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Autore: Susi Echelon Hu    18/03/2011    2 recensioni
[Cap. 1] Vede la sua immagine ovunque vada- i suoi lunghi capelli biondi e i suoi dolci occhi azzurri che fissano giù, verso il pavimento- su ogni manifesto che ha tappezzato i muri di New York City
[Cap. 2] Pensa solo a come dev’essere fantastico vedere sé stessa sulle pagine dei suoi giornali di moda preferiti
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jenny Humphrey, Nate Archibald
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Summary:Pensa solo a come dev’essere fantastico vedere sé stessa sulle pagine dei suoi giornali di moda preferiti.
 
 



È l’estate prima che inizi il suo terzo anno al college, quando sua madre le chiede se le piacerebbe passare un mese con lei a Parigi. Accetta immediatamente, perché ha bisogno di una giustificazione valida per poter respingere l’offerta di suo padre di tornare a Manhattan per l’estate. Non vede fisicamente suo padre dall’età di diciassette anni, quando cercava a tutti i costi di entrare a far parte di un mondo a cui non apparteneva.
Ogni tanto parla con lui e Dan su Skype, ma solo una volta ogni due settimane; o quando Lily è fuori città o non lo trascina in un’altra solita serata di beneficenza dell’Upper East Side.
 
Aveva seguito la madre al Gare de l’Estin Paris per incontrare alcuni suoi colleghi, quando uno di loro, un alto e abbronzato uomo dai capelli neri le si era avvicinato. Le aveva detto che aveva un bellissimo profilo e che era alta abbastanza per poter essere una modella. Si mette a ridere, perché non le era mai passato per la testa di diventare una modella e anche perché questo tizio stava chiaramente cercando di fare colpo. Ma per qualche strana ragione gli permette di scattarle una foto.
Le chiede di stare davanti a quel muro bianco e di fare quello che sente. Un raggio di sole fa risplendere il lato sinistro del suo corpo; guarda giù, verso un punto del pavimento, tenendo stretta in una mano la collana che aveva comprato quand’era al primo anno di college in una qualche gioielleria locale e i braccialetti che un amico le aveva regalato per Natale.
Non pensa che la foto uscirà bene, perché non ha idea di cosa stia facendo e dubita fortemente che questo ragazzo terrà la fotografia.
Rimane totalmente scioccata quando, due giorni dopo, la stampa della foto le arriva in hotel.
Lei è pazzamente carina.
 
La notizia che la sua foto è diventata un successo arriva con una telefonata internazionale da parte di un fotografo-amico di sua madre. Dice che in una galleria al quale ha mostrato gli scatti, si sono tutti innamorati del suo “look”, e che vogliono metterla in ogni rivista, manifesto, cartellone pubblicitario e in ogni angolo disponibile di New York City. Non ci pensa due volte a dare il suo consenso, perché non sarebbe davvero fico se ciò accadesse? Mentre firma il contratto e altre forme di rilascio, non pensa alla sua vecchia vita o le persone che si è lasciata alle spalle. Pensa solo a come dev’essere fantastico vedere sé stessa sulle pagine dei suoi giornali di moda preferiti.
 
Rufus chiama una settimana dopo, farneticando su quanto “delicata” appaia in quella fotografia.
Gli racconta come sia successo tutto ciò e lui risponde che è la seconda cosa migliore del mondo dopo una fetta di formaggio o una cosa del genere. Le dice che è fiero di lei, e lei lo ringrazia, perché la rende davvero felice sentirgli di nuovo dire queste parole. L’intera cosa incomincia a farle davvero sentire la mancanza di casa sua. Era davvero passato un mucchio di tempo dall’ultima volta in cui aveva passeggiato per Central Park alla ricerca di nuove ispirazioni per i suoi disegni.
Le manca uscire a comprare un’enorme fetta di pizza alla pizzeria sotto casa, vicino al suo negozio di tessuti preferito. Ma anche se le mancano queste cose, sa che lei ha sicuramente imparato a vivere meglio senza di loro, perché la sua nuova vita all’Istituto d’arte di Philadelphia è molto più calma.
Non ci sono drammi o pugnalate alle spalle. Non si sente come se fosse costantemente messa alla prova, e i suoi nuovi amici sono sorprendenti. Non ci sono complotti o schemi per distruggere la credibilità degli altri, e per la prima volta si sente finalmente normale.
 
