioni.- Naturalmente il simpaticone aveva superato egreggiamente ogni prova….-
Ma non poteva nascondere… un certo malessere osservandola quotidianamente pavoneggiarsi nei corridoi della scuola.
Se c’era qualcosa che detestava in assoluto infatti, erano le persone che si pavoneggiano, quelle piene di sé… e quindi di alcunché. Pure quelle che senza diritto o improvvisamente vogliono comandare. Le mosche cocchiere.
Continuando a sfogliare le pagine del Profeta si chiedeva come mai si facesse solo un piccolissimo accenno all’evasione di massa avvenuta tempo fa da Azkaban.
Le tornò in mente il volto di una degli evasi, una donna dallo sguardo folle che figurava sul Profeta di allora. Bellatrix Lestrange…una fedele seguace di Voi-sapete-chi e udite, udite zia di Draco Malfoy. Era lì per aver torturato una coppia di maghi, proprio 15 anni fa oltre che per essere una mangiamorte.
Non tutti i mangiamorte ovviamente, meritavano di esserlo, anzi molti ne infangavano il valore… 
Di certo suo zio Angustus (era strano chiamarlo per nome visto che era praticamente un estraneo, ma sentiva comunque o fantasticava di conoscerlo, almeno tra le righe del suo diario…) non sarebbe mai finito ad Azkaban, macchiandosi di un tale crimine. Ne aveva appreso la straordinaria furbizia e coraggio dalla sua stessa mano.
Poi improvvisamente un’ombra ricoprì quasi tutto il giornale, lei compresa.
“Bene… Signorina Altman… vedo, senza stupirmene, che invece di trascorrere quest’ora libera a studiare per i G.U.F.O e rimediare ai tuoi risultati scadenti e mediocri… la stai perdendo a fare… sciocchezze…”
La voce di Severus Piton, giunse come al solito, gelida e pungente, alle orecchie della ragazza che si girò subito verso di lui.
Il professore la scrutava superbo, con le labbra leggermente arricciate.
Abbassò subito il capo.
Dannazione! Perché doveva riprenderla qualunque cosa facesse?! Eppure se ne stava lì per i cavoli suoi a leggere il giornale!! Perché non andava a vedere le scemate che facevano gli altri, come Malfoy…. ad esempio… o gli studenti delle altre case?!  
“ Esigo che tutti gli studenti della mia casa ottengano dei risultati almeno più che sufficienti… Lo sai bene!!” Aggiunse aumentando il tono.
Selenia alzò di nuovo gli occhi su di lui, ora accigliato.
“Sì, signore…” Rispose, di nuovo senza guardarlo. La voce contenuta.
“Me ne accerterò di persona…” Disse e si allontanò, dirigendosi verso il tavolo dei Grifondoro, da Potter precisamente.
Selenia si alzò stizzita, chiudendo il Profeta e sbattendolo sul tavolo, tanto che la Umbridge (quella in foto) cadde svanendo completamente dalla prima pagina, e si diresse borsa in spalla, fuori dalla sala grande.
Iniziò a salire le scale che l’avrebbero condotta al primo piano, in biblioteca, preparata al terzo grado di Madama Pince. Con lei, grazie ai moniti di Piton, era più scorbutica e pedante che con tutti gli altri studenti.
Nel salire aprì la borsa, tirando fuori una pergamena su cui aveva trascritto le materie del giorno. Doveva accertarsi di avere davvero due ore di Pozioni dopo…
Sì, era così… La ripose nella borsa ed entrò in biblioteca. Aveva una cosa da fare.
La biblioteca era più piena di quanto si aspettasse.
Gruppi di studenti occupavano alcune tavole, nascosti da pile e pile di libri.
Che diamine… si avvicinavano le vacanze! Magari erano tutti del settimo anno… i M.A.G.O. di sicuro richiedevano una maggiore quantità di studio rispetto ai G.U.F.O., si convinceva…

“Signorina Altman…”
Trasalì appena alla voce stridula ed inconfondibile che aveva fatto il suo nome. Quella di Madama Pince.
“Si… Madama Pince?...” Rispose alzando un sopracciglio.
“Non voglio assolutamente problemi… Si ricordi che, come indicatomi dal Professor Piton…”
“Si, si, si… lo so, lo so… mi deve tenere d’occhio… Il professor Piton  è sempre molto attento… nel dare questo genere di… indicazioni…” La interruppe melliflua, arricciando le labbra.
“Non abbia questo atteggiamento… o il suo…”
Era proprio innamorata di Piton…
“…capocasa ne sarà informato… certo… Madama Pince… Le assicuro che non ce ne sarà bisogno…” La interruppe di nuovo allontanandosi.
Si inoltrò tra le altissime e ricche librerie, verso la sezione… se ne stupiva anche lei… “Pozioni”…
Giurava di aver sentito parlare da quel bamboccio Grifondoro con la fissa delle fotografie, di una pozione che dava movimento a quelle babbane.
Trovò forse il libro che poteva contenerne delle informazioni.
