L’interrogazione
Il pomeriggio seguente mi diressi alla scuola guida. Per tutto il tragitto ero preoccupata di non sapere bene i segnali, nonostante li avessi studiati a scuola e a casa.
Senza neanche acorgermene sono arrivata d’avanti alla sede, con pure mezz’ora di anticipo.
Dopo aver salito l’immensa scalinata, arrivo davanti alla porta. Aprendola suona il campanello e udisco la stessa voce della sera scorsa che mi dice “avanti”.
Vado nell’ufficio dell’istruttore e lo trovo seduto davanti al computer, e si gira nella mia direzione.
“Buon pomeriggio signor Maito Gai”.
“ Ciao Hinata, siamo in anticipo! Se vuoi, puoi attendere in aula”.
Vado in aula e mi siedo allo stesso posto del giorno prima. Dopo essermi accomodata, estraggo il libro dalla borsa e inizio a ripetere i segnali di pericolo.
Dopo un po’ la mia attenzione viene disturbata dal suono del campanello della porta, e vedo entrare in aula Ten Ten che si siede vicino a me.
“ Ciao Hinata come va?”
“ Ci…ciao Ten Ten, so…sono un po’ pre…preoccupata per la le…lezione”.
“ Dai non ci pensare!”
La nostra conversazione viene interrotta dal solito suono del campanello. In aula arrivarono gli altri che si siedono ai soliti posti.
Tra loro mancavano Naruto, Sasuke e Kiba, un po’ mi dispiaceva non vedere il ragazzo biondo. Forse sarebbe arrivato in ritardo.
Ormai sono le cinque e in aula entra l’istruttore e incomincia la lezione.
“ Allora ragazzi! Ci siete tutti? Vediamo un po’, ecco mancano i tre ciavarri. Non fa niente, meglio così. Oggi vi interrogo un po’, oggi farò una carneficina!”
Sentendo che ci avrebbe interrogati mi assalì l’ansia. Ero preoccupata di sbagliare a rispondere, e avrei fatto una figuraccia, troppo imbarazzante per me.
“ Aprite gli opuscoli con i segnali raffigurati, io vi dirò il numero del segnale e voi dovrete dirmi come si chiama e a cosa serve.
Vediamo un po’, con chi mi dovrò divertire! Dimmi il segnale n...”
L’istruttore fu interrotto dal suono del campanello, e in classe arrivarono i tre ragazzi che mancavano.
“Avete fatto tardi! E io che gioivo che non c’eravate. Muovetevi andatevi a sedere!”
Kiba e Sasuke andarono a sedersi, mentre Naruto chiuse la porta.
“ Naruto! La porta deve stare aperta, ma che vizio che avete, a furia di ripetervelo mi conviene che tolga la porta.”
Così il biondo apre la porta e dopo si siede al suo posto.
“Allora, siccome ti sei riposato, dimmi il segnale n.25 Kiba”.
“Cosa! Ci interroga, ma non lo sapevo!”
“Adesso lo sai! Muoviti dimmi il segnale”.
“ Allora! Vediamo a eccolo!Questo segnale si chiama Bambini, dobbiamo fare attenzione ai bambini che sono sul marciapiede”.
“ Ti faccio una domanda. In presenza di questo segnale bisogna fare attenzione solo ai bambini che sono sul marciapiede o anche a quelli che sono nella strada?”.
“ Bisogna fare attenzione solo a quelli che sono sul marciapiede”.
“ E sì, così quelli che sono sulla strada li metti sotto la macchina e ci ungi le ruote. Studia ciavar!”
Tutti si misero a ridere, persino io. Più passava il tempo e più l’agitazione aumentava, mi sentivo morire al pensiero che in un momento a l’altro sarebbe toccato il mio turno.
“ Vediamo un po’ lì in fondo! Chi sarà la mia prossima vittima. Dimmi il n.17Ten Ten”.
“ Questo segnale indica una discesa pericolosa, è posto a 150 m prima di una discesa pericolosa. Bisogna moderare la velocità, aumentare la distanza di sicurezza e…”
“Per risparmiare carburante, in una discesa possiamo spegnere il motore mettiamo a folle?”
“ No, perché si surriscalderebbero i freni a furia di frenare e andremo a schiantarci”.
Ten Ten è stata molto brava, speriamo che lo sia anch'io.
“ Bene Ten Ten, sicuramente qualche idiota in questa stanza avrebbe risposto di si. Vediamo. Bene Naruto tocca a te. Dimmi il n.27”
“Allora, allora, c’è l’ho sulla punta della lingua! A sì, indica il pericolo di bestie feroci vaganti sulla strada”.
Tutti scoppiarono a ridere, a Ten Ten scendevano persino le lacrime dagli occhi a furia di ridere. Più che una lezione a me sembrava un teatro.
“ Uh che paura! Allora quando siamo sulla strada, dobbiamo stare attenti che le belve ci aggrediscono. U ciavar che sei, studia un po’ invece di dire fesserie”.
Adesso chi sarebbe stata la prossima vittima?
Ringrazio a Kikkab e Scapsy che hanno messo la mia storia nelle seguite.
Ringrazio anche a chi recensisce e legge la mia storia.