L’ultima settimana di novembre, Faldo, il fotografo, le dice che la galleria vuole esporre una nuova foto. Ci mette meno di un minuto ad accettare la proposta. Scelgono come sfondo l’interno di un loft del centro. Le pareti sono bianche, i divani neri. Questa volta c’è un intera troupe che si occupa del trucco, delle luci e un intero armadio di vestiti e accessori a sua disposizione. Faldo le dice di indossare quello che vuole, perché il tema è la “normalità”. C’è un giubbotto di jeans molto carino che subito cattura i suoi occhi, che decide di abbinare ad un body nero che ne rende l’aspetto diverso da qualsiasi altro. Uno dei truccatori le allunga un fantastico abito, aggiungendo anche che se si mettesse un paio di guanti catturerebbe l’attenzione della gente. Vedendo l’effetto finale addosso a lei, s’illumina d’orgoglio, perché pensa che quel completo sia davvero fantastico. Faldo è un fotografo straordinario, perché la lascia fare tutto quello che vuole e perché continua a dire che è stupenda anche quando lei pensa sia uscita malissimo.
Era stato un incidente, quel sorriso, perché il gatto di Faldo aveva deciso proprio in quel momento, di attraversarle i piedi nudi. Quando il risultato finale le arrivò per posta al campus, quattro giorni dopo, la scannerizzò sul computer e la postò subito su Facebook. Era diventata la sua nuova foto profilo.
 
La terza settimana di Dicembre fece una telefonata a tre con Dan e il padre; oggetto della chiamata fu il suo nuovo scatto. Dan disse che con chiunque entrava in contatto non facevano altro che parlare della sua nuova foto. Disse che creando un gran trambusto in città e che tutti parlavano di lei come “Il Nuovo Volto di New York City”. A sentire queste cose si brilla di orgoglio, perché non avrebbe mai pensato che le cose s’ingigantissero in questo modo. Si era lasciata fotografare solo per divertimento, ed era sicuramente fico che lei stesse lasciando una sua traccia nella sua città natale.
 
La settimana degli esami, Faldo la chiamò, dicendole che si doveva fare un nuovo photoshoot. Alla fine dell’ultima ora di scuola, sfrecciò fuori dalla sua classe, perché il fotografo aveva detto che voleva mettersi subito al lavoro.
Sono sul tetto di un edificio in cui non è mai stata prima. Le dice che non c’è bisogno che vada a cambiarsi perché è perfetta così com’è, ma si è portato lo stesso, l’equipaggio per il trucco e delle extensions. Sente le finte ciocche di capelli come delle corde, e se li attorciglia lungo le dita delle mani per vedere se tengono. Quando Faldo posiziona la macchina fotografica su di lei, sta ancora tenendo i capelli tra le mani, ma guarda lo stesso, l’obiettivo.
È la prima foto in cui lei guarda dritta verso la macchina, ed è la sua preferita.
 
È l’inizio dell’ultimo anno del college quando Faldo le telefona, informandola delle ultime novità del suo progetto. Pensa che sia grande che voglia utilizzare altre ragazze, perché così può respirare un po’ di più. Per quanto avesse amato fare quelle foto, aveva incominciato ad odiare il modo in cui la guardavano i suoi compagni ogni volta che i professori menzionavano i suoi dieci minuti di fama.
 
Una settimana prima della laurea, Falbo le telefona. Dice che vuole mettere tutte le ragazze al quale ha scattato le foto in un unico cartellone. Le riprese verranno girate una settimana dopo la laurea e lei non ci pensa neanche due volte ad accettare.
 
Ritornare a casa è incredibile. Si mette un po’ a piangere, realizzando solo in quel momento quanto le sia mancata New York. Rufus e Dan sono davvero eccitati nel vederla, dopo tutti quegli anni, e quando la vanno a prendere all’aeroporto, suo fratello la abbraccia e le fa fare un giro in aria. Ride, sentendosi  bene nel sapere che è mancata a qualcuno e che è amata. Ovviamente Lily esagerò un po’, arrivando con un enorme striscione che citava la scritta “Bentornata a Casa/ Buona Laurea” e organizzando una festa in suo onore con milioni di persone che non conosceva.
 