Lo prese e iniziò a sfogliarlo, avviandosi ad un tavolo non lontano, dove c’erano tre Tassorosso del suo stesso anno; la Abbott, Justin Finch-Fletchley e quel pallone gonfiato di Macmillan…
Naturalmente la guardarono come se stesse per fare chissà che…
Non si degnò di salutarli, perché mai avrebbe dovuto?! Meglio evitare… 
Si sedette, ignorando le occhiate complici che si lanciavano.
Si alzarono poco dopo.
“Ciao… Selenia…” Disse la Abbott, recitando molto male la parte di quella gentile.
“Pestilenia vorrai dire…” La corresse ghignando Macmillan… Hanna lo guardò truce ma poi mentre si allontanavano, Selenia li sentì ridacchiare in coro.
Ormai era abituata…
Che ipocriti! Odiavano tanto Malfoy… e poi si comportavano allo stesso modo…
Ritornò alla sua lettura.
“Fluidi antistatici…” Poteva essere la pista giusta…
Infatti una piccola nota ad una pozione, diceva:

-Usata anche per conferire movimento a soggetti inanimati quali quelli di fotografie babbane.-

 Bingo!Era la pozione che gli serviva!
Diede un’occhiata agli ingredienti… e l’entusiasmo le si esaurì in un baleno.

- acqua (quanto basta)…. Ok.
- essenza di dittamo.
- 2 grammi di zolfo.
- 10 gocce di saliva di unicorno.

Dittamo?! Zolfo!? Certo… chi non ne aveva…

Non si aspettava di certo una composizione così complicata… Chissà se quel bamboccio “d’oro” era riuscito a procurarsi tutto…impossibile…
Saliva di unicorno!!! Dieci Gocce!!
Sapeva fosse molto costosa…
Ad Hogsmeade l’ avrebbe trovata di sicuro, ma aveva speso quasi tutti i suoi risparmi per comprare quel medaglione… durante l’ultima gita al villaggio.
Come al solito c’era sempre qualcosa che doveva andarle storto…
Non le piaceva piangersi addosso….ma… almeno per questo natale voleva fare un regalo a sua madre. Anche se, queste cose… non erano da lei, come del resto da sua madre…
Era molto severa… Lo era sempre stata, eccetto quando era forse troppo piccola per ricordarlo…
Natale, regali, carinerie… non avevano mai trovato spazio nella sua famiglia.
Anzi Selenia odiava le feste natalizie come ogni genere di festa...
Gli anni precedenti, non voleva nemmeno tornare a casa… Ora poi che si erano trasferiti in quel posto…
Anche sua madre le odiava… e suo… padre…
Ogni anno, a casa sua, il giorno di natale era uno come gli altri…
Lei se ne stava in camera e scendeva al massimo per cena… Sua madre e suo padre invece (se quest’ultimo era in casa) non facevano altro che litigare, anche durante le feste.
Quell’anno però voleva renderlo diverso… Per sua madre… per vederla una volta sorridere… Non lo faceva mai!!
Fu rapita da una rabbia quasi incontrollata nel pensare a quella che doveva essere la sua famiglia, la sua casa. Dove si sarebbe dovuta sentire amata!
La rabbia si affievolì… almeno c’erano Hogwarts e la magia…
Gli occhi le caddero per caso sulla cicatrice evidentissima nel palmo della mano sinistra per poi spostarsi all’orologio della biblioteca. Questo indicava che mancavano 20 minuti appena alle 17…
Prese il libro che stava leggendo e borsa in spalla si avviò al banco di Madama Pince, che era praticamente sommersa da un’altissima risma di pergamene… Erano i moduli da compilare per prendere in prestito i libri.
La bibliotecaria le rivolse uno sguardo sospettoso a cui Selenia rimase indifferente, mettendo semplicemente il volume che voleva in prestito, sul tavolo.
Compilò il seccante e ripetitivo modulo e andò via verso i sotterranei, dove l’attendevano ben due ore di Piton…
Una volta raggiunta l’aula di Pozioni, prese posto accanto a Nott, che sembrava averglielo riservato appositamente.
“Ciao Altman…” la salutò con un mezzo sorriso.
“Ciao…Nott…” Rispose lei, chiedendosi il perché di quella faccia da idiota.
Piton arrivò poco dopo e finito il suo consueto appello, diede inizio a quelle due ore di pura tortura.
Quel giorno spiegò il “Distillato sviante”, che riuscì perfettamente solo all’1% della classe. Quell’1% si chiamava Hermione Granger…
Selenia aveva ottenuto un composto niente male, non perfetto certo ma nemmeno così scadente. Non che la cosa fosse stata notata da Piton…naturalmente, che non aveva perso occasione invece per criticarla… ma nemmeno per togliere punti a Grifondoro.
Paciock infatti aveva fatto cadere accidentalmente nel suo intruglio, Oscar, il suo rospo, che aveva iniziato a saltellare come impazzito per tutta l’aula. Ciò era valso 50 punti in meno ai pomposi Grifondoro.