Far pace con Eric fu molto imbarazzante e difficile, ma dopo pochi minuti le cose andarono meglio e in breve ritornarono ad essere i migliori amici di un tempo. Venne a sapere che era innamorato cotto di un ragazzo di nome Ted che frequentava con lui la Brown. Anche lui le chiede della sua situazione sentimentale e lei si mette a ridere, perché è dal secondo anno del college che non sta con qualcuno. Il suo ex, Chris, era un’artista dalla pessima reputazione. Era sempre coperto di tatuaggi, pittura e donne. Non le importava se rubava, perché le piaceva così com’era; si comportava in modo carino con lei per la maggior parte del tempo e poi era anche bravo a letto. Questo era quello che realmente importava quando si parlava di Chris.
 
Per qualche strana ragione, pure Blair era presente alla festa, anche se la ignorava come se fosse un virus, come se il nome che campeggiava in bella vista a caratteri cubitali all’entrata non fosse il suo. Ma infondo la sua presenza non la sorprendeva più di tanto e non è che lei volesse andare a parlare con la ex Queen B. Intravide Chuck al suo fianco, e si lasciò scappare un sincero sorriso quando vide gli anelli nei loro anulari sinistri. C’era pure Serena, con un tizio, Haraldo, che aveva incontrato in Germania. Aveva cercato di essere gentile, ma le era sembrata solo falsa.
 
Stava sorseggiando champagne e raccontando a uno degli amici di Lily del servizio fotografico quando vide Nate. I loro occhi s’incrociarono e lei cercò di ignorare le scintille che sentiva. Aveva i capelli più corti e notò un accenno di barba sul suo volto. Mostrava esattamente gli anni che portava.
 Sembrava molto più grande adesso di quanto lo era mai stato prima.
 
La raggiunse al bancone del bar. Le sorrise dolcemente, gli occhi azzurri che brillavano. “Ehi, Jenny”.
 
“Nathaniel”, lo prese in giro lei con un falso accento serio, che lo fece ridere. “è bello rivederti”.
 
“Anche per me”, le rispose, appoggiandosi contro il bancone. “Non so per cosa congratularmi per primo. Se per la laurea o per il lavoro da modella”.
 
“Che ne dici della laurea?”, suggerì la ragazza. “è l’unica cosa di cui la gente non parla”.
 
Sorrise. Si rese conto solo in quel momento di quanto le fosse mancato quel sorriso.
Amò il fatto che non ci fosse alcuna tensione tra loro due e contenta che la lontananza avesse creato tra loro una tabula rasa. “Come ci si sente ad essere una laureata?”
 
“Ci si sente dannatamente bene”, rise lei.
 
Passarono il resto della serata a parlare della sua vita al college. Tralasciò tutti i momenti trascorsi con i suoi ex perché non crede sia qualcosa a cui lui importi sentire. Conclude dicendo che le piaceva stare con lui senza tutti i drammi degli anni passati. Le manca, questo Nate. L’amicizia che c’era tra loro prima che incominciassero tutte quelle complicazioni.
 
La settimana successiva fa ritorno a Philadelphia per portar via le sue cose dal suo ormai ex dormitorio del campus. Ed è in quel momento che sa con chiarezza cosa deve fare: ritornare in città.
E non le importa cosa forse lui dirà, la sua decisione non ha niente a che fare con le tre straordinarie settimane che ha trascorso con Nate. È solo perché sente la mancanza della sua città.
 
 
NdT:Ringrazio Tuccin per aver recensito questa storia; in caso non avessi letto la mia nota di ringraziamento per aver recensito una delle mie storie in ”I Am Changing” ne approfitto per dirti grazie qui^^
 Ringrazio pollon76 per aver inserito questa storia nelle seguite insieme a “Pedestal” :)
 Ringrazio tutte le altre persone per aver letto questa storia^^
 Scavando nel mio archivio di foto su Taylor Momsen si, perché anch’io sono una sua grande fan) ho trovato esattamente (o quasi) le foto che credo autore si riferisse in questa storia; cercherò di postarle qui sotto. Ciao^^
 
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