Mancava però ancora del tempo alla fine della lezione. Di sicuro Piton aveva in serbo qualcosa di crudele da fare.

“Ho constatato dalle vostre pergamene… che molti di voi non hanno ancora capito la seconda e la terza legge di Golpalott…
E’ vergognoso al quinto anno… ma mi preme presentarvi ai G.U.F.O. in possesso di un livelllo di preparazione almeno accettabile… Perciò approfitteremo di questo tempo… per ripeterle…
Anche se e’ ovvio che… non si possono fare miracoli…” Rivolse i severi occhi neri a Harry, che rispose duramente a quell’occhiata. Non l’avesse mai fatto…
“Potter… vediamo… per prenderne uno di voi a caso…” Aggiunse incurvando leggermente le labbra in uno dei suoi sorrisi beffardi: “Puoi dire… alla classe… cosa afferma la seconda legge di Golpalott?” 
Ron, come tutti gli altri studenti, lanciò un sospiro di sollievo, quasi come se avesse trattenuto il fiato. Naturalmente Hermione che sedeva alla sinistra di Harry, si mordeva le labbra.
“La seconda legge di Golpalott…dice che un… antidoto…” Harry lo ripeteva come se bastasse a fargliela venire in mente.
“Sì… Potter…?” Ghignò Piton mellifluo, alzando un sopracciglio.
- Potter che fallisce… Ribadiva con piacere nella mente…
Ma lui non è Quel Potter! Gli gridava una voce interna che naturalmente fingeva di non udire.-
“ Voglio darti un piccolo aiuto…” Disse, gli occhi che gli brillavano.
“Ti riuscirà di sicuro più semplice… ricordare la seconda legge di Golpalott se inizierai dalla prima…”  Continuò, le labbra che si incurvavano in un’altra sottospecie di sorriso.
Harry sgranò gli occhi, era evidente che Piton non volesse affatto aiutarlo.
“La prima legge di Golpalott afferma che…che… un veleno naturale…che…”
Tempo scaduto.
“Che… ci vorrebbe un miracolo… Potter…” Lo interruppe carico di sarcastica delusione…
“Altri dieci punti a Grifondoro…” Aggiunse, stendendo le labbra sottili.
Harry era fuori di sé dalla rabbia, ma si contenne.
Piton si avvicinò al lato Serpeverde dell’aula.
“Altman…” Disse gelido.
Selenia si sentì mancare, ma di certo non gli avrebbe dato la soddisfazione di capirlo.
Mantenne il volto e lo sguardo sereni.
“Parlando di miracoli…”
Malfoy iniziò a ridere sotto i baffi. Selenia non aveva potuto non notarlo. La testa laccata sedeva proprio davanti a Nott.
“Vorresti illuminarci tu… sulle tre leggi di Golpalott…”
Lei inghiottì senza fare rumore. Da che aveva chiesto la prima e la seconda legge, ora era passato a volerle sentire tutte e tre…
“Signore… la prima legge di Golpalott dice che…un veleno…un veleno naturale…”
Dannazione! Perché prima aveva perso tempo invece di ripetere qualcosa di Pozioni!!?
Doveva sforzarsi di ricordare…
“…estratto da un vegetale…”
“Mmm… così…non finirai per natale……” Disse Piton annoiato e ironico insieme.
Lui era annoiato!!Lui!!! Fa’ pure dell’ironia!!
“…richiede un antidoto naturale estratto da un vegetale diverso… così come un veleno naturale estratto da un animale richiederà un antidoto naturale estratto da un animale…”
La dannata catena alimentare…?!-
“…superiore nella catena alimentare…al primo…”
-Fatto!- gridò trionfante tra sé e sé. Del resto c’era qualcosa di logico negli enunciati di quel Golpalott.
Piton la guardava quasi deluso, poi gli occhi gli si illuminarono di nuovo.
“Bene… Signorina Altman ora passiamo… alla seconda legge? Ti ricordo che Gustave Golpalott ne ha formulate tre…”
“Lo so, professore…” Replicò Selenia non poco seccata dalla precisazione di Piton.
Quest’ultimo apparve innervosito.
“Allora…la seconda legge………”
- La seconda è quella dell’antidoto…? Del maledetto 1/3? Tanto valeva provare…-
“…la seconda legge si riferisce agli antidoti……afferma che un antidoto deve essere uguale… ad 1…no…al doppio del veleno assunto meno… 1/3…”
Selenia scrutava Piton, per capire se avesse detto l’enunciato giusto.
Il professore aveva un’espressione altera in viso.
“Dal tuo enunciato, Altman… non si capisce di quali veleni si parla…” Disse mantenendo quell’aria di superiorità.
Selenia aggrottò le sopracciglia, guardandolo interrogativa, mentre ritornava alla cattedra.
-Che? Sei sordo? Ho parlato di antidoti…-
“Signore… la seconda legge si riferisce agli antidoti…” Ripetè sempre con aria interrogativa.
“Questo l’hai già detto… quello che non si evince dalle tue parole… è la tipologia di veleni per cui vale tale legge…”
La classe sembrava vuota. Tutti erano nel silenzio più assoluto.
Selenia si sarebbe potuta accontentare della sua risposta parziale… Ma se c’era un’altra cosa che non sopportava erano le cose a metà, in sospeso.
Una cosa o non la faceva (questo accadeva spesso…), o la faceva. A ciò poi si aggiungeva il fatto che fosse parecchio testarda e orgogliosa, ma questo forse non c’entrava…
“Tale legge…” Disse imitando quasi lo stesso tono di Piton. “…si riferisce alla quantità di antidoto contrastante da somministrare… Signore…” Le sembrava talmente chiaro…
Piton incurvò le labbra… Pareva quasi soddisfatto della confusione che le stava creando…
Selenia cercava di ragionare.
- Il tipo di veleno… ma che vuole?! La legge è chiara, si suppone la quantità di veleno ingerita o assunta… non il tipo di veleno…-
Alzò gli occhi neri verso Piton e dalla sua espressione capì che anche il suo tempo era scaduto… Già ne aveva avuto troppo… ma solo perché almeno aveva detto qualcosa.
“Signorina Altman… come al solito rimani nella mediocrità… Le prime due leggi si riferiscono alla classe di veleni SEMPLICI… ovvero costituiti da un solo elemento nocivo… ” Disse con un tono tanto superficiale da farla sentire un’emerita idiota e lo sguardo di chi aveva trovato il “pelo nell’uovo”….
Selenia aggrottò le sopracciglia, questa volta dalla rabbia.
-Le aveva chiesto le stramaledette leggi di Golpalott non la classificazione dei veleni!-
Doveva mantenere la calma… Doveva…
“Signore… mi scusi…ma era talmente ovvio si trattasse di veleni SEMPLICI… per la prima e la seconda legge…solo la terza si occupa di quelli composti…”
Piton tornò a guardarla, sempre con l’aria superficiale di prima.
“Talmente ovvio, Altman… da esserti sfuggito… Del resto per te è già troppo quello che hai detto…”
Selenia sembrava non vederci più dallo sdegno…
Lui non ci fece caso, si sedette rivolgendosi a Neville Paciock:
“Signor Paciock… vorresti… enunciarmi tu… la terza legge di Golpalott…” Il viso illuminato di scherno.
Neville iniziò a boccheggiare, senza produrre alcun suono. Pareva sotto l’effetto di una fattura, ma non lo era…
“Allora…? I pesci… fuor d’acqua… boccheggiano… Paciock…” Precisò beffardo, causando i ghigni di Malfoy, Tiger, Goyle...
“Un MIRACOLO…” Ripetè mellifluo poco dopo, spostando lo sguardo da Neville, Harry a Selenia…
“Le tre leggi di Golpalott… “ Iniziò annoiato, stringendosi le tempie tra le dita della mano destra…
“NON CAPISCO A COSA SERVANO… visto che esistono gli ANTIDOTI UNIVERSALI!”
Ghignò Selenia quasi sbigottita di quello che aveva appena detto.
L’aveva solo pensato… ma in quel momento di rabbia, le era venuto fuori senza nemmeno rendersene conto.
Nott e tutti gli altri la guardavano preoccupati, Malfoy e la Parkinson parevano contenti…
“Cosa hai detto… Altman...?” Piton aveva ridotto gli occhi a fessure e la sua voce era a dir poco agghiacciante.
Selenia impallidì… l’aveva interrotto e per di più “insultando” il suo amato Golpalott… Era la fine…
“Non ho detto nulla, professore…” Rispose, la voce che sembrava mancarle.
Piton si alzò dalla cattedra e si avvicinò di nuovo a lei.
Selenia sarebbe voluta svanire… Ingerire un veleno forse, sarebbe stato meglio…
“Ripeti ciò che hai detto riguardo le leggi di Golpalott!!!” Esclamò furente… Quella ragazzina lo faceva arrabbiare in modo paragonabile solo a Potter…
La classe sussultò, il suo grido aveva prodotto un eco assordante.
Selenia era talmente pallida da sembrare sul punto di svenire…
Piton la guardava negli occhi. Il nero delle loro iridi di nuovo a contatto.
“Ho detto…. che… che…” non riusciva a spiccicar parola.
“…che le leggi di Golpalott… sono…”
-Superflue?! Non indispensabili?! Con quale aggettivo poteva mai definirle, senza essere fulminata?!-
“… supplementari, esistendo ANCHE degli antidoti universali…”
Piton la guardava ancora furibondo… Poi il suo volto si distese leggermente.
Rimase un secondo in silenzio continuando a fissarla… quella sua espressione rilassata faceva più paura di quella arrabbiata…
“Certo… certo… Quindi secondo te… uno dovrebbe camminare con un Bezoar al collo… per esempio…” Esordì mellifluo.
“…o magari trovare una Fenice dalla lacrima facile… Sì… sono animali da compagnia molto diffusi…”
La stava letteralmente schernendo, anche se, non l’avrebbe mai ammesso, quell’osservazione non era poi così campata in aria.
La ragazzina aveva assunto un’aria di sconfitta.
“Non riesco davvero a capire…. Dove tu trovi il coraggio… di essere così presuntuosa, Altman... Con delle affermazioni poi… che non fanno altro che palesare ancor più la tua… MEDIOCRITA’…”
-Bene…le aveva detto quella parola per l’ennesima volta… Magari si era rallegrato la giornata!-
“Ci vediamo alle 8… nel mio ufficio… ” Disse in ultimo in modo appena percettibile ritornando a sedersi.
Selenia abbassò lo sguardo. La solita storia…
Piton prese a rivolgersi alla classe:
“Per la prossima lezione voglio una relazione… di due rotoli di pergamena almeno!... circa i casi di avvelenamento nella storia della magia… in cui gli ANTIDOTI cosiddetti UNIVERSALI siano stati usati al posto delle leggi di Golpalott…”.
Ogni studente guardò negli occhi il proprio vicino dall’ incredulità... poteva essere un sogno anzi un incubo?
“Naturalmente i casi più recenti non contano…” Disse rivolgendosi ad Harry.
Quel compito era uno dei più impossibili che avesse potuto mai dare, lo sapeva.
“Ringraziate i colpi di genio… della vostra compagna…” Aggiunse con un ghigno compiaciuto, rivolgendosi a Selenia.
Quest’ultima era ammutolita e dall’eccessivo pallore, il suo viso era praticamente avvampato.
Sarebbe davvero voluta scomparire dalla faccia della terra.
“Ora andatevene… e guai a chi non mi porterà quello che ho assegnato! Non voglio sentire scuse!!”
Tutti i ragazzi si alzarono e si avviarono alla porta dell’aula.
Molti rivolsero a Selenia dei “Grazie” non amichevoli, certo, ma nemmeno offensivi…
Malfoy naturalmente non poteva escludere qualcosa di offensivo:
“Grazie… Pestilenia…la prossima volta cerca di tenere le tue baggianate per te e tutti gli inferiori… come te…” Ghignò con un’espressione disgustata in volto.
Selenia avrebbe voluto rispondergli a tono, ma si contenne, ormai sconfitta.
Al contempo era furiosa… In alcuni momenti, sebbene amasse Hogwarts, non vedeva l’ora di prendere il diploma e andar via… per dedicare tutto il suo tempo alle arti oscure. Avrebbe offerto il suo coraggio e la sua lealtà a chi forse li meritava davvero…

 “Ah… finalmente è finita…”
La voce di Nott la fece ritornare alla realtà. Il ragazzo l’aveva raggiunta.
“Bene! E ora vai in pace!” Replicò seccata.
Lui la scrutò con l’aria spiazzata di chi di certo non si aspettava una reazione così dura.
Andò via senza dire nulla.
Selenia, quasi dispiaciuta della sua risposta, seguì la stessa direzione. Era ora di cena…
Quando fu appena sul primo gradino della scala dei sotterranei, udì la voce arrochita di Gazza e si fermò:
“Buonasera Professore…”
Si avvicinò di più, nascondendosi in una nicchia vuota nelle mura.
“Mi dica, Signor Gazza…”
La voce di Piton aveva sempre quel tono superficiale…
“La professoressa Umbridge, l’inquisitore… mi ha detto di chiederle qualche ampolla di quella…pozione…”
“Si… certamente…” Rispose Piton come se non fosse minimamente interessato.
“Mi ha detto di averne urgenza…” Spiegò il magonò sibilando.
“Capisco…… Lei, signor Gazza possiede la chiave della mia dispensa… Le do quindi il permesso di entrare… Non sarà difficile trovare quello che cerca… le ampolle sono tutte contrassegnate con la lettera - V -…”
“Grazie… professore…”
-Quale pozione?? Lettera “V”?? Dispensa?!-
Selenia ebbe come un lampo… Ora sapeva dove trovare gli ingredienti per…
Del resto la dispensa del “Professor Piton” era di sicuro ben fornita… e Lui… avrebbe potuto fare benissimo a meno di qualche piccola dose di ingredienti… No?
Mrs. Purr!!
La gatta stava miagolando ai suoi piedi… 
Maledetta! Era ficcanaso quanto il padrone… ma molto più intelligente.
Poi un rumore di passi…
Selenia sgattaiolò velocemente fuori dal nascondiglio e iniziò a salire le scale, più disinvolta che poteva.
“Altman… che cosa ci fai ancora qui?”
La voce di Piton la fece sussultare.
“Niente professore… sono passata…. un attimo… in sala comune…”
“Non voglio nemmeno un secondo di ritardo, perché hai perso tempo… Sia chiaro!” Aggiunse e dopo averle rivolto il solito sguardo odioso continuò a salire le scale.
Selenia riprese fiato per un istante… poi raggiunse la sala grande per la cena.

Era davanti ad un piatto fumante di “fish and chips”, naturalmente ne aveva assaggiato al massimo qualche pezzetto.
Stava pensando a come organizzarsi. Di certo era tutto rimandato a domani.
A domani… durante il pranzo.
Avrebbe atteso che tutti fossero in sala grande conquistando così il tempo di recarsi alla dispensa di Piton e compiere il furto… no… che brutta parola… del resto lei degli ingredienti avrebbe preso solo le quantità che le occorrevano, non più… andava meglio “colpo”…
Avrebbe dovuto centellinare ogni secondo, perché non vedendola al banchetto si sarebbero potuti subito insospettire...
Finita la cena, tutti erano diretti ai propri dormitori.
Selenia invece si recò all’ufficio di Piton, per l’ennesima punizione…solo Potter superava forse il suo record.
Osservò la porta della dispensa che distava circa dieci passi da quella dell’ufficio del professore, bussò ed entrò.
Avrebbe dovuto evitare di guardarlo negli occhi per tutto il tempo… magari poteva davvero leggere la mente. Ormai quel sospetto faceva largo sempre più, anche in lei.

Il giorno dopo, per fortuna proprio prima di pranzo c’era una “bellissima” ora di Storia della magia, (dopo due ore di inutile e pedante TEORIA di Difesa contro le arti oscure).
Selenia naturalmente ne aveva approfittato definendo il piano.
Tanto sarebbe potuta anche andar via, senza che il professor Ruf se ne accorgesse…   
Finita la lezione, uscì dall’aula camminando molto lentamente. Si confuse tra la folla dei suoi “primitivi” compagni che aveva riempito le scale da ogni direzione e la strada che portava alla sala grande.
Scorse a malapena il “povero” Gazza venir letteralmente investito da una bolgia di studenti e che tentava di salvare Mrs.Purr dall’essere spiaccicata al suolo da quella mandria inferocita. Alcuni membri della “squadra demenziale” , soprattutto Tiger e Goyle, erano impegnati a pensare ad ingurgitare tutto quello che avrebbero trovato, naturalmente sempre al seguito di Malfoy… che era appena entrato nella sala grande.
Si tuffò nella folla cercando di scorgere il tavolo degli insegnanti. Erano tutti presenti, Piton compreso.
Tornò indietro cercando di non farsi notare da Gazza, ormai erano quasi tutti entrati.
Si avviò verso i sotterranei, lasciandosi alle spalle il magonò che pareva in balia di un Confundus e sperando di avere un po’ di fortuna dalla sua parte…
Fortuna?  Lei non aveva di certo bisogno di fortuna… aveva una testa per ragionare. Solo gli sciocchi infatti ne avevano necessità.
Iniziò a scendere, per poco non cadeva rotolando per le scale.
Aveva paura? 
Un po’ d’ansia era ragionevole…
Aveva sveltito il passo.
Raggiunse la porta massiccia, dagli enormi cardini, quasi con sollievo.
Si guardò un secondo intorno e sfoderò la bacchetta.
Alohomora…” Recitò a bassissima voce.

Un piccolo scatto e la porta si aprì, mostrando una stanza alquanto piccola con molti scaffali, pieni di ampolle di ogni forma e misura, ordinate in modo a dir poco maniacale e una scala di legno, dall’aspetto non molto stabile. Ma se riusciva a sopportare il peso di Piton… Entrò nella stanza e socchiuse appena appena la porta.
Aveva studiato molto attentamente il colore e l’aspetto degli ingredienti che doveva prendere e poi con quell’ordine non sarebbe dovuto essere difficile trovarli. Alcune essenze erano in ordine alfabetico. Non potè non notare l’immenso scaffale costituito solo da pozioni già pronte.
La voglia di prenderne qualcuna e magari usarla alle lezioni, presentandola come fatta da lei, era irrefrenabile. La vista però della “pozione  -V-“ rapì la sua attenzione.
Chissà cos’era… Purtroppo non poteva perdere altro tempo.
Aprì la borsa, tirando fuori una piccola fialetta di vetro, avrebbe iniziato con il dittamo.
-D… D… Di…Ditta…-
Trovato… era di un marrone inconfondibile. C’erano una trentina di ampolline… Ne prese una e la versò completamente nella sua fiala vuota…
Prendere tutta la bottiglia era rischioso, almeno così Piton avrebbe potuto pensare di averla usata.
Le ripose con cura, quella vacante sulle mensola precisamente dov’era, quella piena nella borsa prendendo un’altra boccetta.
Toccava alla BAVA di Unicorno… ehm saliva…
Questa, per quanto ne sapeva, era luminescente e densa, pareva quasi viva.
Eccola! Stava in alto sulla sinistra di quella specie di ripostiglio.
La bottiglia aveva un lungo collo e sopra, al posto del tappo c’era un contagocce bello grande.
Si vedeva che era un ingrediente costoso… Per quel tirchio di Piton… figuriamoci…
Iniziò ad arrampicarsi sulla scala, era già a metà del resto. Il tempo scorreva, doveva sbrigarsi. Le pareva di stare da un’eternità lì dentro e invece non erano passati nemmeno dieci minuti. Arrivò quasi all’ultimo gradino diquella scala sgangherata e si sporse leggermente afferrando l’ingrediente. Avrebbe dovuto contare e prendere dieci gocce non una di più…
-Uno…due…tre…quattro…cinque…sei…sette…otto….nove…dieci….No!-
Ne aveva sprecate parecchie e non vedeva dov’erano finite, di sicuro sul pavimento. Avrebbe dovuto pulire.
Ripose la boccetta appena riempita nella sua borsa e legò questa alla scala.
Stava iniziando a sudare… Lì dentro non si respirava. Certo cosa si poteva mai aspettare dalla dispensa del “professor Piton”?
Le mancava solo lo zolfo, precisamente due grammi di zolfo.
Due grammi li avrebbe potuti misurare anche ad occhio nudo, ma magari era meglio…
Più che non togliere gli ingredienti a Piton, le interessava usare la giusta quantità. La pozione doveva riuscirle perfetta. 
Notò una piccola bilancia in alto a destra… tipo quella che aveva visto usare da quell’avaro folletto dell’ Emporium ”… A pegno debito!” a Nocturn Alley… Sua madre vi aveva pegnorato un antico medaglione, a cui pareva molto legata, per poterle comprare i libri di quest’anno….
Si sporse e la prese. Lo zolfo era a soli due gradini più giù.
Pesò due grammi giusti. La puzza la stava prendendo allo stomaco.
Le sue mani ne erano praticamente impregnate, magari lo stesso sarebbe accaduto con la borsa e  i vestiti…
Non poteva rischiare di puzzare… 
Prese un’altra boccetta dalla borsa, l’ultima che aveva, e vi mise i due grammi di zolfo. La avvolse in un fazzoletto e la ripose nella sua tracolla.
Aveva finito! Doveva tornare subito in sala grande, stando attenta a non rompere gli ingredienti che aveva ru…preso.
Mise appena un piede giù su un altro gradino della scala e perse l’equilibrio…
Si ritrovò supina sul pavimento. Aveva sbattuto leggermente la testa contro la porta che si era chiusa. Leggermente… ma non sapeva come si era procurata quel piccolo taglio sul sopracciglio sinistro. Se n’era accorta rialzandosi, per il bruciore.
Per fortuna non aveva rotto niente… tranne quasi il suo collo…
Alzò lo sguardo verso l’alto…
La borsa era ancora lì, legata all’apice della scala, con dentro tutte le boccette…INTATTE…
Maledetta bava di unicorno!! Ne doveva essere caduta qualche goccia sulla scala.
Vi risalì ancora dolorante e recuperò la borsa.
Riscese, stava per spalancare la porta quando sentì dei rumori.
La appannò di nuovo e vi si nascose.
Il cuore che iniziava a pulsarle, come impazzito, nel petto.
“Cosa c’è…piccola mia… Regina di papà…? Senti qualcosa vero?”
La voce di Gazza la raggiunse, poco dopo i miagolii di Mrs.Purr.
La gatta era quasi vicina alla porta della dispensa.
Selenia era in preda all’angoscia, si guardava nervosamente intorno, come se in quel maledetto ripostiglio potesse trovare una botola o un passaggio segreto… Piton non era di certo un tipo tanto interessante…
Magari solo qualcosa dove potersi nascondere… Niente…
Si avvicinò alla porta che teneva aperta di un millimetro.
Mrs. Purr era sempre più vicina. Le zampette le si muovevano come saette.
Poi Selenia ebbe un colpo. Infilò la mano nella borsa e iniziò a scavarvi, con il fiato sempre più corto e il sudore che le colava dalla fronte insieme al sangue.
Trovato! Tirò fuori un oggetto rotondo, con una cordicella penzolante.
Aveva tutta l’aria di essere uno yo-yo comune… come quello di tanti babbani.
Ma quello veniva dal negozio di “Zonko”. Era uno Yo-yo Rimbalzatutto!
Selenia non sapeva come poteva essersene ricordata… per fortuna non l’aveva mai tolto da quella sua incasinatissima borsa!
La gattaccia era quasi alla porta e lei si sentiva già il fiato di Gazza sul collo.
Mise solo il Rimbalzatutto appena fuori dalla soglia dell’uscita facendolo pendolare.
Sbagliare mira le sarebbe costata l’espulsione…
Mrs.Purr si fermò di colpo, come ipnotizzata dallo Yo-yo penzolante…
-Brava gattaccia… bella… vallo a prendere…-
Lanciò l’oggetto contro la parete e questo cominciò a rimbalzare dappertutto, sempre più lontano, in fondo al corridoio.
Mrs. Purr lo inseguì con scatti felini allontanandosi dalla porta dietro cui Selenia iniziava a sentire il bisogno di pregare…
Gazza fu appena difronte. Sentiva il suo rantolo.
“Dove vai… Purry? Purry? Vieni qui… Cosa è quella cosa?!” Gracchiò e raggiunse l’animale con la sua camminata sbilenca.
Selenia ricominciò a respirare. Ormai i due erano in fondo al corridoio dei sotterranei, il rimbalzatutto li avrebbe tenuti occupati.
Sgattaiolò fuori dalla dispensa.
“Colloportus!” Sibilò decisa, bacchetta alla mano.
E si avviò in fretta alla sala grande.
La sua borsa pareva parecchio piena rispetto a prima.
La piccola ferita sul sopracciglio continuava a sanguinarle…
Avrebbe potuto usare una goccia di dittamo per farla rimarginare. Leggendo infatti aveva appreso le sue capacità curative.
No… ne aveva preso una boccetta e tale era la quantità che occorreva per la pozione.
Sfilò il fazzoletto dalla bottiglia di zolfo.Quella borsa sembrava scoppiare tra libri e bottigliette varie e si pulì il sangue dal graffio. Lo ripose ed entrò in sala grande.
Iniziò ad avere il timore che qualcuno le venisse contro a chiederle perché aveva ritardato… ma PER FORTUNA non accadde. Scorse dei posti liberi nel tavolo della sua casa e ne prese uno.
Per un attimo scrutò il tavolo degli insegnanti giurando che Piton la stesse guardando minaccioso o meglio sospettoso…
Cercò di non accertarsene e iniziò a riempirsi il piatto di quello che c’era. Del resto non era stata via molto: la tavola era ancora piena di pietanze e le portate parevano parecchio lontane dal dessert.

“Uuuh… ma che diavolo è questa puzza?!” Gridò qualcuno alla sua sinistra.
Era Millicent Bullstrode che con il naso tappato la  scrutava disgustata.
Millicent Bullstrode?! Perciò c’erano tutti quei posti vuoti!!

Ricordò…
Lo zolfo! Niente da fare ci si era impregnata. Era talmente impegnata a preoccuparsi di Gazza, di Mrs.Purr, di Piton, che non sentiva di puzzare come un troll…
Fu colta da un secondo di inettitudine totale… Non sapeva cosa dire o fare.
La Bullstrode era un membro della “squadra demenziale” e per di più aveva il letto accanto al suo nel dormitorio femminile Serpeverde. Se avesse notato la sua borsa in quel momento?! O il suo ritardo?!
Millicent la guardava accigliata. Evidentemente la sua espressione doveva destare parecchie domande persino in lei.
“Ma sei caduta in un cesto di uova marce...?” Ghignava.
Selenia ritornò in sé e rispose.
“No…… sono andata in bagno…”
“Non sarai mica caduta nella tazza del water!!? E cos’è che hai qui dentro…Pestilenia?”  Disse, con quella sua faccia tonda ed imbronciata indicando la sua borsa.
La Bullstrode aveva anche le mani lunghe in tutti i sensi… perciò, pensandoci, non aveva lasciato lo yo-yo nel dormitorio e si portava sempre tutto dietro.
Ebbe un lampo di genio.
“ Ehm… si…sono caduta…sai Mirtilla Malcontenta…” Replicò sorridendo.
“Che diamine!!” Gridò quella e in tutta risposta balzò dalla panca facendo cadere due dei suoi sfortunati vicini…
“Ehi!!” Dissero, erano due ragazzini del primo anno.
Selenia guardò la scena compiaciuta e soddisfatta.
Sembrava che la fortuna… mmm… tutto liscio.
Prese a mangiare il suo pranzo, questa volta non si fece scappare nemmeno il dolce.
La torta di mele le era sempre piaciuta.
Finito di mangiare si avviò di corsa in sala comune a cambiarsi e lavarsi almeno le mani. Sistemò tutte le boccette in un posto sicuro sotto il suo letto.
Uscì di nuovo correndo come una forsennata, aveva Trasfigurazione…
“Altman!! Non si corre!!”
Era Gazza, Selenia rallentò sbuffando sonoramente e per le scale incrociò Piton…
“Buonpomeriggio Professore…” Lo salutò senza guardarlo, ormai ne aveva il timore.
Piton come al solito non aveva ricambiato continuando a scendere, poi si fermò di colpo.
“Altman…”
Selenia si sentì gelare il sangue nelle vene. Che cosa voleva?
Si girò e se lo ritrovò davanti.
Gli occhi come fessure… sempre quella postura ingessata…
“Sento… ma cos’è zolfo?” Disse scrutandola torvo, pareva osservare la sua ferita. La domanda non era rivolta a lei che
ebbe l’istinto di scappare via. Annusò l’aria, mantenendo un’espressione disinvolta.
“Non saprei…professore…” Non lo guardava negli occhi: “Cos’è lo zolfo?Ah sì…  forse ricordo…”
Lui fece una smorfia di disappunto, guardandola come un insetto fastidioso.
Si girò di scatto e se ne andò. Era quello che voleva lei, almeno una volta la sua "Mediocrità" poteva andare a suo vantaggio.
Lanciò un grido di liberazione…dentro… e si avviò a Trasfigurazione.
Aveva compiuto il colpo del secolo… I gemelli Grifondoro le facevano un baffo. I Serpeverde sono superiori... eccetto...vabbè...
Il pensiero che maggiormente la entusiasmava era però che sua madre avrebbe avuto un bel regalo di Natale.

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TheSnaper